mercoledì 25 febbraio 2009
C'è crisi d'identità di valori
Mi sono chiesto in questi giorni: di quale argomento parlo nel mio primo "Gira, vota e firria" del 2009?
Potrei parlare della crisi economica in generale; potrei parlare del problema della sepoltura al cimitero degli abitanti della periferia sud di Marsala;
potrei parlare della spazzatura che molti abitanti di Petrosino portano a Strasatti, per evitare l'inedita raccolta differenziata messa in pratica dall'Amministrazione del piccolo comune;
potrei parlare del prezzo del pane; potrei dire la mia sulle aperture/chiusure dei negozi nelle giornate festive; potrei parlare dell'elezione del "nuovo" segretario del Partito Democratico;
potrei parlare del brutto tempo e delle conseguenze e disagi sulle nostre strade; potrei parlare dei nostri onorevoli di Palermo e Roma;
potrei parlare degli spettacoli natalizi marsalesi; potrei parlare di mille altre cose...
Vorrei scrivere tutto di tutto, ma gli argomenti si sovrappongono, si ingarbugliano, si picchiano: il cervello mi fuma. Insomma, anche gli argomenti di una rubrica risentono della confusione globale. Mi si attorcigliano anche le dita sulla tastiera nel tentativo "fantozziano" di rimettere ordine nei miei pensieri da tradurre in righe scritte.
Vorrei chiedervi un aiuto: perché tocco con mano ogni settimana disastri e povertà che avanzano? Perchè vedo un sistema che fa acqua da tutte le parti e nello stesso tempo vedo sfilate di moda, vip e gossip a non finire? Perchè?
Contraddizioni, lacerazioni, follie. La frenesia e l'apatia di tutti si mescolano. E' l'epoca del "pressappochismo" e dell'estremismo: è tutto un urlare senza voce quello che ci circonda. Tutti a schiantarsi, a inseguire il tempo, mentre il tempo ci stritola. Tutti a blaterare di tutto, tutti intenditori di tutto. Tutti a mostrarsi spavaldi, come se l'arroganza non fosse stupidità ma coraggio. E così ho deciso che oggi scrivo quello che vorrei effettivamente urlare!
Vorrei "urlare" che sto con Saviano e parlare di Gomorra e della situazione allucinante di tutta l'Italia. L'orrore vero dell'Italia è l'omertà, questo è il costume della nostra era. Un tipo mi diceva pochi giorni fa: "Ma quante storie con questo Saviano. Dopotutto sapeva che cosa lo aspettava. Adesso fa la primadonna. Gli interessavano i soldi e la popolarità". Che tristezza. Non credo serva aggiungere altro.
Vorrei "urlare" che niente va bene in questo periodo. L'economia è in tilt, la criminalità organizzata ha stravolto interi territori, la società barcolla, la cultura ha perso ogni umano riferimento, la televisione produce più immondizia di quella che ospitano tutte le discariche italiane, gli ubriachi al volante sono la norma, le ragazze sognano di fare le veline, i calciatori sono miti e gli scienziati poveri sconosciuti. E' più nota la marca di un profumo che il titolo di un bel libro. Lo spettacolo della vita e di questo tempo scellerato ci invade e noi siamo qua, a subirne il bello e il brutto.
Viviamo momenti confusi, di grande incertezza. La nebbia è scesa intorno a noi e non riusciamo più a scorgere i contorni etici e morali delle cose. Io cerco di aggrapparmi forte a ciò che credo (sento giusto), in cui mi riconosco ancora. In mezzo a tanto disordine, almeno non voglio smarrire la mia identità.
Ma ho l'impressione che il disordine che mi turba è condiviso da molti, e difficilmente ne verremo fuori senza conseguenze reali e seri.
Enzo Amato
potrei parlare della spazzatura che molti abitanti di Petrosino portano a Strasatti, per evitare l'inedita raccolta differenziata messa in pratica dall'Amministrazione del piccolo comune;
potrei parlare del prezzo del pane; potrei dire la mia sulle aperture/chiusure dei negozi nelle giornate festive; potrei parlare dell'elezione del "nuovo" segretario del Partito Democratico;
potrei parlare del brutto tempo e delle conseguenze e disagi sulle nostre strade; potrei parlare dei nostri onorevoli di Palermo e Roma;
potrei parlare degli spettacoli natalizi marsalesi; potrei parlare di mille altre cose...
Vorrei scrivere tutto di tutto, ma gli argomenti si sovrappongono, si ingarbugliano, si picchiano: il cervello mi fuma. Insomma, anche gli argomenti di una rubrica risentono della confusione globale. Mi si attorcigliano anche le dita sulla tastiera nel tentativo "fantozziano" di rimettere ordine nei miei pensieri da tradurre in righe scritte.
Vorrei chiedervi un aiuto: perché tocco con mano ogni settimana disastri e povertà che avanzano? Perchè vedo un sistema che fa acqua da tutte le parti e nello stesso tempo vedo sfilate di moda, vip e gossip a non finire? Perchè?
Contraddizioni, lacerazioni, follie. La frenesia e l'apatia di tutti si mescolano. E' l'epoca del "pressappochismo" e dell'estremismo: è tutto un urlare senza voce quello che ci circonda. Tutti a schiantarsi, a inseguire il tempo, mentre il tempo ci stritola. Tutti a blaterare di tutto, tutti intenditori di tutto. Tutti a mostrarsi spavaldi, come se l'arroganza non fosse stupidità ma coraggio. E così ho deciso che oggi scrivo quello che vorrei effettivamente urlare!
Vorrei "urlare" che sto con Saviano e parlare di Gomorra e della situazione allucinante di tutta l'Italia. L'orrore vero dell'Italia è l'omertà, questo è il costume della nostra era. Un tipo mi diceva pochi giorni fa: "Ma quante storie con questo Saviano. Dopotutto sapeva che cosa lo aspettava. Adesso fa la primadonna. Gli interessavano i soldi e la popolarità". Che tristezza. Non credo serva aggiungere altro.
Vorrei "urlare" che niente va bene in questo periodo. L'economia è in tilt, la criminalità organizzata ha stravolto interi territori, la società barcolla, la cultura ha perso ogni umano riferimento, la televisione produce più immondizia di quella che ospitano tutte le discariche italiane, gli ubriachi al volante sono la norma, le ragazze sognano di fare le veline, i calciatori sono miti e gli scienziati poveri sconosciuti. E' più nota la marca di un profumo che il titolo di un bel libro. Lo spettacolo della vita e di questo tempo scellerato ci invade e noi siamo qua, a subirne il bello e il brutto.
Viviamo momenti confusi, di grande incertezza. La nebbia è scesa intorno a noi e non riusciamo più a scorgere i contorni etici e morali delle cose. Io cerco di aggrapparmi forte a ciò che credo (sento giusto), in cui mi riconosco ancora. In mezzo a tanto disordine, almeno non voglio smarrire la mia identità.
Ma ho l'impressione che il disordine che mi turba è condiviso da molti, e difficilmente ne verremo fuori senza conseguenze reali e seri.
Enzo Amato
lunedì 23 febbraio 2009
CALA IL SIPARIO
DALLA NOBILTA' ALLA MISERIA
ANCORA POVIADi Cioccio, della PFM, ha detto che quella di Povia non è una canzone, ma un articolo di giornale. Io dico che è una lettera ad una astrologa, o forse la sua risposta.
UN PO' DI TRAPANI A SANREMO
PATTY, LA MAYA
ALL'ALBA NON HA VINTO
AL BANO SI SFORZA
A CHI?
MEGLIO LA BRUNETTA
PARTORI-RAI
CHE RAZZA DI NOME
SANREMO WEB
PUBBLICO DELL'ARISTON
MEDIARAI
UN PO' DI ALLENAMENTO
INTUITO UN MESE FA
MASINI ARRABBIATO?
ARCI-PICCHIA
MODI DI DIRE NUOVI
FINITO SANREMO
ENZO AMATO
Per quattro serate sembrava un Festival diverso, migliore, nuovo. Che puntasse anche al livello decente della canzone italiana. Invece ai primi tre posti arrivano: il televisivo carta, il cretino e furbo Povia e il neo melodico Sal Da Vinci. Vince fortunatamente il meno peggio (e io l'avevo anche previsto). Ma si è passati dalla pergamena alla carta igienica.
ALLA FANTOZZI
ALLA FANTOZZI
Purtroppo la canzone di Povia è stata censurata nell'ultima parte. Dopo il ritornello "Luca era gay, adesso sta con lei...", finiva con "Lei si chiama... Ugo".
ANCORA POVIA
HA VINTO ARISA
Ve lo avevo anche scritto. Pezzo molto orecchiabile, garbato, dal distinto sapore retrò e ruffiano quanto basta. A me ricorda il personaggio della Marchesini con la "cofana". Anche per come parla, è uguale! Un personaggio abbastanza genuino, e che si stacca dai troppi giovani-vecchi che ci circondano. Somiglia a Harry Potter? No, è la nuova Forrest Gump, con la gonnella.
UN PO' DI TRAPANI A SANREMO
Arisa è fidanzata con un ragazzo (Anastasi) di Campobello di Mazara (autore del brano), mentre uno degli altri due autori è di Castelvetrano (Mangiaracina). Ciuri ciuri...
PATTY, LA MAYA
La Pravo ha stonato per tre sere ma la sua resta la migliore canzone del Festival. Nel disco si può ascoltare. Nella sua esibizione c'erano tre alternative per noi utenti: 1) sentirla stonare. 2) Vedere le sue tette in bella vista. 3) Guardarla negli occhi. Lei è mistica, mentre canta sembra che stia lanciando delle rare "maledizioni maya". Paura!!!
ALL'ALBA NON HA VINTO
Francesco Renga e alla sua personale rivisitazione del Nessun Dorma. Una voce incredibile, raggiunge certe note con una facilità disarmante. Se arrivava tra i primi tre sarebbe una bella soddisfazione, per lui. Ma è un illuso.
AL BANO SI SFORZA
La sua lagna stava diventando relativamente orecchiabile, ma è l'abitudine. Ma senza tanta nostalgia canaglia. La soddisfazione, però, di vedere il suo viso rosso per lo sforzo non ha avuto prezzo.
A CHI?
Fausto Leali non ha portato innovazioni in questo Festival, ma è stato mediamente apprezzato, al punto di arrivare fino alla finale di sabato. Ora fuori dalle balle, per sempre. Grazie.
MEGLIO LA BRUNETTA
Pupo, Belli e Ndour, che trio! Invece di essere eliminati la prima sera sono arrivati in finale, mi pare giusto. Potevano farli anche vincere. In poche sere mi hanno fatto riabilitare i Ricchi e Poveri. Assolutamente ultimi. Sarà perchè li odio...
PARTORI-RAI
Bonolis telefona alla Clerici, che ha partorito la mattina di sabato. Ha avuto anche la malaugurata idea di rovinare l'atmosfera rivelando subito il nome, Mael. Ho anche pensato: "ma è un disturbo della mia tv o si chiama proprio così?". Comunque, Bonolis l'avrebbe tanto voluta sul palco a Mael. Anche noi. Che rabbia. Con un cesario l'avrebbero potuto fare nascere lunedì scorso...
CHE RAZZA DI NOME
Molti mi hanno chiesto qual'è il vero nome di Sal Da Vinci. Io mi sono informato per voi con un amico di Napoli: "E' il suo vero nome completo. Sal è diminutivo di Salvatore. Sal è figlio di Mario Da Vinci, cantante napoletano degli anni '70. A Napoli è famosissimo e ha fatto parte del cast fisso del musical "Scugnizzi". Suona, che fa la differenza". Aggiungo io: "A questi livelli infimi non fa poi molta differenza. Puoi anche essere un virtuoso e un poli-strumentista, ma se poi usi la tua tecnica per cantare porcherie del genere...".
SANREMO WEB
Doveva essere la novità del Festival, primo premio dato ad artisti che si "esibiscono" sul web. Ha vinto Ania. Scende le scale, è alta un metro e ha la faccia di una cinquantenne con la scabbia, ma suppongo sia più giovane di ciò che dimostra. La sua canzone, "Buongiorno gente", è sconvolgentemente brutta. Questi sì che sono investimenti degni di questo nome.
PUBBLICO DELL'ARISTON
Nel finale Bonolis chiede l'applausometro dei tre finalisti ed è una caciara indistinta. In effetti il livello si è ridotto a quello di una sagra paesana. Del resto quel sabato mancava la Corrida.
MEDIARAI
Mi limito a registrare la coincidenza: la prima volta nella quale il Tg5 ha parlato del Festival di Sanremo è stata domenica 22. Per segnalare che il vincitore è la star di una nota trasmissione, che guarda il caso, è curata da Maria De Filippi e va in onda su Canale 5. Ma cosa vado a pensare! E' solo una fortunata coincidenza.
UN PO' DI ALLENAMENTO
E' diventata biondissima, balla come se fosse da Milly Carlucci. Alexia si gira e si vede un culo che "fa provincia". Meno Nutella e più palestra. "Dimmi come posso fare per... scalare il mio ano".
INTUITO UN MESE FA
La De Filippi ospite da Bonolis alla finale. Che caso! E vince l'ultimo trionfatore di "Amici", sardo. In una settimana elezioni e Festival: la Sardegna c'è. Occhio che questo è anche un passaggio di consegna per il prossimo anno.
MASINI ARRABBIATO?
Penso una cosa, forse banale. E se la canzone di Marco Masini fosse stata scritta e cantata da Francesco De Gregori? Tutti a dire "Bravissimo, solo lui descrive l'Italia in questo modo reale". Solo in Italia si fanno polemiche assurde sulle canzonette.
ARCI-PICCHIA
Grillini invece di parlare a vanvera si mettesse dieci petardi nel sedere ed accendesse la miccia di tutti e dieci contemporaneamente... Così dopo tanto tempo, scopre un piacere diverso. Io se fossi gay mi vergognerei di un uomo così. Questo occhialuto noi cittadini lo abbiamo anche pagato come politico. Fateci fare amicizia con Luca.
MODI DI DIRE NUOVI
Da ora in poi il famoso detto "Piove, Governo ladro" cambia in "Povia, Governo ladro". O Governo lardo! Una rivisitazione della canzone "Luca era gay", i bambini non ascoltino:
http://www.youtube.com/watch?v=KSKGUaHYcV8&feature=related FINITO SANREMO
E' finito. E con esso tutte le polemiche che non fanno altro che alimentare questa settimana di caciara, in cui si parla di tutto e di niente. Sanremo ho capito che non è altro come il Natale e Ferragosto, fa parte del normale corso degli eventi a cui un po' ti dispiace rinunciare. Perchè ci sei affezionato, fa parte dei tuoi ricordi fin da quando eri piccolo e lo guardavi seduto sulle gambe di tua madre, e poi perchè rappresenta l'Italia e il suo felice naufragare: tra i fiori, il gossip e le canzoni. Ed è un bene che difetti e pregi vengano messi ben in mostra in una settimana.
ENZO AMATO
sabato 21 febbraio 2009
LE MIE NUOVE SANSCEMENZE!
NESSUN SANTO REMO
È interessante notare che non esiste nessun Santo Remo. Il nome della città ligure, infatti, deriva dalla contrazione dialettale di San Romolo, originario della Toscana, patrono di Fiesole.
FORREST GUMP IN GONNELLA
Ha vinto Arisa. Tra le nuove proposte ha vinto la "atipica" Arisa. La cantante "frizzante" di Potenza è molto particolare. E' riuscita però a convincere tutti: critica, pubblico e radio. La sua canzone, "Sincerità", è una delle più programmate e scaricate legalmente da internet. Il brano ha uno swing notevole e orecchiabile, lei ha invece una buona padronanza tecnica e pure un certo sex appeal. Questa ragazza farà successo. Quanto durerà, non lo so, però.
RE DEI PARACULI
Bonolis nel fatidico momento dell'eliminazione: "incredibile, impossibile" degno di un presentatore di Canale 2. Quando si tratta di dare il nome degli eliminati, il Paolino esagera, è sempre dispiaciuto ed esterefatto.
LA CUTUGNATA
LA CUTUGNATA
Continua a passare il turno la bruttissima canzone di Fausto Leali. Canta una "cutugnata" sui figli, incarnando il filone strappa-lacrime per accontentare le mamme. Arrestatelo.
CANZONI URLATE
Ma perchè i cantanti emergenti sono quasi tutti orientati a fare musica urlando? Fanno a gara a chi urla di più, spesso senza il minimo di qualità.
ELIMINAZIONI E RIPESCAGGI
Ma chi cavolo hanno fatto votare alla giuria demoscopica e al televoto fino a oggi? Hanno eliminato le poche canzoni che meritavano di andare in finale: Afterhours, Tricarico, Dolcenera, Nicky Nicolai con Stefano Di Battista e i Gemelli DiVersi.
LA PORNO ZANICCHI
L'europarlamentare di Forza Italia, prima ha difeso completamente Roberto benigni per ciò che ha detto prima di cantare la sua orribile canzone, poi (vedendo il filmato del comico) ha accusato l'attore toscano di averla accusata e offesa tremendamente. Dare un pensiero a queste polemiche della porno Iva Zanicchi è del tutto trascurabile, la cantante dal "prezzo giusto" e un po' patetica. Forse si è accorta di cantare il grido disperato di una donna che non vuole più accettare di non far parte attiva della scena musicale italiana.
TELEVOTO TRUCCATO
Il Codacons ha detto "Stop a televoto". Iniziativa presa dopo le analisi fatte da "Il Foglio" e un servizio di "Striscia la notizia". "Bloccare, quindi, subito il sistema del televoto per il Festival di Sanremo. le due "testate" hanno ipotizzato come attraverso appositi call center sarebbe possibile acquistare una mole enorme di voti da destinare ad un cantante così da fargli scalare la classifica relativa ai voti del pubblico da casa.
UN MIX DI 2 CANZONI
Ricordate la canzone di alcuni anni fa di Carboni "Silvia lo sai"? Qualcuno ha chiesto di fare un remix dei due brani: la canzone di Povia e quella di Luca Carboni, "Luca era gay... ma si buca ancora".
ALEXIA, LAVEZZI GOOOOL
Alexia e Lavezzi svolgono anche quest'anno il ruolo della coppietta, puntuale in ogni Festival di Sanremo. Ricordiamo infatti: Oxa-Leali, Minghi-Mietta, Baldi-Alotta, Ron-Tosca, Leali-Corna, Morandi-Cola, etc.
AL BANO E LE NONNE
Quanto ci manca la sua ex moglie Romina, non sapeva cantare e non aveva voce ma almeno ci permetteva di ascoltare delle canzoncine che superano di granlunga queste lagne dell'artista pugliese. Al Bano ha presentato un brano indecente, come ci si poteva aspettare, e rischia di vincere. Le nonne sono già pronte con il cellulare in mano per mandare un sms a sostegno del compagno della Lecciso.
UN TRIO DEMENZIALE
Il trittico Pupo, Paolo Belli e Youssou N' Dour, che ricorda Tozzi, Morandi e Ruggeri, (anche nell'intenzionedel testo di Tozzi, "Gli altri siamo noi") all'inizio pare demenziale nella banalità musicale di Ghinazzi, nel testo sempliciotto di Mogol e nel malassortimento dei tre soggetti, ma con il progredire acquisisce e termina con una certa intensità. Vorrebbe essere una furbata, ma li trovo penosi, mi spiace tanto per Youssou. Si poteva dare molto di più.
Enzo Amato
venerdì 20 febbraio 2009
L'albo d'oro del Festival di Sanremo
L'albo d'oro del Festival di Sanremo
1951 Nilla Pizzi Grazie dei fiori
1952 Nilla Pizzi Vola colomba
1953 Carla Boni Viale d'autunno
1954 Gino Latilla Tutte le mamme
1955 Claudio Villa Buongiorno tristezza
1956 Franca Raimondi Aprite le finestre
1957 Claudio Villa Corde della mia chitarra
1958 Domenico Modugno Nel blu dipinto di blu
1959 Domenico Modugno Piove
1960 Tony Dallara Romantica
1961 Betty Curtis Al di là
1962 Domenico Modugno Addio...addio
1963 Tony Renis Uno per tutte
1964 Gigliola Cinquetti Non ho l'età
1965 Bobby Solo Se piangi se ridi
1966 Domenico Modugno Dio come ti amo
1967 Claudio Villa Non pensare a me
1968 Sergio Endrigo Canzone per te
1969 Iva Zanicchi Zingara
1970 Adriano Celentano Chi non lavora non fa l'amore
1971 Nicola di Bari Il cuore è uno zingaro
1972 Nicola di Bari I giorni dell'arcobaleno
1973 Peppino di Capri Un grande amore e niente più
1974 Iva Zanicchi Ciao cara come stai?
1975 Gilda Ragazza del sud
1976 Peppino di Capri Non lo faccio più
1977 Homo Sapiens Bella da morire
1978 Matia Bazar ... E dirsi ciao
1979 Mino Vergnaghi Amare
1980 Toto Cutugno Solo noi
1981 Alice Per Elisa
1982 Riccardo Fogli Storie di tutti i giorni
1983 Tiziana Rivale Sarà quel che sarà
1984 Al Bano e Romina Ci sarà
1985 Ricchi e poveri Se mi innamoro
1986 Eros Ramazzotti Adesso tu
1987 Morandi Tozzi Ruggeri Si può dare di più
1988 Massimo Ranieri Perdere l'amore
1989 Oxa & Leali Ti lascerò
1990 Pooh Uomini soli
1991 Riccardo Cocciante Se stiamo insieme
1992 Luca Barbarossa Portami a ballare
1993 Enrico Ruggeri Mistero
1994 Aleandro Baldi Passerà
1995 Giorgia Come saprei
1996 Ron & Tosca Vorrei incontrarti tra cent'anni
1997 Jalisse Fiumi di parole
1998 Annalisa Minetti Senza te o con te
1999 Anna Oxa Senza pietà
2000 Avion Travel Sentimento
2001 Elisa Luce
2002 Matia Bazar Messaggio d'amore
2003 Alexia Per dire di no
2004 Marco Masini L'uomo volante
2005 Francesco Renga Angelo
2006 Povia Vorrei avere il becco
2007 Simone Cristicchi Ti regalerò una rosa
2008 Lola Ponce & Giò Di Tonno Colpo di fulmin
2009 ?
giovedì 19 febbraio 2009
Appunti e San Scemenze
CARTA CANTA
Marco canta e Marco vince. Proviene dalla scuola di "Amici", il reality Mediaset ideato da Maria De Filippi. Ha vinto la scorsa edizione. Il programma che va in onda su Canale 5 si basa sui voti che gli spettatori danno alle esibizioni (canto e ballo) degli "studenti". Marco Canta ha vinto perchè milioni di ragazzine hanno mandato sms a dismisura. Da stasera, e fino all'ultima puntata del Festival, ci sarà il meccanismo medesimo del televoto anche a Sanremo. La premessa mi è servita per dire che, visto che non è stato ancora eliminato, Marco Canta vincerà questa manifestazione. Mi gioco le palle di Povia.
PATTY E PETTY
PATTY E PETTY
La sessantenne, ex bambola del Piper, si difende ancora bene. Ha una ottima canzone, ha un meraviglioso corpo da invidia, indossa abiti meravigliosi e soprattutto ci ha fatto "scoprire" i suoi 2 segreti nascosti sotto la sua camicia che ancora si mostrano ottimamente. A furia di curare il proprio corpo la cantante ha forse trascurato la cura e l'allenamento delle proprie corde vocali. Più canta e più la sua voce stona e va fuori tempo. Ma per lei è ancora "il tempo delle mele, 2".
IL SANREMO SECONDO RENGA
IL SANREMO SECONDO RENGA
Ho scritto prima che sicuramente vincerà Carta. Se a trionfare invece dovrebbe essere Francesco Renga risulterebbe troppo imbarazzante per il direttore artistico Bonolis. Questo è il secondo Sanremo presentato da Paolo e il primo è stato vinto proprio da Renga, con la canzone "Angelo".
LA RADIO FA BENE
LA RADIO FA BENE
Vedere Sanremo col volume a zero e nel frattempo ascoltare la Gialappa's su Radiodue non ha prezzo. Anche perchè a sentire dopo 10 minuti a Bonolis ci si stanca.
I MIEI BLOGGER
I MIEI BLOGGER
Mi scrivono tanti amici per commentare il Festival. C'è chi lo ama, chi lo odia... Ecco due proposte "opposte" da suggerire e tramandare al prossimo organizzatore di Sanremo: 1) Aboliamo le canzoni e lasciamo solo l'intrattenimento, lo spettacolo se ne avvantaggerebbe. 2) Aboliamo del tutto le chiacchiere tra una canzone e l'altra, lo spettacolo se ne avvantaggerebbe.
LUCA, IL BECCO E IL PAONE
LUCA, IL BECCO E IL PAONE
Continuano le polemiche sul testo della canzone di Giuseppe Povia. Secondo il mio amico Massimo il cantante fiorentino lo ha preso per qualche tempo, poi ha finito la vaselina e ha deciso di "guarire". Si vocifera che il prossimo anno per par condicio, Povia porterà un'altra canzone al festival, per azzerare le polemiche, dal titolo "Alessandro Cecchi Paone era etero".
ORECCHIE SORDE
ORECCHIE SORDE
L'eliminazione di due artisti della portata Nicolai e Di Battista è un vero sacrilegio. Purtroppo la gente è un po' cafona.
ORECCHIE BUONE
ORECCHIE BUONE
Sal Da Vinci e Albano quasi eliminati a sorpresa? Si perchè forse la gente sta cominciando a capire qualcosa!
BAND STORICA E DE ANDRE'
Ottima la PFM che ha suonato 2 brani del grande Fabrizio De Andrè. sono riusciti a smontare in pochi minuti la storica ingessatura del Festival. Momenti eccellenti, come direbbe Paolo Bonolis.
LA MUSICA SENZA ETICHETTE
Ottimo l'inizio della seconda puntata con il mix tra "Amadeus" e l'orchestra in sala e il bravissimo Coro, tutto perfettamente riuscito. Rock e classica hanno coesistito, regalando emozioni che solo la musica può dare.
I CARTELLI DI POVIA
BAND STORICA E DE ANDRE'
Ottima la PFM che ha suonato 2 brani del grande Fabrizio De Andrè. sono riusciti a smontare in pochi minuti la storica ingessatura del Festival. Momenti eccellenti, come direbbe Paolo Bonolis.
LA MUSICA SENZA ETICHETTE
Ottimo l'inizio della seconda puntata con il mix tra "Amadeus" e l'orchestra in sala e il bravissimo Coro, tutto perfettamente riuscito. Rock e classica hanno coesistito, regalando emozioni che solo la musica può dare.
I CARTELLI DI POVIA
Ogni sera porta un cartello diverso il cantante, autore di "I bambini fanno oh". La prima sera diceva "Nessuno sa in fondo com'è fatto un altro", la seconda sera invece ha lasciato sulla sedia il cartello con scritto "Nessuno ha sempre ragione". Domani sera, ho sentito dire, che scriverà "Nessuno sa che cosa ho fatto con Luca". La serata finale invece chiuderà con "Nessuno tocchi la figa".
ECCELLENTE
ECCELLENTE
"In questa edizione del Festival voglio esaltare l'eccellenza italiana". Così aveva detto alla conferenza stampa Bonolis. Adesso, le ho contate, la parola "eccellente" in questo Sanremo è stata nominata già 347 volte. Una volta l'ha detto il gobbo elettronico dell'Ariston e 346 volte l'ha ripetuta Paolo.
LA MIA PREFERITA
LA MIA PREFERITA
Ho fatto le pagelle per i "Campioni" ma ancora non ho dato i voti alle canzoni delle "Proposte". La cantante che mi ha sorpreso è Arisa, con la canzone "Semplicità". Un bel colpo d'occhio, una bella voce e un abbigliamento alquanto particolare e originale, sembra una scolaretta intimidita. Recita una parte scritta? Non lo so. Fantastica.
ASCOLTI TV
ASCOLTI TV
Boom di ascolti anche per la prima e per la seconda serata del Festival. Anche mercoledì sera la 59° edizione è stata seguita da 12 milioni e mezzo di spettatori, con uno share del 42%. Dati sicuramente superiori ai risultati di Sanremo 2008 quando a presentare c'era Pippo Baudo. Eppure la concorrenza c'era: su Rete 4 giocava il Milan in una partita valevole per la Coppa Uefa, su Canale 5 invece c'erano gli "Amici" di Maria. Era la puntata più a rischio "calo", da giovedì a sabato adesso ci sarà una parata di ospiti e accompagnatori di grande spessore.
ELIMINATI
ELIMINATI
Per alcuni, l'aumento di share della kermesse, è stato sicuramente il fatto di aver introdotto nuovamente le eliminazioni dei cantanti. La prima serata sono usciti Iva Zanicchi, Tricarico e gli Afterhours. Mercoledì sono usciti Albano, Nicky Nicolai con Stefano di Battista e Sal Da Vinci. Adesso, per spettacolarizzare un po' si cercherà, facendoli ricantare, di farne entrare di nuovo 2. Ci sarà la lotta tra i fan di Gigi D'Alessio (autore della canzone del Da Vinci) e Jovanotti (autore della canzone della Nicolai). Ed entreranno di nuovo in gara proprio loro, secondo me.
TRICARICO E LORY
TRICARICO E LORY
E' un peccato che l'autore di "Buttana la maestra" non arrivasse alla serata dei duetti di venerdì. Mentre gli altri cantanti porteranno il fior-fiore della musica leggera italiana, Tricarico ha deciso di portare sul palco l'attrice Lory De Santo. Mi chiedo da alcuni giorni, "A fare che cosa?", "Cosa farà: canterà, reciterà, si spoglierà?".
RADIOFONICHE
RADIOFONICHE
A pochi giorni dalle prima esibizione dei cantanti con le loro nuove canzoni, i programmatori delle radio hanno iniziato a trasmettere le canzoni del Festival. Ai primi posti figurano Marco Carta, Dolcenera e Francesco Renga. E questa potrebbe essere anche la classifica finale di Sanremo 2009.
Enzo Amato
mercoledì 18 febbraio 2009
Le pagelle al Festival
Le pagelle al Festival di Enzo Amato
Patty Pravo - E io verrò un giorno là
L'unica vera diva ancora in circolazione, ha cantato un brano scritto da un autore debuttante (Andrea Cutri). Una "aliena" di Sanremo. Ha classe e sa come emozionare una platea. Splendida la parte musicale del brano arrangiato, da applausi. Patty è semplice ed elegante. Canzone ricca di violini. Sembra "soffrire" un po' sul finale. Il brano è comunque molto suggestivo, ma la sua voce martedì non è riuscita a supportarla al meglio, non ha reso al massimo. Ha comunque un potere che rende "magico" anche un brano modesto. Eccelsa.
VOTO 9
Francesco Renga - Uomo senza età
Nuovo look anche per Francesco, capello corto. La voce ce l'ha e sa come usarla. Il suo pezzo (bocellino e pavarottiano), non è molto originale, anche se parecchio apprezzabile. Una canzone praticamente lirica, che a tratti ricorda il "Nessun dorma", ma forse è solo una mia impressione. Ha le carte in regola per vincere. Sembra tornato per questo motivo: vincere con una canzone quasi tenorile. Voce splendida, ottima interpretazione. Violini e sguardo sofferente da artista impegnato. Accademico.
VOTO 9-
Marco Masini - L'Italia
Masini è in formissima e per rinfrescarsi l'immagine indossa una semplice maglietta. La sua canzone è orecchiabile, con un testo "apparentemente" impegnato, anche se pieno a zeppo di luoghi comuni. Lui interpreta molto bene il suo pezzo, e il pubblico applaude il cantautore fiorentino. Marco sta sulla stretta attualità e coi tempi che corrono rischia anche di vincere. Il brano è bello, incazzato, lontano dal suo stile. Meglio il Masini di adesso che quello di dieci anni fa, senza dubbio. Da buon toscano, non nuovo a spunti "disperati", se la prende con il nostro Paese. Il compito è arduo, gli va dato atto di averci provato. Deciso.
VOTO 8,5
Nicky Nicolai e Stefano Di Battista in - Più sole
Musica di classe e di qualità, quasi surreali. Anima jazz, sofisticata, e non convenzionale per questa platea, è più da Premio Tenco. Testo di Jovanotti (e si vede) di valore. La musica è molto carina, anche se la cantante è morbosamente antipatica. Il travolgente sax di Di Battista portano al festival una insperata aria di solare positività. Un pezzo da cantare. Il pezzo alla fine resta però nel limbo, non emoziona tantissimo. Ha sicuramente bisogno di qualche altro ascolto. Una spruzzata di "energia" l'hanno però data. Del mestiere.
VOTO 8+
Afterhours - Il paese è reale
Puro rock intenso, totalmente fuori contesto. Musica vera, suonata con tanta "cattiveria". Un pezzo bello che uccide la noia. Una canzone coraggiosa e non orecchiabile. Moderna. Una "ballata rock" che parla dei drammi della nostra società. Sono il fiore all'occhiello del festival, un segno di genuina ispirazione musicale. Il brano inizia "hard", poi diventa "solo voce" e potente nel finale. Capaci.
VOTO 8-
Tricarico - Il bosco delle fragole
Lo "stralunato", originale e insolito Tricarico. Ironico, divertente, intelligente. Rispetto alla media degli artisti sembra un gigante. Sfugge alla logica "strofa-ritornello-strofa" e azzecca una delle sue canzoni più belle. Un alieno atterrato a Sanremo. La canzone è una filastrocca, ma la sua voce "non chiara" non permette di comprendere bene il testo. Uno come lui non è facile da mandare giù in un festival troppo "popolare". A me piace da morire, è surreale e assurdo ma per questo straordinario. Un poeta "maledetto". Il ritornello lo canteremo tutti quanti, sulla stessa scia della canzone dello scorso anno "Vita tranquilla". Un genio quasi incompreso. Difforme.
VOTO 7,5
Gemelli Diversi - Vivi per un miracolo
Il pezzo più radiofonico in assoluto, diventerà un tormentone (e io non posso farci niente, purtroppo). Non funziona però per il Festival, loro sono un po' stonati e dal vivo non rendono affatto. Cercano il rilancio sanremese e la canzone si può dire che "c'è", con un ritornello orecchiabilissimo. Nel testo ci sono passaggi che somigliano alla canzone di Ligabue "Hai un momento Dio". Come Masini, anche loro battagliano e parlano del Paese e di tutti i suoi mali, con la "giusta" cattiveria. Ma anche con tanta retorica che spesso il rap porta con se in ogni canzone. Evoluti.
VOTO 7
Dolcenera - Il mio amore unico
Il Festival è iniziato a tempo di "rock". Una Dolcenera diversa, meno dura, meno arrabbiata. Si fa apprezzare ed è pure carina. Suoni moderni, voce grintosa, brano orecchiabile, look originale e sexy. Cerca di staccarsi dall'immagine "dark". Lei è comunque brava e intonata ma niente di straordinario per il pezzo. Ma la canzone regge poco. Dolcenera è data tra i favoriti, ma non mi ha convinto del tutto. E se è vero che il suo nome d'arte è ispirato alla omonima canzone di Fabrizio De André, allora dovrebbe studiare meglio. Vigorosa.
VOTO 6,5
Alexia e Mario Lavezzi - Biancaneve
Duo insolito, ma il brano sa di "acqua di pozzo". Scritta da Mogol e Mario Lavezzi, è una canzone con la "c" minuscola. Fortunatamente non è tra le favorite. Musica efficace e Alexia la interpreta senza strafare, con simpatia. Arrivano a mezzanotte passata. Alexia con quei capelli biondi è più bruttina di prima. Lavezzi a fianco a lei quasi sparisce. Festivalmente parlando è la canzone ideale. Un brano piuttosto scialbo che non rende giustizia a Mario Lavezzi. Liscia, innocua. Nulla di più. Niente di nuovo. Ordinari.
VOTO 6+
Pupo, Paolo Belli e Youssou N'Dour - L'opportunità
Il trio delle poche meraviglie. Canzone molto banale, testo e musica vecchi. Canzone buonista e antirazzista interpretata da tre bizzarri artisti. Mi hanno ricordato "Che sarà"! Youssou alza il livello con i suoi vocalizzi, ma il pezzo non decolla e non brilla, nonostante le tante mani e tante voci sul palco. Hanno portato una canzoncina. Normali.
VOTO 6
Marco Carta - La forza mia
Il ritornello sa tanto di Paolo Vallesi, una melodia italiana e sdolcinata. Vivace l'arrangiamento. Il ragazzo è a suo agio ed è molto carino nel suo vestito da "prima comunione". Canta comunque molto bene, è bravo e la canzone è accattivante quanto basta per le ragazzine di tutta Italia. Strizza l'occhio alle radio, e in fondo probabilmente lo scopo vero è questo, ma è una sorta di vorrei ma non posso. Una canzone semplice, adatta a lui, costruita per farlo vincere. Il brano è stato scritto da Paolo Carta (fidanzato di Laura Pausini). Gli consiglio un corso importante di dizione, ha un accento sardo impressionante. Il beniamino di Amici vorrebbe essere Ramazzotti, ma per ora è solo "Carta". Crescente.
VOTO 6-
Povia - Luca era gay
Su questo pezzo è stato già detto di tutto. Il punto è un altro, "Luca era gay" è una canzone brutta. Una cantilena noiosa e ripetitiva. Misterioso il cartello mostrato da Povia "In fondo nessuno sa com'è fatto un altro". Idee confuse.
La canzone si regge solo un po' sul ritornello, il resto è scarsissimo, il rap non si addice a Povia. Il rischio è che possa anche vincere. Potrei anche cantarla fra me e me questa canzone se annullassi il cervello. La canzone termina con un lieto fine: Luca è sposato e ha dei figli ma non sappiamo se fosse rimasto ancora in contatto con qualche "amichetto" della sua precedente vita sessuale. Insignificante.
VOTO 5,5
Fausto Leali - Una piccola parte
Canzone tipica sanremese. La solita grande voce, anche se con qualche stonatura. Leali è quasi in forma, però non "colpisce" con il suo brano, sa disperatamente di già sentito. E' una di quelle canzoni che trent'anni fa poteva essere già incisa. Innocua e ingiudicabile. In una parola, inutile. Melodia tradizionale, testo decisamente ovvio, classico ritornello di cuore con l'orchestra a vele spiegate. Quasi da buttare se non fosse per la voce da vecchio leone. Piacerà solamente ai nonni. Una volta cantava "Mi manchi" e "Io amo" e mi piaceva di più. Svigorito.
VOTO 5
Al Bano - L'amore è sempre amore
Un monumento vivente del Festival, oramai da Museo. Un bel canto all'italiana il suo. La canzone sembra però uscita da una vecchissima edizione di Sanremo, di quelle in bianco e nero. Canta, per farla breve, sempre la stessa canzone. La Storia della musica italiana (o quasi) farebbe bene a curarsi la sua campagna e compagna. Insignificante.
VOTO 4
Iva Zanicchi in - Ti voglio senza amore
Mi chiedo se alla sua età, nonna Iva, vada ancora in cerca di sesso senza amore. Arriva sul palco con testo "finto-sexy" che fa sorridere. La voce stenta un po', o era emozionata o era pentita del brano. La canzone è veramente piatta. Troppo. Ma cosa può darle questo ennesimo festival? Lei ha cantato "Voglio gridare siiiiii". Io ho ricantato "Voglio gridare nooooo". Mi ha ricordato Milva con la canzone di qualche anno fa "Uomini addosso". L'europarlamentare "colpisce". Sciocca presenza. Allupata.
VOTO 3
Sal Da Vinci - Non riesco a farti innamorare
Senza giudizio. Tutti gli "stereotipi della melodia italiana" in un unico brano. Non era facile. la voce è decisamente migliore di quella di D'Alessio, che debutterà con lui venerdì. La canzone è banalissima. Neomelodici forever, non se ne può più. E' sempre la stessa canzone che si ripete. Una d'alessiata, che ormai sembra una tassa inevitabile a Sanremo. Canale 2 potrebbe essere una ottima televisione per il cantante napoletano. Inutile.
VOTO 2
Mina - Nessun dorma
Era uno dei colpi grossi annunciati del Festival targato Bonolis. Peccato che il tutto si sia risolto in un video incolore dove Mina si vede pochissimo in un tripudio di immagini e contributi d'epoca. Bella la voce, dignitosa l'interpretazione, ma l'inizio con il botto non c'è stato. La canzone è splendidamente orchestrata, Mina ci mette la grande voce, ma le immagini di lei mi sembrano proprio quelle in studio del 2001. Raffinata.
VOTO 6
Roberto Benigni - Prima parte
Attacca da due decenni Silvio Berlusconi. Già sentito! Alla fine stanca anche il miglior comico italiano. Anche quando dice "Silvio fai come Mina, sparisci" e manda Berlusconi "a quel paese". Monologo poco divertente e poco impegnato. Simpatica e nuova la battuta "Mina manda filmati come Bin Laden, sono rimasti solo loro due a farlo". Bravo, ma non troppo!
VOTO 5,5
Roberto Benigni - Seconda parte
Benigni parla degli omosessuali ed è in quel momento che riesce a risalire la "Luce dantesca". Il comico fa riferimenti agli omosessuali morti nei campi di sterminio: "Uccisi per avere amato un'altra persona". "L'unico peccato è la stupidità", afferma Benigni. Che bordata a Povia. Poi legge una celebre lettera di Oscar Wilde. Intervento quasi memorabile.
VOTO 8,5
Patty Pravo - E io verrò un giorno là
L'unica vera diva ancora in circolazione, ha cantato un brano scritto da un autore debuttante (Andrea Cutri). Una "aliena" di Sanremo. Ha classe e sa come emozionare una platea. Splendida la parte musicale del brano arrangiato, da applausi. Patty è semplice ed elegante. Canzone ricca di violini. Sembra "soffrire" un po' sul finale. Il brano è comunque molto suggestivo, ma la sua voce martedì non è riuscita a supportarla al meglio, non ha reso al massimo. Ha comunque un potere che rende "magico" anche un brano modesto. Eccelsa.
VOTO 9
Francesco Renga - Uomo senza età
Nuovo look anche per Francesco, capello corto. La voce ce l'ha e sa come usarla. Il suo pezzo (bocellino e pavarottiano), non è molto originale, anche se parecchio apprezzabile. Una canzone praticamente lirica, che a tratti ricorda il "Nessun dorma", ma forse è solo una mia impressione. Ha le carte in regola per vincere. Sembra tornato per questo motivo: vincere con una canzone quasi tenorile. Voce splendida, ottima interpretazione. Violini e sguardo sofferente da artista impegnato. Accademico.
VOTO 9-
Marco Masini - L'Italia
Masini è in formissima e per rinfrescarsi l'immagine indossa una semplice maglietta. La sua canzone è orecchiabile, con un testo "apparentemente" impegnato, anche se pieno a zeppo di luoghi comuni. Lui interpreta molto bene il suo pezzo, e il pubblico applaude il cantautore fiorentino. Marco sta sulla stretta attualità e coi tempi che corrono rischia anche di vincere. Il brano è bello, incazzato, lontano dal suo stile. Meglio il Masini di adesso che quello di dieci anni fa, senza dubbio. Da buon toscano, non nuovo a spunti "disperati", se la prende con il nostro Paese. Il compito è arduo, gli va dato atto di averci provato. Deciso.
VOTO 8,5
Nicky Nicolai e Stefano Di Battista in - Più sole
Musica di classe e di qualità, quasi surreali. Anima jazz, sofisticata, e non convenzionale per questa platea, è più da Premio Tenco. Testo di Jovanotti (e si vede) di valore. La musica è molto carina, anche se la cantante è morbosamente antipatica. Il travolgente sax di Di Battista portano al festival una insperata aria di solare positività. Un pezzo da cantare. Il pezzo alla fine resta però nel limbo, non emoziona tantissimo. Ha sicuramente bisogno di qualche altro ascolto. Una spruzzata di "energia" l'hanno però data. Del mestiere.
VOTO 8+
Afterhours - Il paese è reale
Puro rock intenso, totalmente fuori contesto. Musica vera, suonata con tanta "cattiveria". Un pezzo bello che uccide la noia. Una canzone coraggiosa e non orecchiabile. Moderna. Una "ballata rock" che parla dei drammi della nostra società. Sono il fiore all'occhiello del festival, un segno di genuina ispirazione musicale. Il brano inizia "hard", poi diventa "solo voce" e potente nel finale. Capaci.
VOTO 8-
Tricarico - Il bosco delle fragole
Lo "stralunato", originale e insolito Tricarico. Ironico, divertente, intelligente. Rispetto alla media degli artisti sembra un gigante. Sfugge alla logica "strofa-ritornello-strofa" e azzecca una delle sue canzoni più belle. Un alieno atterrato a Sanremo. La canzone è una filastrocca, ma la sua voce "non chiara" non permette di comprendere bene il testo. Uno come lui non è facile da mandare giù in un festival troppo "popolare". A me piace da morire, è surreale e assurdo ma per questo straordinario. Un poeta "maledetto". Il ritornello lo canteremo tutti quanti, sulla stessa scia della canzone dello scorso anno "Vita tranquilla". Un genio quasi incompreso. Difforme.
VOTO 7,5
Gemelli Diversi - Vivi per un miracolo
Il pezzo più radiofonico in assoluto, diventerà un tormentone (e io non posso farci niente, purtroppo). Non funziona però per il Festival, loro sono un po' stonati e dal vivo non rendono affatto. Cercano il rilancio sanremese e la canzone si può dire che "c'è", con un ritornello orecchiabilissimo. Nel testo ci sono passaggi che somigliano alla canzone di Ligabue "Hai un momento Dio". Come Masini, anche loro battagliano e parlano del Paese e di tutti i suoi mali, con la "giusta" cattiveria. Ma anche con tanta retorica che spesso il rap porta con se in ogni canzone. Evoluti.
VOTO 7
Dolcenera - Il mio amore unico
Il Festival è iniziato a tempo di "rock". Una Dolcenera diversa, meno dura, meno arrabbiata. Si fa apprezzare ed è pure carina. Suoni moderni, voce grintosa, brano orecchiabile, look originale e sexy. Cerca di staccarsi dall'immagine "dark". Lei è comunque brava e intonata ma niente di straordinario per il pezzo. Ma la canzone regge poco. Dolcenera è data tra i favoriti, ma non mi ha convinto del tutto. E se è vero che il suo nome d'arte è ispirato alla omonima canzone di Fabrizio De André, allora dovrebbe studiare meglio. Vigorosa.
VOTO 6,5
Alexia e Mario Lavezzi - Biancaneve
Duo insolito, ma il brano sa di "acqua di pozzo". Scritta da Mogol e Mario Lavezzi, è una canzone con la "c" minuscola. Fortunatamente non è tra le favorite. Musica efficace e Alexia la interpreta senza strafare, con simpatia. Arrivano a mezzanotte passata. Alexia con quei capelli biondi è più bruttina di prima. Lavezzi a fianco a lei quasi sparisce. Festivalmente parlando è la canzone ideale. Un brano piuttosto scialbo che non rende giustizia a Mario Lavezzi. Liscia, innocua. Nulla di più. Niente di nuovo. Ordinari.
VOTO 6+
Pupo, Paolo Belli e Youssou N'Dour - L'opportunità
Il trio delle poche meraviglie. Canzone molto banale, testo e musica vecchi. Canzone buonista e antirazzista interpretata da tre bizzarri artisti. Mi hanno ricordato "Che sarà"! Youssou alza il livello con i suoi vocalizzi, ma il pezzo non decolla e non brilla, nonostante le tante mani e tante voci sul palco. Hanno portato una canzoncina. Normali.
VOTO 6
Marco Carta - La forza mia
Il ritornello sa tanto di Paolo Vallesi, una melodia italiana e sdolcinata. Vivace l'arrangiamento. Il ragazzo è a suo agio ed è molto carino nel suo vestito da "prima comunione". Canta comunque molto bene, è bravo e la canzone è accattivante quanto basta per le ragazzine di tutta Italia. Strizza l'occhio alle radio, e in fondo probabilmente lo scopo vero è questo, ma è una sorta di vorrei ma non posso. Una canzone semplice, adatta a lui, costruita per farlo vincere. Il brano è stato scritto da Paolo Carta (fidanzato di Laura Pausini). Gli consiglio un corso importante di dizione, ha un accento sardo impressionante. Il beniamino di Amici vorrebbe essere Ramazzotti, ma per ora è solo "Carta". Crescente.
VOTO 6-
Povia - Luca era gay
Su questo pezzo è stato già detto di tutto. Il punto è un altro, "Luca era gay" è una canzone brutta. Una cantilena noiosa e ripetitiva. Misterioso il cartello mostrato da Povia "In fondo nessuno sa com'è fatto un altro". Idee confuse.
La canzone si regge solo un po' sul ritornello, il resto è scarsissimo, il rap non si addice a Povia. Il rischio è che possa anche vincere. Potrei anche cantarla fra me e me questa canzone se annullassi il cervello. La canzone termina con un lieto fine: Luca è sposato e ha dei figli ma non sappiamo se fosse rimasto ancora in contatto con qualche "amichetto" della sua precedente vita sessuale. Insignificante.
VOTO 5,5
Fausto Leali - Una piccola parte
Canzone tipica sanremese. La solita grande voce, anche se con qualche stonatura. Leali è quasi in forma, però non "colpisce" con il suo brano, sa disperatamente di già sentito. E' una di quelle canzoni che trent'anni fa poteva essere già incisa. Innocua e ingiudicabile. In una parola, inutile. Melodia tradizionale, testo decisamente ovvio, classico ritornello di cuore con l'orchestra a vele spiegate. Quasi da buttare se non fosse per la voce da vecchio leone. Piacerà solamente ai nonni. Una volta cantava "Mi manchi" e "Io amo" e mi piaceva di più. Svigorito.
VOTO 5
Al Bano - L'amore è sempre amore
Un monumento vivente del Festival, oramai da Museo. Un bel canto all'italiana il suo. La canzone sembra però uscita da una vecchissima edizione di Sanremo, di quelle in bianco e nero. Canta, per farla breve, sempre la stessa canzone. La Storia della musica italiana (o quasi) farebbe bene a curarsi la sua campagna e compagna. Insignificante.
VOTO 4
Iva Zanicchi in - Ti voglio senza amore
Mi chiedo se alla sua età, nonna Iva, vada ancora in cerca di sesso senza amore. Arriva sul palco con testo "finto-sexy" che fa sorridere. La voce stenta un po', o era emozionata o era pentita del brano. La canzone è veramente piatta. Troppo. Ma cosa può darle questo ennesimo festival? Lei ha cantato "Voglio gridare siiiiii". Io ho ricantato "Voglio gridare nooooo". Mi ha ricordato Milva con la canzone di qualche anno fa "Uomini addosso". L'europarlamentare "colpisce". Sciocca presenza. Allupata.
VOTO 3
Sal Da Vinci - Non riesco a farti innamorare
Senza giudizio. Tutti gli "stereotipi della melodia italiana" in un unico brano. Non era facile. la voce è decisamente migliore di quella di D'Alessio, che debutterà con lui venerdì. La canzone è banalissima. Neomelodici forever, non se ne può più. E' sempre la stessa canzone che si ripete. Una d'alessiata, che ormai sembra una tassa inevitabile a Sanremo. Canale 2 potrebbe essere una ottima televisione per il cantante napoletano. Inutile.
VOTO 2
Mina - Nessun dorma
Era uno dei colpi grossi annunciati del Festival targato Bonolis. Peccato che il tutto si sia risolto in un video incolore dove Mina si vede pochissimo in un tripudio di immagini e contributi d'epoca. Bella la voce, dignitosa l'interpretazione, ma l'inizio con il botto non c'è stato. La canzone è splendidamente orchestrata, Mina ci mette la grande voce, ma le immagini di lei mi sembrano proprio quelle in studio del 2001. Raffinata.
VOTO 6
Roberto Benigni - Prima parte
Attacca da due decenni Silvio Berlusconi. Già sentito! Alla fine stanca anche il miglior comico italiano. Anche quando dice "Silvio fai come Mina, sparisci" e manda Berlusconi "a quel paese". Monologo poco divertente e poco impegnato. Simpatica e nuova la battuta "Mina manda filmati come Bin Laden, sono rimasti solo loro due a farlo". Bravo, ma non troppo!
VOTO 5,5
Roberto Benigni - Seconda parte
Benigni parla degli omosessuali ed è in quel momento che riesce a risalire la "Luce dantesca". Il comico fa riferimenti agli omosessuali morti nei campi di sterminio: "Uccisi per avere amato un'altra persona". "L'unico peccato è la stupidità", afferma Benigni. Che bordata a Povia. Poi legge una celebre lettera di Oscar Wilde. Intervento quasi memorabile.
VOTO 8,5
martedì 17 febbraio 2009
Proposte 2009
I protagonisti di "Proposte 2009" saranno accompagnati da "Big" della musica italiana.
Silvia Aprile - "Un desiderio arriverà" Pino Daniele
Arisa - "Sincerità" Lelio Luttazzi
Malika Ayane - "Come foglie" Gino Paoli
Chiara Canzian - "Prova a dire il mio nome" Roberto Vecchioni
Barbara Gilbo - "Che ne sai di me" Massimo Ranieri
Irene Fornaciari - "Spiove il sole" Zucchero
Iskra - "Quasi amore" Lucio Dalla
Karima - "Come in ogni ora" Burt Bacharach
Simona Molinari - "Egocentrica" Ornella Vanoni
Filippo Perbellini - "Cuore senza cuore" Riccardo Cocciante
lunedì 16 febbraio 2009
Da Marsala.it (A Sanremo da seduto)
Da oggi tengo in esclusiva per Marsala.it il mio personale diario (casalingo) del Festival della Canzone Italiana, che inizia martedì 17 Febbraio.
Si parte! Martedì 17 inizia il Festival della Canzone Italiana, Sanremo 2009.
Da mesi oramai si conosce il nome del direttore artistico e del presentatore, che è sempre la stessa persona, Paolo Bonolis.
Finito il contratto con Mediaset, dopo tanti flop televisivi (si salva solamente "Il senso della vita"), l'ex conduttore di "Bim Bum Bam" ritorna alla Rai per questo progetto "Sanremo", per un milione di euro.
Ci lavora da mesi, Paolo, al suo secondo personale Festival. Il primo l'ha solamente condotto, nel 2005. Ha scelto gli artisti personalmente lui, nel cast infatti ci sono tanti suoi personali "amici":
Renga ha vinto il suo Festival del 2005; Povia è stato lanciato con "I bambini fanno oh" proprio nell'anno della presentazione Bonolis; Dolcenera, Albano, Alexia e Marco Masini hanno partecipato quattro anni alla medesima rassegna musicale; Nicky Nicolai e il trombettista Di Battista sono stati i musicisti de "Il senso della vita"; Afterhours sono la vera novità; Marco Carta la scoperta di "Amici" (di Maria De Filippi); Gemelli DiVersi portano il rap melodico; Patty Pravo è la sempre verde artista sofisticata; Sal Da Vinci il neomelodico cantante napoletano amico di Gigi D'Alessio; Trcarico la rivelazione dello scorso anno; Iva Zanicchi, l'europarlamentare di "Ok, il prezzo è giusto" e "Zingara"; Fausto Leali la voce nera; Pupo, PaoloBelli e Yossou N'dour, l'inedito e strano trio. E la squadra è fatta!
Per la conduzione, per la prima volta, non sarà affiancato dalle classiche vallette "bionda e mora". Avrà al suo fianco un modello e una modella diversa per ogni serata. Spalla immancabile invece sarà il compagno di "Paradiso" Luca Lurenti, anche lui ritornato alla Rai per l'occasione.
Ad aprire la manifestazione ci sarà un video della grande Mina che canterà "Nessun dorma" e a differenza di quanto annunciato, si vedrà in immagini recenti. Roberto Benigni, sempre nella prima serata, avrà una ventina di minuti a sua disposizione per far ridere il pubblico con le sue "sparate" sull'attualità. La sua è l'esibizione più attesa, dopo le polemiche sui 350 mila euro legati alla partecipazione all'Ariston e alla restituzione dei diritti televisivi delle sue esibizioni in Rai.
I testi delle canzoni di quest'anno affrontano tematiche forti: disagio sociale, insulti, parolacce e allusioni sessuali neanche tanto velate. Il cardinale Ersilio Tonini ha ribadito che "È un brutto segno dei tempi".
Si è parlato tanto della canzone di Povia, intitolata "Luca era gay" e di quella di Iva Zanicchi "Ti voglio senza amore". Daremo un giudizio a tutti dopo l'ascolto di tutte le canzoni dei "Campioni".
Amore fa ancora rima con cuore? Sì, ma non solo. La classica e strascontata rima festivaliera prevale sempre nei testi delle canzoni sanremesi. Però emergono anche altri filoni. Poiché è ormai da tempo assodato che, nel bene e nel male, Sanremo è spesso lo specchio del Paese.
Emblematico il testo di Marco Masini. Il cantautore fiorentino le canta proprio (è il caso di dirlo) all'Italia intera, un Paese "dove tutto va male", "dove un muro divide a metà la ricchezza più assurda dalla solita merda/coppie gay dalle coppie normali", "un Paese di ragazze stuprate", "di notti estasiate nelle vite svuotate" e per finire "l'Italia c'ha rotto i coglioni", che non lascia adito a dubbi.
La categoria dei "Giovani" quest'anno cambia fisionomia e diventa "I raccomandati dai big". A scegliere i cantanti (alcuni neanche troppo giovanissimi) sono stati alcuni Vip del mondo della musica e dello spettacolo. Figurano infatti anche i figli di Red Canzian (Pooh) e di Zucchero Fornaciari.
I cantanti in gara
Campioni "Big"
Afterhours - "Il paese è reale"
Al Bano - "L'amore è sempre amore"
Alexia con Mario Lavezzi - "Biancaneve"
Marco Carta - "La forza mia"
Dolcenera - "Il mio amore unico"
Gemelli Diversi - "Vivi per un miracolo"
Fausto Leali - "Una piccola parte di te"
Marco Masini - "L’Italia"
N. Nicolai e S. Di Battista - "Più sole"
Patty Pravo - "E io verrò un giorno là"
Povia - "Luca era gay"
Pupo, Paolo Belli e Yossou N'dour - "L’opportunità"
Francesco Renga - "Uomo senza età"
Sal Da Vinci - "Non riesco a farti innamorare"
Tricarico - "Il bosco delle fragole"
Iva Zanicchi - "Ti voglio senza amore"
Giovani "Proposte"
Silvia Aprile - "Un desiderio arriverà"
Arisa - "Sincerità"
Malika Ayane - "Come foglie"
Chiara Canzian - "Prova a dire il mio nome"
Barbara Gilbo - "Che ne sai di me"
Irene Fornaciari - "Spiove il sole"
Iskra - "Quasi amore"
Karima - "Come in ogni ora"
Simona Molinari - "Egocentrica"
Filippo Perbellini - "Cuore senza cuore"
Si parte! Martedì 17 inizia il Festival della Canzone Italiana, Sanremo 2009.
Da mesi oramai si conosce il nome del direttore artistico e del presentatore, che è sempre la stessa persona, Paolo Bonolis.
Finito il contratto con Mediaset, dopo tanti flop televisivi (si salva solamente "Il senso della vita"), l'ex conduttore di "Bim Bum Bam" ritorna alla Rai per questo progetto "Sanremo", per un milione di euro.
Ci lavora da mesi, Paolo, al suo secondo personale Festival. Il primo l'ha solamente condotto, nel 2005. Ha scelto gli artisti personalmente lui, nel cast infatti ci sono tanti suoi personali "amici":
Renga ha vinto il suo Festival del 2005; Povia è stato lanciato con "I bambini fanno oh" proprio nell'anno della presentazione Bonolis; Dolcenera, Albano, Alexia e Marco Masini hanno partecipato quattro anni alla medesima rassegna musicale; Nicky Nicolai e il trombettista Di Battista sono stati i musicisti de "Il senso della vita"; Afterhours sono la vera novità; Marco Carta la scoperta di "Amici" (di Maria De Filippi); Gemelli DiVersi portano il rap melodico; Patty Pravo è la sempre verde artista sofisticata; Sal Da Vinci il neomelodico cantante napoletano amico di Gigi D'Alessio; Trcarico la rivelazione dello scorso anno; Iva Zanicchi, l'europarlamentare di "Ok, il prezzo è giusto" e "Zingara"; Fausto Leali la voce nera; Pupo, PaoloBelli e Yossou N'dour, l'inedito e strano trio. E la squadra è fatta!
Per la conduzione, per la prima volta, non sarà affiancato dalle classiche vallette "bionda e mora". Avrà al suo fianco un modello e una modella diversa per ogni serata. Spalla immancabile invece sarà il compagno di "Paradiso" Luca Lurenti, anche lui ritornato alla Rai per l'occasione.
Ad aprire la manifestazione ci sarà un video della grande Mina che canterà "Nessun dorma" e a differenza di quanto annunciato, si vedrà in immagini recenti. Roberto Benigni, sempre nella prima serata, avrà una ventina di minuti a sua disposizione per far ridere il pubblico con le sue "sparate" sull'attualità. La sua è l'esibizione più attesa, dopo le polemiche sui 350 mila euro legati alla partecipazione all'Ariston e alla restituzione dei diritti televisivi delle sue esibizioni in Rai.
I testi delle canzoni di quest'anno affrontano tematiche forti: disagio sociale, insulti, parolacce e allusioni sessuali neanche tanto velate. Il cardinale Ersilio Tonini ha ribadito che "È un brutto segno dei tempi".
Si è parlato tanto della canzone di Povia, intitolata "Luca era gay" e di quella di Iva Zanicchi "Ti voglio senza amore". Daremo un giudizio a tutti dopo l'ascolto di tutte le canzoni dei "Campioni".
Amore fa ancora rima con cuore? Sì, ma non solo. La classica e strascontata rima festivaliera prevale sempre nei testi delle canzoni sanremesi. Però emergono anche altri filoni. Poiché è ormai da tempo assodato che, nel bene e nel male, Sanremo è spesso lo specchio del Paese.
Emblematico il testo di Marco Masini. Il cantautore fiorentino le canta proprio (è il caso di dirlo) all'Italia intera, un Paese "dove tutto va male", "dove un muro divide a metà la ricchezza più assurda dalla solita merda/coppie gay dalle coppie normali", "un Paese di ragazze stuprate", "di notti estasiate nelle vite svuotate" e per finire "l'Italia c'ha rotto i coglioni", che non lascia adito a dubbi.
La categoria dei "Giovani" quest'anno cambia fisionomia e diventa "I raccomandati dai big". A scegliere i cantanti (alcuni neanche troppo giovanissimi) sono stati alcuni Vip del mondo della musica e dello spettacolo. Figurano infatti anche i figli di Red Canzian (Pooh) e di Zucchero Fornaciari.
I cantanti in gara
Campioni "Big"
Afterhours - "Il paese è reale"
Al Bano - "L'amore è sempre amore"
Alexia con Mario Lavezzi - "Biancaneve"
Marco Carta - "La forza mia"
Dolcenera - "Il mio amore unico"
Gemelli Diversi - "Vivi per un miracolo"
Fausto Leali - "Una piccola parte di te"
Marco Masini - "L’Italia"
N. Nicolai e S. Di Battista - "Più sole"
Patty Pravo - "E io verrò un giorno là"
Povia - "Luca era gay"
Pupo, Paolo Belli e Yossou N'dour - "L’opportunità"
Francesco Renga - "Uomo senza età"
Sal Da Vinci - "Non riesco a farti innamorare"
Tricarico - "Il bosco delle fragole"
Iva Zanicchi - "Ti voglio senza amore"
Giovani "Proposte"
Silvia Aprile - "Un desiderio arriverà"
Arisa - "Sincerità"
Malika Ayane - "Come foglie"
Chiara Canzian - "Prova a dire il mio nome"
Barbara Gilbo - "Che ne sai di me"
Irene Fornaciari - "Spiove il sole"
Iskra - "Quasi amore"
Karima - "Come in ogni ora"
Simona Molinari - "Egocentrica"
Filippo Perbellini - "Cuore senza cuore"
venerdì 13 febbraio 2009
La chiamavano Bocca di Rosa
Da un anno sta dilagando (nel singolare mondo dei blog) un gioco "letterario" che sta facendo impazzire i blogger di tutta Italia.
E la "malattia" prende piede sempre più, migliaia di utenti si sfidano a chi ne inventa di più. Si chiama Fincipit e si gioca così: prendere un incipit di un romanzo, poesia, canzone... e terminarlo lì, subito, senza troppe cortesie, ma dandogli un senso compiuto e definitivo; senza rispettare la "trama" vera e andando nella direzione più strana e creativa.
Il risultato è stralunato e dissacratorio, per questo molto divertente, oltre ad avere il merito di creare una inedita commistione tra cultura e divertissement. Fine delle regole!
E' stata definita la "pratica collettiva dell'importanza della brevità in letteratura". Insomma, storie che iniziano finendo o finiscono iniziando. Un giochino "stupidotto" che lancio anche io nel marsalese e che magari diventerà anche da noi una piccola "mania collegiale". Adesso vi segnalo i primi che ho raccolto in questi giorni.
* Il Signore prese il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Passatemi la Nutella!"
* Il triangolo no, non l'avevo considerato! Se siamo in 4 però, possiamo fare pure un quadrato!
* Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi, il mio pisello grosso.
* D'in su la vetta della torre antica, c'ho portato la Silvia e poi l'amica.
* Can che abbaia non morde. Ma se è un pitbull fa attenzione.
* M'illumino d'immenso. Sapeste la bolletta.
* Una rotonda sul mare... Nooo, è mia sorella che nuotaaa.
* Lunga e dritta correva la strada, ancora mancava molto per la Salerno-Reggio Calabria.
* Prendi una donna, dille che l'ami, ma poi ricordale che è il pesce d'aprile.
* Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu. Da allora mi chiamano Bravehearth.
* Sapore di sale, sapore di mare... La prossima volta si va in un altro ristorante.
* Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo luogo selvaggio, a notte, per che fare? Ora te lo posso dire: girati!
* Laura non c'è, è andata via. Buon viaggio!
* La musica è finita, gli amici se ne vanno, e adesso chi li lava tutti 'sti cazzo di bicchieri?
* Lisa dagli occhi blu, due bei cazzotti e non ci penso più.
* Una voce ora udii nel camposanto, minchia che paura!
* Certe notti la macchina è calda, apri il finestrino che non si respira!
* La nebbia agl'irti colli piovigginando sale, non si vedeva nulla sul pannello autostradale.
* Quel ramo del lago di Como, colpì cadendo sul cranio il povero don Abbondio che, impazzito, corse a sposare Lucia.
* All'ombra dell'ultimo sole, ho sfigurato un pescatore. Gli ho fatto un solco lungo il viso con una specie di coltello.
* Marco se n'è andato, non se ne poteva più!
* Sara, svegliati.... Sara!!?? Saraaaaa.
* Quella sua maglietta fina, tanto stretta al punto che, non respirava più.
* Silvia rimembri ancora? No!
* Ei fu, siccome... è morto, non ne parliamo più!
* Marco se n'è andato e non ritorna più. Ora con chi trombo?
* Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso... and so this is Christmas!
* Che ne sai di un bambino che rubava e soltanto nel buio giocava? Se parli avrai uno sconto di pena, collabora!
* Non restare in serie B... Del Piero!
* In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio... Per 500 mila euro, sa dirmi dov'è ora il Verbo?
* Inseguendo una libellula in un prato ho pestato una cacca di mucca.
* Padre Nostro, che sei nei cieli, è per questo che non ci vedi?
* Davanti a te, ci sono io... E allora frena per dio!
* E la luna bussò. Avanti!
* Partire è un po' morire, ma morire è partire un po' troppo!
* Che ne sai di un bambino che rubava, che ne sai se oggi spaccia o se la cava.
* Ei fu. Siccome immobile, pagava l'Ici.
* Non si piange sul latte versato, meglio armarsi di mocio Vileda.
E la "malattia" prende piede sempre più, migliaia di utenti si sfidano a chi ne inventa di più. Si chiama Fincipit e si gioca così: prendere un incipit di un romanzo, poesia, canzone... e terminarlo lì, subito, senza troppe cortesie, ma dandogli un senso compiuto e definitivo; senza rispettare la "trama" vera e andando nella direzione più strana e creativa.
Il risultato è stralunato e dissacratorio, per questo molto divertente, oltre ad avere il merito di creare una inedita commistione tra cultura e divertissement. Fine delle regole!
E' stata definita la "pratica collettiva dell'importanza della brevità in letteratura". Insomma, storie che iniziano finendo o finiscono iniziando. Un giochino "stupidotto" che lancio anche io nel marsalese e che magari diventerà anche da noi una piccola "mania collegiale". Adesso vi segnalo i primi che ho raccolto in questi giorni.
* Il Signore prese il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Passatemi la Nutella!"
* Il triangolo no, non l'avevo considerato! Se siamo in 4 però, possiamo fare pure un quadrato!
* Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi, il mio pisello grosso.
* D'in su la vetta della torre antica, c'ho portato la Silvia e poi l'amica.
* Can che abbaia non morde. Ma se è un pitbull fa attenzione.
* M'illumino d'immenso. Sapeste la bolletta.
* Una rotonda sul mare... Nooo, è mia sorella che nuotaaa.
* Lunga e dritta correva la strada, ancora mancava molto per la Salerno-Reggio Calabria.
* Prendi una donna, dille che l'ami, ma poi ricordale che è il pesce d'aprile.
* Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu. Da allora mi chiamano Bravehearth.
* Sapore di sale, sapore di mare... La prossima volta si va in un altro ristorante.
* Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo luogo selvaggio, a notte, per che fare? Ora te lo posso dire: girati!
* Laura non c'è, è andata via. Buon viaggio!
* La musica è finita, gli amici se ne vanno, e adesso chi li lava tutti 'sti cazzo di bicchieri?
* Lisa dagli occhi blu, due bei cazzotti e non ci penso più.
* Una voce ora udii nel camposanto, minchia che paura!
* Certe notti la macchina è calda, apri il finestrino che non si respira!
* La nebbia agl'irti colli piovigginando sale, non si vedeva nulla sul pannello autostradale.
* Quel ramo del lago di Como, colpì cadendo sul cranio il povero don Abbondio che, impazzito, corse a sposare Lucia.
* All'ombra dell'ultimo sole, ho sfigurato un pescatore. Gli ho fatto un solco lungo il viso con una specie di coltello.
* Marco se n'è andato, non se ne poteva più!
* Sara, svegliati.... Sara!!?? Saraaaaa.
* Quella sua maglietta fina, tanto stretta al punto che, non respirava più.
* Silvia rimembri ancora? No!
* Ei fu, siccome... è morto, non ne parliamo più!
* Marco se n'è andato e non ritorna più. Ora con chi trombo?
* Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso... and so this is Christmas!
* Che ne sai di un bambino che rubava e soltanto nel buio giocava? Se parli avrai uno sconto di pena, collabora!
* Non restare in serie B... Del Piero!
* In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio... Per 500 mila euro, sa dirmi dov'è ora il Verbo?
* Inseguendo una libellula in un prato ho pestato una cacca di mucca.
* Padre Nostro, che sei nei cieli, è per questo che non ci vedi?
* Davanti a te, ci sono io... E allora frena per dio!
* E la luna bussò. Avanti!
* Partire è un po' morire, ma morire è partire un po' troppo!
* Che ne sai di un bambino che rubava, che ne sai se oggi spaccia o se la cava.
* Ei fu. Siccome immobile, pagava l'Ici.
* Non si piange sul latte versato, meglio armarsi di mocio Vileda.
mercoledì 11 febbraio 2009
Padre Nazareno: il prete sorridente
Buono, retto, semplice, sacerdote ed uomo di altri tempi.
Un buon amico, sostenuto da una grande fede. Questo era in poche parole Padre Nazareno Gulino.
Un buon amico, sostenuto da una grande fede. Questo era in poche parole Padre Nazareno Gulino.
Pochi giorni prima di quell'undici febbraio del 2002 aveva voluto e organizzato la solita e immancabile riunione con i giovani della Parrocchia, per rilanciare le attività dell'Anspi.
Quella sera, i presenti, difficilmente la dimenticheranno. E' stato infatti l'ultimo incontro con il nostro amato parroco. In quella assemblea tanto cordiale, Nazareno, riuscì a dare il meglio di se e il meglio di noi, partecipi. In quella occasione ha ottenuto quello che lui voleva: l'unione, la ripartenza, la partecipazione e la volontà di essere operosi e attivi all'interno della nostra comunità.
Passarono solo pochi giorni, era un lunedì pomeriggio gelido e ombroso, una giornata di carnevale anomala e priva di luce. Si faticava a organizzarsi per festeggiare il secondo giorno della festa mascherata, c'era nell'aria come la sensazione che stava per sopraggiungere qualche brutta notizia. Così infatti è stato!
"E' morto il nostro Nazareno": si faticava a credere alle telefonate, agli sms e alle persone che portavano questo triste e infelice comunicato. La notizia si è diffusa velocemente, il dolore ha agguantato tantissime persone. Sono seguiti due giorni di un lungo e interminabile pellegrinaggio alla salma di Padre Gulino.
Era scomparso un fratello, un padre, un compagno, un familiare, un confidente, un pastore portatore di pace e di amore. Un religioso aiutante e punto di riferimento di tanti immigrati che vivono e lavorano in questo territorio. Una persona umile ed efficace, un prete vero ed esemplare. Padre Nazareno seppe promuovere, in questo lungo periodo, un'attività pastorale di grande rilievo e con grande impegno, sempre sorretto da una forte personalità.
A noi, che l'abbiamo conosciuto e che abbiamo avuto l'opportunità di condividere tanti momenti insieme, ha lasciato in eredità una forte testimonianza: la convinzione che la fede, senza le opere, è morta. Abbiamo avuto l'opportunità di vivere una forte esperienza di attenzione all'uomo, di coraggio. Sappiamo anche che tutto continuerà ad avere senso se sapremo viverne l'eredità con la stessa passione.
In questi trentadue anni ha cambiato e realizzato cose inimmaginabili: la piccola grotta di San Francesco di Paola è diventato l'amplissimo Santuario che tutti i fedeli adesso apprezzano e visitano continuamente. Per questo Santuario, Nazareno, trascurò le necessarie esigenze di salute che lo costrinsero ad un lunghissimo calvario. Enorme è stata infatti la sofferenza per gran parte della sua vita. Lui però era più forte delle tante malattie che aveva: la sua forza era il lavoro e il donarsi agli altri.
Ora riposa, ma è sicuramente felice per tutto ciò che ha lasciato ai fedeli. Padre Nazareno, come uomo, come amico, ci manca. Ci manca la sua bontà, la sua semplicità, la sua coerenza, la sua voglia di ascoltare tutti. A distanza di anni, quando si pensa a lui serba ricordo di una persona sorridente perchè seppe toccare il cuore di moltissimi, seppe affrontare con coraggio e determinazione ogni situazione difficile.
La sua casa canonica era sempre aperta a tutti, in qualsiasi ora, per confortare, consigliare, esortare, assistere. Indimenticabile. Ringrazieremo infinitamente il Signore per aver suscitato nella nostra Parrocchia questa grande personalità di Apostolo dei tempi moderni.
Ciao Nazareno, sei stato un esempio per tutti noi, non ti dimenticheremo mai, sarai sempre nei nostri cuori e nella nostra memoria.
Enzo Amato
sabato 7 febbraio 2009
"GLI STRA-VACANTI"
CON ENZO AMATO, PEPPE MAGGIO E GIUSY DE VITA
Ogni domenica, dalle ore 11:00 alle ore 13:00
Enzo Amato, Peppe Maggio e Giusy De Vita
i Bamboccioni di Radio Azzurra Marsala
vi aspettano sulle frequenze 97.800
con il programma più pazzo della Sicilia:
“Gli Stra-Vacanti della domenica”
Il programma più atteso del 2009!
Una trasmissione allegra e divertente che per 2 ore vi tiene compagnia.
Oltre ad ascoltare ottima musica, potete richiedere il vostro brano preferito; dedicare una canzone a qualcuno; salutare i vostri amici in diretta; chattare con il programma; partecipare attivamente agli scherzi telefonici che si fanno nella diretta radiofonica.
I Stra-Vacanti sono in attesa di una vostra chiamata, di un vostro sms, di un vostro “messaggio” sul “Muretto” del sito internet della radio.
Non vi resta che accendere la radio la domenica mattina e invitare tutti i vostri amici.
Se volete fare uno schezo telefonico ad un vostro amico, parente, vicino, fidanzata, mamma, suocera, professoressa... chiamate!
RADIO ON-LINE
La radio si può ascoltare anche on-line, in tutto il mondo.
Clicca su "Radio Online"
dal sito web
www.radioazzurramarsala.com
INFO:
Tel: 0923.989466
Sms: 347.0857883 (Enzo)
Messenger e E-mail: bamboccioni@hotmail.it
Ogni domenica, dalle ore 11:00 alle ore 13:00
Enzo Amato, Peppe Maggio e Giusy De Vita
i Bamboccioni di Radio Azzurra Marsala
vi aspettano sulle frequenze 97.800
con il programma più pazzo della Sicilia:
“Gli Stra-Vacanti della domenica”
Il programma più atteso del 2009!
Una trasmissione allegra e divertente che per 2 ore vi tiene compagnia.
Oltre ad ascoltare ottima musica, potete richiedere il vostro brano preferito; dedicare una canzone a qualcuno; salutare i vostri amici in diretta; chattare con il programma; partecipare attivamente agli scherzi telefonici che si fanno nella diretta radiofonica.
I Stra-Vacanti sono in attesa di una vostra chiamata, di un vostro sms, di un vostro “messaggio” sul “Muretto” del sito internet della radio.
Non vi resta che accendere la radio la domenica mattina e invitare tutti i vostri amici.
Se volete fare uno schezo telefonico ad un vostro amico, parente, vicino, fidanzata, mamma, suocera, professoressa... chiamate!
RADIO ON-LINE
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Sms: 347.0857883 (Enzo)
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venerdì 6 febbraio 2009
I Fat Kat: sulla strada del... grunge!
Sono in tre, giovani e amanti della musica, annoiati dalla solita routine della vita marsalese. Formano così i "Fat Kat". Inizialmente un semplice sogno da teenager. Tutto si materializza, invece, quando Angelo Barraco decide un giorno di prendere in mano la sua chitarra elettrica, collegarla all'amplificatore e trasmettere attraverso essa tutta la sua rabbia nei confronti di una vita solitaria e a volte crudele.
Il progetto "Fat Kat" nasce durante l'estate del 2008, per opera di Angelo, ragazzo cresciuto in un contesto musicale ben diverso dalle melodie commerciali che danzano per le strade marsalesi: il Grunge.
Fat Kat, in origine un progetto "one man band", trova in seguito il sostegno di Antony Mannone, già conosciuto in ambienti rock lilybetani come un ragazzo dalla grande tenacia vocale, ma che ricoprirà il ruolo del batterista. Dal magazzino di campagna, dopo tanti sacrifici e prove, i ragazzi giungono allo "Studio 21esimo Livello" di Palermo.
Autofinanziati, dopo otto ore di registrazioni e mixaggi, il 14 dicembre nasce "Shit like sugar and glue like sperm", contenente ben cinque brani inediti. Successivamente all'uscita della demo, si unisce alla band Alessandro Genna, in arte "Tresio", che prenderà le "redini" del basso.
Il 7 febbraio, la band marsalese promuove l'album a Palermo, presso il locale Litania. I ragazzi hanno grande voglia di suonare e di esprimere la propria personalità, ma anche un po' di ansia, soprattutto per Tresio, alla prima esperienza musicale.
I Fat Kat intendono sensibilizzare l'audience all'ascolto analitico di un genere che ad un primo ascolto sembrerebbe lanciare messaggi confusi e rumorosi, ma che in realtà vuol lanciare grida di ribellione contro questa solita società infame.
I Fat Kat sono: Angelo Barraco (chitarra e voce); Antony Mannone (batteria) e Alessandro Genna (basso).
http://www.myspace.com/fatkatomb
Il progetto "Fat Kat" nasce durante l'estate del 2008, per opera di Angelo, ragazzo cresciuto in un contesto musicale ben diverso dalle melodie commerciali che danzano per le strade marsalesi: il Grunge.
Fat Kat, in origine un progetto "one man band", trova in seguito il sostegno di Antony Mannone, già conosciuto in ambienti rock lilybetani come un ragazzo dalla grande tenacia vocale, ma che ricoprirà il ruolo del batterista. Dal magazzino di campagna, dopo tanti sacrifici e prove, i ragazzi giungono allo "Studio 21esimo Livello" di Palermo.
Autofinanziati, dopo otto ore di registrazioni e mixaggi, il 14 dicembre nasce "Shit like sugar and glue like sperm", contenente ben cinque brani inediti. Successivamente all'uscita della demo, si unisce alla band Alessandro Genna, in arte "Tresio", che prenderà le "redini" del basso.
Il 7 febbraio, la band marsalese promuove l'album a Palermo, presso il locale Litania. I ragazzi hanno grande voglia di suonare e di esprimere la propria personalità, ma anche un po' di ansia, soprattutto per Tresio, alla prima esperienza musicale.
I Fat Kat intendono sensibilizzare l'audience all'ascolto analitico di un genere che ad un primo ascolto sembrerebbe lanciare messaggi confusi e rumorosi, ma che in realtà vuol lanciare grida di ribellione contro questa solita società infame.
I Fat Kat sono: Angelo Barraco (chitarra e voce); Antony Mannone (batteria) e Alessandro Genna (basso).
http://www.myspace.com/fatkatomb
Giacomo Licari
Enzo Amato
Enzo Amato
mercoledì 4 febbraio 2009
Enzo Amato, la mela marcia della società
La parola scuote, la parola offende, la parola esprime un pensiero. La parola punge, pugnala, corregge. La parola dovrebbe essere libera: libera di esprimersi, libera di arrivare a tutti, libera di sconquassare le facoltà mentali delle genti.
Una volta si poteva manifestare la propria convinzione, divulgare la propria idea, trasmettere il proprio concetto. Adesso lo scritto sincero, non offensivo e schietto, di un buono nulla come me, diventa "spazzatura".
Adesso, il "reazionario" Enzo Amato, scrive da antidemocratico, essendo: un settario, un incoerente, un antidemocratico e un supponente. Le accetto tutte queste "qualifiche" dell'onorevole del Pd. Sono il simbolo dell'incapacità del centrosinistra trapanese. E per dire la verità non mi aspettavo di fare tutti questi danni a una intera coalizione: esprimendo ad ogni elezione il mio umile voto, per i partiti progressisti, sono riuscito a far prendere agli avversari fino a oltre il 70%.
Il presidente della provincia Turano dovrebbe premiarmi: voto per la sinistra e porto acqua al mulino alla destra. Forte questa cosa. O sono veramente vitale come "capofila politico" oppure siamo veramente in tanti che, delusi da una guida partitica di alcuni esponenti longevi, riusciamo a trasmettere agli elettori il concetto di "meglio votare per gli altri".
La parola, a questo punto, "infastidisce". Infastidisce, in verità, perchè c'è nullità di ribellione tra la popolazione, c'è una piatta incredibile, c'è stanchezza di combattere, c'è poca voglia di credere e poca volontà di contrastare i mali di questa attuale società. Se ci fate caso, in periodi lontani da elezioni, i nostri "eletti" (tutti) sono nascosti da qualche parte, in letargo. Spunteranno prima o poi, li rivedremo prossimamente. Appena ci sarà "scuscio" di votazioni. Torneranno. Bisognerà tornare a farsi "vedere", bisognerà tornare a dire parole ad effetto, parole che colpiscano gli elettori.
Tutti si preoccuperanno improvvisamente della crisi vitivinicola, tutti avranno soluzioni, proposte, suggerimenti per questa smisurata crisi. Tutti che... "non è colpa mia, manco del mio partito, ne della mia coalizione". Tutti che... "sistemeremo tutto al più presto, basta avere fiducia in me/noi".
La forza di queste parole servono a farli rieleggere, a rimetterli ancora una volta ai loro posti "naturali", quasi come se ci spettasse di diritto, per le "parole" dette a difesa dei lavoratori della terra. Ma dove sono adesso? Perchè non "ora"? Avremo il coraggio di capire chi della parola ne farà abuso o strumento per i propri interessi elettorali? Ma forse io sono solo uno stupido "razzista" invidioso.
Le parole hanno un grande peso, non è vero che sono aria.
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