giovedì 9 aprile 2009

Prete non battezza con nome dell'arbitro

Rigore non c'era, prete non battezza bimbi con nome dell'arbitro





Singolare protesta di un parroco portoghese che, dopo la sconfitta della sua squadra del cuore, lo Sporting di Lisbona, a causa di un rigore fischiato ingiustamente ha deciso di non battezzare più i neonati con il nome dell'arbitro responsabile dell'errore, Lucilio. A darne notizia durante l'omelia domenicale, per evitare inutili discussioni, è stato lo stesso Dom Joao José Marques Eleuterio, parroco della chiesa do Rato, situata nel cuore di Lisbona.





Chiamatelo come volete, ma non Lucindo - "Finché sarò responsabile di questa parrocchia - ha commentato ancora adirato il sacerdote - non intendo battezzare alcun bimbo chiamato Lucindo: chi intende dare al proprio figlio tale nome può rivolgersi a una parrocchia vicina".






La Chiesa scende in campo contro l’arbitro scorretto - L'annuncio ha suscitato reazioni diverse fra i fedeli. C'è chi ha criticato il prete per avere mischiato fede calcistica e religiosa. "Ci mancava solo che il calcio influenzasse la religione", ha commentato Antonio, un fedele pure tifoso dello Sporting, in sintonia con la moglie Fatima sostenitrice del Benfica. D'accordo con il prete invece Ricardo y Zé, pure lui dello Sporting, per il quale la decisione "è giustificata'' dopo l'errore dell'arbitro. E comunque, ha osservato, "al giorno d'oggi chi chiama ancora Lucilio suo figlio?".





Il sacerdote tenta di ridimensionare la polemica - Davanti al clamore suscitato anche nella stampa dalla sua predica domenicale Padre Eleuterio ha addolcito la protesta. "E' stata una battuta" ha minimizzato. "E' vero che ho parlato durante la messa del vergognoso risultato fra Benfica e Sporting: ma i fedeli sanno che io da sempre tifo per lo Sporting". E comunque, ha puntualizzato, se anche un bambino "non lo battezzo io, lo farà un altro prete".




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