lunedì 31 agosto 2009

Culkin papà di Prince Michael II ?



Il 29enne Macaulay Culkin avrebbe donato il suo sperma per aiutare l'amico Michael Jackson a metter al mondo - con una madre surrogata - Prince Michael II, noto come Blanket.

A rivelare l'indiscrezione 'bomba' è il tabloid "The Sun".

L'attore di "Mamma ho perso l'aereo" al momento è irreperibile e non ha commentato la notizia. Jacko e Macaulay erano molto amici e a quanto pare il cantante nutriva per il piccolo divo un'ammirazione totale.

Infatti Michael l'ha voluto anche nel video di "Black or White" del 1991, ha invitato spesso Macaulay a Neverland che è anche stato chiamato come testimone durante il processo per molestie su minori nel 2005. Una fonte vicina all'artista ha dichiarato: "Si sapeva da tempo che il rapporto d'amicizia tra Jacko e Macaulay era molto stretto ed unico. Adesso le voci che vogliono quest'ultimo padre di Blanket sono incontrollabili".

In verità i rumors che il cantante, deceduto a 50 anni a giugno, non fosse il padre naturale dei suoi tre figli Blanket, Michael di 12 anni e Paris di 11 si susseguivano da tempo. Ma anche se la verità su Prince Michael II fosse confermata nessuno si stupirebbe.

"Jackson e Culkin erano migliori amici - continua la fonte interpellata dal The Sun - e Michael ha sempre creduto in questo rapporto e non ne è rimasto mai deluso. E' per questo che ha chiesto lo sperma per poter completare la sua famiglia perfetta. Jacko considerava il piccolo attore come fosse un figlio".

Ma ci sono anche altri 'papà' che reclamano la paternità degli altri figli, ultimo arrivato l'attore Mark Lester che dice di essere il padre biologico di Paris. Ma il mistero sembra infittirsi dal momento che ieri Marlon, uno dei fratelli del cantante scomparso, avrebbe dichiarato: "I figli di mio fratello sono suoi indipendentemente da dove vengano".

Nella foto Prince Michael II

A Marsala il tumore è di casa

Ci ammaleremo tutti di cancro, prima o poi questo succederà.

Viviamo tutti nel terrore: non abbiamo paura della crisi economica, del lavoro perso, delle questioni sociali e ambientali, abbiamo paura di questa malattia. Sono oltre 50 anni che esiste questo male orrendo.

Ma dove sono finiti i miliardi elargiti in tutto il mondo per la Ricerca? Siamo certi che si vuole trovare una cura? Come facciamo a sapere che i denari che servono per la Ricerca li usano veramente a questo scopo?

Il cancro uccide ogni anno 8 milioni di persone. La nostra provincia batte tutti i record negativi. Qui, oramai si muore solo di tumore. Viviamo nell'angoscia. Nel nostro territorio sarebbe importante e vitale capire cosa sta succedendo.

Quando sentiamo parlare di cancro rabbrividiamo tutti, ad ogni casa c'è un malato. Questa è epidemia! E abbiamo il terrore a sottoporci agli esami diagnostici necessari. Il ministero della Sanità dovrebbe fare in modo che ci sia un diverso approccio verso questi esami, renderli obbligatori, come per i vaccini, e gratuiti. E diffondere più informazioni possibile sull'argomento prevenzione, magari iniziando dalla scuola.

Nell'agitato e mutevole mondo di oggi, risorse preziose che sarebbero destinate alla Ricerca sul cancro vengono spesso spostate altrove. Cosa possiamo fare, come individui e come comunità, per concentrare e mobilitare i nostri governanti perchè si trovino le cure che renderanno il cancro un problema del passato? Io voglio sperare che un giorno potremmo essere finalmente liberati da questi flagelli.

Nel mondo ci sono grandi ricercatori che ci possono salvare, ma troppo spesso i fondi vengono destinati a cose più inutili. E credo che la verità sia molto più triste di quello che noi possiamo pensare. Riflettete solo sul fatto che trovare la soluzione e la cura definitiva, a tanti tipi di tumore, farebbe crollare in borsa parecchie multinazionali farmaceutiche mondiali. Credo che esistano tante linee di ricerca valide che potrebbero, se finanziate, portare a soluzioni concrete! Il potere però è economico, non sociale.

La ricerca sul cancro andrebbe affidata ad un organismo sovrannazionale, in cui non dovrebbero esserci contributi da parte di case farmaceutiche ma soltanto grossi talenti della medicina e dell'università. Bisogna controllare bene il denaro speso per la ricerca.

Purtroppo il cancro è una malattia che colpisce tutti, poveri e ricchi, buoni e cattivi, ma che sfortunatamente non è semplice da debellare. E convincere i governi a cambiare rotta su questi punti è difficile. Finché la nostra società sarà fondata sull'egocentrismo e l'egoismo sarà molto difficile aiutare chi ha bisogno. Spesso, si sente dire "finché non mi tocca perchè preoccuparsi?".

Ecco il problema, tutti si sentono intoccabili e immuni da qualsiasi cosa fino a quando non sono direttamente interessati. Sono stati stanziati miliardi alla ricerca per far si che si potesse trovare qualche rimedio per sconfiggerlo e stranamente non ci sono mai stati risultati positivi definitivi! Cancro e tumori possono essere sconfitti, secondo me, con un assiduo lavoro di scienziati e ricercatori.

Dovrebbe diventare una priorità globale, buttando, ad esempio, meno soldi per le guerre. E i grandi capitalisti, invece di impegnare i loro soldi in ville, aerei e quanto c'è di più costoso, dedicassero anche solo una parte di quel denaro alla ricerca sperimentale in questi settori della sofferenza atroce.

L'Italia non investe nella Ricerca, è un dato di fatto. Chi protesta? Nessuno. Siamo troppo presi a sopravvivere. E intanto vediamo i nostri cari morire perchè la cura non c'è, o è troppo costosa, o la fanno solo all'estero.

Purtroppo, ripeto, ci troviamo tutti a fare i conti con le case farmaceutiche. Io credo fortemente che molti vaccini e molte cure sono già state trovate ma ci sono in ballo gli interessi delle multinazionali, alcuni sono in fase di sperimentazione, altri invece non è conveniente commercializzarli: è più redditizio, per loro, curare i sintomi che la malattia stessa, purtroppo!

Combatterlo e vincerlo deve essere, però, il nostro diritto di esseri umani.
Enzo Amato

Madonna: la tracklist di "Celebration"

Rivelata la tracklist di Celebration.

E' stata rivelata la tracklist ufficiale del prossimo progetto discografico di Madonna "Celebration" che uscirà il prossimo 18 settembre.

La Warner Bros Records ha confermato la tracklist finale. Le canzoni, selezionate da Madonna insieme ai suoi fans, sono state tutte rimasterizzate.

Nella raccolta sono inseriti due inediti: "Celebration" che anche in Italia ha ottenuto grande riscontro e "Revolver" con la partecipazione di Lil Wayne.

Ecco la tracklist:

CD 1:
01) Hung Up
02) Music
03) Vogue
04) 4 Minutes
05) Holiday
06) Everybody
07) Like A Virgin
08) Into The Groove
09) Like A Prayer
10) Ray Of Light
11) Sorry
12) Express Yourself
13) Open Your Heart
14) Borderline
15) Secret
16) Erotica
17) Justify My Love
18) Revolver

CD 2:
01) Dress You Up
02) Material Girl
03) La Isla Bonita
04) Papa Don’t Preach
05) Lucky Star
06) Burning Up
07) Crazy For You
08) Who’s That Girl
09) Frozen
10) Miles Away
11) Take A Bow
12) Live To Tell
13) Beautiful Stranger
14) Hollywood
15) Die Another Day
16) Don’t Tell Me
17) Cherish
18) Celebration

domenica 30 agosto 2009

Diego show a Roma

Stupenda doppietta del brasiliano: nel primo tempo splendido esterno destro, nella ripresa ubriacante movimento che spiazza Mexes. Il momentaneo 1-1 giallorosso firmato da una prodezza di De Rossi.

Fenomenale. Con la classe e il carattere che solo i grandi campioni sanno tirare fuori nei momenti chiave, Diego prende in mano la Juve e la trascina alla vittoria sulla Roma con una meravigliosa doppietta. Ferrara esulta e porta a Torino un 3-1 (nel finale arriva la firma di Felipe Melo) pesantissimo: dopo due giornate di campionato, i bianconeri già guardano tutte le avversarie dalll'alto in basso.

Dopo un avvio equilibrato e un po' spigoloso, la Juve passa in vantaggio al 25' grazie alla complicità di Cassetti. Il difensore della Roma si addormenta su un disimpegno in mezzo al campo e si fa rubare palla da Diego. Il brasiliano scatta verso la porta giallorossa, resiste alla carica di Riise e da posizione defilata supera Julio Sergio con uno splendido esterno destro.

La squadra di Spalletti sbanda, ma al 35' trova inaspettatamente il pareggio. Su una punizione battuta all'improvviso sulla trequarti bianconera, De Rossi prende la mira e da trenta metri sorprende Buffon con un destro imparabile. Nel finale, prima Amauri colpisce il palo con un diagonale insidioso, poi Buffon ferma Totti lanciato solo davanti alla porta.

In avvio di ripresa la pressione della Juve si fa più insistente. Al 10' Julio Sergio salva il risultato su una conclusione ravvicinata di Amauri.

Il portiere brasiliano si ripete poco dopo su un colpo di testa sempre dell'attaccante bianconero, ma nulla può sull'inserimento di Diego al 24'.

Il numero dieci spiazza Mexes con una finta ubriacante e di destro realizza la sua prima doppietta in Italia. La Roma prova a reagire, ma il palo ferma Totti al 34'.

Nel finale arriva anche la firma di Felipe Melo, bravo ad inserirsi nello spazio lasciato libero dai difensori giallorossi.

Muore sul wc, trovata mummificata

Cadavere scoperto dopo 3 anni

Il cadavere di una cinquantenne, morta probabilmente nel 2006, è stato ritrovato completamente mummificato e seduto sul wc del bagno di un appartamento a Macon, in Francia.

Secondo il sostituto procuratore di Macon "non ci sono fin'ora elementi che lascino pensare a una morte violenta".

Viene scartata quindi dagli inquirenti l'ipotesi di un crimine e "non verrà fatta l'autopsia".


Nell'appartamento sono stati rinvenuti posta e documenti risalenti all'inizio del 2006 a conferma dell'ipotesi che il decesso sia avvenuto tre anni fa, "probabilmente d'inverno" vista l'assenza di odore.

"E' un caso drammatico, evidentemente questa donna era completamente sola e abbandonata", ha commentato il sindaco di Macon.

I suoi figli non ci parlavano da almeno otto anni e i vicini credevano che si fosse trasferita.

"Un'inchiesta di vicinato" è comunque in corso per verificare l'identità della donna, considerata a priori come l'affittuaria dell'appartamento del quale pagava l'affitto attraverso il prelievo automatico dal suo conto in banca.

"Nessuno si era infatti preoccupato fino a quando il suo conto non è rimasto scoperto e qualche mensilità dell'affitto non è stata pagata", ha continuato il sindaco.

Il topless dell'estate!

Alla fine ci sono riusciti! I paparazzi hanno dovuto aspettare quest'ultimo scorcio d'estate per beccare il topless dell'anno: quello di Sabrina Ferilli.

La splendida attrice romana, simbolo della bellezza mediterranea con le sue curve generose che non passeranno mai di moda, è stata immortalata col seno al vento mentre si trovava a bordo di uno yacht al largo di Positano, dove ha trascorso qualche giorno di vacanza con Flavio Cattaneo, suo inseparabile compagno da ormai quattro anni.

Italia: convocazioni di Lippi

Le convocazioni del commissario tecnico Lippi per la doppia sfida di qualificazione ai Mondiale del 2010.

Conferme per Criscito e Marchisio. E' invece Marco Marchionni, centrocampista della Fiorentina, la novità tra i 23 calciatori azzurri convocati dal ct dell'Italia Marcello Lippi per il doppio impegno di qualificazione ai Mondiali 2010, contro Georgia e Bulgaria.

Nella lista ci sono anche Claudio Marchisio e Domenico Criscito, i due giovani provenienti dall'Under 21, chiamati da Lippi per l'amichevole di agosto in Svizzera e confermati dunque per queste due partite ufficiali.

Tra i 23 figura anche Daniele De Rossi, indisponibile per squalifica per la partita di sabato a Tbilisi: il centrocampista della Roma raggiungerà il gruppo della nazionale domenica a Torino e sarà a disposizione di Lippi per Italia-Bulgaria di mercoledì 9 settembre.

Questa la lista dei 23 convocati azzurri dal ct Marcello Lippi per le due partite di qualificazione ai Mondiali 2010, Georgia-Italia (sabato 5 settembre a Tbilisi) e Italia-Bulgaria (mercoledì 9 settembre a Torino).

PORTIERI: Gigi Buffon (Juventus), Morgan De Sanctis (Napoli), Federico Marchetti (Cagliari).

DIFENSORI: Fabio Cannavaro (Juventus), Giorgio Chiellini (Juventus), Domenico Criscito (Genoa), Fabio Grosso (Lione), Nicola Legrottaglie (Juventus), Davide Santon (Inter), Gianluca Zambrotta (Milan).

CENTROCAMPISTI: Mauro German Camoranesi (Juventus), Gaetano D'Agostino (Udinese), Daniele De Rossi (Roma), Marco Marchionni (Fiorentina), Claudio Marchisio (Juventus), Angelo Palombo (Sampdoria), Simone Pepe (Udinese), Andrea Pirlo (Milan).

ATTACCANTI: Antonio Di Natale (Udinese), Alberto Gilardino (Fiorentina), Vincenzo Iaquinta (Juventus), Fabio Quagliarella (Napoli), Giuseppe Rossi (Villarreal).

Apre un ospedale già vecchio

Quasi centomila abitanti non hanno avuto per un lunghissimo periodo un ospedale: ce n'era uno che doveva chiudere 20 anni fa, ce n'è un altro che doveva essere aperto quasi 30 anni fa.

Il giorno dell'apertura non deve essere un momento di festa, ci dovremmo vestire tutti di nero e rimanere in silenzio per ore. Non è il momento di sentirci orgogliosi.

Con questo ospedale molti politici c'hanno fatto la loro carriera politica e tante campagne elettorali. Si sta inaugurando una struttura già vecchia.

Quante persone sono morte per il fatto che in questa parte di territorio mancava una struttura ospedaliera di buon livello? Al "San Biagio" non si spende una lira dai tempi di Garibaldi. Questa inefficienza ha causato diversi decessi negli anni: quanti ammalati sono morti per strada nel tragitto che porta dal vecchio ospedale a un ospedale più attrezzato in provincia?

L'ospedale è della popolazione: fatto con i nostri soldi, realizzato per curarci. Noi che nelle cliniche private non ci andremo mai perchè non ce lo possiamo permettere. E' fatto per chi sta male! Lo si aspettava da decenni. Niente cerimonie particolari di presentazione, niente rinfreschi e niente inviti d'elite. Alla sua età, gli ospedali stanno per chiudere. Questo di Cardilla sta per aprire.

I nostri politici dovrebbero rinunciare a tenere le mani sulla amministrazione della Sanità e sul governo delle strutture stesse, commissionando tutto a personale sotto l'aspetto tecnico competente. E principalmente, indipendente.

I quattrini pubblici che si spendono per la Sanità sono insufficienti per far funzionare bene le cose? Non credo che sia così. In una struttura pubblica ciò che ognuno di noi pagherebbe 10 viene pagato 30. I soldi sarebbero adeguati e bastevoli se spesi nel modo corretto, anche in un momento di crisi come questo che stiamo vivendo.
Enzo Amato

sabato 29 agosto 2009

I Trikke & Due a "Re...Estate a Pastorella"

Il trio di cabaret "Trikke & due" continua con le esibizioni a Marsala.

Dopo aver allietato diverse piazze e locali della provincia adesso c'è un'altra importante manifestazione da allietare.

Si svolgerà, infatti, sabato 29 agosto, la prima edizione (dopo oltre trenta anni di pausa) della manifestazione "Re...Estate a Pastorella" organizzata dell'Associazione "Juvenes" e dal comitato organizzatore della chiesetta della Divina Pastorella, in contrada Cuore di Gesù, località Strasatti (Marsala).

Nel programma due serate nel segno dell'allegria e del divertimento.

Sabato 29 agosto, alle ore 21,30 lo spettacolo del gruppo Folk "Torre Sibiliana" di Petrosino e con la partecipazione di Maurizio Favilla e del gruppo "Trikke & Due".

Domenica 30 agosto, una serata di ballo liscio con il gruppo musicale "Dual Band", esibizioni delle scuole di ballo, pane cunzato per tutti e i ffuochi d'artificio per concludere la manifestazione. Sarà presente anche il sindaco di Marsala. L'ingresso è libero.

Il trio di cabaret nasce dalle esperienze teatrali con l'associazione "Nuovi Orizzonti" di S. Padre delle Perriere.

I componenti sono: Enzo Amato, Donatella Montalbano e Michele Sciacca.

INFO:
www.trikkedue.blogspot.com
347.1846757
teatronuoviorizzonti@alice.it

venerdì 28 agosto 2009

Gigi Buffon: "Rischiai di lasciare la Juve"

"A ottobre circolavano tante voci su di me: dalle offerte di squadre estere al divorzio con Alena. Ho pensato che volessero mandarmi via. Ma mi sbagliavo".

Scudetto, squadra, allenatore, famiglia e figlio in arrivo: il portiere parla della nuova stagione. E svela un retroscena dello scorso campionato.

L'intervista

Buffon, lei l'anno scorso fece un pronostico secco e lo sbagliò. Vuole riprovarci?
"Avevo puntato sul Milan, ora non mi sbilancio. Posso dire che la squadra che mi ha impressionato è l'Inter".

I vostri tifosi però non hanno dubbi: vince la Juve. Lei sì?
"È giusto che la gente si lasci trasportare dalle sensazioni. Noi i nostri desideri li abbiamo, però sappiamo di dover fare i conti con la realtà".

Quale realtà le raccontarono, Elkann e Blanc, quando chiese loro un colloquio? "
Volevo sapere c'era l'intenzione di puntare ancora su di me".

Non ne era convinto?
"Era da ottobre che continuavano martellamenti di ogni genere, offerte dall'estero e mica solo estero, voci strane. Nessuno smentiva, per cui mi sono fermato a pensare: non è che ci sia qualcosa di vero? A un certo punto era anche venuto fuori che mi stavo separando da Alena: quando cominciano a circolare queste cose, vuol dire che stanno costruendo le condizioni per mandarti via. E siccome il calciatore è come il marito cornuto, l'ultimo a sapere, mi sono detto: se è vero, tolgo il disturbo".

Perciò ha cercato le notizie direttamente alla fonte? "
E ho visto la loro convinzione, anche il loro stupore per i miei dubbi. E poi, volevo sapere del progetto, anche per tutelarmi: quando sei abituato a giocare per vincere, se te la giochi solo un po' il rendimento scade".

Di concreto non c'è stato nulla?
"Solo l'interesse del Manchester City. Ma con tutto il rispetto, non era cosa. E poi ormai ho moglie, famiglia, radici: ho ragionato per tre, e presto dovrò ragionare per quattro. Non mi avrebbero convinto neanche raddoppiandomi lo stipendio: con tutto il rispetto per i soldi, nella vita ci sono cose impagabili".

Con Alena tutto bene, allora?
"Quando parlate con me di famiglia bisogna fare i seri, è l'unica cosa su cui non si può scherzare. Io e Alena puntiamo non dico alla cucciolata, ma a una famiglia numerosa sì".

Maschio o femmina?
"Maschio. E stavolta il nome tocca a lei sceglierlo".

Quindi possiamo sperare in un nome normale?
"Dubito, perché la nostra non è una vita normale. Io sono andato via di casa a 13 anni, lei a 14 era in America, ci siamo confrontati con così tante persone e con così tante situazioni che non abbiamo timore reverenziale nei confronti di nessuno".

I figli l'hanno maturata?
"È da quando ho 17 anni che sopporto responsabilità più grandi della mia età. Però mi sono liberato dall'egoismo incondizionato di chi deve pensare solo a sé, e non è così scontato mettersi da parte per qualcun altro. Non si può essere indipendenti per tutta la vita".

Visto che tutto va bene, le manca solo di vincere?
"Che sarebbe poi il motivo per cui sono ancora qui".

Si può farlo con un allenatore esordiente?
"Ciro ha un'intelligenza e una preparazione tali che può mettere qualunque vestito senza mai sfigurare. In più, aver vissuto l'epopea della Juve gli ha insegnato a gestire lo spogliatoio. Juve e Milan hanno fatto una scelta intelligente, puntando su ragazzi che sanno tutto del loro mondo".

Cos'altro?
"È stata una buona idea tenere da parte un po' di soldi per prendere dei giocatori, perché noi avevamo soprattutto bisogno di quello: di più campioni".

Non potevano semplicemente darli a Ranieri?
"Si erano create situazioni troppo delicate perché il rapporto potesse continuare, con qualcuno c'erano degli attriti. Però il suo lavoro ha dato frutti che non erano così scontati: dovessimo vincere probabilmente ci dimenticheremmo di ringraziarlo, ma un pizzico di merito sarebbe anche suo".

Faccia una spot: perché scommettere sulla Juve?
"L'autopromozione serve quando sei distante dai migliori e allora cerchi di smuovere entusiasmo e convinzioni. Ma nel momento in cui non sei ancora forte come chi ti precede, ma sei comunque migliorato, è inutile tirare fuori degli slogan. Dobbiamo solo stare sul pezzo, che vuol dire ricordarsi che i tre punti con il Catania, con il Bari o con il Livorno sono quelli che non puoi perdere: alla quarta giornata non ci pensi, ma alla trentaseiesima li rimpiangi".

Ha festeggiato il pareggio dell'Inter?
"Se uno si arrovella guardando gli altri, ha poca convinzione della sua forza. Ai risultati dell'Inter comincerò a pensarci alla trentesima giornata".

Crede anche lei che Mourinho vi tema?
"Non ho voglia di entrare nel suo mondo. Sto nel mio, in bianco e nero".

Niente pronostico, allora?
"Se la giocano Palermo e Genoa. Una è la mia squadra del cuore, nell'altra c'è Zenga: quando ha parlato di scudetto ho subito pensato che fosse un grandissimo, e invece lo prendono anche in giro. Poi ci si chiede come mai diciamo soltanto banalità...".
Da Repubblica.it

giovedì 27 agosto 2009

Occhio x occhio, dente xdente, naso vincente


Estate: tempo di cose divertenti, semplici. E' tempo degli aforismi.

* La miglior difesa è l'assenza.

* Chi dorme non piglia l'Aids.

* Chi l'ha dura è stitico.

* Volare è utile, atterrare è necessario.

* Gallina vecchia fa schifo!

* Gallina vecchia si fa il lifting

* Donna baffuta fa più schifo ancora più della gallina vecchia.

* Ama il tuo prossimo: non questo, il prossimo!

* Il danaro non è tutto, ci sono anche i diamanti.

* Beati gli ultimi, se i primi sono onesti.

* Occhio per occhio sessantaquacchio.

* Can che abbaia non dorme.

* Chi la fa l'aspetti, chi non la fa... Guttalax!

* Non vi chiedo di fare centro ma per lo meno fatela dentro.

* Chi la fa... tiri la catena.

* Chi dorme non piglia sonniferi.

* Il lupo perde il pelo e diventa calvo.

* Ride bene chi ha i denti.

* Occhio non vede, ci servono gli occhiali.

* La lingua batte dove il clito ride.

* Chi lascia la strada vecchia per la nuova, arriva prima perchè è asfaltata.

* Mogli e buoi, sempre corna sono.

* L'ormone fa la forza.

* Non è bello ciò che è bello. Figuriamoci ciò che è brutto.

* Mi piace tutto di te, dalla A alla Z. Soprattutto, all'incirca, verso la Q.

* Ho la ragazza incinta, il padre contrario all'aborto. M'ha visto... è favorevole

* Gesù è stato crocifisso. In fin dei conti era la sua Passione.

* Chi troppo vuole nulla rifiuta!

* Una pera al giorno toglie il tossico di torno.

* Sognavo di entrare in Marina; era lei che non voleva farmi entrare.

* Noi siciliani siamo sottosviluppati ma siamo sviluppati sotto.

* La metà delle bugie che dicono su di me sono vere.

* Risparmiate l'acqua, diluitela.

* Quella zoccola di pecora ha rovinato un maglione di pura lana vergine.

* "Ieri ho vomitato tutto il giorno" - "Vedi di rimetterti".

* Non leggo le riviste porno, guardo solo le figure!

* Quando i cavalli mancano, trottano gli asini.

* Occhio per occhio, dente perdente, naso vincente.

* Si stava meglio quando si stava peggio!

* Se i soldi non fanno la felicità, figuriamoci la miseria!

* Maria fu assunta in cielo perchè piena di grazia.

* Ogni ragazza che sa cucinare può trovare un uomo che sa mangiare.

* Vado a convivere da solo.

* Una mela al giorno, 365 mele l'anno!

mercoledì 26 agosto 2009

Riflessione sui numeri... e vestiti dei naufraghi

Di Giacomo Di Girolamo (Direttore di Marsala.it)
Su novanta, sei. Oppure su settantotto, cinque. I due principali fatti di cronaca di questo fine settimana non sono altro che combinazioni di numeri. E sanciscono il definitivo dominio della sorte sulla logica, sulla ragione, sulla vita. Sospesi tra miracolo e tragedia, viviamo trame da fiction: l'Italia è un paese ispirato a fatti realmente accaduti.

Il giorno in cui sei numeri determinano la più alta vincita al gioco di tutti i tempi, è lo stesso giorno in cui altri numeri ci vengono vomitati addosso dal mare e dai superstiti: e sono le vittime migranti, uccise da un’indifferenza assassina.

In entrambi i fatti è la logica a mancare. Troppo alta è la cifra vinta perché mente umana la concepisca, la capisca, la razionalizzi. Troppo brutale è il massacro di innocenti nel mare Mediterraneo perché qualcuno ce lo spieghi, ne indichi le ragioni, i fondamenti, e soprattutto, la convenienza nel sistema geopolitico.

Ma prima di parlare di immigrati, di reati, di clandestinità, qualche Ministro, i parlamentari tutti, e, si, anche noi, popolo del superenalotto, dovremmo rispondere a due, tre domande semplici semplici.

Con quali paesi confina l'Eritrea? Qual è il reddito medio di un abitante? E l'aspettativa di vita?

Non so. Non so. Non so. Non so perché non mi interessa, perché non sono affari miei, perché quello che so mi serve e mi basta e per quello che non so al Milionario insegnano che ci sono gli aiuti. E quello che so o che credo di sapere mi serve perché alla fine vinco sempre qualche cosa. E se la sorte vuole divento ricco.

Non so, perché sono senza memoria.

Non so, perché mi hanno insegnato che comunque la soluzione c'è sempre, basta capovolgere la pagina.

Come si arriva dall'Eritrea alla Libia? Perché si decide di lasciare casa, affetti, terra, tutto per partire?

Lo chiederei ai nostri parlamentari, gli stessi che – intervistati tempo fa dalle Iene - neanche sapevano come si scrive Afghanistan. Oppure dov'è il Darfur.

Quanto costa una colonna del Superenalotto? Cinquanta centesimi. Un viaggio della disperazione su una carretta del mare? Silenzio.

Infine. Sappiamo noi, popolo di sistemisti, che cos'è la disperazione?

Le persone sono numeri. Ci giochiamo nelle colonne del superenalotto tutto: date di nascita, giorni da ricordare, anniversari, età. Per ogni evento della nostra vita ci sono sei numeri da estrapolare, un segno divino da non lasciarsi scappare.

Le persone sono numeri. Il Mediterraneo ormai è un pallottoliere. I marinai siciliani sono diventati pescatori di corpi. Sentono le loro grida e corrono. Vivi, moribondi, morti. Per cento corpi che partono dieci ce la fanno. Decide la sorte. E non ci sono altre estrazioni.

Se penso all’Italia oggi, penso ad un'urna che gira, con tanti bussolotti dentro e un gran mal di testa. Un’urna che gira, senza senso della giustizia, senza ragione. Chiunque può diventare milionario. E chiunque può morire in mare. Oppure perché gli crolla addosso un edificio di sabbia e cemento, o perché trova chiuso il pronto soccorso. Si muore anche per questo, nell'Italia della sorte: ieri un ragazzo di 23 anni a Mazzarino (provincia di Caltanissetta, periferia della Sicilia) è morto perché dopo un incidente stradale all'ospedale nessuno ha potuto aiutarlo: la sala operatoria era chiusa. E lui è morto dissanguato. In redazione di storie così, che ti fanno stringere i denti dalla rabbia, ne abbiamo una al giorno.

E' una ruota che gira. Ti accarezza, ti bacia, oppure ti investe e ti annega.

Abbiamo vinto. E non si divide.

Siamo naufragati. Ed è una disgrazia tutta nostra.

Giacomo Di Girolamo

P.S. Guardate la foto in alto. A Lampedusa, a Cala Maluk, c'è un pescatore che raccoglie ogni giorno dalla riva i vestiti dei naufraghi che il mare pietoso porta in riva (dei corpi, si sa, fanno banchetto i pesci). Prende questi cenci colorati, e li mette sugli scogli al sole stesi per lungo ad asciugare. Ecco, se dovessimo ricominciare a parlare di pace, quella sarebbe la nostra bandiera.

Un morbo chiamato videopoker e gratta e vinci

Dopo aver parlato del Burraco, vi vorrei parlare del gioco d'azzardo: del triste e grave problema dei giocatori accaniti di "videopoker", e delle conseguenze che hanno sull'uomo e sulle famiglie di oggi. E anche della mania di comprare assiduamente i "gratta e vinci".

In passato ho già affrontato questa questione così drammatica, la faccenda però è sempre più aggravata, questa "malattia-dipendenza" si sta facendo sempre più cronica. Aumenta la crisi economica e aumentano le persone che cercano fortuna con questi tipi di gioco. Continuo a vedere persone che stanno ore ed ore attaccate alle macchinette "mangia soldi" e "rovina famiglie".

Continuo a sentire persone che sono convinte che l'uomo è superiore alla macchina: solo che la macchina è costruita dall'uomo per far sì che l'uomo venga frodato e spesso rovinato dalla illusione chiamata "vincita". Come se giocare a carte con un computer "taroccato" potesse migliorare definitivamente la vita di un disgraziato qualunque. Ricordiamoci che il banco vince sempre!

Ci sono sempre più famiglie rovinate da queste macchinette ri-programmate per non far vincere mai e da tutte le lotterie varie che ci sono in Italia. Famiglie che "fanno la fame", mentre un componente di questa, che sia uno dei genitori o il figlio, spende quel poco che hanno per questi giochi rischiosi, legalizzati dallo Stato.

Il gratta e vinci (di nuovo in super voga) è un gioco d'azzardo vero e proprio: la vincita è dettata unicamente dalla sorte . E' una truffa!

Lo Stato distribuisce i premi in modo che il suo bilancio resti sempre in super attivo. Il prezzo medio-basso del biglietto offre una illusoria speranza di svolta della propria vita e così se ne compra uno, tanto per provare, poi ancora un altro e via dicendo. C'è gente che si è rovinata in questo modo, ma nessuno se ne occupa, nessuno parla di tutto ciò.Il Superenalotto è invece il gioco più disonesto. Ci sono più possibilità che Berlusconi diventi comunista di fare 6. I premi non sono proporzionati alle probabilità di vincita ed anche qui lo Stato, da buon banco, non perde mai.

Ma lo vogliamo capire una volta e per tutte che è semplicemente questione di "kulo" e non di sogni e numeri fortunati.Gli italiani sono primi al mondo per giochi d'azzardo, per mezzo milione di persone è diventata una grave malattia psichica che crea dipendenza. Si stima che nel 2008 in Italia spenderemo 50 miliardi di euro. Un picco raggiunto in pochi anni, e per di più in costante aumento. Migliaia di persone rovinate raccontano di essersi indebitate proprio a causa dell'azzardo.

Un introito enorme per lo Stato, che infatti incentiva il vizio che è diventata una vera e propria patologia. Una forma di dipendenza da cui è più difficile liberarsi che da droga e alcol, e in molti casi ha portato addirittura al suicidio, rovinando se stessi e la famiglia.

E proprio le persone più vulnerabili sono quelle a rischio: disoccupati, casalinghe sole, giovani senza punti di riferimento... Per il gioco c'è chi perde il lavoro, chi chiude i negozi e le imprese, chi manda in rovina sé, la famiglia, i dipendenti. Poco contano le giustificazioni istituzionali. Chi ci governa dice che lo Stato, appropriandosi dell'azzardo, lo sottrae alla malavita organizzata. Insomma, combatte il vizio con il vizio.

Ci vuole anche tanta "fantasia" per governare un Paese come l'Italia! Cerchiamo, con piccoli gesti, di aiutare le persone che conosciamo direttamente. Spieghiamo loro che la "famiglia" ha bisogno di certezze e non di sogni e speranze di vincita, di illusioni. La certezza che spesso molti hanno nel lavoro che, proprio per la speranza di vincere e migliorare lo stato sociale, molte volte perdono definitivamente.
Enzo Amato

Ventura e Bettarini insieme a "Quelli che..."



Simona Ventura avrà un commentatore tecnico davvero speciale per la nuova edizione di "Quelli che il Calcio", al via il 13 settembre su Raidue: si tratta dell'ex marito Stefano Bettarini, dal quale è ormai separata da cinque anni.

Ha detto la Ventura a "Vanity Fair": "C'è un tempo per tutto: per il dolore, per il rancore, per tessere un rapporto di fiducia e amicizia per i nostri figli e ora anche per lavorare insieme".

E' stata una delle coppie più glamour del nostro show-biz, perfetta sintesi tra tv e calcio, binomio ancora di moda nello star system nostrano: Simona Ventura e Stefano Bettarini si sposano nel 1998 poi i sospetti di tradimento, la separazione, le guerre legali, il divorzio e tuto ciò che consegue alla fine di un matrimonio, datata 2004. Ora, a cinque anni di distanza, i tempi sono evidentemente maturi per sotterrare, anche davanti al popolo tv, l'ascia di guerra, e così Ventura e Bettarini tornano a far coppia, anche se esclusivamente professionale.

A chi le prospetta le inevitabili polemiche, Simona, in una intervista a "Vanity Fair", risponde: "In Italia la parola divorzio significa nella maggior parte dei casi guerra, genitori che usano i bambini uno contro l’altro. Con questa esperienza credo al contrario di dare il buon esempio: tra ex coniugi, oltre che buoni genitori, e questo lo siamo sempre stati, si può essere amici. L'amore finisce ma deve rimanere il rispetto".

E spiegando il suo attuale rapporto con l'ex marito, la Ventura aggiunge: "Il nostro è stato un rapporto che mi ha fatto soffrire, ma anche regalato tante risate. Rimane l'uomo che ho amato di più nella mia vita, e il giorno del nostro matrimonio per me è ancora il più bello: quando l'ho rivisto l'anno scorso a "Verissimo" dalla Toffanin, l'unica ospitata che ho fatto a Mediaset, mi sono commossa".

Dal canto suo Bettarini non teme questo suo nuovo esordio tv: "So che ci sarà molta curiosità intorno al nostro debutto: la proverei anch'io nel veder lavorare insieme due persone che sono state sposate dieci anni e poi hanno divorziato, e sulle quali è stato scritto di tutto, per lo più cose brutte".

Spiega così il suo nuovo ruolo televisivo, smessi i panni dell'inviato dei reality di Paola Perego: "Commenterò le partite con Massimo Caputi, ma farò anche interviste in esterno. L'idea di Simona è di farmi innamorare di nuovo del calcio, un mondo che mi ha profondamente deluso. E' un mondo che non conosce solidarietà né riconoscenza, come hanno dimostrato i fischi all'ultima partita di Paolo Maldini".

Afferma poi che, se tornasse indietro, risposerebbe Simona, anche se non ha favorito la sua carriera calcistica: "Quando vuoi andare in una squadra, non è piacevole sentirti dire che sei un ottimo terzino, ma anche il marito della Ventura".

Ora, però, appese le scarpette al chiodo, Simona può dargli una grande mano per rispolverare la sua immagine tv, già ripresasi con la partecipazione a "Ballando con le Stelle". Ovviamente la "nuova coppia" della domenica pomeriggio scatenerà la curiosità del pubblico, che non vede l'ora di vederli insieme all'opera.

Simona: "Inevitabilmente le battute tra noi ci saranno ma niente di preparato a tavolino".

Se son scintille, scoppieranno.

Il Burraco: malattia o passatempo?

E' di moda il Burraco, tutti parlano di Burraco, molti dicono che il Burraco è una nuova "malattia" tutta italiana. E anche a Marsala è arrivata, puntualmente.

Io, insieme ai miei amici l'ho scoperto da 10 mesi circa, prima non sapevo neanche cosa fosse. Adesso anche noi siamo coinvolti e siamo dei veri e propri "burracomani".

Per chi non avesse mai sentito nominare questa parola, il Burraco è un gioco di carte che si è diffuso rapidamente in tutta la nazione, una variante dei giochi Pinnacola e Canasta. Sono ormai pochi quelli che non sanno ancora nulla di "pinelle" e "pozzetti".

Tanta diffusione e tanto apprezzamento per un gioco di carte non possono non sollecitare la curiosità di chi, come me, spesso approfondisce alcuni fenomeni nuovi che si sviluppano tra il popolo. Non c'è però lo spazio per spiegare le regole del gioco (ci sono diversi siti che lo spiegano, wikipedia in testa). Si gioca, comunque, con due mazzi di carte francesi. Il gioco non è poi così complicato, ma non è neanche facilissimo: le regole di base sono poche e facilmente comprensibili, anche se poi ci sono tutta una serie di regole piuttosto complicate, che non tutti ricordano e che soprattutto non tutti eseguono così come prevede il regolamento.

Ma perché in Italia è scoppiata la burracomania? Perché persone che non giocavano a carte o che giocavano solo occasionalmente oggi sono sempre in giro con un mazzo di carte in borsa o in auto? E' solo una moda, o c'è di più? Sicuramente impararlo per essere persone alla moda, informate e di tendenza è sicuramente una motivazione convincente, ma c'è anche dell'altro. Ho fatto delle "indagini" sul web e ho scoperto che è diventata una vera "malattia". I motivi del successo possono essere tanti, come ad esempio l'adattabilità del gioco. Si può giocare, infatti, fra amici o in un torneo. Si può giocare ciascuno per sé, oppure, tutti insieme, in tavoli da tre o quattro.

Il gioco si adatta a qualsiasi situazione ed è un gioco molto "sociale". Ci sono anche quelli che giocano da soli, on-line, con giocatori collegati da ogni parte d'Italia (www.burraconline.com).

E' un gioco che all'inizio appare molto semplice, alla portata di tutti. Per questo si è incoraggiati ad impegnarsi e a progredire, anche se non ci si sente particolarmente "portati" con le carte da gioco. In realtà le cose non stanno così, ma lo si capisce quando ormai si gioca da un po'.

E' un gioco, comunque, che permette una facile socializzazione: giocando si conoscono molte persone, con le quali si parla e si scherza, senza affrontare argomenti più impegnativi. In questo modo si supera la timidezza e anche i più "frenati" riescono con facilità a inserirsi in nuovi gruppi. Se si gioca in un torneo c'è una reale opportunità di fare nuove conoscenze. E se la coppia con cui ci si combina a giocare non è gradevole, si sa che la si deve sopportare per un po' di minuti, dopo di che la partita finisce e ci si trova a giocare con un'altra coppia, sperando che sia più simpatica.

Il Burraco non è un gioco d'azzardo: non si rischia nulla (a parte l'iscrizione al torneo), se non di vincere. Per questo piace particolarmente alle donne, molto meno propense degli uomini a rischiare del denaro in un gioco di carte.

Parlando con alcuni giocatori marsalesi mi hanno riferito:
"Quando si gioca a Burraco, il mondo viene chiuso fuori dall'ambiente di gioco. Le persone sono assimilate dalla conoscenza di regole e strategie e hanno tutte un hobby comune per trascorrere il tempo";

"Nel giocare a Burraco c'è sicuramente anche del divertimento, altrimenti il gioco non sarebbe così apprezzato e non si sarebbe diffuso ovunque con tale velocità";

"A me piace perchè c'è il gusto per l'imprevisto, il piacere di fare gioco di squadra con il proprio compagno, soddisfazione per una eventuale vittoria, ma anche il gusto sadico di sottomettere gli avversari, non tanto perché si è più bravi o più fortunati, ma solo perché più esperti di regole e regolette, che solo i veri "affezionati" conoscono";

"Mettere in seria difficoltà gli avversari più esperti (e viceversa), può essere una sottile perversione, capace di sostituire, forse, piaceri della vita ai quali, a volte, si ha più scarso accesso".
Enzo Amato

martedì 25 agosto 2009

Addio Marsala!


"Addio Marsala", moltissimi marsalesi, negli ultimi anni, l'hanno detta questa frase.

Mi ha scritto, tempo fa, un mio amico, partito da alcuni anni: "Avere una nuova casa, un nuovo paese, un nuovo lavoro, è un'avventura che eccita e spaventa al tempo stesso. Pensi a cosa lasci e ti chiedi cosa troverai, provi nostalgia già prima di partire, ti guardi intorno smarrito e ti chiedi se rivedrai questi luoghi solo per le vacanze o dovrai tornarci con tutte le tue illusioni e quanti amici veri ti resteranno accanto e capiranno la tua decisione, anche se magari non approvano la tua scelta".

Questi sono i nuovi emigranti: quelli che non partono con una valigia di cartone, ma quelli che vogliono abbandonare una realtà diventata intollerabile, quelli che hanno studiato e possono aspirare ad un buon lavoro, quelli che non si accontentano di una vita rassegnata. Una volta non era così. Un tempo si partiva solo perché non si riusciva a sfamare la famiglia e quello che si lasciava era poca cosa: era semplicemente una necessità. Oggi amici e compagni nostri lasciano famiglie, amici, casa, una città conosciuta, la nostra lingua, le abitudini.

Mi chiedo, "ma allora perché?"

Perché sono stanchi di essere presi in giro da chi governa, più o meno intenti a guardare al proprio interesse; perché nessuno si preoccupa se non di se stesso; perché non c'è più fiducia in un futuro; perché il lavoro e la professionalità non hanno più alcun valore; perché è più importante il valore del guadagno immediato piuttosto che la pianificazione a lungo termine; perché le persone che ti rispettano si possono contare sulle dita di una mano; perché le urla sono meglio del dialogo; perché non si riesce mai ad ammettere di aver sbagliato; perché non c'è più serietà; perché gli insulti sono più facili del confronto civile; perché la libertà di esprimersi ha mura invisibili ma piuttosto alte.

Molti penseranno che queste motivazioni sono deboli per operare una scelta così radicale e difficile, che non sono sufficienti a spingere delle persone ad abbandonare le proprie sicurezze, che in qualunque paese si vada ci si troverà di fronte a questi stessi problemi. Forse sarà davvero così. Non ho la presunzione di sapere tutto, ma non ho neppure la volontà di fare finta che tutto questo non ci tocchi o che vada tutto bene qui, in questa nostra Terra.

Se, avessimo tutti la possibilità di starcene 30 anni nello stesso posto, con la sicurezza di avere una pensione, di poter avere la possibilità di risparmiare e comperare una casa, di poter assicurare ai figli una vita tranquilla, chissà, forse molti rimarrebbero. Ma questo tempo non esiste più. Siamo sballottati e in preda alla precarietà, alla miopia, allo sfruttamento e all'indifferenza del mercato. Siamo nelle mani di gente incompetente, senza coscienza.

Oggi chi può permettersi di avere potere d'acquisto? Il classico borghese marsalese che, negli anni ottanta, avrebbe potuto permettersi più di qualche lusso, oggi è quello che fa fatica ad arrivare a fine mese e che chiede il mutuo per un'automobile o per un condizionatore d'aria. Può sembrare un'esagerazione, ma basti guardare quanta pubblicità fanno in televisione per prestiti, mutui e quant'altro!

E' tragicamente vero che oggi ti offrono i pagamenti dilazionati per fare la spesa, per andare in vacanza, per tutto! I nostri genitori hanno beneficiato di un boom economico che, negli ultimi 25 anni, nessun mio coetaneo ha più visto, e noi ci siamo abituati ad un benessere e ad una sicurezza che i nostri genitori ci hanno potuto dare grazie ai loro sforzi, ad un lavoro sicuro che si otteneva solo con la licenza media e che si trovava dietro l'angolo. Ma oggi, qui, non è più possibile.

E' difficile esprimere tutto quello che "passano" i nostri concittadini che vanno via. Non è una cosa semplice, avranno difficoltà o momenti di disperazione e magari di solitudine, di stanchezza e di nostalgia, momenti in cui malediranno questa scelta, che sogneranno il sole e il mare di Sicilia, ma dovranno provare a costruirsi una speranza che in questo momento qui non vedono.

Questa scelta, purtroppo, non nasce dalla codardia della fuga, ma dalla ponderata volontà di volere una vita migliore.
Enzo Amato

Parentopoli: come "lavorare" in Sicilia


Non sei parente di un politico? Mi dispiace per te!

La Sicilia è una regione di stupidi? Forse sono i politici che fanno gli stupidi, cercando di ritenere stupido chi stupido non è.

Parentopoli si allarga a macchia d'olio, sempre che a qualcuno non venga in mente di bloccare tutto, continuando l'orgia di parenti che riempiono le cariche, tagliando realmente chi merita. Se hai una Fiat Punto non potrai avere mai "cariche", se hai invece una Maserati sei un eccezionale figo da assicurarsi cariche, anche se poi non comprendi un cazzo.

L'opposizione se ne sta sempre e solo a guardare e a lamentarsi timidamente. Mentre i Lupin che comandano mangiano sempre tutto, camuffandosi da santi. Vestiti continuamente in giacca e cravatta. E ti fanno credere "politicamente corretto". Loro, i benpensanti.

Circa il 70 percento dei siciliani ha trovato il posto grazie a parenti, conoscenti o "potenti". Al diavolo le agenzie interinali, gli uffici di collocamento. Qui ciò che conta è la raccomandazione, felicemente obbligati a bussare alla porta dell'Ufficio spinte e bustarelle.

Corruzione e clientelismo vanno a braccetto, visto che spesso è necessario "pagare" il potente di turno per poter accedere ad un impiego pubblico. Trovare lavoro è difficilissimo perché devi essere segnalato, conosciuto, sponsorizzato, figuriamoci fare carriera. Chi ha una rete di rapporti sociali proficui va avanti, chi no resta indietro anche se ha maggiori capacità e doti.

I cervelli non riescono a emergere in un Paese come il nostro, quindi chi può emigra in Paesi in cui la meritocrazia è un termine conosciuto e non umiliato. Da noi, non solo non si abbandonano i familiari più stretti, ma si sistemano interi stirpi. E a nutrire tali sentimenti di casa non sono solo i politici, mettendo tutto in conto alla nostra collettività, ma intere categorie professionali: professori universitari, medici, notai e via dicendo.

Se un parente, o un amico, si trova in difficoltà e lo si soccorre di tasca propria, si fa cosa giusta. Ma se si interpreta la propria posizione di potere (pubblico o privato) quale strumento per sistemare tutti, allora si fa cosa sbagliata e si fa regredire tutti al medioevo.

Gli americani si interrogano su che tipo di persone eleggere ad ogni elezione, noi faremmo bene a chiederci quanto caspita ci costa un modello/sistema in cui tutti sperano di approfittare, salvo parlare male di quelli che ci sono riusciti. Gli americani possono chiedersi fino a che punto è doveroso aiutare anche un fratello, noi già "manteniamo" i cugini, umiliando il merito, impoverendoci tutti.

La Sicilia, un Paese di raccomandati.

lunedì 24 agosto 2009

Baària. Il nuovo film di Tornatore



Uscirà il 25 settembre il nuovo kolossal di Giuseppe Tornatore. Aprirà ai primi di settembre la Mostra del Cinema di Venezia. E' atteso da un anno circa questa nuova e straordinaria pellicola, ricca di tanti attori importanti, soprattutto sicliani. Non vedo l'ora di vederlo. Intanto godetevi il trailer sulle musiche della colonna sonora di Ennio Morricone.

"Troppo grassa, paghi due posti"

Una donna denuncia la compagnia aerea "Easyjet"

Mi spiace signora, ma lei è troppo voluminosa, se vuole viaggiare con noi deve pagare due biglietti".

E' quanto avrebbe detto un'impiegata addetta al check-in della compagnia Easyjet, all'aeroporto di Bari, a una 55enne che stava rientrando a Roma. Dopo alcuni minuti di discussione, la donna ha deciso di lasciar perdere e di rientrare a Roma in auto.

Ma ha denunciato la compagnia aerea per danni morali e materiali.

La donna, 55 anni, era giunta a Bari in auto con suo figlio che vive nel capoluogo pugliese, e aveva previsto il rientro nella Capitale con un volo Easyjet in partenza alle 10.45 di venerdì.

Giunta per tempo al check-in, ha mostrato il piccolo bagaglio a mano e il biglietto acquistato via internet, ma all'impiegata è bastato uno sguardo per sollevare la contestazione: la signora, piuttosto bassa e di peso intorno al quintale, è stata ritenuta troppo grassa per poter essere ospitata su un solo posto del velivolo. Ce ne sarebbero voluti due e quindi avrebbe dovuto pagare due biglietti.

Un rilievo, quello mossole dalla hostess, che ha irritato la donna la quale ha replicato: "Come si permette di darmi della cicciona? Non sarò un'anoressica come voi hostess, ma da quando viaggio non mi è mai capitata una cosa del genere!".

Una conversazione, racconta il legale della donna, l'avvocato Anna Orecchioni, "che si è svolta alla presenza degli altri viaggiatori in attesa del check-in e quindi è immaginabile l'imbarazzo provato dalla signora". Imbarazzo diventato evidente quando il personale della compagnia ha invitato la donna a pesarsi "come fosse un bagaglio".

Alla fine e' stato il figlio della donna a troncare la discussione e a invitare sua madre a lasciar perdere e a rientrare a Roma in auto. Cosa che lei ha fatto, portando con sé il biglietto del volo inutilizzato e la ferma intenzione di essere risarcita per il trattamento ricevuto.

"Sono avvilita - commenta ora - per il modo con cui sono stata trattata, per le parole usate dalla hostess, e questa prepotenza: mi volevano imporre di acquistare un altro biglietto senza avermi prima messa nelle condizioni di scegliere. E solo perché non rispondo ai loro canoni estetici".

Easyjet si scusa e apre inchiesta

La compagnia aerea Easyjet chiede scusa alla signora romana e apre un'inchiesta interna. "Con riferimento ai fatti accaduti presso l'aeroporto di Bari Karol Wojtyla, EasyJet - dichiara Thomas Meister, Corporate Communication Manager della Compagnia - vuole scusarsi con la passeggera per il disagio. Si è trattato - aggiunge - di un imperdonabile e personale errore del personale di terra.

Easyjet, infatti - spiega - non ha nel suo regolamento una sezione che riguardi il peso dei passeggeri. La compagnia si rammarica per quanto successo e informa che avviera' un'inchiesta interna per verificare le circostanze dell'accaduto".

sabato 22 agosto 2009

Sei di Marsala se...

Anche nel 2009 ci sono le catene di Sant'Antonio, sottoforma di e-mail e Facebook, con Gruppi che nascono ad hoc. Se il tormentone musicale estivo è stato il brano di Bob Sinclair, un altro tormentone mediatico si sta sviluppando sul web.

"Sei di Marsala se..." e spinti dalla curiosità, che solo l'identità cittadina sa dare, tutti si stanno dando, da qualche mese, a leggere il ritratto del marsalese di origine protetta.

"Sei di Marsala se..." è il manifesto che in poco tempo sta facendo il giro del web, ma anche dei vari blog personali. Io ho fatto un mix di tutte le frasi che mi hanno colpito, ne ho aggiunte ovviamente anche delle mie personali. E quelle che riporto in questo articolo le condivido pienamente.


Sei di Marsala se "a munnizza fa parte dell'arredamento della città".

Sei di Marsala se "pi Foizza Italia non ci ho votato mai".

Sei di Marsala se in un bar del Nord chiedi un'arancina alla carne.

Sei di Marsala se quando "stampi" a scuola te ne vai sempre al mare.

Sei di Marsala se "u liggì su marsala.it".

Sei di Marsala se "m'a salutare a to patre".

Sei di Marsala se "stu sinnaco è peggio di tutti l'autre".

Sei di Marsala se usi continuamente "minchia'' come intercalare.

Sei di Marsala se ''alla festa c'era mezza Marsala''.

Sei di Marsala se ''va licca và!''.

Sei di Marsala se ''tutt'apposto, cumpà?''.

Sei di Marsala se appena lavi la macchina comincia a piovere ''rina''.

Sei di Marsala se "sono andato a vedere un cinema".

Sei di Marsala se "com'è n'giuriato so patre?".

Sei di Marsala se "la pasta al forno la domenica".

Sei di Marsala se non sai dire in italiano "viatre rue quantu vi livate?".

Sei di Marsala se "l'onorevole m'ava 'mpustare".

Sei di Marsala se "Giulia Adamo no manifesto elettorale è sicuramente ritoccata".

Sei di Marsala se non sai come si dice "simenza e calia" in italiano.

Sei di Marsala se non conosci "Piazza della Repubblica" ma sai dove si trova "Piazza Loggia".

Sei di Marsala se "sali" ogni lunedì a Palermo.

Sei di Marsala se "dopo Ferragosto paittemo".

Sei di Marsala se "per Natale scendiamo".

Sei di Marsala se "ni viremo 'a Spagnola alle 5".

Sei di Marsala se "sei fidanzato? sei sposato? hai figli? che lavoro fai? ti laureaste? a pinsione pigghie? ti lassaste?".

Sei di Marsala se "passamo di Piazza Inam".

Sei di Marsala se "facemo 'u giro cà machina".

Sei di Marsala se "mu fae un favure?".

Sei di Marsala se "comu fa 'u cus-cus me matre...".

Sei di Marsala se "i cannoli si mangiano sulu a Dattilo".

Sei di Marsala se "i soidde ti trasino a palate".

Sei di Marsala se suoni il clacson appena spunta il verde.

Sei di Marsala se "ma quantu negozi di cinesi stannu rapenno a Maissala?".

Sei di Marsala se "a Processione l'haiu vistu cincu vote".

Sei di Marsala se "un c'è mai nente di fare 'na stu paise".

Sei di Marsala se "stu negozio a mumenti chiure, picca rura".

Sei di Marsala se "a ballare c'era tutta gente tascia".

Sei di Marsala se quando due litigano... "sciarra c'è".

Sei di Marsala se vai a Erice solo per comprare le genovesi (e le porti a tutta la famiglia).

Sei di Marsala se sai il senso di "uncà" ma non lo sai spiegare in italiano.


Scrivete le vostre frasi: enzo.marsala@alice.it

venerdì 21 agosto 2009

La Corrida a Salemi

La Corrida a Salemi, venerdì 21 agosto. Per l'ennesimo anno consecutivo i dilettanti allo sbaraglio della provincia di Trapani saliranno sul palco per esibirsi davanti a un pubblico numerosissimo, come sempre.

Per questa edizione, organizzata dall'associazione "Global Music", la manifestazione sarà svolta, eccezionalmente, in località Ulmi, in occasione dei festeggiamenti in onore a Maria Santissima di Trapani.

Questa del 2009 sarà una edizione ricca di "talenti" prorompenti e di ospiti che arricchiranno la serata, presentata da Enzo Amato.

Marsala, oltre al presentatore, sarà presente a Salemi con molti concorrenti e con il gruppo ospite "Trikke & due" che si esibirà con 2 performance di cabaret.

La Corrida è patrocinata dal Comune di Salemi. Il vicepresidente del comitato Pro festeggiamenti, Giovanni Fici, aprirà ufficialmente la gara con un discorso di ringraziamenti generali.

La sigla sarà ballata dalla scuola "Emidance" di Emiliya Mihaylova (Salemi). Tra gli ospiti più importanti ci sarà, direttamente dalla Corrida di Canale 5, Antonio Spagnolo, con alcune incursioni molto particolari e divertenti.

Il gruppo musicale "Crazy Duck", composto dal maestro Nino Ferrante (organizzatore della Corrida), Katia Ferrante e dal maestro Francesco Caradonna, saranno a supporto della manifestazione sul palco. Il direttore di scena (anche lui promotore della serata) è Andrea Ardagna.

Presenza femminile con la bella valletta Crocetta Arceri. Vinceranno la serata i 3 concorrenti maggiormente applauditi.

Lo spettacolo si svolgerà venerdì 21 agosto con inizio alle ore 21, in contrada Ulmi a Salemi. Ingresso libero e con strumenti sonori quasi obbligatori.

giovedì 20 agosto 2009

Blog "Cerco Lavoro nel Mondo"



Nasce un nuovo sito importante per consultare le offerte nel globo terrestre per chi cerca lavoro, "Cerco lavoro nel mondo".

A gestirlo è Michele Sciacca, di professione "Free-lance translator".

Il "Blog" sarà aggiornato continuamente e offre "offerte di lavoro" nel mondo e non solo.

Questo sito vuole essere di aiuto a quanti cercano lavoro, stage e concorsi in Europa, in Italia e nel mondo.

Le ricerche vengono effettuate in internet e sui giornali.

Contatti:
Tel: +39 329.8044994
Skype: michelesciacca

mercoledì 19 agosto 2009

L'arcobaleno per Valerio Amato




L'arcobaleno. E' questa la canzone che Liliana sicuramente vuol mandare per far gli auguri al suo piccolo Valerio che compie, il 19 agosto, 5 anni.

Il tuo sorriso ci aiuta ad andare avanti, il tuo sorriso è uguale a quello della mamma tua che da lassù ti manda tanti baci. Oggi il tuo desiderio è quello di avere una torta con disegno "un ponte e un arcobaleno", non i classici personaggi dei cartoni o i calciatori. Un segnale molto preciso!

Io son partito poi così d'improvviso che non ho avuto il tempo di salutare, istante breve ma ancora più breve se c'è una luce che trafigge il tuo cuore.
L'arcobaleno è il mio messaggio d'amore, può darsi un giorno ti riesca a toccare, con i colori si può cancellare il più avvilente e desolante squallore
Son diventato se il tramonto di sera e parlo come le foglie d'aprile e vivrò dentro ad ogni voce sincera e con gli uccelli vivo il canto sottile e il mio discorso più bello e più denso esprime con il silenzio il suo senso.
Io quante cose non avevo capito che sono chiare come stelle cadenti e devo dirti che è un piacere infinito portare queste mie valige pesanti.
Mi manchi tanto amico caro davvero e tante cose son rimaste da dire ascolta sempre e solo musica vera e cerca sempre se puoi di capire.
Ascolta sempre e solo musica vera e cerca sempre se puoi di capire.

lunedì 17 agosto 2009

...Mi manchi da morire. (Di Alice Giacalone)

Cara mamma,
quante cose vorrei dirti ma non riesco mai ad esternare quello che sento e questo tu lo sapevi benissimo, non sono mai stata così espressiva.

Forse non ti ho mai dimostrato quello che provavo veramente per te.

Mi viene in mente tutte le volte che io uscivo e tu mi chiamavi ininterrottamente, mi viene in mente che ogni volta che mi ritiravo ti trovavo seduta fuori ad aspettarmi e ci fumavamo l’ultima sigaretta prima di andare a dormire… Poi bacino della buonanotte e a nanna.

Mi viene in mente quelle notti che io non riuscivo a dormire e mi venivo a mettere a letto con te e tu mi accarezzavi tutta e io mi sentivo protetta, mi viene in mente tutte le nostre uscite, le nostre risate e le nostre liti, anche se poche.

Quante cose abbiamo perso... quanto tempo avremmo ancora potuto vivere insieme.

Io lo so mamma che tu ce l'hai messa tutta: tu non volevi lasciarmi, tu sapevi che avevo ancora bisogno di te.

Quando tornavi a casa dall'ospedale, mille volte mi svegliavo mentre tu eri li, accanto a me... E mi guardavi commossa.

E ora lo so perchè... ora so quanta paura avevi, non per te, tu avevi accettato il tuo ingiusto destino... così giovane... così forte.

Tu temevi per me, per papà, per Vincenzo, per il mio futuro.

Per le mille cose di me che non avrei mai potuto raccontarti, per il conforto materno che non avrei mai piu potuto avere. E allora ti riempivi gli occhi della mia immagine mentre dormivo, del mio respiro sereno, come se temessi di perdere anche un solo secondo accanto a me.

Quante cose ho capito crescendo mamma e quante cose avrei voluto ancora dirti.

Vorrei dirti che ammiro la tua forza e il tuo coraggio, che il tuo amore di madre non mi ha mai abbandonato, che il mio amore di figlia, sarà sempre con te: ovunque sei, ovunque andrai, ti trovo nel mio cuore.

Ho paura però mamma, ho paura di non farcela, ho paura di affrontare il mio futuro senza di te: tu sei tutta la mia vita.

Con tutto il mio cuore, mi manchi.


TI AMO MAMMA, Alice

giovedì 13 agosto 2009

Parla male del capo su Facebook: licenziata

La morale è semplice: il capo non è un amico e soprattutto non deve esserlo su Facebook.

Lo ha scoperto una ragazza britannica, licenziata per aver scritto un post contro il suo capo sul sito di networking, dimenticando tuttavia che anche questi lo avrebbe letto.

Non è la prima volta che una persona viene licenziata per colpa di Facebook, ma in questa circostanza via Facebook è arrivata anche la notifica. Lo scambio tra i due è assolutamente godibile ed ha inevitabilmente fatto il giro del mondo sotto forma di screenshot. Sul sito "buzzfeed.com" la notizia è 'viral'.

L'identità dei protagonisti è nascosta. Lo slang e alcuni riferimenti alla normativa fiscale britannica suggeriscono la collocazione geografica.

"Odio il mio lavoro - si legge nel post della ragazza, che usa un linguaggio decisamente colorito e sembra suggerire avance sessuali indesiderate - il mio capo è un pervertito che mi fa fare cose inutili solo per farmi un dispetto. Segaiolo!".

"Hai lavorato qui per cinque mesi e non ti sei accorta che sono gay?" le risponde il capo. "Non vado in giro sculettando in ufficio come una drag queen, ma non è certo un segreto".

E poi aggiunge: "Ti ricordo che hai ancora due settimane prima della fine dei tuoi sei mesi di prova, quindi domani non venire"
Dal web

Le "palore" dei marsalesi


Quasi sei anni fa ho scritto un pezzo sul rapporto tra i marsalesi e la "parola". L'articolo è stato appezzato ed è arrivato addirittura (tramite posta e le moderne mail) negli Stati Uniti, dove risiedono tanti cittadini di origine siciliana, lettori del mio Blog.

Il rapporto con questi adesso è ricorrente: loro continuano a leggere quello che scrivo e io comunico con loro da amico. Su invito di alcuni di questi ho deciso di riproporre questo mio "commento": sono passati più di 1800 giorni e "Il Fannullone" ancora non era nato.

Il marsalese sa bene che una cosa sono le parole e un'altra cosa sono le "palore" (con la elle). Con le parole il cittadino lilibetano ha un rapporto esagerato: troppo poche ('a megghiu parola è chiddra chi un si dice) o troppo assai.

Le "palore" sono invece vocaboli del tutto speciali e raggruppano gran parte del dizionario marsalese, sintetizzando con un unico termine, appunto, la portata dell'assalto verbale di cui il cittadino di Marsala è capace nei confronti del suo interlocutore. E l'offesa si misura in termini di "palore". Il che vuol dire che un ragionamento non può mai essere aggressivo e non può offendere: "Ma picchì si sta comportanno na 'sta manera? Non è chi ci risse palore!".

Il ricorso a un termine sintetico ha sicuramente origini scolastiche. Non si poteva certo accusare all'insegnante, il compagno che aveva appena finito di dirti "figghiu di buttana", citando pari pari la frase spregiativa. Così si ricorreva a una sintesi: "Prefessù, Zichittella mi dice palore su mio padre e su mia madre".

La "palora" viene spesso addirittura minacciata: "Salvatò, dicci a tò matre chi si un na finisce di ittare acqua 'na strata, ci vaio e ci dico palore". Lo sviluppo delle "palore" può raggiungere complessità che passa dal tragico al ridicolo. Nel settore "cornuti" troviamo: "U cervo n'confronto a tia è tignuso"; "Sei più cornuto di un camion di babbaluci".

Nel settore "escrementi" emerge: "La differenza tra te e un tir di merda e che 'u tir avi i rote e tu hai i scaippe". Gli insulti che coinvolgono la discendenza sono irripetibili ma vale la pena sottolineare che, quasi sempre, riguardano le madri piuttosto che i padri e che tendono a sottolineare le qualità erotiche delle stesse.

Nel caso della madre (degli altri) si va giù pesante e le si attribuisce l'intero repertorio del Kamasutra. Nei confronti dei padri, invece, quasi mai viene messa in discussione l'identità sessuale. Insomma, difficilmente un padre è "arruso". Verso i padri si punta alla mortificazione della sua condizione di capo famiglia, sia in termini di marito di "moglie buttana" (bersaglio preferito), sia soprattutto in termini di capo del nucleo familiare. In questo caso gli vengono attribuiti i mestieri più infimi: viddrano, munnizzaro ecc... Ma poiché i tempi cambiano, nessuno oggi si sogna di dire al compagno di banco: "Tuo padre è un munnizzaro!".

Difficilmente sentirete invece l'accusa "delinquente". Dalle parti nostre è quasi un "mestiere" che si fa sotto la copertura di mille giustificazioni, della serie: "La colpa è della società". Il che, ahimè, è molte volte non lontano dal vero.

Ma se le "palore" sono pietre, e in quanto tali sono piuttosto pesanti, spesso sono anche decisamente leggere.

Andate a un anniversario di matrimonio e partecipate alla festa. Se alla fine sarà il momento del karaoke, la zia Terina romperà il ghiaccio, impugnerà il microfono (ingrassata quanto Platinette) e nel tripudio generale, imitando Mina, intonerà: "Palore, palore palore...".

Senza palore,
Enzo Amato

martedì 11 agosto 2009

Successo per lo spettacolo dei "Trikke & Due"

Grande successo teatrale in contrada Ponte Fiumarella (Marsala), all'interno della manifestazione organizzata dall'Associazione "Fiume Sossio", del gruppo di cabaret "Trikke & Due".

Il trio, formato da Enzo Amato, Donatella Montalbano e Michele Sciacca, ha ottenuto il consenso del pubblico marsalese. Applausi e sorrisi sono stati i protagonisti della magnifica serata sotto le stelle.

Tutti i protagonisti sono stati artefici di una splendente e coinvolgente recitazione. Undici sketch divertenti, per uno spettacolo che è durato circa due ore.

Il regista Amato: "Abbiamo capito che la gente quando esce di casa vuole divertirsi, vuole ridere. I problemi ci sono, la crisi è pesante, ma una volta fuori dall'uscio di casa e fuori dagli impegni lavorativi, si cerca di svagarsi con spettacoli che portano il buonumore e l'allegria. E noi siamo felici di portare vitalità e contentezza alle persone che ci vengono a vedere".

Soddisfatti anche gli organizzatori, il presidente Nino Verduci ha ringraziato a nome di tutta l'associazione organizzatrice la compagnia teatrale dando un arrivederci al prossimo anno. La serata si è svolta all'interno dell'agriturismo "Fiumara del Sossio" di Ponte Fiumarella. Uno scenario molto suggestivo, a pochi passi dal fiume marsalese.

Nel programma domenicale ci sono stati, nel pomeriggio anche altre iniziative come la passeggiata in bicicletta e una mostra di auto e moto storiche. La serata si è chiusa con la degustazione di alcuni dolci tipici locali e il classico bicchiere di vino marsalese offerto al numeroso pubblico presente.

Il trio ha così debuttato, finalmente, anche a Marsala. Dalle esperienze teatrali con l'associazione "Nuovi Orizzonti" di S. Padre delle Perriere è nato un anno fa questo piccolo gruppo che ha già fatto divertire molti spettatori nella provincia.

Il gruppo "Trikke & Due" intanto continua il tour, prossimo appuntamento a Salemi per due serate di cabaret con lo spettacolo dell'estate 2009 "Fungi di fella".

http://www.trikkedue.blogspot.com/