L'elisoccorso arriva in ritardo, muore una bambina di 5 mesi. La tragedia è avvenuta a Gela, la vigilia di Natale. Altro caso a Pantelleria 5 giorni fa.
Due elicotteri in ritardo, due bambine che avrebbero potuto essere salvate con soccorsi tempestivi che muoiono tra l'incredulità e la rabbia dei genitori. Dopo la morte della piccola Marika, la bimba di 20 mesi di Pantelleria stroncata da una banale polmonite martedì scorso al suo arrivo a Palermo, la vigilia di Natale a non farcela è stata una bambina di 5 mesi di Gela morta all'ospedale dei Bambini dove era arrivata in "coma post-anossico" per un semplice rigurgito di latte e con grande ritardo.
Basti pensare che a Palermo sono arrivati prima i suoi genitori in macchina da Gela che la piccola in elicottero. La piccola Maria Grazia era arrivata in gravi condizioni già nel reparto di rianimazione dell'ospedale Vittorio Emanuele di Gela dove i medici hanno disposto il trasferimento d'urgenza a Palermo.
Per più di tre ore si è atteso l'arrivo di un elicottero del 118 mentre la piccina era ferma in ambulanza all'eliporto dell'Eni. Sembra che tra l'equipaggio del velivolo in servizio a Palermo e quello di stanza a Caltanissetta, che era appena rientrato da un intervento e stava facendo rifornimento proprio a Palermo, ci sarebbe stato un conflitto di competenze, con l'uno che riteneva spettasse all'altro intervenire.
Alla fine sarebbe stato l'elicottero della base palermitana a recarsi a Gela. La bimba era la primogenita di due giovani professionisti di Gela, che hanno presentato un esposto ai carabinieri i quali hanno già sequestrato le cartelle cliniche.
E l'autopsia svolta all'istituto di medicina legale di Palermo sul corpicino dell'altra bambina, Marika, morta due giorni prima, ha scatenato la rabbia dei parenti e di tutta la comunità di Pantelleria. Sembra infatti che la bambina sia morta per una banale polmonite.
Ci fosse stato un presidio ospedaliero attrezzato a Pantelleria, ci fosse stato un mezzo dell'elisoccorso presente sull'isola, fosse arrivata in tempo in un reparto di rianimazione, con tutta probabilità si sarebbe salvata. Tutti i medici che l'hanno avuta in cura hanno ricevuto l'avviso di garanzia.
Due elicotteri in ritardo, due bambine che avrebbero potuto essere salvate con soccorsi tempestivi che muoiono tra l'incredulità e la rabbia dei genitori. Dopo la morte della piccola Marika, la bimba di 20 mesi di Pantelleria stroncata da una banale polmonite martedì scorso al suo arrivo a Palermo, la vigilia di Natale a non farcela è stata una bambina di 5 mesi di Gela morta all'ospedale dei Bambini dove era arrivata in "coma post-anossico" per un semplice rigurgito di latte e con grande ritardo.
Basti pensare che a Palermo sono arrivati prima i suoi genitori in macchina da Gela che la piccola in elicottero. La piccola Maria Grazia era arrivata in gravi condizioni già nel reparto di rianimazione dell'ospedale Vittorio Emanuele di Gela dove i medici hanno disposto il trasferimento d'urgenza a Palermo.
Per più di tre ore si è atteso l'arrivo di un elicottero del 118 mentre la piccina era ferma in ambulanza all'eliporto dell'Eni. Sembra che tra l'equipaggio del velivolo in servizio a Palermo e quello di stanza a Caltanissetta, che era appena rientrato da un intervento e stava facendo rifornimento proprio a Palermo, ci sarebbe stato un conflitto di competenze, con l'uno che riteneva spettasse all'altro intervenire.
Alla fine sarebbe stato l'elicottero della base palermitana a recarsi a Gela. La bimba era la primogenita di due giovani professionisti di Gela, che hanno presentato un esposto ai carabinieri i quali hanno già sequestrato le cartelle cliniche.
E l'autopsia svolta all'istituto di medicina legale di Palermo sul corpicino dell'altra bambina, Marika, morta due giorni prima, ha scatenato la rabbia dei parenti e di tutta la comunità di Pantelleria. Sembra infatti che la bambina sia morta per una banale polmonite.
Ci fosse stato un presidio ospedaliero attrezzato a Pantelleria, ci fosse stato un mezzo dell'elisoccorso presente sull'isola, fosse arrivata in tempo in un reparto di rianimazione, con tutta probabilità si sarebbe salvata. Tutti i medici che l'hanno avuta in cura hanno ricevuto l'avviso di garanzia.
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