Per una volta mi trovo a difendere il ministro della Pubblica Istruzione, la Gelmini. Giuro che non succederà mai più. Ne ha combinate di tutti i colori in questi anni di governo della Scuola: sta sfasciando la scuola e chissà quanti errori farà fino alla fine del suo mandato.
Mi trovo però a difendere la "pioggia di 5 in condotta" nelle scuole italiane. La Gelmini aveva scelto la linea severa e rigorosa e così dovrà essere anche a fine anno scolastico. Il 5 varrà la bocciatura, benissimo!
L'educazione e il rispetto per il prossimo, dovrebbero diventare una materia scolastica, c'è troppa maleducazione nei giovani. I giovani di oggi sono maleducati già dalle elementari, bisognerebbe però applicarla in tutte le scuole e avere studenti un po' più disciplinati!
Mi trovo però a difendere la "pioggia di 5 in condotta" nelle scuole italiane. La Gelmini aveva scelto la linea severa e rigorosa e così dovrà essere anche a fine anno scolastico. Il 5 varrà la bocciatura, benissimo!
L'educazione e il rispetto per il prossimo, dovrebbero diventare una materia scolastica, c'è troppa maleducazione nei giovani. I giovani di oggi sono maleducati già dalle elementari, bisognerebbe però applicarla in tutte le scuole e avere studenti un po' più disciplinati!
Sicuramente il 5 in condotta può servire a ridurre il fenomeno del bullismo. Le "capre" a scuola, del resto, sono sempre esistite. Manca un controllo più severo da parte dei genitori, spesso troppo assenti o menefreghisti.
Un plauso quindi al ministro Gelmini, e chi non ha rispetto per gli altri venga anche espulso! E' giusto per chi va a scuola solo per perdere tempo e disturbare le lezioni. Spero seguano anche le bocciature. E' sempre più difficile capire e comunicare con i genitori degli alunni perchè appartengono alle "nuove generazioni" e non allevano i loro figli come facevano una volta i genitori della mia generazione.
I genitori di oggi pensano che debbano essere gli insegnanti ad avere la bacchetta magica e a fare i miracoli con i loro figli, mentre loro (genitori) non fanno più nulla per educarli. C'è l'idea, sempre più diffusa, che deve essere per forza la scuola ad educare mentre la società, i media, le famiglie, la televisione se ne lavano le mani. E la maggior parte dei genitori va a scuola solo per reclamare o per accusare gli insegnanti di non capire i loro figli.
A Chioggia, uno studente ha accoltellato senza apparenti motivi un professore. Nel vicentino, 5 alunni delle medie, hanno legato un ragazzo indiano a un palo della segnaletica stradale e filmato l'impresa con il cellulare.
A Torino, tre ragazzi sono stati sospesi per due settimane dopo una sequela di atti, anche minacciosi, che compromettevano il normale svolgimento delle lezioni. La sospensione, che comporta l'eventualità di un 5 in condotta, è resa possibile dal decreto del ministro Gelmini, nell'occasione salutato con gratitudine da insegnanti e genitori.
...Non da quelli dei tre interessati, che hanno elevato fiere proteste. Uno di essi è arrivato a sostenere che spetta alla scuola insegnare a comportarsi bene, e se non ci riesce "sono fatti suoi".
Io darei ai genitori il 5 in condotta, bocciati dalla società e condannati a prendere la patente di educatori. È la punta estrema di un atteggiamento diffuso, di una lagna che pretende dalle istituzioni e dalla società la soluzione di ogni problema, anche di quelli che sono a portata di mano e che spettano alla primaria responsabilità delle famiglie.
La difesa a oltranza dei figli malcresciuti rappresenta un segnale negativo, e fortemente diseducativo.
Un plauso quindi al ministro Gelmini, e chi non ha rispetto per gli altri venga anche espulso! E' giusto per chi va a scuola solo per perdere tempo e disturbare le lezioni. Spero seguano anche le bocciature. E' sempre più difficile capire e comunicare con i genitori degli alunni perchè appartengono alle "nuove generazioni" e non allevano i loro figli come facevano una volta i genitori della mia generazione.
I genitori di oggi pensano che debbano essere gli insegnanti ad avere la bacchetta magica e a fare i miracoli con i loro figli, mentre loro (genitori) non fanno più nulla per educarli. C'è l'idea, sempre più diffusa, che deve essere per forza la scuola ad educare mentre la società, i media, le famiglie, la televisione se ne lavano le mani. E la maggior parte dei genitori va a scuola solo per reclamare o per accusare gli insegnanti di non capire i loro figli.
A Chioggia, uno studente ha accoltellato senza apparenti motivi un professore. Nel vicentino, 5 alunni delle medie, hanno legato un ragazzo indiano a un palo della segnaletica stradale e filmato l'impresa con il cellulare.
A Torino, tre ragazzi sono stati sospesi per due settimane dopo una sequela di atti, anche minacciosi, che compromettevano il normale svolgimento delle lezioni. La sospensione, che comporta l'eventualità di un 5 in condotta, è resa possibile dal decreto del ministro Gelmini, nell'occasione salutato con gratitudine da insegnanti e genitori.
...Non da quelli dei tre interessati, che hanno elevato fiere proteste. Uno di essi è arrivato a sostenere che spetta alla scuola insegnare a comportarsi bene, e se non ci riesce "sono fatti suoi".
Io darei ai genitori il 5 in condotta, bocciati dalla società e condannati a prendere la patente di educatori. È la punta estrema di un atteggiamento diffuso, di una lagna che pretende dalle istituzioni e dalla società la soluzione di ogni problema, anche di quelli che sono a portata di mano e che spettano alla primaria responsabilità delle famiglie.
La difesa a oltranza dei figli malcresciuti rappresenta un segnale negativo, e fortemente diseducativo.
Enzo Amato
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