C'è un'estate di riserva? (un appello per l'estate marsalese)
Su iniziativa del marsalese Francesco Vinci.
Su iniziativa del marsalese Francesco Vinci.
L'11 agosto è la data scelta! Oltre a un dibattito pubblico, un evento collettivo (reading, azione teatrale, musica, arte etc.) che dovrebbe aver luogo, in forma itinerante, per le vie del centro storico. Finora hanno aderito, oltre a molti semplici cittadini, molti operatori culturali della città e alcune associazioni teatrali.
Dopo aver preso dettagliata visione del programma dell'estate marsalese (divulgato a stagione inoltrata), chiunque si sentisse offeso per l'inconsistenza forse senza precedenti e la scarsissima qualità degli appuntamenti in cartellone, e intendesse concretamente costituirsi 'parte civile' con una manifestazione di protesta, è invitato a formulare la sua proposta per una comune iniziativa.
Questo è un invito a unire le forze e le energie positive, a scuotersi dalla rassegnazione e dall'apatia e a 'mobilitarsi', considerando il fatto che il malcontento è tangibile e largamente condiviso. Il fine ultimo e imminente di questo appello è un'iniziativa comune: civile e pacifica, ma fortemente 'politica', pubblica, visibile, a costo zero - con cui l'amministrazione comunale non potrà fare a meno di confrontarsi.
Ogni contributo di idee è prezioso e tutte le opinioni rispettabili trovano - in questo appello - diritto di cittadinanza (appunto).
L'iniziativa - almeno nell'idea originaria di chi scrive - ha anche (e soprattutto) una valenza interlocutoria e propositiva e dovrebbe avere una connotazione 'politica' che va al di là delle appartenenze, dei personalismi, delle eventuali strumentalizzazioni: non è CONTRO qualcosa o qualcuno, non vuole creare divisioni o fazioni, né tanto meno è al servizio di un'ideologia o di un partito (preso).
L'oggetto del contendere è la gestione dell'estate marsalese negli ultimi anni e non il valore specifico di tutte quelle singole iniziative culturali, pregresse o future, di cui l'amministrazione (direttamente o indirettamente) si è fatta o si farà interprete.
In questa prospettiva, l'appello è rivolto in primis a tutti gli operatori culturali di questa città, ma naturalmente esteso a tutti quei liberi cittadini che credono alla possibilità di un'estate più 'vivibile'.
Questo è un invito a unire le forze e le energie positive, a scuotersi dalla rassegnazione e dall'apatia e a 'mobilitarsi', considerando il fatto che il malcontento è tangibile e largamente condiviso. Il fine ultimo e imminente di questo appello è un'iniziativa comune: civile e pacifica, ma fortemente 'politica', pubblica, visibile, a costo zero - con cui l'amministrazione comunale non potrà fare a meno di confrontarsi.
Ogni contributo di idee è prezioso e tutte le opinioni rispettabili trovano - in questo appello - diritto di cittadinanza (appunto).
L'iniziativa - almeno nell'idea originaria di chi scrive - ha anche (e soprattutto) una valenza interlocutoria e propositiva e dovrebbe avere una connotazione 'politica' che va al di là delle appartenenze, dei personalismi, delle eventuali strumentalizzazioni: non è CONTRO qualcosa o qualcuno, non vuole creare divisioni o fazioni, né tanto meno è al servizio di un'ideologia o di un partito (preso).
L'oggetto del contendere è la gestione dell'estate marsalese negli ultimi anni e non il valore specifico di tutte quelle singole iniziative culturali, pregresse o future, di cui l'amministrazione (direttamente o indirettamente) si è fatta o si farà interprete.
In questa prospettiva, l'appello è rivolto in primis a tutti gli operatori culturali di questa città, ma naturalmente esteso a tutti quei liberi cittadini che credono alla possibilità di un'estate più 'vivibile'.
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