Anche Radio Padania era collegata ieri con Città del Capo per seguire Italia-Paraguay: i suoi telecronisti hanno seguito la partita e commentato le azioni delle squadre in campo, ma con un spirito un po' diverso da quello che ha animato i 19 milioni di telespettatori sintonizzati ieri su Raiuno.
Giusto un po' diverso, visto che hanno esultato al gol di Alcaraz al 39′ del primo tempo (ringraziando la scarsa reattività della difesa azzurra) e rimanendo evidentemente delusi al pareggio di De Rossi. Anche questa è l'Italia.
Il commento anti-Azzurri di Radio Padania è entrato anche nella conferenza stampa post Italia-Paraguay ad opera di un giornalista nostrano immediatamente freddato da Lippi, al quale era stato chiesto un commento sul "comportamento" dell'emittente della lega Nord.
"Ma che cavolo me ne frega di queste cose qua! Voi siete persone di un altro livello, non dovete neanche parlarne in sala stampa al mondiale!", ha risposto Lippi al giornalista. Ha ragione Lippi, la domanda in conferenza stampa ufficiale a Città del Capo era assolutamente fuori luogo, visto che così si sciorinano le nostre tristezze in un contesto internazionale, ma ciò non toglie che non se ne possa parlare a casa nostra.
Per carità, se tutti sono liberi di dire la propria non c'è problema... mi sembra però che si sia ormai tristemente piombati nel ridicolo.
Giusto un po' diverso, visto che hanno esultato al gol di Alcaraz al 39′ del primo tempo (ringraziando la scarsa reattività della difesa azzurra) e rimanendo evidentemente delusi al pareggio di De Rossi. Anche questa è l'Italia.
Il commento anti-Azzurri di Radio Padania è entrato anche nella conferenza stampa post Italia-Paraguay ad opera di un giornalista nostrano immediatamente freddato da Lippi, al quale era stato chiesto un commento sul "comportamento" dell'emittente della lega Nord.
"Ma che cavolo me ne frega di queste cose qua! Voi siete persone di un altro livello, non dovete neanche parlarne in sala stampa al mondiale!", ha risposto Lippi al giornalista. Ha ragione Lippi, la domanda in conferenza stampa ufficiale a Città del Capo era assolutamente fuori luogo, visto che così si sciorinano le nostre tristezze in un contesto internazionale, ma ciò non toglie che non se ne possa parlare a casa nostra.
Per carità, se tutti sono liberi di dire la propria non c'è problema... mi sembra però che si sia ormai tristemente piombati nel ridicolo.
cioè io dico è vergognoso..
RispondiEliminanon amate il calcio italiano, avete le vostre idee??? perfetto.. tenetele per voi.. ma non vi vergognate di questa propaganda contro la squadra che nel 2006 ci ha resi orgogliosi e che a prescindere tutto ci rappresenta??
siete squallidi..
Attaccano la nazionale Italiana perchè da un'indagine Censis è emerso che gli italiani mettono ai primi posti la nazionale di calcio come motivo di orgogolio e di unità dell'Italia.
RispondiEliminaLa lega ha già attaccato l'inno in questi 15 giorni di giugno, Maroni ha fatto suonare "c'era una volta una gatta..." per la festa del 2 giugno a Varese e l'ex ministro Zaia, ora governatore del Veneto, ha "vietato" l'inno di Mameli per l'inaugurazione di una scuola primaria.
Attaccando la lingua, vedi cartelli in italiano e in dialetto lombardo-veneto, il tricolore con gli sputi alla festa di Pontida, l'Inno, i Valori (Nazionale di calcio) e la la solidarietà nazionale, con il federalismo fiscale, di fatto si sta procedendo al SECESSIONE DELL'ITALIA.... mi dispiace che questo tipo di analisi non la facciano in TV per far capire agli italiani la deriva che stiamo prendendo.
POVERA ITALIA!!!
Nonostante tutto siamo CAMPIONI DEL MONDO e dobbiamo difendere con orgoglio e con il nostro tifo la Coppa d'oro che ci ha portato sul tetto del mondo in Germania.
VIVA L'ITALIA, VIVA IL TRICOLORE, VIVA L'INNO, EVVIVA GLI ITALIANI (Nonostante tutto...)!!!