venerdì 13 febbraio 2009

La chiamavano Bocca di Rosa

Da un anno sta dilagando (nel singolare mondo dei blog) un gioco "letterario" che sta facendo impazzire i blogger di tutta Italia.

E la "malattia" prende piede sempre più, migliaia di utenti si sfidano a chi ne inventa di più. Si chiama Fincipit e si gioca così: prendere un incipit di un romanzo, poesia, canzone... e terminarlo lì, subito, senza troppe cortesie, ma dandogli un senso compiuto e definitivo; senza rispettare la "trama" vera e andando nella direzione più strana e creativa.

Il risultato è stralunato e dissacratorio, per questo molto divertente, oltre ad avere il merito di creare una inedita commistione tra cultura e divertissement. Fine delle regole!


E' stata definita la "pratica collettiva dell'importanza della brevità in letteratura". Insomma, storie che iniziano finendo o finiscono iniziando. Un giochino "stupidotto" che lancio anche io nel marsalese e che magari diventerà anche da noi una piccola "mania collegiale". Adesso vi segnalo i primi che ho raccolto in questi giorni.

* Il Signore prese il pane, lo spezzò, lo diede ai suoi discepoli e disse: "Passatemi la Nutella!"

* Il triangolo no, non l'avevo considerato! Se siamo in 4 però, possiamo fare pure un quadrato!

* Le bionde trecce, gli occhi azzurri e poi, il mio pisello grosso.

* D'in su la vetta della torre antica, c'ho portato la Silvia e poi l'amica.

* Can che abbaia non morde. Ma se è un pitbull fa attenzione.

* M'illumino d'immenso. Sapeste la bolletta.

* Una rotonda sul mare... Nooo, è mia sorella che nuotaaa.

* Lunga e dritta correva la strada, ancora mancava molto per la Salerno-Reggio Calabria.

* Prendi una donna, dille che l'ami, ma poi ricordale che è il pesce d'aprile.

* Penso che un sogno così non ritorni mai più, mi dipingevo le mani e la faccia di blu. Da allora mi chiamano Bravehearth.

* Sapore di sale, sapore di mare... La prossima volta si va in un altro ristorante.

* Ecco, fanciullo, io ti ho portato a questo luogo selvaggio, a notte, per che fare? Ora te lo posso dire: girati!

* Laura non c'è, è andata via. Buon viaggio!

* La musica è finita, gli amici se ne vanno, e adesso chi li lava tutti 'sti cazzo di bicchieri?

* Lisa dagli occhi blu, due bei cazzotti e non ci penso più.

* Una voce ora udii nel camposanto, minchia che paura!

* Certe notti la macchina è calda, apri il finestrino che non si respira!

* La nebbia agl'irti colli piovigginando sale, non si vedeva nulla sul pannello autostradale.

* Quel ramo del lago di Como, colpì cadendo sul cranio il povero don Abbondio che, impazzito, corse a sposare Lucia.

* All'ombra dell'ultimo sole, ho sfigurato un pescatore. Gli ho fatto un solco lungo il viso con una specie di coltello.

* Marco se n'è andato, non se ne poteva più!

* Sara, svegliati.... Sara!!?? Saraaaaa.

* Quella sua maglietta fina, tanto stretta al punto che, non respirava più.

* Silvia rimembri ancora? No!

* Ei fu, siccome... è morto, non ne parliamo più!

* Marco se n'è andato e non ritorna più. Ora con chi trombo?

* Cerco l'estate tutto l'anno e all'improvviso... and so this is Christmas!

* Che ne sai di un bambino che rubava e soltanto nel buio giocava? Se parli avrai uno sconto di pena, collabora!

* Non restare in serie B... Del Piero!

* In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio... Per 500 mila euro, sa dirmi dov'è ora il Verbo?

* Inseguendo una libellula in un prato ho pestato una cacca di mucca.

* Padre Nostro, che sei nei cieli, è per questo che non ci vedi?

* Davanti a te, ci sono io... E allora frena per dio!

* E la luna bussò. Avanti!

* Partire è un po' morire, ma morire è partire un po' troppo!

* Che ne sai di un bambino che rubava, che ne sai se oggi spaccia o se la cava.

* Ei fu. Siccome immobile, pagava l'Ici.

* Non si piange sul latte versato, meglio armarsi di mocio Vileda.

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