mercoledì 31 marzo 2010

Tolto testicolo sano. Risarcito, 180 mila euro

Tolto testicolo sbagliato, risarcimento 180.000 euro. L'altro era affetto da carcinoma, errore del chirurgo in sala operatoria

Gli è stato asportato un testicolo al posto dell'altro, malato, e per questo danno biologico un uomo ha ottenuto dal Tribunale un risarcimento di 180 mila euro, che pagheranno in solido il chirurgo e l'azienda ospedaliera di Verona. L'uomo, originario del Sud ma residente al Nord, è rimasto sterile dopo l'intervento. Il fatto risale a sei anni fa, quando il paziente aveva 27 anni. Un'ecografia aveva accertato la presenza di un tumore sul testicolo sinistro.

Ma quando il giovane fu portato in sala operatoria, per errore, il chirurgo intervenne su quello sano, il destro. Accortasi dello sbaglio, l'equipe eseguì subito l'intervento di asportazione del testicolo malato. Ma le operazioni già effettuate sull'organo sano avevano già provocato, a detta degli avvocati dell'uomo, danni irreversibili.

Il chirurgo avrebbe giustificato l'incredibile errore con lo stress lavorativo accumulato in quella mattinata, che l'aveva visto sul tavolo operatorio per cinque ore consecutive. Il giudice civile che ha disposto il risarcimento, ha invece respinto una richiesta danni di un milione 191mila euro avanzata nei confronti del primario di urologia dell'ospedale.

Arriva la cicogna per Tatangelo e D'Alessio

"È nato Andrea": il blog annuncia la nascita del bebè di Anna e Gigi. Arriva la cicogna per D'Alessio e Tatangelo

Il blog ufficiale di Gigi D'Alessio spara in homepage la notizia della nascita del primogenito di Anna Tatangelo e D'Alessio, coppia consolidata, che attendeva l'arrivo della cicogna proprio in questi giorni.

Il tam tam in rete è partito subito tanto che altri siti hanno ripreso la news. Anche se al momento non ci sono conferme ufficiali. Anna, cantante originaria di Sora diventa mamma a soli 23 anni. Andrea, se la notizia sarà confermata, viene alla luce dopo una prima gravidanza interrotta spontaneamente: un dramma dal quale la coppia ha saputo riprendersi velocemente.

Le paure e le angosce del passato sono state spazzate via dai primi vagiti del piccolo Andrea. Per il cantante napoletano sarebbe addirittura il quarto figlio: i primi tre sono nati dal matrimonio con la ex moglie Carmela Barbato.

Cinque anni senza Giovanni Paolo II. Pensieri.

Cinque anni senza Giovanni Paolo II. Pensieri per Karol e per una Pasqua di pace

Cinque anni, sono trascorsi più di 1800 giorni. Era un sabato, il 2 di aprile del 2005.

Prima della mezzanotte è arrivata la tragica notizia: è morto Papa Giovanni Paolo II. Raccolgo frasi di miei amici per ricordare un grande uomo, una presenza importante che ha lasciato un vuoto incredibile, ma che ancora oggi ci da la forza, la voglia di lottare e vivere, in ogni circostanza, in ogni problema che la vita ci prospetta.

Quale modo migliore per avvicinarsi a questa festività della pace: la Santa Pasqua?

- L'umanità è come una palude, è passata da immensa sorgente d'acqua a una grande sensazione di arido. Karol sarà però sempre con noi. (Nicola)

- Un quarto di secolo segnato da un personaggio che con l'umiltà e la semplicità ha battuto muri, frontiere politiche e pregiudizi sociali. Ci ha insegnato che l'amore può davvero essere il motore dell'umanità! A volte basta un piccolo gesto a scuotere le coscienze dei potenti. (Rossella)

- Mi manca Karol, il Papa dolcissimo delle carezze ai bambini, della pace, della libertà. Il Papa del sole e delle montagne, del coraggio e dell'amore sconfinato per l'uomo. Il nostro Papa artista, poeta, vivo per sempre. (Jana)

- Karol, ha lasciato in noi un segno indelebile, non scorderemo mai tutto l'amore che ha dato a noi giovani, insegnandoci il gusto di vivere la vita con la pace e per la pace, per avere un mondo migliore senza guerra. (Manuel)

- E' stato un grande, e rimarrà sempre nei nostri pensieri. (Angela)

- Il Papa: uno di noi. Una persona che è riuscita a cambiare tante barriere che c'erano nella chiesa e nel mondo. Nel suo volto luminoso e sofferente si vedeva il volto di Gesù. (Renzo)

- Ho trascorso 18 giorni meravigliosi per il Giubileo del 2000 e tutto questo grazie a un uomo grande che ha saputo riunire tanti giovani sotto un'unica bandiera, quella della pace, della gioia e della fratellanza. (Luigi)

- Un Papa come mai nessuno lo sia stato: pieno di bontà, di altruismo, di pensiero, di meditazione e preghiera per tutti coloro che hanno sofferto fame, povertà, guerra e solitudine. Un Papa umile che ha saputo dare il meglio di se stesso. (Riccardo) - Rimpiango di non averlo mai incontrato, ma il mio cuore lo accoglie di gioia, per sempre. (Cristina)

- Stringerti la mano non è stato emozionante come vedere i tuoi occhi teneri, il tuo sguardo ingenuo, le tue braccia alzate in alto quando tanti giovani a Tor Vergata per la Gmg ti erano intorno e gridavano il tuo nome. Come allora, al grido "Giovanni Paolo!" aggiungo "grazie!" (Venera)

- Dentro il cuore del Papa la speranza era un desiderio: "sulla terra vincerà la pace". Il tempo raccoglierà questo suo desiderio e lo porterà nei cuori di chi non crede. Con il cuore pieno d'amore. (Catia)

- E' stato davvero un giovane tra i giovani e i giovani gli hanno risposto alla grande, non lo hanno abbandonato, non lo hanno lasciato solo, sono rimasti sotto la sua finestra a pregare e a cantare durante il suo trapasso dalla mondo terreno alla gloria celeste. (Giovanna)

- E' stato un esempio con la sua stessa vita. Ci ha insegnato a saper soffrire, a saper morire, ma soprattutto ci ha insegnato a saper vivere. (Vito)

- Diffondiamo sempre il suo messaggio d'amore! (Giovanni)

- Per noi era come un padre. Lui ci proteggeva. Lui ci ha insegnato la pace, l'amore e il rispetto verso il Prossimo. E' stato un Papa buono e forte e nei nostri cuori ha lasciato un grande vuoto. (Flavia)

- E' stato il più grande: religioso, uomo e politico. Senza le sue molteplici malattie avrebbe dato addirittura ancora di più e tantissimo. Un carattere fortissimo, un uomo che non si è arreso mai. Un mediatore tra i popoli e tra le più diverse religioni. Ha avvicinato a se anche nazioni storicamente lontane alla Chiesa: Cina e Russia. Mi resterà il ricordo emozionante degli ultimi giorni quando affacciato alla sua finestra voleva comunicare ma non ci riusciva, non riusciva a parlare ma il suo volto erano meglio di un milione di buone parole. (Ignazio)

- Il più grande cantante di tutti i tempi. Ha cantato nei migliori dei modi il "testo" di Gesù: il Vangelo. Servo dei servi del Signore. Se penso a Lui lo immagino sempre sorridente e che accarezza il viso di un bambino. Buona Pasqua a tutti! (Enzo Amato)

Si dà fuoco per gioco. Dodicenne in fin di vita

Prova di coraggio: 12enne in fin di vita. Un gioco, una prova di coraggio stupida che si è trasformata in tragedia a Casal Velino, in provincia di Salerno: un ragazzino di 12 anni è in fin di vita dopo essersi cosparso di alcool e dato fuoco.

Il bimbo, di origine romena, ha riportato ustioni gravissime. Sulla vicenda ora indagano anche i carabinieri per capire chi ha venduto il combustibile ai ragazzi.

Secondo una prima ricostruzione sembra che la vittima, insieme ad altri tre suoi compagni di gioco, voleva dimostrare di essere il più coraggioso. Stavano giocando a pallone quando qualcuno lancia l'idea di dare fuoco alle sterpaglie. Il 12enne allora si allontana e va nel vicino supermercato per comprare due bottiglie di alcool e un accendino.

All'inizio le sterpaglie incendiate, poi il pallone bucato. Nemmeno la plastica arsa riesce ad accontentare la voglia di superare i propri limiti. Così arriva la folle idea: cospargere le maniche del maglioncino e poi darsi alle fiamme. Il "gioco" di spegnere il rogo agitando le mani riesce un paio di volte. Poi la tragedia.

Una piccola distrazione e il 12enne non riesce a spegnere le fiamme che in un attimo lo avvolgono su quasi tutto il tronco. Intervengono anche gli amici per cercare di spegnerlo e chiamano i soccorsi. Quando arriva l'ambulanza il ragazzino è svenuto. Immediatamente è portato in ospedale e le sue condizioni sono da subito giudicate molto gravi. I carabinieri intanto indagano: interrogati i ragazzini e anche il gestore del supermercato.

Quasi come Pretty woman: Sposa squillo, lei...

Sposa squillo, lei torna al lavoro. Pretty woman a (non) lieto fine

Non tutte le "Pretty woman" story hanno un lieto fine. Ne sa qualcosa il miliardario americano Robert Brot, che ha tolto dalla strada la lucciola Lindsey De Leon, regalandole una vita agiata. L'ha sposata e portata in Oklahoma ma ha poi scoperto che Lindsey era tornata al suo antico mestiere. Davvero triste il modo in cui il tycoon 57enne ha saputo tutto ciò: il classico annuncio hot su un giornale.

La ragazza, 26 anni, come la pretty woman del film aveva ammaliato il suo anfitrione, che l'aveva tolta dalla strada, arrivando addirittura a sposarla. Tutto bene per un breve periodo, poi il richiamo della foresta sembra aver avuto il sopravvento sulla De Leon. Forse la noia di una vita trabnquilla ha spinto la ragazza ancora sulla cattiva strada, o forse non bastavano i soldi che il marito le garantiva, tra cui un bonus da 50mila dollari.

Eppure Robert Brot non demorde e, tramite il suo avvocato, ha fatto sapere di voler perdonare la sua mogliettina, pronto a riaccoglierla a casa. Come finirà?

Balotelli: "Ho ragione e non chiedo scusa"

Balotelli: "Ho ragione e non chiedo scusa. Non è andata come dicono"

L'auspicato passo indietro di Mario Balotelli non è arrivato. L'attaccante dell'Inter, al contrario, passa al contrattacco e, intervenendo telefonicamente a "Chiambretti Night", ha chiarito la sua posizione:

"Le cose non sono andate come dicono. Non sono così stupido da saltare cinque partite, ho ragione e non chiedo scusa. Non è stato solo un episodio, sono stati tanti, ne parlerò quando tutto sarà passato. A volte le cose non sono come si raccontano. Cosa è successo? Tanti episodi sono successi, ma li racconterò quando tutto sarà passato".

Poi l'attaccante ha aggiunto: "Se mi state chiedendo di mettere da parte l'orgoglio, potete dirlo anche a qualcun altro".

martedì 30 marzo 2010

Uomo scopre per caso che il figlio è del fratello

Non versa gli alimenti: la moglie denuncia. Operaio scopre che il figlio è del fratello

Cinquantenne vicentino assolto con formula piena. Nel processo per mancati pagamenti ha scoperto di essere sterile e di esser stato tradito dalla compagna. La sterilità dell'uomo è emersa durante il processo.

Ha scoperto di essere sterile dopo che l'ex moglie lo aveva denunciato per il mancato versamento degli alimenti al figlio. Così un operaio vicentino di 50 anni ha messo alle strette l'ex coniuge, 40enne, scoprendo che il bimbo di cui andava orgoglioso non era suo.

La donna gli ha confessato
tra le lacrime che lo aveva tradito con suo fratello, e dal quel rapporto era nato il bambino. Venuta alla luce la vicenda, l'uomo è stato assolto dal tribunale con la formula che "il fatto non sussiste".

Nell'udienza conclusiva il pm ha sottolineato, tra l'altro, "il vergognoso accanimento" della 40enne nei riguardi dell'ex marito. L'operaio aveva saltato per alcuni mesi il versamento di 250 euro mensili per il ragazzino, dopo essere rimasto disoccupato. Ma lui non poteva essere il padre biologico del minore, come era stato accertato da un esame medico successivo, che aveva accertato la sua condizione di sterilità.

Maradona morso al volto dal suo cane

Maradona e il cane che si rivolta al padrone

Brutta disavventura per Diego Maradona. L'ex Pibe de Oro è stato ricoverato in una clinica di Buenos Aires dopo essere stato morso al volto da uno dei suoi cani.

Il ct dell'Argentina è stato operato all'alba nella clinica "Los Arcos" nel quartiere Palermo, dove Diego fu già ospite nel 2007 per un'intossicazione causata dal consumo di alcol.


Povero Maradona: se pure il suo cane, che proverbialmente dovrebbe essere il suo miglior amico, lo morde...

Stupro di gruppo durante la lezione a scuola

Stupro di gruppo durante la lezione. Due minorenni arrestati a Brescia

In carcere un 14enne e un 15enne. Altri 12 compagni di classe si sarebbero posizionati in modo da nascondere all'insegnante quanto stava avvenendo. La verità è emersa da un compito in classe su Dante

Ridevano quasi tutti, sabato 20 febbraio, intorno all'ultima fila della 2ª C della media Gabriele D'Annunzio di Salò, collina con vista lago (Brescia). Quarta ora, francese. Il professore Nicola Dusi, contratto annuale, manica larga, alunni e alunne amici su Facebook, sta interrogando alla cattedra. In fondo c'è trambusto, lui va avanti a chiedere di accenti acuti e liaison. Intorno al banco di Farida, 12 anni, origini maghrebine e famiglia d'adozione del posto, ci sono Petre, 15 anni, romeno, Davide, 14 anni, e Gino, anni 13, tutti ripetenti (i nomi dei minori sono tutti di fantasia).

La violenza. Il più grande ha il pene fuori dalla patta, mette un paio di volte la mano sulla nuca dell'adolescente davanti ai suoi rifiuti, gli altri due sghignazzano, il resto della classe a turno va a dare un'occhiata. Solo due compagne di Farida chiedono di smetterla. "Fatevi i fatti vostri, queste sono cose da grandi": e tornano al loro posto. Suona la campana. Quinta ora, musica, come se nulla fosse.

La traccia su Dante. Il lunedì dopo, tema in classe, il titolo è l'incipit del terzo canto dell'Inferno di Dante, quello degli ignavi: "Qui si convien lasciare ogne sospetto/Ogne viltà convien che qui sia morta". La prof di italiano ha saputo, vuole confessioni. E infatti ne parlano tutti, vittima e carnefici ("Ma se non voleva, poteva rifiutare"), con termini espliciti compresi i più triviali riferiti alla fellatio, peraltro mai - e per fortuna - consumata.

Le sospensioni. La dirigente Vittoria Roghi convoca tutti nel suo ufficio, sospende Petre, Davide e Gino a 15, 6 e 4 giorni, sospende anche Farida e il professor Dusi per dieci giorni, poi convoca i genitori delle dodici classi. Non denuncia. Lo faranno, sabato 26 febbraio, i genitori di Farida, che vanno dai carabinieri della locale compagnia. Il capitano Pietro D'Imperio non può che indagare i tre adolescenti per reati gravissimi: violenza sessuale e atti osceni in luogo pubblico.

Bullismo. Gli investigatori, coordinati dal pm Simonetta Bellaviti della Procura dei minori, acquisiscono testimonianze e temi, ricostruiscono un contesto di bullismo, di merendine e soldi chiesti e presi con la forza, di cellulari presi "in prestito", di preservativi aperti nascosti nello zaino delle compagne, che vede coinvolti i tre ragazzini sospesi e altri tre della scuola. Dopo l'Epifania, di notte, altri tre ragazzini avevano preso l'ascensore a pietrate ed erano stati denunciati. Farida, dopo aver scritto un biglietto alla madre ("Scusa, ho fatto una cosa schifosa, non voglio più vivere"), viene trasferita.

Gli arresti. Sabato 27 marzo i carabinieri eseguono due ordinanze di custodia cautelare: Gino non è imputabile. Petre e Davide hanno l'obbligo di permanenza in casa. Rischiano da 5 a 10 anni. "Né loro, né i genitori - spiega il capitano D'Imperio - se ne sono resi conto". Roghi e Dusi, per ora, vengono segnalati all'autorità giudiziaria.

Ricky Martin annuncia: "Sono gay"

Per fare coming out ha scelto il suo sito internet per l'annuncio.

Dopo diversi anni Ricky Martin
ha confermato le voci che lo volevano omosessuale.

"Sono gay, sono fortunato e orgoglioso di esserlo e sono felice di essere quello che sono", ha detto il cantante portoricano che sta per pubblicare il suo libro di memorie.

"Negli ultimi mesi ho capito di dover essere sincero, di non mantenere segreti e di dover dire cose che mi pesavano molto", ha detto il cantante. "Accetto la mia omosessualità come un regalo che mi ha dato la vita"

lunedì 29 marzo 2010

Il Presidente Lombardo è indagato per mafia

Mafia: Presidente Regione Siciliana indagato a Catania

Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, e suo fratello, Angelo, parlamentare nazionale del Movimento per l'Autonomia sono indagati dalla Procura della Repubblica di Catania per concorso esterno all'associazione mafiosa. Secondo l'accusa avrebbero avuto contatti con Vincenzo Aiello, arrestato l'8 ottobre del 2009 da carabinieri, e indicato come uno dei boss vicini al capo mafia ergastolano Benedetto Santapaola.

La notizia ha trovato conferme in ambienti giudiziari qualificati. Nell'inchiesta è indagato anche il parlamentare regionale dell'Udc Fausto Fagone. Agli atti dell'indagine ci sarebbero intercettazioni telefoniche e ambientali dei carabinieri del Ros e le dichiarazioni di un pentito.

"Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, chiederà di essere sentito al più presto possibile dai magistrati della procura di Catania". Lo ha annunciato il suo legale, l'avvocato Carmelo Galati, in merito all'inchiesta su presunti rapporti del governatore con esponenti della mafia etnea, anche per "evitare un altro caso Calogero Mannino: assolto dopo 17 anni di inchiesta".

"Il presidente Lombardo - ha aggiunto il penalista - non si può sottrarre perché c'é in ballo il futuro della Sicilia messo a rischio da notizie che paiono scandalistiche. Noi siamo a disposizione della magistratura della quale abbiamo il massimo rispetto e fiducia. Il presidente Lombardo non si sottrarrà a quello che ritiene sia un atto dovuto e indispensabile per fare chiarezza: farsi sentire dai magistrati di Catania".

"Al momento - ha confermato l'avvocato Galati - noi non sappiamo alcunché della vicenda se non quello che abbiamo letto sul giornale perché al presidente non è stato notificato alcun provvedimento di garanzia. Vorremmo sapere di cosa tratta l'inchiesta e fugare ogni dubbio, facendo chiarezza. Il governatore è tranquillo perché sa che i suoi comportamenti sono stati sempre lineari e trasparenti, e se ci sono responsabilità, che saranno certamente personali, vanno accertate e perseguite legalmente fino in fondo".

"Ma non accetteremo - ha concluso il penalista - che sul presidente Lombardo venga gettato fango da alcuno per screditare la sua azione politica e amministrativa".

Amici. Una finale truffa con Emma che vince?

Amici 9, Gabriele Paolini denuncia una finalissima-truffa

A poche ore dalla finalissima di Amici 9 si addensano ombre di "combine" sul talent di Maria De Filippi. Ad alimentare i sospetti di un verdetto deciso a tavolino, però, c'è una fonte non proprio attendibile, ovvero Gabriele Paolini, il disturbatore per antonomasia della tv italiana, tanto da guadagnarsi nel 2002 persino una menzione nel Guinness dei Primati per i suoi innumerevoli sabotaggi tv.

Nella sua lunga carriera ha collezionato una marea di denunce, ma che ora si proclama difensore dei cittadini televotanti presentando una querela contro Mediaset, a suo avviso artefice di una truffa nei confronti del pubblico del talent di Maria De Filippi. Di seguito i dettagli.

Gabriele Paolini contro Amici 9: la sfida è di quelle impossibili, ma Paolini è abituato a missioni di questo genere, diciamo pure che è una sua specialità. In questi giorni è balzato agli onori delle cronache (internet) per una denuncia ai danni di Mediaset e della casa discografica Universal, che si sarebbero accordate per la vittoria di Emma Marrone nella finalissima di Amici 9, che si celebrerà questa sera su Canale 5 (e in blogcronaca su Televisionando).

Paolini ritiene di aver intercettato
una chiacchierata tra Charlie Rapino, coach dell'allieva di Maria e consulente della Universal, e Alessandro Massara, responsabile della stessa Universal, nel foyer della Casa del Jazz di Roma, dove Paolini si trovava con la madre per assistere a un concerto. Paolini si è costituito parte civile presso il Tribunale di Roma lo scorso 25 marzo, con l'assistenza dell'avvocato Massimiliano Kornmuller. Ricostruiamo in basso la circostanziata denuncia pubblicata da Quotidiano.net, partendo dall'antefatto:

"In data 25 febbraio 2010, intorno alle 18.00, circa, mi trovavo presso la Casa del Jazz a Roma, insieme a mia madre, la Signora Bice Bochicchio, per seguire un appuntamento della rassegna Io e il jazz, organizzato dal giornalista de Il Messaggero, Marco Molendini. Visto che c'era tantissima gente che attendeva in fila l'apertura della sala, non tutte le persone sono riuscite ad entrare. Tra queste anch'io e mia madre siamo rimasti fuori dalla sala. Intorno alle 19.05, io e mia madre ci siamo recati al piccolo bar presente alla Casa del Jazz per prendere un aperitivo. Mentre io stavo pagando la consumazione alla cassa, ho riconosciuto, all'altezza del bancone del bar, Charlie Rapino e il Signor Alessandro Massara".

Fin qui nulla di male
; ma veniamo al fattaccio così come raccontato da Paolini:

"Incuriosito dalla presenza dei due importanti esponenti musicali, mi sono avvicinato con nonchalance al bancone: lì, oltre a Rapino e Massara, c'era solo mia madre. Preciso che in quel momento dietro al bancone non c'era nessuno, perchè alla cassa, dove io avevo appena pagato, c'era lo stesso barman, che poco prima ci aveva servito gli aperitivi. Una volta arrivato al bancone, mi sono messo, volutamente, di spalle, a Rapino e Massara e ho cercato di carpire la conversazione dello stesso Rapino con Massara. E' giusto precisare che essendo di spalle i due esponenti musicali non si sono accorti che accanto a loro c'ero io. Dunque i due hanno parlato con molta libertà. Ad un certo punto Rapino si rivolge a Massara e così dice:

"E' un vero colpaccio la vittoria di Emma! E' tutto già deciso, non è vero? E Massara ha risposto così a Rapino: Certo che si! Emma vincerà. L'abbiamo imposta bene, siamo stati bravi, non è vero?"

E tutte e due sono scoppiati a ridere, sentendosi onnipotenti! I due si sono sbeffeggiati, dunque, del pubblico, di milioni di telespettatori, che, ignari, votano ogni giorno, atttraverso il televoto, trasmissioni come Amici. La conversazione sarebbe, quindi, avvenuta il 25 febbraio, un mese prima della denuncia consegnata da Paolini al Tribunale. Ma andiamo avanti.

"Proprio perchè voglio difendere il programma Amici e la De Filippi, mi rivolgo alle forze dell'ordine, al fine di indagare su quanto io ho sentito il 25 febbraio scorso, in presenza anche di mia madre. Aggiungo anche che appena ho sentito Rapino parlare della concorrente di Amici, Emma, come vincitrice dell'edizione numero 9 del programma, ho subito attivato la mia fedelissima macchina fotografica ed ho fatto un breve video, che ho dato in assoluta esclusiva agli amici di Blob. Riprendendo tutta la scena, ho chiesto a Rapino: Rapino ho sentito che parlavate della vittoria di Emma ad Amici. Ma oggi è solo il 25 febbraio 2010! Non mi dire che anche ad Amici è tutto combinato? Ne sarei distrutto dal dolore.

Appena Rapino ha riconosciuto il mio celebre personaggio di disturbatore tv si è allontanato di corsa. Io l'ho seguito, sempre riprendendo tutta la scena. A quel punto ho rifatto una domanda a Rapino: Ma scusami Charlie, con Massara avete appena detto al bar, che avete fatto un grande lavoro riuscendo ad imporre così la vittoria di Emma all'edizione 9 di Amici.

A quel punto Rapino mi ha messo le mani addosso. Mi ha dato uno schiaffo in volto. Mi ha fatto cadere la macchina fotografica che si è rotta. A quel punto è intervenuta mia madre, che mi ha allontanato da Rapino, evitando che nascesse una rissa. Io ho avuto un momento di grande delusione. Mi sono messo a piangere per il nervosismo. Ho detto a mia madre di entrare in sala, per seguire l'incontro con Arbore e non ostacolarmi nel tentare di comunicare con Rapino. Ho a quel punto preteso che Rapino di scusasse con me, per lo schiaffo che mi aveva dato con violenza in faccia. Lui, senza scusarsi, mi ha strattonato, mi ha sferrato un calcio ed insieme a Massara è andato via dalla Casa del Jazz.

Nel prosieguo della denuncia si fa riferimento anche
al problema col televoto dal telefono fisso occorso la scorsa settimana ad Amici:

Lunedì 22 marzo 2010
, a causa, come detto sopra, di un problema tecnico, io non ho potuto votare il mio preferito, il ballerino Stefano De Martino, che poi, clamorosamente, è stato fatto uscire a fine serata. Infatti in finale sono entrati quattro cantanti, Emma, Loredana, Mattteo e Pierdavide. E' ovviamente più che evidente che essendo stati i telespettatori limitati nel televoto, che era possibile effettuare solo attraverso sms e non con l'utilizzo consueto del telefono fisso, la classifica finale è stata completamente falsata.

In conclusione Gabriele Paolini dichiara
di querelare i responsabili dei fatti sopracitati e di ogni altro soggetto che sarà individuato quale responsabile delle condotte sopra descritte, per tutti quei reati che possano ravvisarsi dall’esame dei fatti sopra esposti e dalle risultanze delle ulteriori indagini. Dichiara il sottoscritto di opporsi fin d'ora alla definizione del procedimento con la forma del decreto penale di condanna o con le definizioni alternative innanzi al Giudice di pace penale. Chiede, inoltre, fin d'ora di essere avvisato, ai sensi dell'art. 408, II co., c.p.p. e seguenti, in caso di richiesta di archiviazione e ciò al fine della opposizione prevista dagli articoli seguenti.

Che dire? Come prove mi sembrano un po' debolucce: di certo il personaggio non è dei più attendibili. Se poi si rivelasse una semplice mossa per tenere accesi i riflettori su di sé a scapito di quattro ragazzi in ogni caso incolpevoli, il suo comportamento sarebbe davvero deprecabile.

Voi che ne pensate?

domenica 28 marzo 2010

Facebook indicherà la posizione geografica

Permetterà di far sapere agli amici il luogo da dove scriviamo.

A partire da aprile i 400 milioni di utenti di Facebook potranno condividere con gli amici la loro posizione geografica.

Il social network potrebbe consentire di far sapere agli altri dove ci troviamo mentre scriviamo un post o carichiamo un video. La novità potrebbe essere annunciata ufficialmente proprio il mese prossimo durante una conferenza dedicata agli sviluppatori di Facebook.

La società starebbe lavorando da tempo al progetto, ma avrebbe aspettato prima di rivelarla al pubblico per verificare sotto tutti i punti di vista la funzionalità della nuova applicazione. Alcune modifiche apportate dal network alle proprie condizioni d'uso sembrerebbero confermare la notizia.

Il portavoce dell'azienda ha detto di non sapere nulla del progetto: "Stiamo sperimentando delle nuove applicazioni, ma non ho dettagli da aggiungere".

La funzionalità di localizzazione prevederà una duplice modalità: potrà essere attivata direttamente dalla propria pagina oppure attraverso un'API dedicata.

Ragazzi attraversano autostrada per gioco

Si divertivano con un pericoloso gioco in autostrada, "sfidando" il passaggio delle auto e attraversando a piedi la A7: 13 ragazzini sono stati identificati dalla polizia stradale.

I giovani, tutti tra i 13 e i 16 anni, avevano più volte attraversato avanti e indietro l'autostrada Genova-Bolzaneto all'altezza del chilometro 127 in direzione sud. I minori, tutti di Genova, sono stati poi "restituiti" ai genitori.

Il gruppo di ragazzini aveva raggiunto l'autostrada dopo aver abbattuto la rete di recinzione, iniziando immediatamente una sorta di roulette russa attraversando l'autostrada al sopraggiungere delle auto.

Gli uomini della polizia stradale, in collaborazione con i carabinieri e la polizia municipale, sono riusciti a bloccare immediatamente il traffico: solo per puro caso nessuno dei ragazzini è rimasto ferito.

Il gioco era attraversare l'autostrada
senza farsi vedere. Volevano girare un video per YouTube: "Non facevamo nulla di male". E i genitori li difendono

Rubava foto di ragazze da lapidi

Da tre mesi rubava le foto di ragazze collocate sulle lapidi del cimitero monumentale a Roma. Il 40enne, incensurato, disoccupato, che convive con la madre, è stato denunciato per l'insolito furto dai carabinieri.

A segnalare la scomparsa delle immagini sono stati i parenti delle decedute che in alcuni casi hanno dovuto sostituire le foto più volte. I militari hanno recuperato la refurtiva in casa dell'uomo.

Il personale dei servizi cimiteriali ha avvisato i carabinieri. I militari, in abiti civili, disposti ad hoc nel cimitero, hanno individuato l'uomo aggirarsi con fare sospetto tra le tombe e dopo averlo seguito lo hanno sorpreso mentre con un cacciavite stava tentando di rubare l'ennesima fotografia dalla lapide appartenente ad una ragazza scomparsa recentemente.

Nella sua abitazione i carabinieri hanno sequestrato una decina di foto che sono state restituite ai parenti delle defunte.

sabato 27 marzo 2010

Calcio, Serie A: Inter ko. Roma a -1


La Roma vola a -1 in classifica, e in caso di parità a fine campionato sarà lei a vincere lo scudetto.

La Roma ha battuto l'Inter 2-1 nell'anticipo della 31a giornata di serie A.

Giallorossi in vantaggio
nel primo tempo con De Rossi al 17'. Nella ripresa il pareggio di Milito al 21'. Al 28' Toni regala la vittoria che vale il -1 in classifica.

Torna l'ora legale

Alle ore 2:00 entra in vigore l'ora legale.
Ricordatevi di mettere le lancette dell'orologio avanti di un'ora.
L'ora legale terminerà l'ultima settimana del mese di ottobre.

venerdì 26 marzo 2010

Benigni e il Paese delle Libertà... negate

Roberto Benigni è stato tra i protagonisti di Raiperunanotte, lo speciale Annozero di Santoro che ieri sera ha catalizzato circa il 13% di share. Sebbene non fosse presente al Paladozza di Bologna, il suo intervento è stato tra i più applauditi della serata.

Roberto Benigni non ha voluto mancare all'appuntamento con Raiperunanotte, evento organizzato da Fnsi, Usgrai e Annozero di Michele Santoro svoltosi ieri e che tiene banco nelle cronache politiche di oggi.


Benigni non ha raggiunto fisicamente il Paladozza di Bologna, ma è stato raggiunto da Sandro Ruotolo col quale ha registrato un intervento che ricalca molti dei suoi topoi comici più recenti, ma in cui si risente un po' l'eco della satira politica con cui s'impose all'attenzione dei media negli anni '80 (ben prima dell'Oscar con "La Vita è Bella", punto di svolta della sua carriera).

Il suo intervento è tra quelli più ricercati online, in special modo su Youtube, dove tiene banco con gli auguri al programma di Santoro che sono stati uno dei promo più efficaci alla serata di ieri sera.

Trova la moglie che dorme... dopo un'orgia

Dorme dopo orgia, il marito rientra a casa e chiama 113. Pensava fosse uno stupro.

Ha trovato la moglie bella e addormentata nel letto di casa dopo un'orgia con un'amica e due sconosciuti. Tutti nudi. Pensando a un tentativo di rapina finito con uno stupro, il marito ha chiamato la polizia e ha scoperto la verità. La consorte, approfittando della sua assenza, aveva organizzato un festino a base di sesso e droga. Era tranquilla perché sapeva che il coniuge doveva rientrare nella loro casa di Tarquinia (Viterbo) il giorno dopo.

Durante la festa, dopo alcune ore di baldoria, lei e i suoi ospiti, un'amica e due uomini conosciuti poco prima in un ristorante, esausti, si sono addormentati. Tutti e quattro nel letto matrimoniale. E così li ha trovati il marito, che per un disguido è rientrato prima del previsto. Il malcapitato, infatti, quando ha scoperto il letto matrimoniale decisamente affollato, ha chiamato la polizia.

Gli agenti intervenuti, hanno trovato tracce di cocaina e marijuana consumate nella nottata e una certa quantità non ancora utilizzata. Hanno così interrogato i partecipanti al festino scoprendo che la droga era stata procurata dalla padrona di casa e che lei stessa l'aveva offerta agli ospiti per "scaldare" l'atmosfera. La donna così è stata denunciata per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti.

Il marito, esterrefatto e incredulo, ha dichiarato di aver chiamato la polizia perché, vedendo i quattro corpi nudi sul letto e la casa in disordine aveva pensato, a un tentativo di rapina finito in violenza sessuale. Dopo aver aperto gli occhi e capito la faccenda, chissà se il matrimonio durerà.

Peli sulla lingua e ceretta al sedere

giovedì 25 marzo 2010

Ignazio, Cristian, Arianna... Nostro orgoglio

Boschetto, Imparato, Errore, Arianna Lupo... Orgoglio dei siciliani

"Non c'è persona che lo può smentire, non c'è persona che lo può negare, in ogni tempo si è sentito dire che come la Sicilia non c'è pari. In Sicilia, l'uomo cresce con l'amore e la sua Terra sempre vuole amare: ci nasce, ci lavora con sudore e soffre se è costretto ad emigrare".

Ho letto questa poesia un po' di tempo fa, ovviamente questo è solo l'inizio di questo componimento in versi, e l'ho anche tradotto in italiano per agevolare la lettura. Non conosco l'autore però credo che questo bel "canto poetico" renda complice la maggioranza di noi siciliani, innamorati follemente di questa Terra.

Io, tra l'altro, sono uno che spesso, in questo spazio, critica tutto quello che di brutto accade in questa regione a tre punte, immersa in mezzo al mare Mediterraneo. Sono il primo a gridare che spesso la odio, la detesto, che non la sopporto. Sono anche il primo a gridare però amore eterno per questo territorio, sono il primo ad emozionarmi se un siciliano si fa "valere" fuori da questa isola.

E proprio per questo ho voluto dedicare questo appuntamento settimanale "ai siciliani che ci emozionano", che ci fanno sentire orgogliosi agli occhi del mondo intero.

Sabato scorso ho assistito alla finale televisiva del programma di Canale 5 "Io canto". Avevo visto poco e niente nelle puntate precedenti, ma grazie al web (YouTube) ho visto e ascoltato, nei giorni successivi alla diretta tv, le esibizioni del palermitano Cristian Imparato.

Mi ha sempre emozionato questo ragazzino
che avevo visto alcuni mesi fa al Teatro Impero di Marsala. Non capivo però che era solo una cosa mia personale o riusciva ad appassionare anche altri telespettatori. Evidentemente si, visto che sabato notte il bravo-bravissimo Cristian è uscito vincitore assoluto della manifestazione.

E' questa la Sicilia che deve emergere, è questa la Sicilia che inorgoglisce tutti noi. L'arte dei siciliani non ha pari nel mondo, siamo noi che abbiamo il freno a mano tirato o spesso qualcuno blocca la corsa con la frenatura manipolata. Su Raiuno, a "Ballando con le stelle", ha vinto nella stessa serata un ballerino bravissimo, anche lui siciliano, Todaro.

Ad "Amici" è arrivata in finale una sorprendente e grande promessa musicale siciliana, Loredana Errore. Grande talento, grande personalità, dal futuro successo, inevitabile. Da lunedì prossimo condurranno, di nuovo, su Canale 5 "Striscia la notizia" i comici palermitani Ficarra & Picone. Anche loro, insieme a Fiorello, vanto della nostra Sicilia.

Sabato 27 marzo inizierà invece la terza edizione di "Ti lascio una canzone", programma trasmesso su Raiuno e condotto da Antonella Clerici. L'anno scorso un marsalese si fatto valere, Ignazio Boschetto. La vita di questo giovane cittadino in un anno è completamente cambiata, grandi successi mondiali, grande esperienza televisiva e presenza importante all'ultimo festival di Sanremo con il Tryo.

Quest'anno ci sarà invece la giovanissima Arianna Lupo e tutti tifiamo per lei, ovviamente. La conosco da alcuni anni e l'ho fatta cantare in una delle mie tante "Corride" fatte nelle piazze marsalesi. Fortunatamente l'ho scelta e ha emozionato il pubblico.

Il Boschetto invece, ahimè, l'ho scartato una volta: "Mi dispiace Ignazio ma non c'è posto per te". Dovevo magari trovare il tempo per ascoltarlo un po' prima di prendere questa decisione irragionevole. Viva la Sicilia e viva i siciliani.
Enzo Amato

Marsala, "Mors et Vita" al Teatro Impero

Ritorna a Marsala l'appuntamento con il musical pasquale "Mors et Vita": Passione, morte e risurrezione di Gesù. Al Teatro Impero di Marsala.

Lo spettacolo andrà in scena: Domenica 28 marzo alle 17.30. Lunedì 29 marzo alle 9.30 e alle 11. Martedì 30 marzo alle 9.30 e alle 21. Mercoledì 31 marzo alle ore 21.

L'edizione di quest'anno punta sul riadattamento dell'opera rock "Il Risorto", scritta da Daniele Ricci e ispirata ai quattro Vangeli.

Per lo spettacolo saranno impegnati, tra gli altri: Peppe Sturiano (Gesù), Sara Martinico (Maria), Debora Messina (Maddalena), Salvatore Lombardo (Pilato), Tania Pappalardo (Claudia), Maria Privitera (Miriam), Letizia Monistero (Salomè) e Nicolò Marino (Caifa).


La regia e la direzione artistica del musical
è curata dall'ingegnere Pietro Titone, le coreografie saranno di Piera Spoto. Sarà presentela scuola di ballo "Art and Dance Center", con le coreografie scenografiche di Gilda Ottoveggio.

L'evento unisce alla finalità religiosa e culturale anche una finalità sociale. I fondi raccolti saranno devoluti alla mensa fraterna che la Fondazione "San Vito Onlus" gestisce a Marsala.

Biglietti in prevendita, al costo di 6 euro, presso la biglietteria Marsala Gate, Music Center, Bar Vito Canottieri e Teatro Impero. Per informazioni contattare: 328.6725889 e 348.4113611.

Pedofilia, accuse a Papa Ratzinger

Sacerdote abusò di 200 bambini. "Ratzinger e Bertone occultarono il caso"

I vertici del Vaticano, tra cui il futuro Papa Benedetto XVI, occultarono gli abusi di un prete americano, sospettato di aver violentato circa 200 bambini sordi di una scuola del Wisconsin. Lo scrive il New York Times, sulla base di alcuni documenti ecclesiastici di cui è venuto in possesso. La corrispondenza interna tra vescovi del Wisconsin e l'allora cardinale Joseph Ratzinger, mostra che la priorità era, a quel tempo, quella di proteggere la Chiesa dallo scandalo.

La notizia arriva all'indomani delle dimissioni del vescovo irlandese John Magee, che ha lasciato l'incarico perché travolto da un'inchiesta su presunti casi di pedofilia. E in mattinata, a Roma, due cittadini americani vittime di preti pedofili, insieme ad attivisti dell'associazione statunitense Snap, che raccoglie coloro che denunciano abusi sessuali commessi da sacerdoti, hanno distribuito questa mattina volantini contro Papa Ratzinger proprio al confine tra l'Italia e la Città del Vaticano, cioè al limite tra piazza Pio XII e piazza San Pietro. Sui volantini, la vicenda del prete del Wisconsin del quale parla oggi il New York Times.

La vicenda in questione riguarda il reverendo Lawrence C. Murphy, che aveva lavorato nella scuola dal 1950 al 1977. Nel 1996, riferisce il quotidiano americano, l'allora cardinale Joseph Ratzinger non fornì alcuna risposta a due lettere che gli furono inviate dall'arcivescovo di Milwaukee, Rembert G. Weakland, mentre solo otto mesi più tardi il cardinale Tarcisio Bertone diede istruzioni, ai vescovi del Wisconsin, di avviare un processo canonico segreto che avrebbe potuto portare all'allontanamento di padre Murphy.

Ma Bertone fermò questo processo dopo che lo stesso padre Murphy scrisse al cardinale Ratzinger ricordando che il caso era sostanzialmente caduto in prescrizione. "Voglio solo vivere il tempo che mi resta nella dignità del mio sacerdozio. Chiedo il vostro aiuto in questa vicenda", chiese il sacerdote.

Nei documenti, ottenuti dal quotidiano dai legali di cinque uomini che hanno fatto causa alla diocesi di Milwaukee, non c'è traccia della risposta di Ratzinger a questa lettera. Ma secondo quanto si legge, padre Murphy non ricevette mai alcuna punizione o sanzione e fu trasferito in segreto in alcune parrocchie e scuole cattoliche, prima di morire nel 1998.

Il portavoce del Vaticano, padre Federico Lombardi, con un comunicato citato dal NYT spiega che elementi determinanti nella decisione di non punire padre Murphy furono la sua salute precaria e l'assenza di nuove accuse nei suoi confronti.

Il sacerdote ha certamente abusato di bambini "particolarmente vulnerabili" e violato la legge e si tratta di "un caso tragico", osserva Lombardi, sottolineando però che il Vaticano è stato messo a conoscenza del caso solo nel 1996, anni dopo la fine delle indagini. Sui motivi per i quali padre Murphy non sia mai stato punito riducendolo allo stato laicale, il portavoce ha risposto che "il diritto canonico non prevede punizioni automatiche".

martedì 23 marzo 2010

Scrive Mara, sui giovani marsalesi

LETTERA APERTA DI MARA. PUBBLICATA SU MARSALA.IT

E' un sabato come tanti altri, ovviamente tra amici non si sa mai cosa fare, dove andare... Ci lamentiamo e ripetiamo continuamente le stesse cose tra di noi: "miii, a Marsala non c'è niente da fare". Ma sono certa che, se stessimo a Roma, Milano, dopo un po' diremmo la stessa cosa.

Già, questo è quello che crediamo quando diventiamo schiavi dell'abitudine, quando la nostra inventiva si azzera, quando pensiamo che per divertirci bisogna uscire da casa e fare cavolate. E così, nella stragrande maggioranza dei casi, si decide di andare a fare un giro in Piazza del Popolo, nei locali più frequentati.

Scendo dalla macchina, mi guardo in giro e vedo un mondo che non credevo mi appartenesse… Accanto a me ci sono ragazzi che a 15/16 anni reggono un bicchiere di alcool in mano. Li perdo per un attimo di vista, mi rigiro e improvvisamente li ritrovo con una sigaretta alla bocca. Dentro di me scatta un grande senso di rabbia, "perché lo fanno? Non lo sanno che il fumo fa male?"

Basta allargare lo sguardo per rendersi conto che siamo in pochi a resistere alle tentazione di 120 mm x 10 mm di diametro di tabacco, ma non è neppure questo quello che mi preoccupa. Allargo ancora lo sguardo, cambio direzione, mi sposto e sento degli strani odori che non sanno di tabacco. Accanto a me dei ragazzi si stanno fumando delle canne, li guardo un po' sbigottita, non troppo per non dare nell'occhio, e penso: "per fumare tanto intelligente non devi essere e se ti fumi le canne… di neuroni non te ne resteranno tanti".

Le settimane passano velocemente e puntualmente ogni sabato sera incrocio lo sguardo di tanti amici, conoscenti , pronti a distruggere la loro vita. Mi chiedo dove sono le famiglie, mi chiedo perché i genitori permettono tutto ciò, mi chiedo se sono tranquilli, mi chiedo perché nella stragrande maggioranza dei casi vogliono far finta di non vedere. Mi chiedo dov'è la responsabilità dei gestori del bar nel vedere alcoolici e superalcolici a dei minorenni, mi chiedo dov'è la coscienza di chi vende il tabacco a minori di 16 anni.

Allo stesso tempo mi vien da pensare perché lo stato vende a caro prezzo una delle più comuni droghe che a lungo andare causa malattie mortali, mi chiedo dove sono MIE ISTITUZIONI, mi chiedo perché non fanno nulla, mi chiedo perché non mi sono venuti ad allietare un sabato con lo spettacolo di portare via tutti coloro che fanno uso di queste sostanze, mi chiedo perché non mi posso fidare di loro, mi chiedo se lavorano, mi chiedo perché non mi vengono a trovare con 4 cani cinofili, così vediamo come impazziscono. E poi quanti ne fermano.

Mi chiedo se il silenzio potrà servire ad aiutare questi giovani. Se li roviniamo macchiandogli la fedina penale o è meglio lasciarli allo sbando incapaci di intendere e di volere, con il rischio di mettere a repentaglio la loro vita e quella di gente che a differenza loro è onesta.

E mi chiedo quale ragazzo siciliano alla domanda "che pensi della mafia" non ti risponda che "la mafia fà schifo". E' una vergogna! E che da secoli distrugge la Sicilia è vero! Ma se poi fai uso di sostanze stupefacenti lo vuoi capire che sei tu a farla muovere in modo latente?

Spero che questo appello non passi in osservato, che ogni genitore abbia il coraggio di chiedere ai propri figli se è vero che il sabato sera accade tutto ciò!

Spero che chi può, faccia qualcosa. Mi appello al sindaco, alle istituzioni, alle autorità a tutti i genitori e a tutti coloro che potrebbero fare qualcosa.

"Quando penso che non è cosi il mondo che vorrei, non si può fare quello che si vuole, non si può spingere solo l'acceleratore. Guarda un pò ci si deve accontentare, qui si può solo perdere e alla fine non si perde neanche più".
Mara

Scuola, bimbi a pane e acqua



"Pane e acqua ai bambini".

In nove, in mezzo a tanti compagni che mangiano, costretti a pane e acqua perchè le loro famiglie non hanno pagato la retta della mensa. Da ieri, quindi solo pane e acqua: allibiti i bimbi, ma anche la preside che esorta gli altri bimbi a dividere il pranzo con i piccoli digiunanti.

La Lega mostra la sua vera faccia, quella gretta e misera di un partito che non è in grado di rendersi nemmeno conto dei traumi che con le sue azioni insensate può provocare nelle personalità fragili dei minori. Il sindaco leghista, ha deciso di servire alla mensa scolastica ''pane e acqua'' ai bambini delle famiglie morose nel pagamento della retta dei pasti.

La Lega si dimostra un partito che applica in maniera talebana i suoi principi. Al di là del caso specifico, gretto e misero perchè coinvolge i bambini, la decisione della giunta offre un esempio di un modo di operare che il partito di Bossi applica in tutti gli ambiti. La Lega non fa nulla ancora una volta per nascondere la sua indole razzista (7 dei 9 bambini coinvolti sono stranieri).

E' un partito che opera solo con freddo calcolo, senza comprendere i reali bisogni della gente. Anzichè tentare di alleviare le sofferenze delle famiglie per una crisi senza pari, la Lega appoggia un governo che addirittura nega le difficoltà economiche di questo periodo.

L'episodio accaduto nella scuola di Montecchio Maggiore è molto grave. Nella provincia di Vicenza si è verificato un atto crudele e disumano. La nostra solidarietà ai bambini e alle loro famiglie.

A rendere ancora più crudele quanto accaduto è il fatto che a negare l'accesso alla mensa a 16 bambini, sono state due donne: il sindaco e l'assessore alla scuola della Lega. Il Comune dovrebbe venire incontro alle famiglie con agevolazioni e verificare i motivi per cui non hanno pagato la retta, salvaguardando i bambini.

La crudeltà di quanto accaduto è un esempio del livello a cui gli amministratori leghisti possono arrivare.

Preghiera, "Facebook Nostro..."

Facebook Nostro,
che sei nei server,
sia taggato il tuo nome.
Venga il tuo profilo,
sia fatta il tuo commento,
dacci oggi il nostro numero quotidiano di fans
e rimetti a noi le nostre tag,
come noi le rimettiamo ai nostri taggatori,
e non ci indurre in disconnessione,
ma liberaci dagli "ops".

Arianna Lupo a "Ti lascio una canzone"

La giovane cantante Arianna Lupo entra nel cast di "Ti lascio una canzone". Dal 27 marzo 2010 su Raiuno.

Continua a vivere una stagione di grandi riconoscimenti la musica leggera a Marsala. Dopo il clamoroso successo del giovane talento della nostra città, Ignazio Boschetto, dapprima protagonista del talent-show "Ti lascio una canzone" condotto dalla Clerici su Raiuno, e adesso con il Trio prodotto da Tony Renis, e dopo la riconferma di Giuseppe Anastasi, anch'egli marsalese e autore della cantante Arisa che anche quest'anno è stata protagonista di una delle più belle canzoni del sessantesimo Festival di Sanremo, è la volta di un altro giovanissimo talento marsalese: Arianna Lupo.

La giovane cantante marsalese, portata alla ribalta dagli autori marsalesi Giuseppe Angotta e Paolo Navarra, è stata selezionata ufficialmente per il cast dell'edizione 2010 della trasmissione "Ti lascio una canzone" che anche quest'anno sarà presentato in prima serata a partire da fine marzo, da Antonella Clerici.

Sicuramente una grande occasione per la giovane cantante lilibetana per dimostrare al pubblico nazionale tutto il suo talento. La giovanissima Arianna, malgrado la giovane età, ha già un curriculum di tutto rispetto. Ha infatti esordito nel 2007, classificandosi al secondo posto, nella prestigiosa vetrina del Satiro d'Oro Festival, la kermesse organizzata da Enzo Marino.


Lo stesso patron ha fortemente
voluto la ri-partecipazione di Arianna anche nell'edizione del 2009 affinchè il talento venisse notato dal maestro e direttore artistico del Festival del Satiro d'Oro, Fio Zanotti.

Gli attestati di stima per Arianna in questi anni sono stati molteplici. L'incisione del cd "Il giardino dei Poeti" prodotto e scritto da Angotta e Navarra le ha dato modo di poter salire su prestigiosi palcoscenici e suonare al fianco di musicisti jazz di fama nazionale.

Arianna Lupo nel frattempo continua a studiare presso la "Carpe Diem" con la soprano Roberta Caly. L'augurio ovviamente è quello che la trasmissione Rai possa portare alla giovane artista la fortuna e il successo che merita.

Ingaggia i killer: "Uccidete mio padre"

In manette una ragazza mantovana che oggi resiede a Reggio Emilia. Indagati anche la madre e un amico.

Credeva che la figlia fosse negli Stati Uniti, ignaro che i 5.000 euro che le aveva dato per la vacanza erano stati invece usati dalla ragazza per dare l'acconto a un killer (nemmeno il primo, ma il secondo) che avrebbe dovuto ucciderlo. La giovane, Ilenia Moretti, 19 anni, in realtà non si era mai allontanata molto dalla casa di famiglia a Luzzara, nella Bassa reggiana, ma si trovava in una vicina abitazione dove i carabinieri del Nucleo investigativo di Reggio e della Compagnia di Guastalla l'hanno rintracciata, eseguendo un fermo di indiziato di delitto emesso nei suoi confronti dalla Procura per concorso in tentato omicidio.

Accusa di cui deve rispondere anche un suo amico di 26 anni di Mantova, che l'avrebbe aiutata a portare a termine il primo tentativo di far fuori il genitore, l'8 gennaio. Indagata anche la madre della ragazza (e moglie della vittima), che secondo i militari sapeva delle intenzioni omicide della giovane.

A indurre la diciannovenne ad architettare l'omicidio del padre, secondo i primi risultati investigativi, sarebbe stata la volontà di mettere fine a una condizione di "assoggettamento" e vessazioni vissuta da anni dalla ragazza e dalla madre.

Tutto è partito la notte dell'8 gennaio, quando un mantovano di 22 anni, Alex Granata, in tasca un coltello da macellaio con una lama da 12 centimetri e un altro a serramanico, arrivò a Luzzara in bici e all'1.30 accoltellò a una spalla in strada la vittima, Rodolfo Moretti, facchino di 42 anni, che stava per salire in auto per recarsi al lavoro in un mulino.

Ma l'uomo, karateka
, riuscì a difendersi, quindi a disarmare e perfino ad immobilizzare l'aggressore, che ai carabinieri - al momento dell'arresto - disse di aver agito perchè quell'uomo, che non conosceva e non aveva mai visto prima, "gli stava antipatico".

Parole che lasciarono stupiti sia i militari che la vittima, giudicata guaribile in dieci giorni all'ospedale di Guastalla. Le successive indagini hanno portato alla luce che era stato l'amico della ragazza a individuare quel primo killer, indicandogli la vittima e spiegandogli come doveva ucciderlo.

La giovane, sempre con l'ok della madre, non si era però persa d'animo e dopo quel primo fallimento aveva cercato e assoldato un nuovo killer, un marocchino incontrato in stazione, pagandogli l'acconto con i 5.000 euro che avrebbe dovuto usare per la vacanza negli Usa. Ma questi, non avendo a quanto pare vere intenzioni omicide, si era invece rivolto ai carabinieri.

Immediate le indagini
, che hanno portato a individuare madre, figlia e amico, e immediato l'intervento dei carabinieri per evitare che l'uomo potesse nuovamente trovarsi, a sua insaputa, in pericolo.

Amici, vince Emma?

Vince Emma?

domenica 21 marzo 2010

Ayrton Senna, 50 anni di mito, il più grande

Ayrton Senna, cinquant'anni di mito. Il 21 marzo 1960 nasceva il più grande

Per molti, l'1 maggio del 1994 è un giorno lontano, lontanissimo. Per la quasi totalità degli appassionati di sport e di motori in particolare, però, quella data è uno strapiombo nella memoria. Quasi 16 anni fa infatti, a Imola perdeva la vita Ayrton Senna, uno dei più grandi piloti di Formula 1, se non il più grande. E domenica 21 marzo 2010, guarda caso inizio di primavera, lui, "the Magic", avrebbe compiuto cinquant'anni.

Per chi l'ha visto correre non ci sono parole o numeri per definire quello che il brasiliano nato a San Paolo ha saputo regalare. Basta riavvolgere il nastro del tempo e rivivere le emozioni delle vittorie agli esordi, dell'incredibile duello con Alain Prost, dei primi scontri con Michael Schumacher, delle grida di gioia e dolore a Interlagos, del sogno mai realizzato di passare alla Ferrari.

Tutti gli altri, coloro che non lo hanno visto in azione, devono accontentarsi del palmares per cercare di farsi un minimo di idea. Tre titoli mondiali (1988, 1990, 1991), 162 GP disputati di cui 41 vinti, 89 podi, 65 pole position.

Questo quando la Formula 1 era ancora fatta di uomini e non di elettronica, quando per superare non bisognava aspettare un cenno dai box, ma serviva il cosiddetto "pelo sullo stomaco". Questo quando correva Ayrton Senna da Silva.

Trova e rende 715 mila euro. Poi fa causa

Trova e rende 715 mila euro. Ricompensa bassa: fa causa

La generosità non paga.
Questo ha pensato Simone Chiessi, agente di commercio 31enne di Reggio Emilia. L'uomo a febbraio ha trovato vicino a un cassonetto un portafogli contenente documenti e assegni per 715 mila euro e lo ha consegnato ai carabinieri. Per il bel gesto, si aspettava una ricompensa, prevista anche dal codice civile. Così però non è andata e, ha deciso di fare causa al proprietario del portafogli.

La legge prevede che la ricompensa vada da un un ventesimo a un decimo del valore, ma a Simone sono stati offerti soltanto 500 euro. Troppo poco, secondo il diretto interessato, che si aspettava molto di più. Così il protagonista della "buona azione" ha annunciato una causa civile al proprietario del portafogli per avere una ricompensa adeguata.

Il 31enne ha spiegato che il proprietario del portafogli, da lui contattato al telefono, gli aveva detto di essere un imprenditore edile alle prese con la crisi e senza soldi. Fino alla proposta arrivata cinque giorni fa tramite avvocato dei 500 euro.

"Mi sono sentito preso in giro - ha detto Chiessi - Non mi ringrazia, dice che non ha soldi, mi offre 500 euro. Io non chiedo da un decimo a un ventesimo. Ma 500 euro sono un centoquarantesimo. Almeno fai un'offerta equa...".

Ballando con le stelle 6 a Veronica e Raimondo

Ballando con le stelle 6, vincono Veronica Olivier e Raimondo Todaro.

E' Veronica Olivier
, in coppia con Raimondo Todaro, la vincitrice della sesta edizione di "Ballando con le stelle". Sulle note di una rumba, i due ballerini, che hanno fatto sognare anche per i loro sentimenti nati proprio sul palco del programma, sono stati i più votati dal pubblico a casa e hanno raggiunto il 60% delle preferenze.

Per Veronica è un grande successo, forte dei suoi 20 anni e con all'attivo soltanto la parte di protagonista in "Amore 14" di Federico Moccia.

Rimane solo il secondo posto al favorito della prima ora Ron Moss, meglio noto come il "Ridge Forrest" di Beautiful, che ottiene il restante 40% con la sua Sara Di Vaira.

Si accontenta della terza posizione l'agguerrita Barbara De Rossi che ha combattuto fino all'ultimo minuto di una finale bagnata dal pianto e dagli incidenti. La 50enne attrice romana, che ha dispostato la finale nonostante una costola rotta, si è aggiudicata il "premio Charleston" voluto dalla giuria.

Riconoscimento anche per la russa Natalia Titova, che dopo essersi esibita con l'etoile Giuseppe Picone, ha ricevuto un premio speciale per aver ballato per 67 puntate da quando è nato il programma.

Il programma condotto da Milly Carlucci fresco vincitore del premio "Programma dell'anno 2010" finisce qui questa edizione e rimane un pizzico di incertezza per il futuro.

Il direttore di Raiuno, Mauro Mazza, in chiusura infatti, dice: "Torna Ballando? Certo che torna. Se troviamo qualcosa di molto emozionante però può stare fermo un giro".

Io canto: vince il siciliano Cristian Imparato

Il tredicenne andrà a studiare in Usa.

Rispettando tutti i pronostici, Cristian Imparato ha vinto la prima edizione di "Io canto", il talent show per giovanissimi di Canale 5 condotto da Gerry Scotti.

Entrato nel cuore dei telespettatori fin dalla prima puntata, con la sua interpretazione di "Adagio", il 13enne di Palermo ha trionfato sugli altri cinque finalisti, aggiudicandosi un viaggio studio in America per perfezionare le sue doti vocali con il produttore David Foster.

"Sono felicissimo - ha detto Cristian nella commozione generale che è seguita alla sua vittoria - dedico questo successo a tutti i miei amici e compagni e vorrei venissero tutti con me a New York".


venerdì 19 marzo 2010

Santanchè: "Bar e ristoranti a luci rosse"

Gli esercenti: "Proposta che ci offende". Il sottosegretario: "Togliere le prostitute dalle strade". Il Pd: "Uno spot". La Mussolini: "Scaldi solo la sedia".

"Bisogna togliere le prostitute dalle strada". E come? "Come fanno in Spagna. Lì ci sono locali idonei, ad esempio bar e ristoranti, dove ai piani superiori sono presenti delle stanze utilizzate per questo".

Daniela Santanchè lancia la sua proposta, ed è subito polemica. Secondo il sottosegretario al ministero per l'Attuazione del programma, in questo modo sarebbe "più facile eseguire controlli e combattere la tratta delle schiave e delle minorenni".

"È sbagliato pensare che dopo il caso D'Addario per il governo sarebbe impopolare varare una legge sulla prostituzione. Al contrario, sono assolutamente convinta della necessità di mettere mano alla regolamentazione del fenomeno, soprattutto per liberare quelle tante donne, spesso minorenni, che sono schiave".

Immediata la risposta della Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi: "La prostituzione nei pubblici esercizi, bar e ristoranti, porterebbe alla volgarizzazione del settore e umilierebbe esercenti che hanno ben altri valori da promuovere, danneggiando anche il sistema eno-gastronomico, immagine ed espressione dei veri piaceri del nostro Paese".

Il presidente della Fipe: "La sola idea di tramutare i pubblici esercizi in locali a luci rosse offende tutta la categoria. Siamo imprenditori seri e spendiamo tutte le nostre energie per curare l'etica e la morale".

Anche Pia Covre, fondatrice del Comitato per i diritti civili delle prostitute, non è convinta dell'idea: "Il problema non è dove esercitare il mestiere, ma è il riconoscimento dei nostri diritti civili e di lavoratrici".

"Conosco bene la Spagna - afferma la Covre - e posso dire che anche in quel Paese c'è una forte carenza di diritti civili per le prostitute. Quindi l'idea della Santanchè non risolve i veri problemi che noi abbiamo: dica prima quali diritti vuole garantire e poi dove possiamo esercitare".

Duro il commento di Alessandra Mussolini, presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'adolescenza:

"In Parlamento risiedono importanti proposte presentate per regolare la prostituzione. È una vergogna solo poter pensare di legare le attività commerciali con la prostituzione, a meno che qualche genio non immagini bar con un listino prezzi dove oltre a bevande e gelati si possa trovare il corpo della donna. L'argomento è troppo serio per battute senza senso. La Santanchè si limiti a scaldare la poltrona che ha gentilmente quanto misteriosamente ottenuto e lasci lavorare il Parlamento".

Sicilia, pensione record: 1.369 al giorno

Regione Sicilia, pensione record, all'ex burocrate 1.369 euro al giorno.

Mezzo milione. Cioè 41.600 euro al mese, 1.369 euro al giorno. Cifra lorda, sia chiaro. Ma destinata a fare impallidire persino capi di Stato, governatori di Bankitalia e giudici della Corte costituzionale: Giorgio Napolitano, per dire, ha un'indennità annua di circa 220 mila euro. Carlo Azeglio Ciampi, prima di insediarsi al Quirinale, si vide riconoscere da Palazzo Koch una pensione da 34 mila euro al mese. Mentre Romano Vaccarella e Gustavo Zagrebelsky, ex presidenti della Consulta, percepiscono rispettivamente assegni di quiescenza pari a 25.097 e 21.332 euro mensili.

Era direttore generale dell'emergenza rifiuti, Cuffaro lo premiò. L'attuale giunta ha provato a impugnare ma ha perso davanti alla Corte dei conti.

L'ultimo grand commis dell'ente più generoso d'Italia, alla fine, si è portato a casa una pensione da favola: mezzo milione di euro l'anno. Ha lottato un paio d'anni, l'avvocato Felice Crosta, per un diritto che alla fine gli è stato riconosciuto dalla Corte dei Conti. Quei soldi gli spettano.

Perché così ha stabilito una legge della Regione siciliana, approvata nella stagione d'oro del governatore Cuffaro. E l'amministrazione, proprio in questi giorni, si sta adeguando, aprendo la cassa.

Il superburocrate siciliano, insomma, non si limita a doppiare i colleghi della Regione, tutti beneficiati dal vecchio sistema di calcolo retributivo, ma si candida a tutti gli effetti per la palma del dipendente pubblico più pagato d'Italia. Fra quelli in servizio e a riposo. Sfondando con decisione pure il tetto ai trattamenti previdenziali "obbligatori" posto nell'ormai lontano ottobre del 2003 dal consiglio dei ministri: 516 euro al giorno, il vecchio milione di lire. Crosta quasi triplica quella somma.

Il sultano dei servitori della pubblica amministrazione è un dirigente di lungo corso che negli ultimi due lustri ha gestito l'emergenza rifiuti in Sicilia. Un'emergenza che non è finita: gli Ato, gli organismi che dovevano assicurare il servizio di raccolta e smaltimento, hanno accumulato oltre un miliardo di debiti, la gara per i termovalorizzatori è stata annullata dall'Unione europea e i cassonetti stracolmi autorizzano ormai i paragoni con la Campania.

Ma Crosta, prima da vicecommissario per l'emergenza poi da capo dell'agenzia siciliana per i rifiuti, in questi anni ha visto accrescere i propri compensi fino a 460 mila euro. Una cifra che il suo mentore, l'ex governatore Salvatore Cuffaro, gli accordò nel marzo 2006. Un'indennità che a Crosta è valsa come base pensionabile, in forza di un emendamento approvato dall'Assemblea regionale siciliana a fine 2005, cioè proprio alla vigilia della sua nomina: un caso? Chissà.

Di certo, nella Regione dove oggi impera Raffaele Lombardo - che ha rotto con l'ex amico Cuffaro - oggi non si fanno salti di gioia. Anche perché, oltre all'assegno mensile, l'ente dovrà riconoscere a Crosta circa un milione di arretrati e la somma relativa alla rideterminazione del Tfr. In un primo momento, l'amministrazione si era opposta alla liquidazione della maxi-pensione, riconoscendo "solo" 219 mila euro all'ex dirigente. Crosta si è però rivolto alla Corte dei Conti che ha attestato il suo diritto. La legge si può discutere. Ma va applicata.

"Non si tratta certo di un regalo, io ho lavorato per 45 anni", si difende l'interessato. La Regione siciliana dai conti in rosso - due miliardi di deficit - non ha potuto che fare appello alla sentenza della magistratura contabile.

L'ultimo beneficio, peraltro, va a pesare su una spesa previdenziale già ragguardevole: oltre 560 milioni per pagare le pensioni di un esercito di ex dipendenti (14.917) più folto del personale in servizio. Tutti a carico del bilancio, perché la Regione siciliana è fra i pochi enti in Italia a non avere ancora attivato un fondo quiescenza, pur avendolo istituito per legge. E continua a erogare baby-pensioni a tutti coloro che dimostrano di avere un parente infermo da accudire.

Un'estensione tutta siciliana della legge 104 - anch'essa figlia di una norma varata dall'Ars - che ha premiato negli ultimi anni 700 impiegati andati a riposo con 25 anni di anzianità (ne bastano 20 per le donne). Ne ha approfittato anche l'ex segretario generale Pier Carmelo Russo. Che a dicembre, dopo il pensionamento, è stato promosso assessore regionale dal governatore Lombardo.

giovedì 18 marzo 2010

I cainne arrizzano!

Ignazio La Russa, in collaborazione con la ministro della "squola" Gelmini presentano: questo manifesto!

A 80 anni mette incinta la badante romena

Ottantenne mette incinta la badante romena, esplode un caso a Sommatino.

I familiari della donna hanno chiesto un riconoscimento ufficiale al pensionato, che ha mogli e figli. Ma lui si è rivolto ai legali per tutelarsi.

I parenti di un pensionato benestante di ottant'anni, originario di Sommatino, centro a 20 km da Caltanissetta, hanno annunciato che porteranno avanti una battaglia legale. Tutto è nato dopo che l'anziano si è infatuato della propria badante romena, al punto da metterla incinta.

L'ottantenne, che ha già una moglie, dei figli legittimi e dei nipoti, non è riuscito a contenere la propria passione di fronte ad una donna di 35 anni, che era stata assunta proprio dai familiari per accudirlo e svolgere le mansioni domestiche. Dalla passione fra i due è nato un bel bimbo.

Il fatto è divenuto di pubblico dominio quando i parenti della donna, e la stessa puerpera con in braccio il pupo, si sono resi protagonisti di una spedizione sotto casa del genitore ottantenne, reclamando i propri diritti. Non si sa cosa volessero ottenere, se un riconoscimento ufficiale o un indennizzo, ma nel frattempo i parenti dell'ottantenne si sono già rivolti ad un avvocato per tutelarsi.

Adsl senza telefono? Si può!

Adsl senza telefono? Si può, anche se in Italia costa di più.

L'Ue adesso impone agli operatori offerte di questo tipo. Ma in Italia sono molto care: più delle Adsl con linea telefonica. Facendo scontenti i consumatori che vogliono risparmiare

Uno stato membro dell'Unione europea può imporre agli operatori di fare offerte Adsl senza linea telefonica: l'ha stabilito pochi giorni fa la Corte di Giustizia UE, nel merito di un caso di un operatore polacco. Una sentenza che ha ricadute su tutti i Paesi degli Unione e che da noi riapre una vecchia ferita, nell'animo di utenti e consumatori: quella delle Adsl senza telefono.

Possibili sì, in Italia, ma molto care: più delle Adsl con linea telefonica. Deludono così le speranze di chi vorrebbe risparmiare, sul costo della linea, prendendo un'offerta con solo l'Adsl.

"La possibilità di avere l'Adsl senza telefono, rimarcata dalla Corte di Giustizia Ue, non è garantita davvero in Italia, perché costa troppo", dice Marco Pierani di Altroconsumo.

È una possibilità fittizia, insomma. L'associazione ora sta meditando di riaprire il dibattito sugli alti costi delle Adsl senza telefono. Sui siti degli operatori non sono indicate così, però, ma al solito appaiono dopo che l'utente ha indicato di non avere (e non volere) una linea telefonica. Così, può scoprire che Tiscali fa pagare 32,83 euro al mese l'Adsl senza telefono, con un rincaro di 12,88 euro rispetto alle Adsl (di pari caratteristiche) attivate in case dove c'è una linea.

L'utente risparmia quindi solo poco più di tre euro, rispetto alla somma tra canone Telecom (16,08 euro al mese) e Adsl (19,95). Il paradosso è che costa ancora meno l'offerta Tiscali con Adsl, linea e telefonate incluse (al solo scatto alla risposta): 29,95 euro al mese, senza canone Telecom. Hanno questo stesso costo analoghe offerte Wind (29,95 euro al mese) e Tele2 (29,90).

Fastweb ha un'offerta con solo la banda larga, Joy, a 29,90 euro al mese: senza telefonate, ma con l'Adsl 20 Megabit (contro gli 8 Megabit dei concorrenti), più 10 ore mensili di internet mobile. Può essere interessante quindi per chi non vuole telefonare ed è interessato a una 20 Megabit e a navigare un po' in mobilità. Non si può dire però che Joy permetta di risparmiare, rispetto alle offerte Adsl con linea telefonica.

La situazione non cambia con gli altri operatori. Telecom ha Alice Casa Internet, senza linea telefonica tradizionale, a 37 euro: ancora una volta, nessun risparmio per chi rinuncia al telefono. Tra l'altro quest'offerta è scomparsa dall'home page di Telecom Italia. L'operatore conferma però che è ancora attivabile.

Riassumendo: l'Adsl Nuda può convenire solo a chi non telefona mai da rete fissa e vuole avere maggiore qualità Adsl.

I costi addizionali per l'Adsl Nuda nascono da una delibera Agcom del 2006 secondo cui gli operatori devono riconoscere un canone addizionale a Telecom, in caso di Adsl attivate nelle case senza linea. Questo canone viene poi ribaltato sull'utente finale. Il punto è che Telecom comunque ha costi di manutenzione del doppino telefonico, dove è attiva l'Adsl, e quindi ha diritto a un compenso. Gli operatori alternativi hanno sempre sostenuto però che quest'ultimo era più alto rispetto ai reali costi sostenuti da Telecom.

La sentenza della Corte di Giustizia ci offre l'opportunità di chiedere ad Agcom di riconsiderare questi costi per scoprire se sono giustificati.

Disoccupato poteva vincere 37 milioni di euro

Non gli giocò la schedina da 37 milioni. Operaio fa causa al suo tabaccaio. Adesso è senza lavoro e con quatto figli a carico. Udienza il 10 giugno.

Tre. Quattro. Sette. Quarantaquattro. Cinquantadue. Ottantanove. Quella striscia di sei numeri se la ricorderà per tutta la vita. Voleva giocarli, insieme ad altri otto, il 18 novembre del 2008, il giorno prima che quei sei numeri fossero estratti come sestina vincente del Superenalotto, ma un problema al terminale della sua tabaccheria di fiducia glielo impedì sul momento e poi il tabaccaio, nonostante se ne fosse impegnato, se ne dimenticò.

Il jackpot era di 36 milioni 718 mila 687 euro e 18 centesimi. Una cifra impressionante, che gli avrebbe cambiato la vita, tanto più che oggi, con quattro figli a carico, ha anche perso il lavoro da operaio in una grande fabbrica metalmeccanica e dunque è disperato. Dopo un anno e mezzo, però, T.P., 37enne di Eraclea, ha deciso: quei soldi li vuole e li chiederà di fronte ad un giudice contro colui che quel danno enorme gliel'ha causato.

"Il mio cliente era arrivato puntuale all'appuntamento con la dea bendata - sintetizza in maniera efficace il suo legale Luca Pavanetto, che ha firmato il ricorso - ma la negligenza altrui glielo ha impedito. Ora si trova ad affrontare una situazione che è di vero sconquasso totale, per questo chiediamo una sentenza esemplare".

Tecnicamente quel 18 novembre ci sarebbe stato quello che il legale definisce "un contratto di mandato non rispettato". T.P. si era presentato alle cinque del pomeriggio da F.G., suo tabaccaio di fiducia in piazza Garibaldi ad Eraclea. Compilò una schedina con un sistema di 14 numeri, che da mesi continuava a giocare tutte le settimane: tutti numeri legati ad eventi famigliari e che dunque erano una sorta di schema fisso.

In quel momento però il sistema non era in funzione ("ma non era segnato da nessuna parte all'esterno", spiega il legale) e dunque i due, che si conoscevano da tempo, si mettono d'accordo. Il giocatore lascia al tabaccaio i numeri da giocare e i sette euro di importo della schedina e questi si appunta su un foglietto: "T. pagata se non giocata chiamare" e il numero di cellulare da contattare in tempo utile per potergli consentire di farlo altrove.

"Te la giocherò appena il sistema si riattiverà", lo rassicura. Alle 19,33 dello stesso giorno però arriva la telefonata in cui F.G. comunica a T.P. che non è riuscito a giocarla in quanto la linea è rimasta interrotta. Il mancato milionario ha di fronte la fidanzata e il padre di lei e comunica loro subito quanto accaduto, augurandosi che non fosse davvero la schedina vincente. Nemmeno se lo sentisse.

E infatti l'indomani quando vengono estratti i numeri e nessun italiano fa jackpot lui si sente ribollire il sangue. Quei quasi 37 milioni di euro potevano finire nelle sue tasche se fosse stata giocata la sua combinazione.

"Me li sogno di notte", dice. Il giorno seguente T.P. si era recato alla tabaccheria chiedendo spiegazioni e il proprietario si era scusato per l'accaduto dicendo che oramai "non ci dormiva la notte per l'errore commesso" e fotocopiava il post-it su cui erano scritte le indicazioni.

"Il mio cliente aveva dato l'incarico ad una persona di cui si fidava ciecamente di svolgere una determinata opera e l’aveva pagata", continua il legale. Fin qui la versione dell'uomo. Il tabaccaio, contattato, nega tutto ma non entra nei dettagli.

"La mia versione è molto diversa ma la dirò in tribunale - taglia corto -. Ne vedremo delle belle". L'uomo ha dato mandato all'avvocato Alessio Vianello, che per ora però non si espone. "Stiamo studiando le carte e valutando altre iniziative non solo difensive per fare luce su una situazione che presenta tante zone grigie", sottolinea il legale.