martedì 23 marzo 2010

Scrive Mara, sui giovani marsalesi

LETTERA APERTA DI MARA. PUBBLICATA SU MARSALA.IT

E' un sabato come tanti altri, ovviamente tra amici non si sa mai cosa fare, dove andare... Ci lamentiamo e ripetiamo continuamente le stesse cose tra di noi: "miii, a Marsala non c'è niente da fare". Ma sono certa che, se stessimo a Roma, Milano, dopo un po' diremmo la stessa cosa.

Già, questo è quello che crediamo quando diventiamo schiavi dell'abitudine, quando la nostra inventiva si azzera, quando pensiamo che per divertirci bisogna uscire da casa e fare cavolate. E così, nella stragrande maggioranza dei casi, si decide di andare a fare un giro in Piazza del Popolo, nei locali più frequentati.

Scendo dalla macchina, mi guardo in giro e vedo un mondo che non credevo mi appartenesse… Accanto a me ci sono ragazzi che a 15/16 anni reggono un bicchiere di alcool in mano. Li perdo per un attimo di vista, mi rigiro e improvvisamente li ritrovo con una sigaretta alla bocca. Dentro di me scatta un grande senso di rabbia, "perché lo fanno? Non lo sanno che il fumo fa male?"

Basta allargare lo sguardo per rendersi conto che siamo in pochi a resistere alle tentazione di 120 mm x 10 mm di diametro di tabacco, ma non è neppure questo quello che mi preoccupa. Allargo ancora lo sguardo, cambio direzione, mi sposto e sento degli strani odori che non sanno di tabacco. Accanto a me dei ragazzi si stanno fumando delle canne, li guardo un po' sbigottita, non troppo per non dare nell'occhio, e penso: "per fumare tanto intelligente non devi essere e se ti fumi le canne… di neuroni non te ne resteranno tanti".

Le settimane passano velocemente e puntualmente ogni sabato sera incrocio lo sguardo di tanti amici, conoscenti , pronti a distruggere la loro vita. Mi chiedo dove sono le famiglie, mi chiedo perché i genitori permettono tutto ciò, mi chiedo se sono tranquilli, mi chiedo perché nella stragrande maggioranza dei casi vogliono far finta di non vedere. Mi chiedo dov'è la responsabilità dei gestori del bar nel vedere alcoolici e superalcolici a dei minorenni, mi chiedo dov'è la coscienza di chi vende il tabacco a minori di 16 anni.

Allo stesso tempo mi vien da pensare perché lo stato vende a caro prezzo una delle più comuni droghe che a lungo andare causa malattie mortali, mi chiedo dove sono MIE ISTITUZIONI, mi chiedo perché non fanno nulla, mi chiedo perché non mi sono venuti ad allietare un sabato con lo spettacolo di portare via tutti coloro che fanno uso di queste sostanze, mi chiedo perché non mi posso fidare di loro, mi chiedo se lavorano, mi chiedo perché non mi vengono a trovare con 4 cani cinofili, così vediamo come impazziscono. E poi quanti ne fermano.

Mi chiedo se il silenzio potrà servire ad aiutare questi giovani. Se li roviniamo macchiandogli la fedina penale o è meglio lasciarli allo sbando incapaci di intendere e di volere, con il rischio di mettere a repentaglio la loro vita e quella di gente che a differenza loro è onesta.

E mi chiedo quale ragazzo siciliano alla domanda "che pensi della mafia" non ti risponda che "la mafia fà schifo". E' una vergogna! E che da secoli distrugge la Sicilia è vero! Ma se poi fai uso di sostanze stupefacenti lo vuoi capire che sei tu a farla muovere in modo latente?

Spero che questo appello non passi in osservato, che ogni genitore abbia il coraggio di chiedere ai propri figli se è vero che il sabato sera accade tutto ciò!

Spero che chi può, faccia qualcosa. Mi appello al sindaco, alle istituzioni, alle autorità a tutti i genitori e a tutti coloro che potrebbero fare qualcosa.

"Quando penso che non è cosi il mondo che vorrei, non si può fare quello che si vuole, non si può spingere solo l'acceleratore. Guarda un pò ci si deve accontentare, qui si può solo perdere e alla fine non si perde neanche più".
Mara

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