mercoledì 11 febbraio 2009

Padre Nazareno: il prete sorridente

Buono, retto, semplice, sacerdote ed uomo di altri tempi.

Un buon amico, sostenuto da una grande fede. Questo era in poche parole Padre Nazareno Gulino.

Pochi giorni prima di quell'undici febbraio del 2002 aveva voluto e organizzato la solita e immancabile riunione con i giovani della Parrocchia, per rilanciare le attività dell'Anspi.

Quella sera
, i presenti, difficilmente la dimenticheranno. E' stato infatti l'ultimo incontro con il nostro amato parroco. In quella assemblea tanto cordiale, Nazareno, riuscì a dare il meglio di se e il meglio di noi, partecipi. In quella occasione ha ottenuto quello che lui voleva: l'unione, la ripartenza, la partecipazione e la volontà di essere operosi e attivi all'interno della nostra comunità.

Passarono solo pochi giorni, era un lunedì pomeriggio gelido e ombroso, una giornata di carnevale anomala e priva di luce. Si faticava a organizzarsi per festeggiare il secondo giorno della festa mascherata, c'era nell'aria come la sensazione che stava per sopraggiungere qualche brutta notizia. Così infatti è stato!

"E' morto il nostro Nazareno": si faticava a credere alle telefonate, agli sms e alle persone che portavano questo triste e infelice comunicato. La notizia si è diffusa velocemente, il dolore ha agguantato tantissime persone. Sono seguiti due giorni di un lungo e interminabile pellegrinaggio alla salma di Padre Gulino.

Era scomparso un fratello, un padre, un compagno, un familiare, un confidente, un pastore portatore di pace e di amore. Un religioso aiutante e punto di riferimento di tanti immigrati che vivono e lavorano in questo territorio. Una persona umile ed efficace, un prete vero ed esemplare. Padre Nazareno seppe promuovere, in questo lungo periodo, un'attività pastorale di grande rilievo e con grande impegno, sempre sorretto da una forte personalità.

A noi, che l'abbiamo conosciuto
e che abbiamo avuto l'opportunità di condividere tanti momenti insieme, ha lasciato in eredità una forte testimonianza: la convinzione che la fede, senza le opere, è morta. Abbiamo avuto l'opportunità di vivere una forte esperienza di attenzione all'uomo, di coraggio. Sappiamo anche che tutto continuerà ad avere senso se sapremo viverne l'eredità con la stessa passione.

In questi trentadue anni ha cambiato e realizzato cose inimmaginabili: la piccola grotta di San Francesco di Paola è diventato l'amplissimo Santuario che tutti i fedeli adesso apprezzano e visitano continuamente. Per questo Santuario, Nazareno, trascurò le necessarie esigenze di salute che lo costrinsero ad un lunghissimo calvario. Enorme è stata infatti la sofferenza per gran parte della sua vita. Lui però era più forte delle tante malattie che aveva: la sua forza era il lavoro e il donarsi agli altri.

Ora riposa
, ma è sicuramente felice per tutto ciò che ha lasciato ai fedeli. Padre Nazareno, come uomo, come amico, ci manca. Ci manca la sua bontà, la sua semplicità, la sua coerenza, la sua voglia di ascoltare tutti. A distanza di anni, quando si pensa a lui serba ricordo di una persona sorridente perchè seppe toccare il cuore di moltissimi, seppe affrontare con coraggio e determinazione ogni situazione difficile.

La sua casa canonica era sempre aperta a tutti, in qualsiasi ora, per confortare, consigliare, esortare, assistere. Indimenticabile. Ringrazieremo infinitamente il Signore per aver suscitato nella nostra Parrocchia questa grande personalità di Apostolo dei tempi moderni.

Ciao Nazareno, sei stato un esempio per tutti noi, non ti dimenticheremo mai, sarai sempre nei nostri cuori e nella nostra memoria.
Enzo Amato

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