venerdì 29 ottobre 2010

Halloween: fantasmi, cucuzze, me nonno Vicenzo

Halloween, i fantasmi, le cucuzze e mio nonno Vicenzo

Che la notte del 31 ottobre si festeggi Halloween nel Minnesota è normale, che la stessa cosa accada a Strasatti di Marsala mi inquieta un poco.

Abbiamo importato molto dall'America, poche cose belle e molte cose inutili, ma alla festività di importazione non ci si era ancora arrivati.

Da qualche anno invece Halloween ha preso piede anche in Italia, fino a raggiungere un giro d'affari di oltre 250 milioni di euro. Grandi iniziative quest'anno per la festa delle streghe e degli spettri. Riflettendoci meglio, ci sono delle sottili affinità tra la realtà italiana e Halloween: la filosofia del "dolcetto o scherzetto" si applica benissimo all'abbassamento delle aliquote fiscali promesso continuamente ai contribuenti dal governo, mentre per quanto riguarda le zucche vuote, simbolo di questa ricorrenza statunitense, basta guardare la televisione per capire che ne abbiamo da vendere.

Ciononostante in me rimane un certo senso di estraneità nei confronti delle vetrine piene di gadgets ispirati alla notte di Ognissanti, trovo innaturale appassionarmi per un evento che culturalmente non mi appartiene. O forse, con il tempo, si imporrà anche la globalizzazione delle festività. L'impressione è che si tratti di una celebrazione imposta dal mercato, che ci porta a comprare pipistrelli, fantasmi, scheletrini fosforescenti e a organizzare delle simpatiche festicciole con obbligo per tutti di costume mostruoso.

Se, di qui a una decina d'anni, i produttori di zanne suine sintetiche decidessero di espandere i loro commerci, con tutta probabilità i bambini italiani si ritroverebbero a festeggiare la notte del grande facocero.

La Chiesa cattolica ha timidamente protestato contro la natura pagana di Halloween, legata al mondo delle tenebre e dell'occulto, di tutto ciò che è inspiegabile. L'antico rituale di origine celtica, cui si ispira questa festa, aveva lo scopo di tenere lontani gli spiriti dei morti.

In effetti, se povero mio nonno Vicenzo, agricoltore marsalese, scomparso molti anni fa, in questa notte dovesse veramente tornare dall'aldilà e, aperta la porta dei vicini di casa, trovasse figli di amici e parenti ballare vestiti da deficienti tra zucche e scope di saggina, probabilmente scapperebbe a gambe levate.

Enzo Amato
Ottobre 2004

Mai più l'ombra di un sorriso

"Mai più l'ombra di un sorriso" (NAVARRA EDITORE): il più drammatico fatto di cronaca vissuto dalla città di Marsala.

In un libro esclusivo, la tragedia delle tre bambine di Marsala dimenticate troppo in fretta.
di Nino Ienna

Uno scritto che s'impone come drammatica testimonianza di un pezzo di storia recente che non deve essere letto solo come un riepilogo di circostanze elencate, ma come un affresco della realtà siciliana che, com'è noto, a volte supera anche la più drammatica delle rappresentazioni teatrali.


La storia, scritta fedelmente nelle quasi 200 pagine del libro, racconta della tragedia vissuta dalle famiglie Valenti e Marchese, a seguito dell’assassinio delle tre bambine. Si tratta di una ricostruzione cronologica, effettuata con meticolosità dall'autore, realizzata attraverso la riproduzione di documenti originali e fotografie dell'epoca.

Il 21 ottobre del 1971, a Marsala, vennero rapite tre innocenti creature ad opera dello zio di una di queste bambine che poi vennero ritrovate cadavere, a distanza di pochi giorni una dalle altre.

Per questo terribile massacro venne condannato quale unico responsabile dei delitti, con l'accusa di rapimento, triplice omicidio, vilipendio e occultazione di cadaveri, Michele Vinci - meglio conosciuto dall'opinione pubblica come il "Mostro" - all'ergastolo con sentenza poi convertita in 28 anni di reclusione.

L'intera vicenda è rimasta avvolta da una sorta di arcano. Tra la gente comune c'è sempre stato il dubbio che il Vinci fosse solo il mero esecutore di ordini, la pedina di un preciso disegno criminale ben più complesso. Ma ciò da parte degli inquirenti non fu mai accertato, neanche quando il "Mostro", dopo avere già scontato parte della pena, manifestò, facendo anche nomi, il coinvolgimento di personaggi di spicco della città di Marsala.

Stanno arrivando quelli dell'X Tractor

Il "Bunga bunga" di Elio & Le Storie Tese

...Per colpa della Ficà!

Ce lo insegnò Gheddafi,
quant'è importante la fi...

Canta canta con Lele,
balla balla con Fede.
Se non stai attento vai in galera,
per colpa dell'Africa.

Bunga bunga con Lele,
bunga bunga con Fede.
Se non stai attento vai in galera,
per colpa dell'Africa.

"E non importa chi tu sia,
non importa che lavoro tu faccia,
in questi tempi di crisi è importante: ridere, sorridere e festeggiare.
E allora festeggiamo: io, tu, Lele, Fede, tutti quanti...
Ma soprattutto: tantissima ficà".

Bunga bunga con Lele,
bunga bunga con Fede.
Se non stai attento vai in galera
per colpa dell'Africa.

Bunga bunga con Lele,
bunga bunga con Fede.
Se non stai attento vai in galera
per colpa dell'Africa.
Tantissima ficà.

...Per colpa della Ficà!

mercoledì 27 ottobre 2010

Ragazze ucraine in topless contro la visita di Putin

Le attiviste ucraine dell'organizzazione Femen protestano sotto la statua di Lenin contro la visita del premier russo Putin a Kiev.

I "vivi disperati" non fanno più notizia

Morbosità da reality per il caso Sarah Scazzi

Omicidio Sarah Scazzi
: in Italia non si parla ormai di altro. Presentatori, giornalisti, criminologi, esperti, avvocati... tutti in televisione, sempre, dalla mattina fino a tarda notte. Una invasione mediatica morbosa.

E continua ancora oggi l'assedio dei giornalisti alla famiglia Misseri, continuano tutti a dire la propria, a dare sentenze certe, a prevedere il futuro, a dire che "io lo avevo capito"... Continuano gli italiani ad andare ad Avetrana, per turismo, per curiosità, per avere magari la speranza di apparire in diretta tv. Tutto questo è esagerato!

Ci sono anche altri gravi problemi in Italia di cui se ne fregano tutti, i "vivi disperati" non fanno più notizia. Questo è un circo mediatico. È esagerato che accada tutto in televisione! Non è esagerato, è sciacallaggio! Questo, come altri, è solo un tremendo crimine e sarebbe stato meglio non trasformarlo in show televisivo come è realmente successo. È semplicemente vergognoso, questa non è libertà d'informazione, è solo Grande Fratello e soddisfa solo la morbosità popolare.

La cosa più scandalosa di questa tragedia sono certi giornalisti che si improvvisano investigatori esperti. Io da cittadino italiano, considerando quello che hanno fatto a Sarah, spero soltanto che si arrivi alla verità e ce la dicano tutta (se vogliono), ma quando ci saranno condanne certe e la chiusura della indagine e dell'eventuale processo. Ecco cosa voglio: che salti fuori la verità, e basta. E' vergognoso che la gente va a farsi fotografare davanti al luogo dell'omicidio della povera Sarah. Che tristezza!

I mass media ci stanno facendo il lavaggio del cervello, sembra quasi che aspettino questi eventi, dove il lurido individuo diventa un divo. Questo è quello che gira oggi e attira il mondo dei pettegoli. Ma troppa morbosità poi stufa. È meglio lasciare stare quel poco di famiglia che rimane in questa assurda storia di cronaca nera.

Oltre che sul cadavere della piccola Sarah, stiamo passeggiando sul dolore dei suoi cari. Assomigliamo sempre più agli avvoltoi. Evidentemente è un modo banale come altri, per deviare l'attenzione degli ingenui, dai disastri che combinano i nostri governanti e dall'assenza della Politica in Italia in questo momento storico.

E' vero, grazie ai giornalisti abbiamo saputo tante novità e sviluppi, ma le indagini sicuramente andavano in questa direzione. Solo in Italia si possono vedere continue trasmissioni di questo tipo. Ma basta, basta, basta! Basta anche con la gente malata di dolori altrui.
Enzo Amato

martedì 26 ottobre 2010

Pallone d'Oro Fifa 2010: 23 in lizza

Pallone d'Oro Fifa: 23 in lizza. Nessun italiano tra i candidati.

Per la prima volta uniti i premi di France Football (Pallone d'oro) e dalla Federazione calcio mondiale (Fifa World Player). Eletto anche il migliore tecnico. Domina la spagna con 7 nomination, cinque i tedeschi.

Nessun calciatore italiano è nella lista, così come non ci sono inglesi e francesi e tra gli argentini c'è solo Messi. Solo tre i brasiliani, tra i quali non c'è Kakà. Il 6 dicembre Fifa e France Football ridurranno la lista dei 23 candidati a soli tre giocatori. La cerimonia finale è in programma a Zurigo il 10 gennaio.

Ecco la lista dei 23 candidati, in ordine alfabetico: Xabi Alonso (Spagna), Daniel Alves (Brasile), Iker Casillas (Spagna), Cristiano Ronaldo (Portogallo), Didier Drogba (Costa d'Avorio), Samuel Eto'o (Camerun), Cesc Fabregas (Spagna), Diego Forlan (Uruguay), Asamoah Gyan (Ghana), Andres Iniesta (Spagna), Julio Cesar (Brasile), Miroslav Klose (Germania), Philipp Lahm (Germania), Maicon (Brasile), Lionel Messi (Argentina), Thomas Müller (Germania), Mesut Özil (Germania), Carles Puyol (Spagna), Arjen Robben (Olanda), Bastian Schweinsteiger (Germania), Wesley Sneijder (Olanda), David Villa (Spagna), Xavi (Spagna).

In lizza tra i tecnici: i ct della Spagna campione del mondo Vicente del Bosque e dell'Uruguay Oscar Tabarez. Poi, José Mourinho, Carlo Ancelotti (Chelsea), Alex Ferguson (Manchester United), Pep Guardiola (Barcellona), Joachim Löw (Germania), Louis Van Gaal (Bayern Monaco), Bert Van Marwijk (Olanda), Arsene Wenger (Arsenal).

Mamma di Sarah: fate posto all'ira, vendetta è mia

La mamma di Sarah scrive a Matrix: "Fate posto all'ira, vendetta è mia".

A Matrix lettera "ai colpevoli", lo sfogo di Concetta: "Credo nelle parole di Geova".

Per la prima volta dalla morte di Sarah la madre prende carta e penna e scrive una lettera aperta con destinatario "i colpevoli". La missiva, scritta di pugno, verrà mostrata e letta integralmente a "Matrix" su Canale 5.

Dal testo trapelano rabbia e voglia di vendetta: "Geova è al mio fianco. Ho fiducia in lui quando dice: Fate posto all'ira, la vendetta è mia". Concetta ribadisce di credere nella resurrezione.

Il toccante messaggio si chiude con un altro passaggio, proprio sulla resurrezione che secondo la mamma di Sarah Scazzi "sarà un tempo meraviglioso perché potrò riabbracciare mia figlia".

Addio al polpo "mondiale" Paul

Aveva indovinato tutti i pronostici in Sudafrica.

È morto il polpo Paul, la piovra di Oberhausen divenuta una star planetaria durante i Mondiali.
È morto nella notte. Lo ha reso noto l'acquario Sea Life che ospitava l'animale.

La notorietà mondiale di Paul era giunta in occasione della Coppa del Mondo in cui aveva indovinato l'esito di tutte le sette partite della nazionale tedesca: il polpo aveva predetto le vittorie dei tedeschi contro Australia, Ghana, Inghilterra, Argentina e Uruguay, così come le sue sconfitte contro Serbia e Spagna. Paul aveva indovinato anche il risultato della finale Spagna-Olanda, l'unico pronostico che gli era stato chiesto non riguardante la nazionale tedesca.

Simbolo dei Mondiali sudafricani 2010.

Il Grande Fratello perde ascoltì. Avanti così!

Qualcosa si "muove"...
Continua il "boicottaggio" di molti italiani e i risultati iniziano a vedersi, in calo il GF 11.

Il film tv di Rai 1 "Il sorteggio", con protagonista Beppe Fiorello, vince la serata degli ascolti televisivi con 6.057.000 spettatori e il 20.75% di share.

Superando in audience la seconda puntata di "Grande Fratello" su Canale 5, vista da 4.903.000 spettatori e il 21.36% di share.

Su Rai 2 bene la serata con "Rewind", il telefilm "Senza traccia": il primo episodio ha totalizzato 2.763.000 spettatori (9.04%), il secondo 3.130.000 (10.49%) e il terzo 2.714.000 (10.60%).

Su Italia 1 il film "Rocky IV" è stato visto da 2.634.000 spettatori con l'8.94% di share.

Su Rai 3 "Novecento", con Pippo Baudo, ha raccolto 1.711.000 spettatori con il 6.05%, mentre su Rete 4 il film "Don Camillo monsignor ma non troppo" 2.221.000 spettatori l’8.39%. Su La7 "L'infedele" di Gad Lerner ha raccolto 994.000 spettatori e il 3.86% di share.

Sul fronte dei telegiornali, il Tg La7 delle 20 con Enrico Mentana ha totalizzato 2.384.000 spettatori con uno share pari al 9%. Grandi numeri per La7. Il Tg1 totalizza il 26.03% di share, mentre il Tg5 il 21.53%. Piano piano...

lunedì 25 ottobre 2010

Petrosino: incidente sul lavoro, 26enne grave

Drammatico incidente sul lavoro a Petrosino, grave un giovane di 26 anni

Questa mattina presto, intorno alle ore 7, Petrosino è stata scossa da un terribile quanto inaspettato incidente sul lavoro. Due giovani impiegati della Maeco, ditta che si occupa di smaltimento e trattamento di rifiuti speciali e ingombranti, sono stati colpiti alla testa dal portellone di un camion.

Il mezzo pesante, come tanti altri, aveva avuto accesso alla struttura che si trova in via delle Orchidee, in contrada San Giuliano, per le consuete operazioni di scarico di materiale destinato al riciclaggio.

Per ragioni ancora da accertare, Pietro Errante, di 26 anni e il suo collega Pietro Riposo di 30 anni, si sono trovati a battere la testa contro uno sportello che li ha feriti entrambi.

Immediatamente è intervenuta l'ambulanza del 118 che ha trasportato i ragazzi al pronto soccorso marsalese, ma presto i medici non appena effettuata la Tac al 26enne ne hanno disposto il trasferimento nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale Villa Sofia di Palermo.

Pare che abbia subito un grave trauma cranico con conseguente emorragia cerebrale. Meno preoccupanti sono le condizioni del 30enne.

Adesso sulla vicenda indagano i carabinieri che ieri stesso, sotto la guida del sostituto pubblico ministero delle procura di Marsala, Giacomo Brandini, hanno ascoltato tutti i possibili testimoni.

Sulla questione sono intervenuti anche Mimma Argurio e Andrea Vanella, rispettivamente segretario provinciale e responsabile locale della Cgil: "Ci stringiamo alle famiglie dei ragazzi feriti - hanno detto - alle quali va tutta la nostra solidarietà. Intendiamo sottolineare che bisogna sempre di più incentivare la sicurezza sui luoghi di lavoro".
Marsala c'è
martedì 26 ottobre

domenica 24 ottobre 2010

Trionfa Alonso. Il ferrarista "vede" il titolo mondiale

Webber finisce contro un muro, Vettel tradito da un guasto. Lo spagnolo vince e va in testa al Mondiale.

Il sorriso smagliante di Fernando Alonso. La gioia dello spagnolo è l'ultima istantanea di una domenica di pioggia ed emozioni sul circuito di Yeongam. Eppure la gara del pilota della Rossa era iniziata tra mille preoccupazioni.

"Sono le peggiori condizioni in cui abbia mai guidato" aveva comunicato via radio sotto il diluvio. Tracciato (quasi) impossibile, una lunga sospensione dopo i primissimi giri, safety car in pista a ripetizione, errori, ritiri clamorosi: un Gp con mille colpi di scena, quello che si è corso in terra sudcoreana. Alla fine, però, a festeggiare è soprattutto la Ferrari.

Alonso, grazie al ritiro delle Red Bull di Mark Webber e Sebastian Vettel (messe fuori causa da un incidente e da un guasto), taglia infatti per primo il traguardo e balza in testa al Mondiale piloti di Formula 1 con due gare rimaste in calendario.

Alle sue spalle il britannico Lewis Hamilton (McLaren) e l'altro ferrarista, il brasiliano Felipe Massa. Chiude quarta la Mercedes di Michael Schumacher davanti alla Renault di Robert Kubica e alla Force India di Vitantonio Liuzzi.

Alonso non sbaglia, la F10 non si rompe: la quinta vittoria dell'anno porta dunque 25 punti fondamentali che cambiano radicalmente il volto alla classifica. Mancano 2 gare alla fine della stagione e il campione di Oviedo ora guarda tutti dall'alto. Merito di una monoposto affidabile, merito di un pilota che non stecca sull'asfalto-saponetta e sotto la pioggia battente.

La Corea scopre la Formula 1 in una giornata da incubo: tre giri dietro alla safety car sono sufficienti per capire che non è il caso di continuare. Il meteo non dà tregua e l'acqua non viene drenata nel modo migliore: il tracciato è un'enorme pozzanghera e Charlie Whiting, il delegato Fia, decide di sospendere lo 'show'. I piloti aspettano con pazienza e scrutano il cielo in attesa di novità positive. Dopo quasi un'ora di attesa, alle 16.05 locali, con l'oscurità incombente, si riparte, sempre dietro la Safety. Piove comunque, ma secondo le previsioni meteo è previsto un miglioramento. Comunicazioni contrastanti via radio tra piloti e team, alcuni vorrebbero gareggiare normalmente, altri no.

Dopo 17 giri la safety lascia la pista e si comincia davvero. I primo sorpassi sono della Mercedes: Schumacher passa Kubica e Rosberg Hamilton. Al 20' giro il primo colpo di scena, particolarmente importante per il mondiale. Grave errore del leader della classifica Mark Webber. Il pilota australiano della Red Bull finisce largo sul cordolo, toccando l'erba sintetica va in testa coda e perde il controllo, quindi colpisce la vettura di Rosberg; entrambi finiscono fuori.

Torna in pista la safety car per le difficoltà a rimuovere le vetture incidentate. Ancora tanta sfortuna per Jarno Trulli, fuori causa per un nuovo problema idraulico e finisce anche per tamponare Senna. Al 31' giro Buemi tampona in pieno Glock. Safety car ancora in pista e diverse vetture corrono ai box per cambiare gomme. Inconveniente nel pit-stop di Alonso, lo spagnolo perde una posizione e viene superato da Hamilton.

Dopo l'uscita della safety car, però, il britannico gli restituisce il "favore" andando lungo in frenata per il bloccaggio di una ruota, Alonso torna secondo. Al 46' giro si chiude la gara della Red Bull: dopo Webber si ferma anche Vettel. Problema tecnico per il pilota tedesco per il cedimento del motore. Alonso va in testa alla gara seguito da Hamilton E Massa. Non c'è più storia, giornata trionfale per la Ferrari.

La classifica - Alonso sale così in testa al Mondiale a quota 231, con 11 punti di vantaggio sull'ex leder Mark Webber seguito da Lewis Hamilton (210 punti). Quarto l'altro pilota della Red Bull Sebastian Vettel, fermo a 206 punti. Il bottino odierno consente alla Ferrari di rimanere in corsa anche nel Mondiale costruttori. Il Cavallino, che festeggia la 215esima vittoria della propria storia, sale a 374 punti. Il team di Maranello è terzo alle spalle di Red Bull (426) e McLaren-Mercedes (399).

sabato 23 ottobre 2010

Radio italiane: la top ten delle più ascoltate

La top ten è quanto è risultato dai dati Audiradio rilasciati ogni sei mesio. Dovremo aspettare ancora qualche mese per conoscere l'andamento ma di regola non ci sono grandi cambiamenti in merito.

RADIO UNO
La prima rete Rai si conferma leader in Italia con un ultimo dato che contava 7.634.00 ascoltatori e una crescita di oltre un milione del dato medio del 2009. Una posizione che nessuno probabilmente riuscirà a scalfire

RADIO DEEJAY
La prima radio del gruppo L’Espresso, Radio Deejay, conta più di 6 milioni di ascoltatori. Tanto per la cronaca è la mia radio e in macchina o a casa è l’unica cosa che ascolto quotidianamente. Musica di qualità, speaker di grande bravura. Una vera compagnia per me.

RTL 102.5
Nel 2009 era la seconda radio italiana mentre ora è al terzo posto, almeno a giudicare dagli ultimi dati forniti da Audiradio che parlano di oltre 5 milioni di ascoltatori. Una radio che rappresenta una certezza per molte persone in tutta Italia.

RADIO DUE
La seconda rete Rai non è certo molto lontana dalla precedente. Parliamo di poco più di 5 milioni di ascoltatori che scelgono questa frequenza ogni giorno.

RADIO 105
Siamo sui 4.764.000 ascoltatori per la radio che ospita lo Zoo di 105, il programma più noto di questa emittente radiofonica.

RDS
Secondo gli ultimi dati questa radio ha rallentato notevolmente il suo andamento ma staremo a vedere cosa è successo nel corso del 2010.

RADIO ITALIA SOLO MUSICA ITALIANA
Continua ad avere il suo pubblico la radio italiana per eccellenza nel senso che trasmette solo musica nazionale. Qui si possono ascoltare i grandi successi di casa nostra.

RADIO TRE
La terza rete Rai conquista l’ottavo posto con risultati decisamente confortanti. Sono quasi 3 milioni gli ascoltatori quotidiani.

RADIO KISS KISS
Ecco un’altra emittente molto amata che si posiziona al nono posto. Famosa per le esclusive dei live che si aggiudica periodicamente.

R 101
Una radio (Mediaset) nata non moltissimi anni fa che si conquista sempre di più una fetta di ascoltatori grazie ai suoi numerosi programmi. E' comunque nella top ten.

Il fascino della natura selvaggia

Ecco le foto vincitrici del "Wildlife Photographer of the Year", il concorso di fotografia promosso dal Natural History Museum di Londra e dal BBC Wildlife Magazine, che quest'anno giunge alla sua 46esima edizione (immagini dal sito del Natural History Museum).

Questa immagine è la vincitrice nella sezione dedicata ai fotografi under 18. Al concorso sono state inviate decine di migliaia di immagini da fotografi, adulti e giovani, di tutti i continenti.


Corriere.it

venerdì 22 ottobre 2010

CT Italia Under 21, arriva Ciro Ferrara

L'ex tecnico della Juve prende il posto di Gigi Casiraghi. Accordo fino al 2013.

Ciro Ferrara arriva sulla panchina della nazionale italiana Under 21. L'ex allenatore bianconero prende il posto di Gigi Casiraghi. Alla guida degli Azzurrini, Ferrara avrà come vice Angelo Peruzzi, che già faceva parte dei ranghi federali.

La Federcalcio ha fatto sapere che l'ex difensore di Napoli e Juventus è stato nominato dal presidente Giancarlo Abete "dopo i colloqui dei giorni scorsi con il presidente del Club Italia Demetrio Albertini ed il coordinatore delle nazionali giovanili Arrigo Sacchi".

Nelle prossime ore sarà perfezionato il contratto con Ferrara che avrà come scadenza il biennio 2011-2013. Lunedì prossimo, 25 ottobre, alle 15 è prevista nella sede della Figc la presentazione di Ferrara.

L'ultima esperienza da allenatore di Ferrara (classe 1967, 21 anni di carriera e 500 partite in A) è stata quella sulla panchina della Juventus, alla quale l'ex giocatore napoletano è approdato nel maggio del 2009. La sua prima stagione nel club torinese è iniziata con quattro vittorie consecutive e un gol subito.

Il rendimento della squadra, però, ben presto ha accusato segni di cedimento, ed è iniziata una fase calante culminata nell'eliminazione della Juve dalla Champions League e nella conseguente retrocessione in Europa League. Nelle ultime sei partite di campionato, la Juve ha conquistato tre punti sui 18 disponibili collezionando cinque sconfitte.

All'indomani dell'eliminazione in Coppa Italia contro l'Inter, giunta al termine di una lunga serie di risultati negativi, Ferrara è stato sostituito da Alberto Zaccheroni. Il 26 maggio del 2010 la rescissione del contratto.

Negramaro - "Sing-hiozzo"


"Guarda l'alba", Carmen Consoli e Tiziano Ferro

"Guarda l'alba", Consoli e Ferro insieme

L'inedita collaborazione tra la cantante catanese e l'artista di Latina arriva in radio.

Inedita collaborazione tra Carmen Consoli e Tiziano Ferro, autori di "Guarda l'alba", in radio da venerdì 22 ottobre. La cantante catanese ha firmato il testo, mentre la musica è dell'artista di Latina.

Il brano anticipa il nuovo disco della Consoli "Per niente stanca", il suo primo 'best of' che contiene due inediti e che uscirà il 16 novembre per Universal Music.

giovedì 21 ottobre 2010

Sabrina sognava di vivere con la cugina

Nuova ipotesi: Sarah uccisa in casa

Gli investigatori stanno cercando di chiarire il ruolo dei vari componenti della famiglia Misseri. Secondo gli ultimi, clamorosi sviluppi lo zio della quindicenne uccisa il 26 agosto potrebbe aver avuto un ruolo nel solo occultamento del cadavere e non nell'omicidio che, se fosse confermata questa versione, sarebbe opera soltanto di Sabrina.

Il difensore dell'uomo, l'avvocato Daniele Galoppa, ha affermato in effetti che al termine delle indagini a carico del suo assistito "potrebbe rimanere solo l'accusa di occultamento di cavare".

E proprio lo zio di Sarah sarà sentito nuovamente dai magistrati in sede di incidente probatorio in relazione alla volontà, manifestata al suo legale, di ritrattare parte della sua confessione (soprattutto la presunta violenza sessuale sul cadavere di Sarah).

"Quando avrai 18 anni affittiamo un appartamento". L'ex fidanzato dj: "è una dura".

Sarah aveva un sogno. E glielo aveva messo in testa proprio Sabrina: "Appena fai diciott'anni, Saretta, ci prendiamo una casa e andiamo a vivere assieme". E mica in un posto qualunque: Sabrina era attaccata ad Avetrana come una cozza al suo scoglio e, più ancora, era aggrappata a via Deledda, la strada dov'era diventata ragazza, dove giocava a pallavolo con le amichette piazzando una corda tra le macchine perché in via Deledda a certe ore e in certi giorni non passava quasi nessuno, un vero paradiso.

Soprattutto, Sabrina era legata a "paparino", a Miche' e alla villetta della famiglia Misseri in fondo alla via; dunque troppo lontano non ci si poteva spingere, "dobbiamo cercarla qui, la nostra casa, proprio qui, appena se ne libera una ce la prendiamo".

Sarah, nei componimenti per la scuola, nei profili su Facebook e nei diari (segreti, perché nemmeno sua madre Concetta era interessata a leggerli), vagheggiava, sì, la grande fuga da questo paesello; ma la voglia di stare con quella cugina scafata e ai suoi occhi affascinante doveva sentirla fortissima e dev'essere stato così fino alla fine, perché in fondo c'era una cosa persino migliore che farsi adottare dai Misseri, come chiedeva da quand'era tornata ad Avetrana da Milano, 9 anni fa: dividere con Sabrina, e solo con lei, tutti i momenti del giorno e della notte, come una sorella o, pure meglio, come un'amica, l'amica del cuore.

Marsala, via Massimo Troisi - Uomo del Sud

Caro sindaco di Marsala, cara amministrazione. A distanza di sei anni ritorno a fare una proposta all'amministrazione attuale. Sei anni fa il sindaco Galfano forse si è fatto una risata a leggere questa proposta, fatta da un cittadino marsalese per un cittadino napoletano.

Adesso la ripropongo a voi. Sedici anni fa moriva Massimo Troisi. Vorrei fare una proposta che farebbe onore alla nostra città: dedichiamo una via o una piazza al grande attore napoletano. Massimo è il personaggio che tutta l'Italia ancora rimpiange. Ci manca, ci mancherà sempre.

Ricordo che sedici anni fa ho pianto tantissimo alla notizia della sua prematura morte. Massimo Troisi era un essere umano leggero, lieve, forse stonato in un'epoca ed in una società dello spettacolo dove imporre la propria presenza, essere arroganti, è il comportamento di moda. Si era fatto conoscere come comico con il gruppo "La smorfia", ed aveva raggiunto il successo con "Non Stop", una di quelle trasmissioni-laboratorio della Rai.

Sono passati soltanto pochi anni e sembra un'eternità. La tv schiava dell'audience, la tv commerciale ha disintegrato anche la capacità di far ridere intelligentemente. Nei suoi film c'erano tutti i dubbi e le disillusioni della sua generazione, ma anche tutto il suo senso della vita, la sua filosofia basata sull'arte di accontentarsi, forse anche un po' della sua famosa pigrizia.

Come solo i "grandi", sapeva cogliere il particolare delle cose, delle situazioni, perfino i tic delle persone e trasformarli in una introspezione ironica. Sotto la sua pigrizia nascondeva però talvolta una volontà di ferro. "Il postino di Neruda" lo aveva inseguito per anni, dopo aver scoperto il libro di Skàrmeta, un autore cileno.

Forse per una volta ha voluto controllare il suo cuore per riuscire a portare a termine un progetto tanto amato. La sua vena artistica era caratterizzata da un mix di genialità, simpatia e malinconia e gli ha fornito l'ispirazione per i suoi più bei film.

Troisi era il più speciale che io abbia mai conosciuto. Il Sud, senza Troisi, ha perso una voce importante. Massimo ha restituito al cinema la vera commedia all'italiana e ha testimoniato con la sua professionalità la forza di una Sud che va avanti, nonostante tutto.

Massimo era un interprete intelligente dei bisogni della gente comune, portavoce della ansie di solidarietà, onestà e fraternità e trasmetteva la voglia di vivere, un testimone del nostro tempo. Ci ha lasciato un uomo sensibile, dolce e ironico.

"Ci manchi tanto Massimo, la tua parlata, il tuo gesticolare, le battute istintive la tua gran voglia di comunicare. Ci manchi Massimo, le tue mimiche uniche, inconfondibili, la tua maschera comica. Paradiso... non potevi attendere?"

Il meridione, al centro dell'attenzione in questi giorni anche per il successo cinematografico del film "Benvenuti al Sud", sarebbe felice di questa possibilità, credo.
Enzo Amato

Ospedale Trapani, ascensore rotto: donna muore

Trapani, ascensore rotto in ospedale. Donna vi resta bloccata un'ora, poi muore.

La signora aveva 99 anni. L'incidente durante il suo trasferimento da Chirurgia a Rianimazione. I familiari presentano denuncia. I dirigenti: il decesso non dipende dall'inconveniente.

Una paziente, che dal reparto di Chirurgia doveva essere trasferita in Rianimazione, è rimasta, la scorsa notte, più di un'ora bloccata nell'ascensore dell'ospedale "Sant'Antonio Abate" di Trapani. La donna, Lina Rocchi, 99 anni, sottoposta ad intervento chirurgico per un blocco intestinale, è morta poco dopo che i tecnici sono riusciti a far ripartire l'ascensore.

I familiari sostengono che la donna sia morta all'interno della cabina. Il dirigente medico di presidio, Francesco Giurlanda, afferma invece che il "decesso è avvenuto nel reparto di Rianimazione" e che l'intoppo non ha influito sul decorso della paziente in quanto la donna è uscita dalla camera operatoria già intubata. I familiari si sono rivolti ad un legale ed hanno annunciato che presenteranno un esposto denuncia alla Procura.

Tra l'altro si è poi scoperto che era rotto anche il secondo ascensore del reparto di Chirurgia dell'ospedale. Lo conferma il dirigente medico di presidio dell'ospedale Francesco Giurlanda. Quello utilizzato dal personale sanitario per trasportare l'anziana, invece, aveva cominciato a funzionare male nei giorni scorsi.

Lo stesso Giurlanda conferma che "un infermiere, prima di introdurre la lettiga, per ben due volte ha testato l'ascensore, compiendo due salite e due discese. Purtroppo, quando all'interno della cabina c'era la paziente, si è bloccato".

"Come da contratto, i montacarichi sono sottoposti a manutenzione periodica da parte della ditta Kone. E il secondo ascensore era fermo da tre giorni perchè si attende l'arrivo di una scheda madre non disponibile a Trapani".

mercoledì 20 ottobre 2010

Quello che non ti ho detto (Scusami) - Modà

Negramaro: "Sing-hiozzo", singolo da "Casa 69"

Un ritorno molto atteso quello dei Negramaro. La band di Giuliano Sangiorgi uscirà con il nuovo album 16 novembre intitolato "Casa 69" ed è stato registrato a Toronto (Canada) presso i Metalworks Studios di David Bottrill, il nuovo produttore artistico. Il disco conterrà 16 tracce.

Grandi novità in arrivo per i fan dei Negramaro.


Il primo singolo
estratto da "Casa 69" è "Sing-hiozzo", e sarà acquistabile sulle piattaforme digitali a partire dal prossimo 22 ottobre.


La release date del nuovo album dei Negramaro è fissata invece per il 16 novembre. Per ingannare l'attesa vi invitiamo a leggere l'anteprima di un'articolo dedicato alla band salentina pubblicato su "Vanity Fair" (numero 42) in edicola. Giuliano e compagni sono anche i protagonisti assoluti della copertina della rivista. Guardate anche questo imperdibile video backstage.

Anche il Corriere della Sera del 20 ottobre parla dei Negramaro e del loro ritorno con "Sing-hiozzo". Corriere ha anche mostrato in anteprima la cover dell'album "Casa 69", disegnata da Ermanno.Presto, quindi, dovremmo avere il piacere di ascoltare il singolo che anticipa il lavoro.

Il primo brano sarà accompagnato da un videoclip girato interamente in 3D in stereoscopia.

Un progetto innovativo e avveniristico che per la prima volta approda nel mondo della musica a cui la band ha lavorato intensamente per premiare l'attesa dei numerosi fan. La tecnologia conquista il mondo della musica. I Negramaro sono pronti ad un ritorno decisamente tecnologico.

La band ha diffuso le prime anticipazioni attraverso il proprio sito internet ufficiale e il canale Youtube dove sono visibili alcune clip registrate in Canada nel corso della produzione dell’album. Nei video anche alcuni brani strumentali in anteprima assoluta.

La curiosità sale vertiginosamente!

"Michele dormiva mentre Sarah veniva uccisa"

"Lo zio Michele dormiva mentre Sarah veniva uccisa".

Nuova ipotesi dei pm sul ruolo di Sabrina: "Mentre lei litigava con la cugina, il padre era a letto". I Ris: sul telefonino della ragazza uccisa le impronte di più persone. Ombre su Cosima, forse sapeva.

Le impronte di più persone trovate nel vano batteria del cellulare di Sarah Scazzi. Le donne di casa Misseri che parlano con i pizzini. E una nuova pista investigativa che stravolgerebbe le carte in tavola, addossando solo su Sabrina la responsabilità dell'omicidio. Sono queste le novità dell'inchiesta sull'omicidio di Sarah Scazzi in attesa dell'ordinanza del gip Martino Rosati che oggi deciderà se scarcerare o meno la ragazza.

I Ris hanno trovato più impronte sul telefonino di Sarah. Il dato, insieme ad altri, sarà al centro di accertamenti irripetibili che si terranno la prossima settimana. Fu Michele Misseri, lo zio assassino, a raccontare di aver rinvenuto casualmente l'apparecchio. Pochi giorni dopo ammise il delitto. Aggiunse di aver buttato la batteria subito dopo aver nascosto il corpo della vittima. La presenza di quelle impronte nel vano batteria, quindi, sembra dire che l'apparecchio sia stato toccato da più persone dopo il delitto e prima della messinscena del ritrovamento.

È una scoperta che appare ancora più rilevante se rapportata ad un'intercettazione captata dagli investigatori all'indomani del ritrovamento. A parlare era Sabrina, la figlia di Michele finita dietro le sbarre dopo la chiamata in correità del padre. "L'altra sera lo abbiamo toccato tutti" avrebbe detto la 22enne che da venerdì scorso è in cella, con le accuse di concorso in omicidio e sequestro. Lunedì il gip ha convalidato il suo fermo e oggi dovrebbe sciogliere la riserva sulla misura cautelare da applicare.

Sul fronte investigativo è spuntato un giallo riguardo ad un secondo telefono cellulare in uso ai Misseri. Quel cellulare, in famiglia, veniva utilizzato da tutti ed il suo segnale sarebbe stato captato nella zona di contrada Mosca, proprio come quello di Michele Misseri all'ora in cui venne occultato il cadavere di Sarah.

Se l'indiscrezione fosse confermata, potrebbe indicare solo due cose. O che lo zio orco aveva addosso anche quel telefono, oppure che non era solo mentre infilava il corpo di Sarah nella cisterna. Un dubbio sul quale si stanno concentrando da tempo le attenzioni degli inquirenti.

Anche perché nel corso della sua confessione Misseri è caduto in quello che potrebbe essere un lapsus. Raccontando dell'occultamento di cadavere ad un certo punto dice: "Abbiamo parcheggiato", salvo correggersi subito dopo. L'uso del plurale ha fatto scattare i sospetti dei pm. E forse anche per questo che sono circolate voci sull'interrogatorio reso due giorni fa da Cosima Misseri. La moglie dello zio orco avrebbe potuto sapere del delitto, ma avrebbe tenuto la bocca chiusa. Fonti investigative hanno fermamente smentito la sua iscrizione nel registro degli indagati, ma l'inchiesta va avanti.

In questo momento gli investigatori continuano la ricostruzione su come sono andate le cose quel 26 agosto, via Deledda, casa Misseri. Sul tavolo degli inquirenti ci sono almeno dieci versioni diverse: sei ne ha regalate papà Michele (che annuncia nuove rivelazioni nei prossimi giorni) le altre sono frutto dei racconti di Sabrina e di mamma Cosima.

La procura di Taranto comincia però a non credere a nessuna di queste versioni messe a verbale dai componenti della famiglia Misseri. E da qualche ora ha cominciato a pensare che ce ne sia un'altra.

Quella vera, sulla quale in queste ore in gran riserbo stanno cercando riscontri. Tutto parte da due intercettazioni telefoniche dal tenore poco chiaro e da un'abitudine: Michele Misseri tutti i giorni, dalle 14 alle 17 almeno, dormiva. Il giorno della scomparsa di Sarah però non lo ha fatto: "Ho finito di lavorare intorno all'una, una e un quarto. Sono tornato a casa. Quando sono entrato mia figlia e mia moglie dormivano: mia moglie nel letto matrimoniale e mia figlia nella sua stanza. Io sono entrato, mi sono lavato un po' le mani, ho mangiato e sono sceso giù in cantina. Eravamo intorno alle due, volevo mettere in moto il trattore per andare in campagna".

In queste parole gli investigatori hanno individuato almeno tre grosse contraddizioni: la prima, i Misseri erano soliti mangiare tutti quanti insieme. La seconda: Misseri appena tornava a casa non scendeva mai in cantina, ma dormiva ("quella mattina mi sono alzato come sempre alle 3,30 del mattino" racconta nello stesso verbale). La terza: Misseri di solito andava in campagna il pomeriggio dopo le 16-16,30. Mai prima. Tutti particolari che hanno fatto balenare negli investigatori un tremendo sospetto, che al momento è soltanto un'ipotesi: Sabrina potrebbe aver fatto tutto da sola, mentre suo padre dormiva. L'uomo avrebbe poi provveduto a nascondere il cadavere.

Infine, un ultimo particolare: ieri i carabinieri hanno depositato migliaia di pagine tra intercettazioni telefoniche e ambientali che riguardano Sabrina e suo padre. Sembrerebbe che, da settimane, le donne di casa Misseri usassero parlare con i pizzini per non essere ascoltate dagli investigatori.
Repubblica.it

Il film "Cantata" al Cine Centrale di Marsala

Il Circolo "Che Guevara" di Marsala presenta ufficialmente il film "CANTATA".

Giovedi 21 ottobre, presso il Cine Centrale di Marsala, alle ore 18.00 e alle ore 21.00.

Il mediometraggio, durata circa 30 minuti, è stato realizzato dai Giovani Comunisti del Circolo, grazie alla sceneggiatura e alla regia di Massimo Pastore, coordinati dal Segretario Francesco Angileri che si è prestato al ruolo di produttore.

"CANTATA" si ispira al libro "Cantata per la festa dei bambini morti di mafia" di Luciano Violante (ed. Bollati Boringhieri, 1994) e racconta il percorso di una bambina appena uccisa dalla mafia nel suo percorso che la porta a raggiungere le altre vittime innocenti della mafia.

E' prevista l'apertura di un dibattito a seguire le proiezioni.

martedì 19 ottobre 2010

Jovanotti: "Ora" è il nuovo album di inediti

Nuova grande attesa per gli appassionati di buona musica italiana. Torna Jovanotti con un nuovo album di inediti la cui uscita è prevista nel 2011. L'album si intitola "Ora" e arriva a tre anni di distanza dal precedente "Safari" che ha ottenuto un grande successo di pubblico e di critica.

Lorenzo sta per tornare, quindi, e possiamo già dire che "Ora" sarà l’album più atteso del prossimo anno. Pare che per la promozione saranno messe in piedi una serie di attività online sul sito di Sole Luna e sui social network più battuti dagli appassionati di musica.

L'ultima fatica discografica di Lorenzo Jovanotti è stato l'album "Safari" che ha raccolto successi a non finire: è rimasto al vertice delle classifiche per 97 settimane di seguito, è stato il disco più acquistato degli ultimi cinque anni con oltre 600 mila copie ed è stato il cd più acquistato a livello europeo su iTunes. Un successo incredibile che probabilmente sarà difficile replicare.

Il prossimo album di Lorenzo sarà "Ora" e la sua uscita, annunciata poco fa, è prevista per il 2011. Le registrazioni sono iniziate a marzo e termineranno a dicembre. Al momento queste sono le uniche cose che si sanno di questo album che sarà di certo anticipato da un singolo di cui presto avremo notizie.

L'album sarà anticipato da una serie di iniziative online sul sito
http://www.soleluna.com/

L'Italiano che Precipita - di A. Celentano

Il "rock" e il "lento" secondo Adriano Celentano

Pubblico un intervento di Adriano Celentano al Corriere della Sera. Celentano ha posto la condizione di non essere minimamente corretto. Rispetto alla sua, come di tutti, libertà d'opinione, parolacce ed errori di grammatica compresi. Caro Adriano, e meno male che esci di rado e parli ancora meno.

di ADRIANO CELENTANO

Caro direttore, quando il bel tempo ti regala giornate di sole come quella di ieri, in cui a farti compagnia è il rumore di una leggera brezza che muove le foglie degli alberi e rende terso l'azzurro del cielo sgombro da qualunque impurità, improvvisamente ti accorgi che è più facile riflettere sulle cose della vita. E allora, come per contrasto, succede che il pensiero inevitabilmente cade sullo "sfacelo politico" di questi giorni. Quasi come se il vento che spazza, ti spingesse a separare (secondo il tuo punto di vista) le cose buone da quelle inquinate. Una di queste che mi ha colpito favorevolmente e che avverto come un sotterraneo segnale di cambiamento, è la capacità della Fiom di portare in piazza centinaia di migliaia di persone senza un incidente, dove la protesta, pur se arrabbiata, non prevarica il rispetto umano fra le persone.

Una cosa buona dunque che in modo silenzioso, quasi in punta di piedi, sembra essere il seguito di un segnale ancora più eclatante avvenuto qualche settimana fa a Cesena, dove più di 120mila giovani sono accorsi da ogni parte d'Italia per partecipare alla stupenda Woodstock organizzata da Grillo. Per la prima volta, nella storia dei raduni (politici e non), la purezza e la trasparenza di quei 120mila ha prodotto (tra l'altro in pieno contrasto coi rifiuti riapparsi da qualche giorno) il grande miracolo della pulizia.

Non una cicca, un bicchiere di carta, un mozzicone di sigaretta o una latta di birra è apparsa nel pratone calpestato per due giorni dai 120mila che hanno obbedito al richiamo di Grillo.

Un movimento quello dei grillini, la cui voce si fa sempre più fragorosa. "NOI, siamo contro le centrali nucleari - dice il nuovo movimento delle 5 stelle - contro la privatizzazione dell'acqua e contro ogni forma di corruzione. NOI possiamo risolvere il problema dei rifiuti, perché NOI abbiamo quell'animo biodegradabile in perfetto accordo con ciò che regola il mantenimento dell'equilibrio ecologico".

In pratica Grillo ci sta dicendo che se c'è un problema dei rifiuti non riguarda soltanto i partiti, che sotto questo aspetto non bisogna ascoltarli, ma riguarda ognuno di noi chiamato ad essere educato (prima che sia troppo tardi) da chi sa (e lui è uno di questi) come salvarci dalla corruzione.

Quello di Grillo non è un partito, e tuttavia non è detto che i partiti siano un male, anche se gran parte del male è proprio nei partiti. Non è la prima volta infatti che un Leader di un partito decide di imboccare un percorso diverso da quello che ha seguito per tanti anni. Un'inversione di marcia che solo a pensarla è difficile da intraprendere. Per cui risulta ancora più apprezzabile e direi nobile se, una volta intrapresa questa inversione, si riesce poi a mantenere la rotta come per esempio, da qualche anno a questa parte, ha fatto il Presidente della Camera Gianfranco Fini.

Se parliamo di partiti, effettivamente all'orizzonte non si riesce a vedere il volto nuovo di un Leader capace di un vero e proprio cambiamento e quindi in grado di polarizzare l'attenzione degli elettori. Ma dopo il discorso di Fini a Mirabello e quello dignitosissimo nel videomessaggio per difendersi dalla macchina quanto mai ingiusta e distruttiva da parte di alcuni giornali, Fini, a mio parere, ha dato l'impressione di essere attualmente l'unico Leader in grado di dialogare e mettere insieme, sulla via della LIBERTÀ e della DEMOCRAZIA, quello che di BUONO c'è, qua e là nei vari movimenti e partiti.

Non sempre un volto nuovo corrisponde a quello che vediamo per la prima volta. Può capitare a volte che il NUOVO esploda, quando meno te l'aspetti, attraverso le pieghe di un sembiante conosciuto, fra i cui lineamenti non solo si annida il "progressivo ripudio del fascismo" ma anche la crescita di un'idea nuova. Insomma, per essere nuovi non c'è bisogno di cambiare la faccia, basta RISORGERE DENTRO. E forse Fini lo ha fatto.

Anche Berlusconi potrebbe farlo, solo che per lui è molto più difficile, data la condizione in cui si trova. Troppi sono gli ostacoli che dovrebbe superare. Primo fra tutti l'eccessiva dipendenza da Bossi, nel caso specifico, LENTO. Al quale Berlusconi (ancora più lento) non osa dire neanche ciò che è più elementare. Per esempio, che la bandiera TRICOLORE è quella cosa che ci distingue da quelli che parlano un'altra lingua. Il Bossi-Lento se ne è guardato bene dal togliere quella miriade di falsi simboli con i quali il Sindaco leghista ha tappezzato la scuola di Adro. Ha dovuto pensarci il Preside. Bravo Preside! Tu si che sei ROCK!

Con quei falsi simboli, c'era il rischio che gli abitanti del simpatico paesino si domandassero un giorno chi sono e da dove vengono. E questa, del MIOPE Sindaco, è senza dubbio una delle tante cose non buone in netto contrasto invece, con l'eccellente lavoro del governo Berlusconi nel combattere la criminalità organizzata. Grazie anche al buon operato del ministro Maroni e alla straordinaria efficienza del corpo dei carabinieri e della polizia. Neanche da paragonare coi governi precedenti, che da questo punto di vista erano assai scarsi. Sono anche d'accordo per come hanno condotto i disordini allo Stadio di Genova. Credo che Maroni e la polizia abbiano fatto la cosa giusta. Poteva veramente succedere una strage.

Ma un'altra delle tante cose NON buone, purtroppo, è quest'aria di secessione che si respira. E uno dei segni, forse il più inquietante di tutti, è quello del "DITTATORE generale della Rai" Mauro Masi (le cui stranezze dell'ultima ora ricordano tanto qualcosa che ha a che fare con il periodo oppressivo e oscurantista) che addirittura vuole selezionare il numero degli applausi imponendo un pericoloso COPRIFUOCO sulle espressioni che deve avere il pubblico in sala.

Minacciando sanzioni ai conduttori fino alla chiusura dei programmi. Anche un cretino lo capirebbe che limitare la libertà di espressione è tutt'altro che un atto di forza ma, al contrario, un segno di debolezza che debilita prima di tutto chi governa. Senza contare poi che atti di questo tipo creano inevitabilmente una tensione crescente e inarrestabile in tutto il paese. Ecco perché poi accade (e non bisogna meravigliarsi) se è addirittura la terza carica dello Stato a non reggere e quindi a creare una spaccatura nella maggioranza.

Per cui anch'io, associandomi a Santoro, chiedo al DITTATORE generale della Rai, non solo di non punire la trasmissione di "Anno zero" al posto di Santoro ma soprattutto, se può farci il favore di dare subito le dimissioni.

Berlusconi ha ricevuto la fiducia che era giusto i finiani gli dessero, a differenza di ciò che diceva Di Pietro. Tuttavia credo, per un percorso quanto mai logico che si è creato a seguito della spaccatura tra Fini e Berlusconi, che in Primavera si andrà alle elezioni.

L'unica cosa che mi rallegra e un po' mi rassicura, sono quelle 750mila firme raccolte da Di Pietro per l'attuazione di un referendum che dice NO alla privatizzazione dell'acqua, NO al lodo Alfano e, contrariamente all'idea assurda e suicida di Casini e Berlusconi, NO al NUCLEARE. Ai quali, purtroppo, si è aggiunto anche l'amico Veronesi di cui è fresca la notizia di un suo nuovo incarico come direttore in pectore sulla sicurezza delle nuove centrali nucleari. Un luminare apprezzato nel mondo che però, con questa scelta, rischia purtroppo di essere assai meno radioso.

Ecco perché, specialmente in queste ore in cui la luce si abbassa, è importante cambiare la legge elettorale prima che si vada alle urne. L'esagerato premio di maggioranza, come giustamente dice la Bindi, è una colossale trappola per quelli che votano, non soltanto per quelli che ora sono all'opposizione, ma anche per Berlusconi.

E a questo proposito ecco una cosa su cui riflettere seriamente e cercare di capire, per esempio, se la simpatia di un Leader come quella di Berlusconi (nessuno la può negare) può giustificare alcuni atteggiamenti sospetti. Forse, magari mi sbaglio, ma credo che per noi italiani sia arrivato il momento di cominciare a scindere la simpatia dai comportamenti. L'era Berlusconi ci ha educati a valutare i comportamenti in funzione della simpatia. Ma il momento è così delicato che nulla è più urgente (se già non siamo in ritardo) di capovolgere subito la distorsione di questo sistema. Che sia ben chiaro, la colpa non è tutta di Berlusconi.

Lui non ha fatto altro che incarnare ciò che noi italiani abbiamo nel nostro DNA. Il gesto delle corna dietro la testa di un ministro, non è altro che l'interpretazione esatta di ciò che farebbe ognuno di noi italiani. Che per il fatto di vederlo realizzato da un Capo del governo, ci riempie di orgoglio a tal punto da giustificare e far passare in secondo piano (se non addirittura in terzo) le sue eventuali malefatte. Ed è qui che l'italiano PRECIPITA.

Noi possiamo anche gioire per l'ilarità che produce un gesto come quello delle corna. Possiamo gioire però a patto che dietro quel gesto non si nasconda un mal comportamento. Poiché a quel punto non sarebbe più uno scambio leale di simpatia tra il popolo italiano e chi lo governa. Ma un qualcosa dove si insinua il sospetto.

Quel sospetto che a lungo andare logora il rapporto tra il governo e il popolo, qualunque sia la matrice politica. Mai come ora quindi è necessario che il buon esempio venga dal basso. Siamo noi italiani dunque che dobbiamo educare i nostri politici, chiunque siano.

E per farlo dobbiamo allenare il nostro vivere quotidiano (anche quando dormiamo) a valutare la SIMPATIA solo in funzione dei comportamenti e non l'inverso. E qualora questi non fossero moralmente corretti, non possiamo che dedurre una sola cosa: che a quel punto anche la simpatia è falsa. E se una cosa è falsa non può che essere ANTIPATICA e pericolosa.

Tante sono le cose su cui riflettere e francamente non ho idea di cosa potrà succedere nell'immediato futuro. Ma una cosa vorrei che non succedesse. Lo dico a quei ragazzi che magari, per ingraziarsi lo schieramento a cui sono legati, commettano deplorevoli atti omicidi come l'attentato (per fortuna sventato) al direttore di Libero, Belpietro. Atti aberranti di questo tipo destabilizzano in modo devastante non solo la democrazia fra i partiti, per i quali viene a crollare il nobile concetto di "AVVERSARIO POLITICO".

Ma ci avvicina a un qualcosa che sa di MORTE e non soltanto per le vittime che subirebbero tali atti, ai quali, dopo la morte è riservata la speranza di una "NUOVA VITA". Ma soprattutto per quelli che si sporcano le mani di sangue, a cui tale speranza, gli verrebbe negata in ETERNO.

E qui mi rivolgo soprattutto a coloro che non credono e per questo, si farebbero prendere dal grilletto facile: "Tu credi che questa di vita, che per quanto ti appaia lunga se ci pensi un attimo è più breve di un battito d'ali, sia l'unica vita che l'uomo debba vivere?... E se poi quando arriva la tua ora ti accorgi che invece Dio esiste? Con tutto quello che di meravigliosamente bello "Egli" ha creato per coloro che non si comportano male? Nel dubbio, non conviene comportarsi, non dico bene, ma almeno in modo che non si perda per sempre la propria Anima?..."

A pensarci bene sono più le cose NON buone che quelle buone. Ma io confido nella "DEMOCRAZIA della LIBERTÀ". Non si può essere liberi se prima di tutto non si è democratici. Ma chi è il vero democratico? Non conosco esattamente la definizione di questa parola e non saprei dire il perché, ma tutto mi fa pensare che il vero democratico ha il senso della misura in ogni sua manifestazione.

Nella trasparenza, nell'onestà, nella forza e nell'essere sinceri anche quando la verità ti può danneggiare. Alla fine risulta molto più dannoso occultare che confessare.

Pensando all'orribile tragedia di cui tanto si parla in questi giorni, si dice che lo zio di Sarah l'abbia uccisa per nascondere gli abusi su si lei. Certo sarebbe stata grande la vergogna e l'umiliazione che avrebbe subito se avesse ammesso. Però Sarah sarebbe viva e lo zio non si sarebbe macchiato di un delitto così grave. E allora forse democrazia, per come la intendo io, significa anche non aver paura di ammettere.

Perché ammettere include una grande forza. Quella di espiare e quindi di RINASCERE più forti di prima.

Democrazia vuol dire anche perfezionare i toni durante un dibattito. E Sgarbi secondo me è già in ritardo di qualche decennio. È incredibile come un critico d'arte bravo come lo è lui, sia poi in forte contraddizione col fatto che non abbia la minima cognizione di cosa significhi la parola "INNOVAZIONE". Un atteggiamento il suo, in netto contrasto con l'arte, di cui proprio perché lui ne fa una sua professione, disconosce invece un elemento fondamentale che è insito nell'ARTE e che è appunto il CAMBIAMENTO.

Infatti fin dal 1989 quando apparve su una delle quattro sedie di Costanzo, non è cambiato di una virgola. Fa sempre le stesse cose: "FASCISTA, FASCISTA, FASCISTA" ma VAFFANCULO Sgarbi, adesso ci hai proprio rotto i COGLIONI!!!

Il tuo prevedibile e nauseante sbraitare è un registro vecchio e stravecchio come la guerra del '15-'18. Cosa aspetti a cambiare? Lo sai almeno in che anno siamo?... Poi non piangere se in televisione non ti invita più nessuno. Stai pur certo che dopo anche Paragone ti molla, non credere...
Adriano Celentano
19 ottobre 2010

Eletto presidente comitato carnevale di Petrosino

Eletto il nuovo Presidente del Comitato Pro-Carnevale di Petrosino.

Dopo le dimissioni di Giuseppe Finocchio, sarà Giuseppina Mannone a guidare il Comitato nell'organizzazione del Carnevale 2011. L'assemblea ha inoltre eletto vice presidente del comitato Ettore Amato, direttore artistico Giovanni Falco, segretario Sergio Marino e i consiglieri Antonietta Bonomo e Nico Naccari.

È stata una decisione serena, nel segno della continuità e del riconoscimento per il lavoro svolto lo scorso anno. Il Comitato è già al lavoro nella definizione degli impegni al fine di organizzare al meglio l'edizione 2011 del Carnevale di Petrosino e coglie l'occasione per informare tutti gli interessati che a breve sarà data la possibilità di iscriversi al Comitato stesso a nuovi gruppi e associazioni interessati alla partecipazione al prossimo Carnevale.

La neo presidente eletta, Giuseppina Mannone, si dichiara soddisfatta della stima ricevuta e del rinnovato entusiasmo con cui, tutti i gruppi che formano il comitato, stanno lavorando per la sicura ottima riuscita del Carnevale 2011.

Visto il grande successo di pubblico del precedente anno, l'intendimento è quello di riportare a Petrosino ancora più visitatori con una manifestazione che di certo sarà migliorata in tutti i suoi aspetti.

Nella foto di gruppo in alto: Antonella Rallo, Giovanni Vinci, Irene Ingrassia, Antonietta Bonomo, Giuseppe Finocchio, Clarissa Spanò, Luca Facciolo, Giuseppina Mannone, Danilo Di Gaetano, Giovanni Falco, Ettore Amato, Vita Patti, Salvatore Di Gaetano, Mirella Marino.
Enzo Amato

lunedì 18 ottobre 2010

Molte "lingue" al Grande Fratello 11

L'uomo che ha corso un anno: 27.011 km

Un anno intero vissuto di corsa: nuovo record

Ha attraversato 25 paesi europei, facendo 74 km al giorno e consumando 30 paia di scarpe. Un anno di corsa a piedi: 27.011 chilometri. Serge Girard, 56 anni, faceva il consulente finanziario ma ha cambiato vita e ha deciso che quella nuova l'avrebbe fatta di corsa.

Partito il 17 ottobre 2009 dallo stadio Charléty a Parigi e, dopo 365 giorni di corsa, in lungo e largo per il Vecchio Continente, è giunto domenica al parco di Bois de Vincennes, nella capitale francese. L'atleta transalpino ha battuto di 4.400 chilometri il precedente primato della corsa a piedi più lunga, detenuto dall’indiano Tirtha Kuma Phani, sempre sulle strade d'Europa, stabilito dal 30 giugno 2006 al 29 giugno del 2007 in cui ha percorso 22.581,09 chilometri.

Neanche un giorno di riposo, per mettere in riga senza pausa l'equivalente di circa 630 maratone, consumando 30 paia di scarpe. Girard non è nuovo a simili imprese, negli anni passati ha attraversato i 5 continenti per un totale di 40.979 km.

Nel 2005 è andato di corsa da Parigi a Tokyo in 260 giorni: 19.097 chilometri. Questa volta il programma era di percorrere settanta chilometri al giorno. Ma ha accelerato e ha scavalcato il record quando, passata Amsterdam, ha galoppato galoppando verso il Lussemburgo e poi la Francia.

Anche se le sue giornate lo hanno portato a vedere posti sempre diversi hanno anche avuto una certa "monotonia": sveglia regolare alle sei, colazione energetica e poi, a seguire, una decina di ore di corsa alla media di nove/dieci chilometri all'ora.

Sempre, tutti i santi giorni, senza nemmeno uno di risposo, con dietro i due automezzi di assistenza con sopra quattro persone, la sua squadra: la moglie Laure, chiropratica, un podologo e due esperti in logistica. Dopo aver consumato ottomila calorie e aver bevuto dieci litri d'acqua, arrivava lo stop della sera.

Serge Gitrard non sembra però molto interessato al record, un po' come tutti i veri protagonisti della corsa lunga. Sfida intima, non cronometro: "È solo una carota, un pretesto che ti fa andare avanti, non è un obiettivo importante quando lo raggiungi. Quello che conta è quanto accade in te lungo il cammino".
Corriere.it