Vergogna per lo spettacolo indecoroso che, da mesi, ognuno di noi è costretto a sopportare camminando per le vie della città.
Vergogna per avere subito lo scempio dell'abbattimento di tutti gli alberi di via Roma e della piazza antistante.
Vergogna per la mancanza di orgoglio che regna in ognuno di noi.
Vergogna per la facilità con la quale subiamo il malgoverno.
Vergogna per il modo in cui, passivamente, ci lasciamo scivolare tutto addosso, come se nulla ci appartenesse.
Vergogna per non avere saputo contrapporre uomini adeguati a quelli inadeguati.
Vergogna per avere sempre, come unico scopo, quello delle mani in pasta, dimenticando gli ideali e rinnegando se stessi.
Vergogna per avere, sistematicamente, la capacità di trascorrere la giornata senza indignarsi.
Vergogna per non avere forza di ribellione e far finta che tutto vada bene.
Vergogna per queste e mille altre cose che ognuno di noi ben conosce, ma che fa finta di ignorare.
Non serve dichiararsi contro, serve contrapporsi lottando concretamente, facendo proposte serie, liberandosi dalla prigionia. Non siamo sudditi, siamo cittadini e come tali abbiamo il diritto-dovere di partecipare alla vita pubblica. "Chiù scuru di mezzannotti un po' fari!".
Non è così, credetemi, può esserci più buio, ancora più buio, lo vedremo andando avanti di questo passo e, al quel punto, sarà molto faticoso far tornare la luce. Ce lo saremo meritati, ognuno di noi sarà colpevole di questo misfatto.
Vergogna per avere subito lo scempio dell'abbattimento di tutti gli alberi di via Roma e della piazza antistante.
Vergogna per la mancanza di orgoglio che regna in ognuno di noi.
Vergogna per la facilità con la quale subiamo il malgoverno.
Vergogna per il modo in cui, passivamente, ci lasciamo scivolare tutto addosso, come se nulla ci appartenesse.
Vergogna per non avere saputo contrapporre uomini adeguati a quelli inadeguati.
Vergogna per avere sempre, come unico scopo, quello delle mani in pasta, dimenticando gli ideali e rinnegando se stessi.
Vergogna per avere, sistematicamente, la capacità di trascorrere la giornata senza indignarsi.
Vergogna per non avere forza di ribellione e far finta che tutto vada bene.
Vergogna per queste e mille altre cose che ognuno di noi ben conosce, ma che fa finta di ignorare.
Non serve dichiararsi contro, serve contrapporsi lottando concretamente, facendo proposte serie, liberandosi dalla prigionia. Non siamo sudditi, siamo cittadini e come tali abbiamo il diritto-dovere di partecipare alla vita pubblica. "Chiù scuru di mezzannotti un po' fari!".
Non è così, credetemi, può esserci più buio, ancora più buio, lo vedremo andando avanti di questo passo e, al quel punto, sarà molto faticoso far tornare la luce. Ce lo saremo meritati, ognuno di noi sarà colpevole di questo misfatto.
Antonella Napoli
Lettere, "Marsala C'è" di Mercoledì 13 Ottobre 2010
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