Nuova ipotesi: Sarah uccisa in casa
Gli investigatori stanno cercando di chiarire il ruolo dei vari componenti della famiglia Misseri. Secondo gli ultimi, clamorosi sviluppi lo zio della quindicenne uccisa il 26 agosto potrebbe aver avuto un ruolo nel solo occultamento del cadavere e non nell'omicidio che, se fosse confermata questa versione, sarebbe opera soltanto di Sabrina.
Il difensore dell'uomo, l'avvocato Daniele Galoppa, ha affermato in effetti che al termine delle indagini a carico del suo assistito "potrebbe rimanere solo l'accusa di occultamento di cavare".
E proprio lo zio di Sarah sarà sentito nuovamente dai magistrati in sede di incidente probatorio in relazione alla volontà, manifestata al suo legale, di ritrattare parte della sua confessione (soprattutto la presunta violenza sessuale sul cadavere di Sarah).
"Quando avrai 18 anni affittiamo un appartamento". L'ex fidanzato dj: "è una dura".
Sarah aveva un sogno. E glielo aveva messo in testa proprio Sabrina: "Appena fai diciott'anni, Saretta, ci prendiamo una casa e andiamo a vivere assieme". E mica in un posto qualunque: Sabrina era attaccata ad Avetrana come una cozza al suo scoglio e, più ancora, era aggrappata a via Deledda, la strada dov'era diventata ragazza, dove giocava a pallavolo con le amichette piazzando una corda tra le macchine perché in via Deledda a certe ore e in certi giorni non passava quasi nessuno, un vero paradiso.
Soprattutto, Sabrina era legata a "paparino", a Miche' e alla villetta della famiglia Misseri in fondo alla via; dunque troppo lontano non ci si poteva spingere, "dobbiamo cercarla qui, la nostra casa, proprio qui, appena se ne libera una ce la prendiamo".
Sarah, nei componimenti per la scuola, nei profili su Facebook e nei diari (segreti, perché nemmeno sua madre Concetta era interessata a leggerli), vagheggiava, sì, la grande fuga da questo paesello; ma la voglia di stare con quella cugina scafata e ai suoi occhi affascinante doveva sentirla fortissima e dev'essere stato così fino alla fine, perché in fondo c'era una cosa persino migliore che farsi adottare dai Misseri, come chiedeva da quand'era tornata ad Avetrana da Milano, 9 anni fa: dividere con Sabrina, e solo con lei, tutti i momenti del giorno e della notte, come una sorella o, pure meglio, come un'amica, l'amica del cuore.
Gli investigatori stanno cercando di chiarire il ruolo dei vari componenti della famiglia Misseri. Secondo gli ultimi, clamorosi sviluppi lo zio della quindicenne uccisa il 26 agosto potrebbe aver avuto un ruolo nel solo occultamento del cadavere e non nell'omicidio che, se fosse confermata questa versione, sarebbe opera soltanto di Sabrina.
Il difensore dell'uomo, l'avvocato Daniele Galoppa, ha affermato in effetti che al termine delle indagini a carico del suo assistito "potrebbe rimanere solo l'accusa di occultamento di cavare".
E proprio lo zio di Sarah sarà sentito nuovamente dai magistrati in sede di incidente probatorio in relazione alla volontà, manifestata al suo legale, di ritrattare parte della sua confessione (soprattutto la presunta violenza sessuale sul cadavere di Sarah).
"Quando avrai 18 anni affittiamo un appartamento". L'ex fidanzato dj: "è una dura".
Sarah aveva un sogno. E glielo aveva messo in testa proprio Sabrina: "Appena fai diciott'anni, Saretta, ci prendiamo una casa e andiamo a vivere assieme". E mica in un posto qualunque: Sabrina era attaccata ad Avetrana come una cozza al suo scoglio e, più ancora, era aggrappata a via Deledda, la strada dov'era diventata ragazza, dove giocava a pallavolo con le amichette piazzando una corda tra le macchine perché in via Deledda a certe ore e in certi giorni non passava quasi nessuno, un vero paradiso.
Soprattutto, Sabrina era legata a "paparino", a Miche' e alla villetta della famiglia Misseri in fondo alla via; dunque troppo lontano non ci si poteva spingere, "dobbiamo cercarla qui, la nostra casa, proprio qui, appena se ne libera una ce la prendiamo".
Sarah, nei componimenti per la scuola, nei profili su Facebook e nei diari (segreti, perché nemmeno sua madre Concetta era interessata a leggerli), vagheggiava, sì, la grande fuga da questo paesello; ma la voglia di stare con quella cugina scafata e ai suoi occhi affascinante doveva sentirla fortissima e dev'essere stato così fino alla fine, perché in fondo c'era una cosa persino migliore che farsi adottare dai Misseri, come chiedeva da quand'era tornata ad Avetrana da Milano, 9 anni fa: dividere con Sabrina, e solo con lei, tutti i momenti del giorno e della notte, come una sorella o, pure meglio, come un'amica, l'amica del cuore.
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