Spettacoli per anziani con arteriosclerosi.
La libertà di informazione è da sempre indice di libertà generale del popolo. La gente ignorante si governa bene: gli si dice qualsiasi cosa senza avere un contraddittorio, gli si fa credere tutto. Da sempre, il governo dei popoli si ottiene con la guerra e poi si mantiene con la disinformazione o come si usa fare oggi (Tg5, Tg1, Studio Aperto...) e cioè parlare del gelato preferito degli italiani, delle scarpe con il tacco alto o basso, delle vacanze lussuose preferite...
I regimi assolutisti usano censure, divieti, arresti ai ribelli. Per governare il popolo "bruciano" tutto ciò che può mettere in cattiva luce le idee imposte dallo Stato. Nelle democrazie moderne occidentali, invece, questo non succede. Lo Stato non opera più censure e roghi di libri. L'Italia è uno di questi Paesi "liberi".
In Italia non si fanno roghi di libri: semplicemente si fa in modo che il popolo non abbia voglia di leggerli e i scriverli. Il controllo dell'informazione viene gestito in modo molto più subdolo di una volta, e per questo più pericoloso.
La popolazione media viene "catatonizzata" dal marciume televisivo stile Barbara D'Urso-Maria De Filippi. I giornalisti sono liberi di operare solo dentro un margine ristretto dettato dagli sponsor. Oggi un cittadino che vuole ottenere diversi punti di vista sulle varie verità ha solo una strada: internet. Peccato che vorrebbero toglierci anche questa.
In Cina i grandi motori di ricerca (Google in testa) hanno dovuto riadattare gli indici e i contenuti in base ai dettami della censura cinese. Stanno togliendo la libertà di informazione, in nome della lotta alla criminalità e alla pirateria.
Ma chi sono i veri criminali? I veri criminali sono tutti coloro a cui piace che il popolo possa decidere sui criteri della pubblicità. Comprare quello che la televisione ci pubblicizza, leggere e sapere quello che eravamo, cioè la nostra storia non lo dobbiamo sapere. Ci pubblicizzano che tutto è bello, che non c'è povertà anche fuori della nostra porta e che non serve andare lontano.
Questa televisione italiana non ha più idee da un bel po', ci sono solamente fiction per rimbambiti, reality per deficienti e spettacoli per anziani con arteriosclerosi.
Conviene, decisamente, non accenderla.
La libertà di informazione è da sempre indice di libertà generale del popolo. La gente ignorante si governa bene: gli si dice qualsiasi cosa senza avere un contraddittorio, gli si fa credere tutto. Da sempre, il governo dei popoli si ottiene con la guerra e poi si mantiene con la disinformazione o come si usa fare oggi (Tg5, Tg1, Studio Aperto...) e cioè parlare del gelato preferito degli italiani, delle scarpe con il tacco alto o basso, delle vacanze lussuose preferite...
I regimi assolutisti usano censure, divieti, arresti ai ribelli. Per governare il popolo "bruciano" tutto ciò che può mettere in cattiva luce le idee imposte dallo Stato. Nelle democrazie moderne occidentali, invece, questo non succede. Lo Stato non opera più censure e roghi di libri. L'Italia è uno di questi Paesi "liberi".
In Italia non si fanno roghi di libri: semplicemente si fa in modo che il popolo non abbia voglia di leggerli e i scriverli. Il controllo dell'informazione viene gestito in modo molto più subdolo di una volta, e per questo più pericoloso.
La popolazione media viene "catatonizzata" dal marciume televisivo stile Barbara D'Urso-Maria De Filippi. I giornalisti sono liberi di operare solo dentro un margine ristretto dettato dagli sponsor. Oggi un cittadino che vuole ottenere diversi punti di vista sulle varie verità ha solo una strada: internet. Peccato che vorrebbero toglierci anche questa.
In Cina i grandi motori di ricerca (Google in testa) hanno dovuto riadattare gli indici e i contenuti in base ai dettami della censura cinese. Stanno togliendo la libertà di informazione, in nome della lotta alla criminalità e alla pirateria.
Ma chi sono i veri criminali? I veri criminali sono tutti coloro a cui piace che il popolo possa decidere sui criteri della pubblicità. Comprare quello che la televisione ci pubblicizza, leggere e sapere quello che eravamo, cioè la nostra storia non lo dobbiamo sapere. Ci pubblicizzano che tutto è bello, che non c'è povertà anche fuori della nostra porta e che non serve andare lontano.
Questa televisione italiana non ha più idee da un bel po', ci sono solamente fiction per rimbambiti, reality per deficienti e spettacoli per anziani con arteriosclerosi.
Conviene, decisamente, non accenderla.
Enzo Amato
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