giovedì 11 giugno 2009

Ufficio postale di S. Padre: i cittadini lamentano disservizi


C’era una volta una frazione di Marsala dove i servizi erano essenziali ma adeguati al numero di abitanti che ci vivevano: c’era l’asilo (oggi scuola materna), la scuola elementare, l’ufficio postale. Stiamo parlando di S. Padre delle Perriere e contrade limitrofe.

Alcune amministrazioni del recente passato hanno deciso di chiudere definitivamente la scuola elementare, una delle più importanti del comune. Non si è investito mai una lira per adeguare la scuola ai tempi moderni e di conseguenza è arrivato il momento di puntare ad altre, realizzandone anche alcune più lontane, a circa 5 chilometri.

Adesso sta per essere abbandonato l’ufficio postale. Qui l’amministrazionec’entra poco perchè oramai le Poste Italiane sono private. I cittadini però lamentano questa inefficienza e questa probabile e prospettata chiusura.

Nessuna notizia ufficiale di un imminente “abbassamento di saracinesca”, però l’ufficio di S. Padre non funziona più. “Da quando è arrivato il nuovo direttore di questo ufficio - ci spiega il pensionato Giovanni - è un casino. Si passa dalla fila più impensabile, fino a un totale vuoto dentro l’ufficio perchè non funzionano mai i computer, i terminali, internet...”.

La protesta di queste ultime settimane sta coinvolgendo un nutrito numero di persone che lamentano il malfunzionamento della macchina “posta”.

“Andare alla Posta a S. Padre - ci spiega il giovane Michele - è come andare in ‘guerra’. Bisogna armarsi di coraggio, sangue freddo, per evitare eventuali ‘sciarrie’, e tanta pazienza. Ci vuole così tanto nel posizionare un apparecchio elettronico che sia in grado di illuminare un numero, per evitare che i cittadini si ‘scannino’? Ci vuole così tanto armare i dipendenti di simpatia e cordialità affinché siano tutti calmi e cauti per un servizio migliore?”.

La signora Anna ci spiega alcuni particolari: “C’è sempre un buon motivo per andare a finire in un altro ufficio postale, entro e trovo una marea di persone (il servizio è lentissimo, pur essendoci i computer) oppure quando c’è nessuno o poca gente qualcuno mi dice “aspetti lì una ventina di minuti, siamo in pochi e dobbiamo fare anche altro, oltre che servire solo i clienti. Siamo in pochi qua dentro”.

“Tocca così aspettare dietro il vetro - ci dice Antonio - oppure cambiare ufficio (come faccio quasi sempre), avendo spesso solamente una semplice bolletta da pagare. Arrivando a Strasatti trovo tanti cittadini della mia zona, ognuno ha avuto detto una scusa diversa dall’ufficio di S. Padre: il computer era rotto; c’è da aspettare un po’ o venga domani; questo servizio in questo uffi cio non lo svolgiamo; vada da un’altra parte”.

Un appello che con determinazione vogliono ribadire i cittadini delusi da tal servizio è che si rimoderni la struttura e si rafforzi l’organico dell’uffi cio postale. Se poi, oltre a questo, si migliora la “direzione” e il rapporto con i clienti è sicuramente una cosa buona e giusta.
Enzo Amato

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