martedì 7 luglio 2009

L'Aquila: abbandono, degrado e farsa G8

A cosa serve il G8 a L'Aquila? Me lo chiedo incessantemente da alcune settimane. Il G8, trasferito a L'Aquila, è una genialata nostro "statista", ma è destinato a rimanere un evento di sola facciata, nel quale non verranno cercate soluzioni per migliorare le condizioni del pianeta, ma tutto servirà a fare esaltare il ruolo del "presidente di turno", alla disperata ricerca di una verginità di immagine, perduta negli enigmi dei suoi stessi "bordelli" vari e variegati.

Silvio, come al solito, ricercherà la visibilità, anche se abusiva, con il solito accaparramento di meriti impropri. L'ipotesi di accordo tra Usa e Russia (graduale disarmo nucleare), diventerà un cavallo di battaglia di questo pagliaccio che esibirà sicuramente la foto con i due leader ai lati del suo cascante faccione, tornato per l'occasione sorridente.

Per vantare un'inesistente mediazione, favorita e determinata dalle pacche sulle spalle abbondantemente elargite ad uso e consumo della facciata.

Per questo G8, Silvio, ha preparato uno show con Apicella. Lui è convinto che tutti i leader mondiali vengano in Italia per questo. E se un terribile terremoto al G8 facesse fuori tutti i grandi della Terra? E se si salvasse solo Berlusconi? Credo che finirebbero tutti gli attacchi finora esercitati contro di lui, perchè ormai invincibile, sarebbe il nuovo Messia.

Ma, ripeto, a cosa serve il G8 al L'Aquila? I Grandi del pianeta rinchiusi in un'austera caserma, circondata da 15.000 uomini della protezione, incaricati di nascondere accuratamente le contestazioni dirette al capocomico di questo indegno avanspettacolo, si accorgeranno di essere stati trattati come comparse, per il infecondo monologo che l'impresentabile cercherà di imporre. E poi, fuori dalle mura della caserma: il degrado, l'abbandono, una ricostruzione anch'essa di facciata.

A cosa serve, dunque, il G8 a L'Aquila? Il G8 serve anche per dimenticare la strage del treno di Viareggio. Una certa politica favorisce anche questi disastri. Dite che non è vero? Quello di Viareggio era un disastro annunciato. Non è un caso se con la privatizzazione dei servizi non sono più serviti terroristi per far deragliare i treni, farli scontrare o saltare in aria: le gare d'appalto, si sa, vengono vinte a ribasso. E così, già per pulire i vagoni, si usa un quarto del personale ed è normale che pulci e zecche si divertono nei capelli dei passeggeri.

Ma che succede se poi i tagli coinvolgono manutenzione e verifiche sui binari, sui convoglio e sui carrelli? Perché l'ultima parola sulla sicurezza, cari lettori, era affidata alla logistica FS che chissà dove cazzo stava quando si doveva dare la martellatina sul carrello per scongiurare spiacevoli riflessi. E adesso? Faranno la solita inchiesta che finirà tra duecento anni e dalla quale non usciranno colpevoli, ma solo vittime. Si alzeranno cori creativi in difesa degli imputati che cercheranno a "Porta a Porta" la pietà dell'opinione pubblica.




Come può un clown miliardario non essere l'esponente di punta di un Paese di fenomeni da baraccone? Viva l'Italia!

Enzo Amato

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