Addio alle cabine telefoniche: sono tutte da smantellare. Ma qualcuna si salverà.
Dai gettoni alle schede fino all'abbandono nell'era della telefonia mobile. Ma (chiedendo) ne resteranno alcune. Dall'agcom via libera alla rimozione di 30 mila impianti l'anno
Sono forse l'ultimo simbolo di un'epoca nella quale il telefono era soltanto un mezzo di comunicazione, spesso neppure tanto chiara. Stanno per sparire definitivamente, cancellate dall'era dei cellulari che, in Italia, in particolare, sono talmente diffusi da non conoscere barriere di classe e di età.
E così le cabine telefoniche rimaste ancora nelle strade e nelle piazze italiane saranno smantellate. Soltanto alcuni "esemplari" si salveranno dall'estinzione: di sicuro quelle collocate negli ospedali, nelle caserme, in alcune scuole. Forse quelle dove i singoli cittadini faranno esplicita richiesta. Perché la possibilità di salvarne qualcuna c'è: due mesi prima della disattivazione sarà apposto un cartello con l'avviso, chi vorrà bloccare lo smantellamento di quello specifico telefono pubblico potrà ricorrere all'Agcom.
I telefoni pubblici rimasti in funzione in Italia sono 130 mila: saranno smantellati al ritmo di 30mila all'anno. Quindi, entro 4-5 anni, resteranno un lontano ricordo per alcune generazioni di italiani.
Soltanto 10 anni fa, quando la telefonia mobile era già lanciata ma non aveva ancora il mercato globale di oggi, le cabine telefoniche in Italia erano ancora 300 mila.
Ma, come le sorelle inglesi, sono ormai diventate inutili e il piano di dismissione è stato inevitabile. Che non sia stato sempre così lo possono testimoniare i ricordi di milioni di italiani. Perché quello che ora sembra ovvio, cioè poter comunicare al telefono fuori casa, un tempo non lo era. Anzi, per molti anni e per diverse famiglie che il telefono in casa non l'avevano, quelli pubblici erano anche gli unici telefoni disponibile.
E in ogni caso l'epoca del solo "telefono fisso" (privato o pubblico che fosse) non è lontanissima, se si pensa che nel 1992 era appena cominciata la diffusione del Gsm in Italia (ora appare preistoria). Il servizio Gsm commerciale della Sip sarebbe stato avviato solo tre anni dopo, nel 1995.
Alzi la mano chi pensava di giocare o scattare una foto con un telefono. Così, fino a metà anni Novanta, le cabine avevano garantito a più generazioni di italiani la possibilità di telefonare e comunicare con amici, parenti, colleghi, clienti, imprese, enti pubblici.
Hanno attraversato anche anni non facili: vandalismi, cornette strappate, sporcizia. Ma servivano, eccome, a tutti. Si usava la cabina telefonica per comunicare in caso di emergenze, per avvisare di un ritardo del treno e per darsi appuntamento, per lavoro e per salutare i parenti dalla località di vacanza, per le (spesso interminabili) chiamate tra fidanzati.
Dai gettoni alle schede fino all'abbandono nell'era della telefonia mobile. Ma (chiedendo) ne resteranno alcune. Dall'agcom via libera alla rimozione di 30 mila impianti l'anno
Sono forse l'ultimo simbolo di un'epoca nella quale il telefono era soltanto un mezzo di comunicazione, spesso neppure tanto chiara. Stanno per sparire definitivamente, cancellate dall'era dei cellulari che, in Italia, in particolare, sono talmente diffusi da non conoscere barriere di classe e di età.
E così le cabine telefoniche rimaste ancora nelle strade e nelle piazze italiane saranno smantellate. Soltanto alcuni "esemplari" si salveranno dall'estinzione: di sicuro quelle collocate negli ospedali, nelle caserme, in alcune scuole. Forse quelle dove i singoli cittadini faranno esplicita richiesta. Perché la possibilità di salvarne qualcuna c'è: due mesi prima della disattivazione sarà apposto un cartello con l'avviso, chi vorrà bloccare lo smantellamento di quello specifico telefono pubblico potrà ricorrere all'Agcom.
I telefoni pubblici rimasti in funzione in Italia sono 130 mila: saranno smantellati al ritmo di 30mila all'anno. Quindi, entro 4-5 anni, resteranno un lontano ricordo per alcune generazioni di italiani.
Soltanto 10 anni fa, quando la telefonia mobile era già lanciata ma non aveva ancora il mercato globale di oggi, le cabine telefoniche in Italia erano ancora 300 mila.
Ma, come le sorelle inglesi, sono ormai diventate inutili e il piano di dismissione è stato inevitabile. Che non sia stato sempre così lo possono testimoniare i ricordi di milioni di italiani. Perché quello che ora sembra ovvio, cioè poter comunicare al telefono fuori casa, un tempo non lo era. Anzi, per molti anni e per diverse famiglie che il telefono in casa non l'avevano, quelli pubblici erano anche gli unici telefoni disponibile.
E in ogni caso l'epoca del solo "telefono fisso" (privato o pubblico che fosse) non è lontanissima, se si pensa che nel 1992 era appena cominciata la diffusione del Gsm in Italia (ora appare preistoria). Il servizio Gsm commerciale della Sip sarebbe stato avviato solo tre anni dopo, nel 1995.
Alzi la mano chi pensava di giocare o scattare una foto con un telefono. Così, fino a metà anni Novanta, le cabine avevano garantito a più generazioni di italiani la possibilità di telefonare e comunicare con amici, parenti, colleghi, clienti, imprese, enti pubblici.
Hanno attraversato anche anni non facili: vandalismi, cornette strappate, sporcizia. Ma servivano, eccome, a tutti. Si usava la cabina telefonica per comunicare in caso di emergenze, per avvisare di un ritardo del treno e per darsi appuntamento, per lavoro e per salutare i parenti dalla località di vacanza, per le (spesso interminabili) chiamate tra fidanzati.
Nessun commento:
Posta un commento