Il giornalista è deceduto stanotte. Alex Del Piero: "Che bello il tormentone su di me, mi stimava tantissimo"
È morto questa notte all'ospedale S. Matteo di Pavia, Maurizio Mosca, noto giornalista sportivo. Ne dà notizia la famiglia. Da tempo malato, aveva lavorato fino all'ultimo in tv, alla radio e sui giornali. Il suo ultimo articolo è di ieri mattina sul suo blog.
Maurizio Mosca, morto all'età di 69 anni, era uno dei volti più popolari del giornalismo sportivo, grazie soprattutto alle sue "bombe" sul calcio. Conduttore, opinionista ma soprattutto personaggio televisivo, Maurizio Mosca nasce a Roma nel 1940. Fratello dello scrittore Paolo Mosca, comincia la sua carriera lavorando per il quotidiano "La Notte" di Milano. In seguito diventa caporedattore alla "Gazzetta dello Sport", testata per cui lavorerà oltre venti anni.
Il programma che lo consacra definitivamente come un personaggio tv è "L'appello del martedì" (1991), che Mosca conduce indossando una toga da giudice in uno studio le cui scenografie ricalcano un'aula di tribunale. Poi seguiranno "Calciomania", "Guida al campionato", "Controcampo", "Zitti e Mosca", "La Mosca al naso" e "Il processo del lunedì" assieme ad Aldo Biscardi.
Nel 2004/2005 è ospite opinionista fisso di Guida al campionato e Controcampo, trasmissioni di Italia 1 in cui Mosca mette in gioco tutta la sua carica di ironia, esprimendosi come opinionista ed esperto di mercato, azzardando colpi di clamorosi che chiama simpaticamente "Superbombe". Le caratteristiche del personaggio Mosca erano l'energia, la passione nell'esprimere le proprie opinioni e la simpatia.
L'ultimo articolo - "Io sto con Balotelli". È di ieri, ed è dedicato all'odissea tra l'allenatore dell'Inter Josè Mourinho e il ribelle attaccante nerazzurro, sul blog che teneva sul sito di Sport Mediaset.
Del Piero - "Aaaaaaaah come gioca Del Piero! Maurizio Mosca e morto questa mattina a Pavia, aveva 70 anni. Ieri sul suo blog ha scritto il suo ultimo articolo. Lo ricorderò per la sua originalità, per la sua passione per il calcio e per la stima che aveva nei miei confronti racchiusa in quel tormentone..…"Aaaaaaaah come gioca Del Piero!".
Mughini - "Con Maurizio Mosca muore anche la tv generalista: quei programmi con scorribande, liti, ironia, autoironia. Ora basta pagare una tesserina per vedere solo le partite". Profondamente scosso dalla notizia della scomparsa di Mosca, appresa al telefono dall'Ansa, Giampiero Mughini parla a lungo del collega-amico tratteggiandone un ritratto completo.
"Nell'ultima fase della sua vita - spiega Mughini - Maurizio aveva una vitalità di superficie. In realtà era disperato. Sua madre era morta da qualche anno, ma molti non sanno che la madre era gravemente malata e da dieci anni ridotta in stato vegetativo. Viveva a casa di Maurizio, l'unico di quattro fratelli ad aver assistito sua madre malata per anni, privandosi di tutto, delle vacanze e della sua vita".
Biscardi - "È stato un compagno prezioso e fedele del "Processo del lunedì". Era istintivo, ma sincero, scoppiettante e forte. Non aveva paura di dire la verità e lascia davvero un vuoto incolmabile: sarà difficile oggi che possa rinascere un altro Mosca".
È morto questa notte all'ospedale S. Matteo di Pavia, Maurizio Mosca, noto giornalista sportivo. Ne dà notizia la famiglia. Da tempo malato, aveva lavorato fino all'ultimo in tv, alla radio e sui giornali. Il suo ultimo articolo è di ieri mattina sul suo blog.
Maurizio Mosca, morto all'età di 69 anni, era uno dei volti più popolari del giornalismo sportivo, grazie soprattutto alle sue "bombe" sul calcio. Conduttore, opinionista ma soprattutto personaggio televisivo, Maurizio Mosca nasce a Roma nel 1940. Fratello dello scrittore Paolo Mosca, comincia la sua carriera lavorando per il quotidiano "La Notte" di Milano. In seguito diventa caporedattore alla "Gazzetta dello Sport", testata per cui lavorerà oltre venti anni.
Il programma che lo consacra definitivamente come un personaggio tv è "L'appello del martedì" (1991), che Mosca conduce indossando una toga da giudice in uno studio le cui scenografie ricalcano un'aula di tribunale. Poi seguiranno "Calciomania", "Guida al campionato", "Controcampo", "Zitti e Mosca", "La Mosca al naso" e "Il processo del lunedì" assieme ad Aldo Biscardi.
Nel 2004/2005 è ospite opinionista fisso di Guida al campionato e Controcampo, trasmissioni di Italia 1 in cui Mosca mette in gioco tutta la sua carica di ironia, esprimendosi come opinionista ed esperto di mercato, azzardando colpi di clamorosi che chiama simpaticamente "Superbombe". Le caratteristiche del personaggio Mosca erano l'energia, la passione nell'esprimere le proprie opinioni e la simpatia.
L'ultimo articolo - "Io sto con Balotelli". È di ieri, ed è dedicato all'odissea tra l'allenatore dell'Inter Josè Mourinho e il ribelle attaccante nerazzurro, sul blog che teneva sul sito di Sport Mediaset.
Del Piero - "Aaaaaaaah come gioca Del Piero! Maurizio Mosca e morto questa mattina a Pavia, aveva 70 anni. Ieri sul suo blog ha scritto il suo ultimo articolo. Lo ricorderò per la sua originalità, per la sua passione per il calcio e per la stima che aveva nei miei confronti racchiusa in quel tormentone..…"Aaaaaaaah come gioca Del Piero!".
Mughini - "Con Maurizio Mosca muore anche la tv generalista: quei programmi con scorribande, liti, ironia, autoironia. Ora basta pagare una tesserina per vedere solo le partite". Profondamente scosso dalla notizia della scomparsa di Mosca, appresa al telefono dall'Ansa, Giampiero Mughini parla a lungo del collega-amico tratteggiandone un ritratto completo.
"Nell'ultima fase della sua vita - spiega Mughini - Maurizio aveva una vitalità di superficie. In realtà era disperato. Sua madre era morta da qualche anno, ma molti non sanno che la madre era gravemente malata e da dieci anni ridotta in stato vegetativo. Viveva a casa di Maurizio, l'unico di quattro fratelli ad aver assistito sua madre malata per anni, privandosi di tutto, delle vacanze e della sua vita".
Biscardi - "È stato un compagno prezioso e fedele del "Processo del lunedì". Era istintivo, ma sincero, scoppiettante e forte. Non aveva paura di dire la verità e lascia davvero un vuoto incolmabile: sarà difficile oggi che possa rinascere un altro Mosca".
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