Celentano stesso ha lanciato questa dichiarazione durante la presentazione del suo ultimo libro "Per ragionare". Il molleggiato si candida a Sindaco di Milano. Avete capito bene. Una candidatura al limite dell'ironia che nasconde però un fondo di verità a nostro avviso.
Adriano Celentano ha deciso di scendere in politica. Il suo annuncio, da ex ragazzo della via Gluck che ora vive in Brianza, avviene durante la presentazione del suo libro. E proprio come cantava nella sua celebre canzone il riferimento è al desiderio di fare qualcosa per una città ormai troppo cambiata.
"Per appassionare la gente a un progetto si potrebbe buttare giù Milano, almeno quella brutta. Manca la musica delle persone e questo ci impedisce di riunirci insieme in un progetto. La Lombardia non ha un volto. La soluzione? Certo, non si può radere al suolo la città ma la gente si divertirebbe a distruggerla".
Secondo il molleggiato serve fare qualcosa. I milanesi dovrebbero unirsi per distruggere la città e rifarla completamente. Serve il partito, ovviamente, ma le idee ci sono: "Rifare le città a uso dell'uomo e non viceversa, come accade in questa, rifare le cose da capo, come una lettera che arrivato in fondo rileggi per farla scorrere bene".
Progetti ambiziosi, parole molto belle ma forse poco attuabili. Insomma, che ne pensate di Celentano in versione politica? Forse era solo ironico, vero? Mah…
Adriano Celentano ha deciso di scendere in politica. Il suo annuncio, da ex ragazzo della via Gluck che ora vive in Brianza, avviene durante la presentazione del suo libro. E proprio come cantava nella sua celebre canzone il riferimento è al desiderio di fare qualcosa per una città ormai troppo cambiata.
"Per appassionare la gente a un progetto si potrebbe buttare giù Milano, almeno quella brutta. Manca la musica delle persone e questo ci impedisce di riunirci insieme in un progetto. La Lombardia non ha un volto. La soluzione? Certo, non si può radere al suolo la città ma la gente si divertirebbe a distruggerla".
Secondo il molleggiato serve fare qualcosa. I milanesi dovrebbero unirsi per distruggere la città e rifarla completamente. Serve il partito, ovviamente, ma le idee ci sono: "Rifare le città a uso dell'uomo e non viceversa, come accade in questa, rifare le cose da capo, come una lettera che arrivato in fondo rileggi per farla scorrere bene".
Progetti ambiziosi, parole molto belle ma forse poco attuabili. Insomma, che ne pensate di Celentano in versione politica? Forse era solo ironico, vero? Mah…
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