Oggi in Sicilia c'è la prima "Festa dell'Autonomia".
Per la prima volta si celebra in Sicilia la festa dell'Autonomia, in occasione della ricorrenza della firma dello Statuto della Regione. Gli uffici regionali resteranno chiusi e l'attività didattica delle scuole aderenti sarà sospesa per un giorno.
I siciliani hanno sempre voluto e sostenuto l'unità. Lo conferma la Storia. La Sicilia ha dato braccia e sangue per costruire la nazione e per difenderne le frontiere. Ma il Paese non è mai stato più diviso di oggi, tra un nord ricco, evoluto ed inserito nel contesto europeo e un sud povero, arretrato, emarginato.
Noi, siciliani, non abbiamo accettato di cambiare veramente le cose. Non siamo stati all'altezza del compito e delle responsabilità. Una occasione, quella dell'Autonomia, che ci siamo lasciati scappare. Siamo stati sempre inadeguati e fuori tempo. Siamo rimasti adolescenti, piccoli, indecisi. Non siamo mai cresciuti. Sempre pronti ad invocare un aiuto esterno, come se non avessimo mani, capacità di organizzazione, intelligenza.
Sempre pronti a gettare la colpa addosso a qualcun altro, o entità esterna o al politico di turno. Come se fosse stato eletto dai marziani e non da noi stessi. Sempre convinti di non aver nulla da imparare dagli altri. Sempre convinti di essere il sale della Terra. Sempre convinti che il mondo sia tutto uguale. Se solo smettessimo di considerarci diversi e particolari e ci dessimo una mossa... di sicuro non diventeremmo peggiori di quello che siamo stati.
Il nostro Statuto compie oggi 64 anni. Ed è diffusa la sensazione che si sia progettato di "pensionarlo" proprio sulla soglia del suo sessantacinquesimo compleanno, mentre si celebra l'unità del Paese che parallelamente, proprio in questi giorni, compie 150 anni.
W la Sicilia, w i siciliani.
Per la prima volta si celebra in Sicilia la festa dell'Autonomia, in occasione della ricorrenza della firma dello Statuto della Regione. Gli uffici regionali resteranno chiusi e l'attività didattica delle scuole aderenti sarà sospesa per un giorno.
I siciliani hanno sempre voluto e sostenuto l'unità. Lo conferma la Storia. La Sicilia ha dato braccia e sangue per costruire la nazione e per difenderne le frontiere. Ma il Paese non è mai stato più diviso di oggi, tra un nord ricco, evoluto ed inserito nel contesto europeo e un sud povero, arretrato, emarginato.
Noi, siciliani, non abbiamo accettato di cambiare veramente le cose. Non siamo stati all'altezza del compito e delle responsabilità. Una occasione, quella dell'Autonomia, che ci siamo lasciati scappare. Siamo stati sempre inadeguati e fuori tempo. Siamo rimasti adolescenti, piccoli, indecisi. Non siamo mai cresciuti. Sempre pronti ad invocare un aiuto esterno, come se non avessimo mani, capacità di organizzazione, intelligenza.
Sempre pronti a gettare la colpa addosso a qualcun altro, o entità esterna o al politico di turno. Come se fosse stato eletto dai marziani e non da noi stessi. Sempre convinti di non aver nulla da imparare dagli altri. Sempre convinti di essere il sale della Terra. Sempre convinti che il mondo sia tutto uguale. Se solo smettessimo di considerarci diversi e particolari e ci dessimo una mossa... di sicuro non diventeremmo peggiori di quello che siamo stati.
Il nostro Statuto compie oggi 64 anni. Ed è diffusa la sensazione che si sia progettato di "pensionarlo" proprio sulla soglia del suo sessantacinquesimo compleanno, mentre si celebra l'unità del Paese che parallelamente, proprio in questi giorni, compie 150 anni.
W la Sicilia, w i siciliani.
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