Telecamere nelle stanze da letto, coppie spiate dal padrone di casa.
Un installatore di sistemi di sicurezza di Noceto ha guardato per anni i rapporti sessuali delle giovani coppie a cui affittava sette appartamenti. Denunciato per interferenza illecita nella vita privata. I carabinieri, per ora, non hanno trovato materiale di registrazione, ma solo l'occhio elettronico nascosto nelle prese della luce
Finiti i tempi in cui il guardone si appostava dietro ai cespugli, correndo il rischio di essere preso a pugni pur di rubare l'intimità delle coppiette. Il voyeur del 2010 gioca sporco, con la tecnologia dalla sua parte. A Noceto e in provincia è la storia del momento: S. M., 46enne, è stato denunciato per aver inserito delle microcamere negli interruttori delle camere da letto di sua proprietà.
L'obiettivo puntato sul letto matrimoniale delle giovani coppie di inquilini, che in un caso avevano affittato l'appartamento da quattro anni. Anni durante i quali sono stati spiati nei momenti più intimi grazie a un sistema ben congegnato: il proprietario aveva collegato le telecamere a sottoscala e cantine in cui lui aveva libero accesso, poiché vi conservava materiale di lavoro.
Gli bastava attaccare i fili a un piccolo televisore portatile per avere una panoramica in diretta sul letto delle ignare vittime. Impossibile accorgersi di essere spiati: sull'interruttore incassato a muro era stato praticato solo un piccolo foro.
Il gioco perverso sarebbe andato avanti forse per altri anni se sabato scorso una delle famiglie non avesse chiamato un elettricista per riparare problemi all'impianto elettrico. E così ha trovato quella piccola telecamera, grande quanto un bottone, ben occultata nell'interruttore della luce.
L'affittuaria ha chiamato immediatamente il proprietario, chiedendogli conto di quella scoperta. Ne è scaturita una lite furibonda, che ha richiesto l'intervento dei carabinieri del comando di Noceto. Anche i militari, ovviamente, hanno chiesto spiegazioni all'uomo.
Tra scuse, imbarazzi e trovate poco plausibili, lui ha ammesso di essere proprietario di altri appartamenti, tutti dati in affitto. Le indagini hanno confermato il sospetto degli inquirenti: in tutte le camere da letto c'era l'impianto da voyeur. Solo in un caso la coppia aveva fatto rimuovere l'interruttore truccato durante un'opera di tinteggiatura. Conservavano ancora in casa la scatola con dentro la telecamera, di cui non si erano mai accorti.
Tutte le altre sei famiglie, choccate e ferite per quanto accaduto, hanno querelato il proprietario per interferenza illecita nella vita privata. Un capo d'accusa che potrebbe arricchirsi se le indagini sugli hard disk dei sei computer che l'uomo aveva in casa riveleranno registrazioni dei rapporti sessuali.
Per ora, ha spiegato il capitano Andrea Pezzillo della compagnia di Salsomaggiore, nei sottoscala che l'uomo utilizzava per spiare le coppie non sono stati trovati strumenti di registrazione. Il voyeur, il classico insospettabile incensurato, ha ammesso di aver agito per soddisfare un suo vizio, ma non di aver registrato immagini da diffondere online. Il suo obiettivo, inoltre, sarebbero stati solo gli adulti e non i bambini presenti in alcune delle famiglie.
Un installatore di sistemi di sicurezza di Noceto ha guardato per anni i rapporti sessuali delle giovani coppie a cui affittava sette appartamenti. Denunciato per interferenza illecita nella vita privata. I carabinieri, per ora, non hanno trovato materiale di registrazione, ma solo l'occhio elettronico nascosto nelle prese della luce
Finiti i tempi in cui il guardone si appostava dietro ai cespugli, correndo il rischio di essere preso a pugni pur di rubare l'intimità delle coppiette. Il voyeur del 2010 gioca sporco, con la tecnologia dalla sua parte. A Noceto e in provincia è la storia del momento: S. M., 46enne, è stato denunciato per aver inserito delle microcamere negli interruttori delle camere da letto di sua proprietà.
L'obiettivo puntato sul letto matrimoniale delle giovani coppie di inquilini, che in un caso avevano affittato l'appartamento da quattro anni. Anni durante i quali sono stati spiati nei momenti più intimi grazie a un sistema ben congegnato: il proprietario aveva collegato le telecamere a sottoscala e cantine in cui lui aveva libero accesso, poiché vi conservava materiale di lavoro.
Gli bastava attaccare i fili a un piccolo televisore portatile per avere una panoramica in diretta sul letto delle ignare vittime. Impossibile accorgersi di essere spiati: sull'interruttore incassato a muro era stato praticato solo un piccolo foro.
Il gioco perverso sarebbe andato avanti forse per altri anni se sabato scorso una delle famiglie non avesse chiamato un elettricista per riparare problemi all'impianto elettrico. E così ha trovato quella piccola telecamera, grande quanto un bottone, ben occultata nell'interruttore della luce.
L'affittuaria ha chiamato immediatamente il proprietario, chiedendogli conto di quella scoperta. Ne è scaturita una lite furibonda, che ha richiesto l'intervento dei carabinieri del comando di Noceto. Anche i militari, ovviamente, hanno chiesto spiegazioni all'uomo.
Tra scuse, imbarazzi e trovate poco plausibili, lui ha ammesso di essere proprietario di altri appartamenti, tutti dati in affitto. Le indagini hanno confermato il sospetto degli inquirenti: in tutte le camere da letto c'era l'impianto da voyeur. Solo in un caso la coppia aveva fatto rimuovere l'interruttore truccato durante un'opera di tinteggiatura. Conservavano ancora in casa la scatola con dentro la telecamera, di cui non si erano mai accorti.
Tutte le altre sei famiglie, choccate e ferite per quanto accaduto, hanno querelato il proprietario per interferenza illecita nella vita privata. Un capo d'accusa che potrebbe arricchirsi se le indagini sugli hard disk dei sei computer che l'uomo aveva in casa riveleranno registrazioni dei rapporti sessuali.
Per ora, ha spiegato il capitano Andrea Pezzillo della compagnia di Salsomaggiore, nei sottoscala che l'uomo utilizzava per spiare le coppie non sono stati trovati strumenti di registrazione. Il voyeur, il classico insospettabile incensurato, ha ammesso di aver agito per soddisfare un suo vizio, ma non di aver registrato immagini da diffondere online. Il suo obiettivo, inoltre, sarebbero stati solo gli adulti e non i bambini presenti in alcune delle famiglie.
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