Lite in fattoria, FarmVille pronta a lasciare Facebook.
Presto il gioco più cliccato potrebbe abbandonare le pagine del social network che lo ha reso famoso. In disaccordo sulle modalità finanziarie del loro rapporto.
Seminare basilico e fagiolini nel proprio orticello virtuale? Nelle prossime settimane su Facebook potrebbe diventare difficile farlo, se il contenzioso in corso tra la direzione del social network più usato e la società produttrice del social game FarmVille, la californiana Zynga, non troverà una soluzione che accontenti le parti.
È quanto sostengono da diversi giorni i blog più informati sul mondo dei giochi online, ripresi dal Times: a cambiare le carte in tavola è Facebook, che decide di variare gli accordi con tutti gli sviluppatori esterni dei programmi che poi girano all’interno delle pagine della rete sociale.
Il quartier generale di FB decide infatti di introdurre una moneta unica (i crediti) come merce di scambio nei giochi e nei programmi che ne richiedono l’uso. È questo il caso di alcune azioni per progredire nella costruzione e manutenzione della propria fattoria virtuale in FarmVille: a un dato livello, per poter avanzare nel proprio lavoro senza elemosinare regali dai vicini di fattoria, è opportuno spendere anche piccoli gettoni di denaro vero. Che, per la legge di Facebook, diventano appunto crediti.
E su questi crediti, dice FB, d’ora in poi reclamerà dagli sviluppatori esterni una commissione del 30 per cento. Troppo secondo Zynga, ideatrice di FarmVille (regina delle classifiche tra le applicazioni più usate nel network) e anche di altri giochi di culto per gli utenti, come Scramble, Mafia War o Cafè World. Tanto che nel corso delle trattative tra le due società le voci si fanno grosse e le due parti minacciano a vicenda l’una di espellere il gioco dalla rete, e l’altra di allontanarsi e portare la fattoria su una propria piattaforma di gioco esterna, Zynga Live.
A perdere nel divorzio sarebbero entrambe le parti. Per Facebook si tratterebbe di un sicuro calo nel numero di connessioni e di fedeltà da parte degli utenti, molti dei quali entrano nel social network quasi esclusivamente per accudire la propria piantagione. Senza contare che, come sostiene Hotwise, il 90 per cento dei giochi online passa oggi proprio attraverso Facebook. Per Zynga dunque, il litigio con Facebook significherebbe perdere il traino e la pubblicità gratuita dati dal passaparola di 83 milioni di utenti connessi.
Presto il gioco più cliccato potrebbe abbandonare le pagine del social network che lo ha reso famoso. In disaccordo sulle modalità finanziarie del loro rapporto.
Seminare basilico e fagiolini nel proprio orticello virtuale? Nelle prossime settimane su Facebook potrebbe diventare difficile farlo, se il contenzioso in corso tra la direzione del social network più usato e la società produttrice del social game FarmVille, la californiana Zynga, non troverà una soluzione che accontenti le parti.
È quanto sostengono da diversi giorni i blog più informati sul mondo dei giochi online, ripresi dal Times: a cambiare le carte in tavola è Facebook, che decide di variare gli accordi con tutti gli sviluppatori esterni dei programmi che poi girano all’interno delle pagine della rete sociale.
Il quartier generale di FB decide infatti di introdurre una moneta unica (i crediti) come merce di scambio nei giochi e nei programmi che ne richiedono l’uso. È questo il caso di alcune azioni per progredire nella costruzione e manutenzione della propria fattoria virtuale in FarmVille: a un dato livello, per poter avanzare nel proprio lavoro senza elemosinare regali dai vicini di fattoria, è opportuno spendere anche piccoli gettoni di denaro vero. Che, per la legge di Facebook, diventano appunto crediti.
E su questi crediti, dice FB, d’ora in poi reclamerà dagli sviluppatori esterni una commissione del 30 per cento. Troppo secondo Zynga, ideatrice di FarmVille (regina delle classifiche tra le applicazioni più usate nel network) e anche di altri giochi di culto per gli utenti, come Scramble, Mafia War o Cafè World. Tanto che nel corso delle trattative tra le due società le voci si fanno grosse e le due parti minacciano a vicenda l’una di espellere il gioco dalla rete, e l’altra di allontanarsi e portare la fattoria su una propria piattaforma di gioco esterna, Zynga Live.
A perdere nel divorzio sarebbero entrambe le parti. Per Facebook si tratterebbe di un sicuro calo nel numero di connessioni e di fedeltà da parte degli utenti, molti dei quali entrano nel social network quasi esclusivamente per accudire la propria piantagione. Senza contare che, come sostiene Hotwise, il 90 per cento dei giochi online passa oggi proprio attraverso Facebook. Per Zynga dunque, il litigio con Facebook significherebbe perdere il traino e la pubblicità gratuita dati dal passaparola di 83 milioni di utenti connessi.
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