Caso Denise. Jessica Pulizzi in aula, prima volta per l'imputata
Tribunale di Marsala. Alla seconda udienza del processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004 quando aveva 4 anni, si è presentata in aula per la prima volta la principale imputata, Jessica Pulizzi. La Pulizzi, che all'epoca della sparizione della piccola aveva appena 17 anni, è accusata di concorso nel sequestro della bambina.
La madre di Denise, Piera Maggio, ha detto che durante l'udienza si è scambiata "qualche sguardo" con la Pulizzi, sorellastra di Denise.
"Ma neanche una parola. Io l'ho guardata e lei ha voltato lo sguardo". La donna ha sottolineato che "si sta tenendo un processo per rapimento dove manca ancora la bambina rapita" e ha precisato che nei confronti di Jessica "non provo nessun risentimento, il nulla".
L'avvocato della mamma di Denise, Frazzitta, ha detto che "c'è una intercettazione molto inquietante tra Jessica Pulizzi e la madre, Anna Corona, in cui alla domanda della Corona su dove fosse Denise, la ragazza la definisce 'corpo di reato', indicando dove l'avrebbe messa". Frazzitta, al riguardo, ha chiesto al tribunale l'acquisizione di due intercettazioni ambientali tra Anna Corona e la figlia. "Le riteniamo molto importanti", ha detto l'avvocato in una pausa del processo.
Il tribunale di Marsala, presieduto da Riccardo Alcamo, è dunque riunito in camera di consiglio per decidere sulla richieste presentate dall'accusa e dai legali di parte civile. Il difensore dell'imputata, l'avvocato Gioacchino Sbacchi, si è opposto all'ammissione delle intercettazioni, in particolare di quella ambientale registrata l'11 settembre del 2004 negli uffici del commissariato di Mazara del Vallo.
Proprio in quell'occasione Jessica Pulizzi avrebbe pronunciato la frase "A casa 'a purtai". L'intercettazione dove si parla di "corpo di reato" risale invece al 30 marzo 2006. Il tribunale, infine, ha motivato l'accoglimento della richiesta di essere ammesso come parte civile presentata da Piero Pulizzi, papà naturale della bimba, in base ai risultati di un esame del Dna compiuto anche su Toni Pipitone, il genitore putativo della bimba.
Anna Corona, madre dell'imputata, ed ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise Pipitone, avrebbe minacciato di morte Piera Maggio. Lo racconta la madre della bimba scomparsa, rispondendo alle domande del pm Laura Cerroni.
Piera Maggio: "Quando Piero la voleva lasciare, Anna Corona lo minacciava di uccidere i due figli, di fargliela pagare. Quando lui ha troncato la relazione, lei venne a casa mia minacciandomi che mi avrebbe 'scannata'".
Tribunale di Marsala. Alla seconda udienza del processo per il sequestro della piccola Denise Pipitone, scomparsa da Mazara del Vallo nel 2004 quando aveva 4 anni, si è presentata in aula per la prima volta la principale imputata, Jessica Pulizzi. La Pulizzi, che all'epoca della sparizione della piccola aveva appena 17 anni, è accusata di concorso nel sequestro della bambina.
La madre di Denise, Piera Maggio, ha detto che durante l'udienza si è scambiata "qualche sguardo" con la Pulizzi, sorellastra di Denise.
"Ma neanche una parola. Io l'ho guardata e lei ha voltato lo sguardo". La donna ha sottolineato che "si sta tenendo un processo per rapimento dove manca ancora la bambina rapita" e ha precisato che nei confronti di Jessica "non provo nessun risentimento, il nulla".
L'avvocato della mamma di Denise, Frazzitta, ha detto che "c'è una intercettazione molto inquietante tra Jessica Pulizzi e la madre, Anna Corona, in cui alla domanda della Corona su dove fosse Denise, la ragazza la definisce 'corpo di reato', indicando dove l'avrebbe messa". Frazzitta, al riguardo, ha chiesto al tribunale l'acquisizione di due intercettazioni ambientali tra Anna Corona e la figlia. "Le riteniamo molto importanti", ha detto l'avvocato in una pausa del processo.
Il tribunale di Marsala, presieduto da Riccardo Alcamo, è dunque riunito in camera di consiglio per decidere sulla richieste presentate dall'accusa e dai legali di parte civile. Il difensore dell'imputata, l'avvocato Gioacchino Sbacchi, si è opposto all'ammissione delle intercettazioni, in particolare di quella ambientale registrata l'11 settembre del 2004 negli uffici del commissariato di Mazara del Vallo.
Proprio in quell'occasione Jessica Pulizzi avrebbe pronunciato la frase "A casa 'a purtai". L'intercettazione dove si parla di "corpo di reato" risale invece al 30 marzo 2006. Il tribunale, infine, ha motivato l'accoglimento della richiesta di essere ammesso come parte civile presentata da Piero Pulizzi, papà naturale della bimba, in base ai risultati di un esame del Dna compiuto anche su Toni Pipitone, il genitore putativo della bimba.
Anna Corona, madre dell'imputata, ed ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise Pipitone, avrebbe minacciato di morte Piera Maggio. Lo racconta la madre della bimba scomparsa, rispondendo alle domande del pm Laura Cerroni.
Piera Maggio: "Quando Piero la voleva lasciare, Anna Corona lo minacciava di uccidere i due figli, di fargliela pagare. Quando lui ha troncato la relazione, lei venne a casa mia minacciandomi che mi avrebbe 'scannata'".
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