"Troppo sexy per lavorare in banca: ecco perché ho perso il mio lavoro".
Debrahlee Lorenzana fa causa alla Citigroup dopo essere stata licenziata. "Il motivo? La mia bellezza"
Così avvenente da far girare la testa ai colleghi. Talmente sexy da distrarre perfino i suoi capi. Una via di mezzo, scrive qualcuno, tra Jennifer Lopez, Jessica Simpson e Audrey Hepburn. Troppo bella, insomma, per lavorare in una banca.
E così, alla fine, Debrahlee Lorenzana, una 33enne di origini portoricane, ha perso il suo lavoro in una filiale di Manhattan della Citigroup. Il suo licenziamento non avrebbe, quindi, nulla a che vedere con le sue capacità lavorative: piuttosto, con la sua (eccessiva) bellezza.
"Gli uomini attorno a lei diventano una manica di idioti" conferma una delle sue amiche.
I problemi di Debrahlee sono cominciati quando sul posto di lavoro le hanno proibito di indossare determinati vestiti: gonna, pantaloni stretti e tacchi alti, per esempio. Niente di particolarmente eccessivo, tanto che Debrahlee, madre di una bimba di 12 anni, si sarebbe difesa sostenendo che l'abbigliamento delle colleghe fosse molto più audace.
"Le loro forme sono diverse dalle tue" le avrebbero risposto. Un problema insormontabile, a quanto pare. Lorenzana: "Avrei potuto indossare un sacchetto di carta, e non avrebbe avuto importanza. Se non era la mia camicia, erano i pantaloni. Se non erano i pantaloni, erano le scarpe".
Alla fine, tra una discussione e l'altra, Debrahlee è stata licenziata. Una scelta legata agli scarsi risultati, secondo i suoi datori di lavoro. Lei invece è convinta del contrario: e cioè che si trattò di una vera e propria "discriminazione sessuale".
Debrahlee Lorenzana fa causa alla Citigroup dopo essere stata licenziata. "Il motivo? La mia bellezza"
Così avvenente da far girare la testa ai colleghi. Talmente sexy da distrarre perfino i suoi capi. Una via di mezzo, scrive qualcuno, tra Jennifer Lopez, Jessica Simpson e Audrey Hepburn. Troppo bella, insomma, per lavorare in una banca.
E così, alla fine, Debrahlee Lorenzana, una 33enne di origini portoricane, ha perso il suo lavoro in una filiale di Manhattan della Citigroup. Il suo licenziamento non avrebbe, quindi, nulla a che vedere con le sue capacità lavorative: piuttosto, con la sua (eccessiva) bellezza.
"Gli uomini attorno a lei diventano una manica di idioti" conferma una delle sue amiche.
I problemi di Debrahlee sono cominciati quando sul posto di lavoro le hanno proibito di indossare determinati vestiti: gonna, pantaloni stretti e tacchi alti, per esempio. Niente di particolarmente eccessivo, tanto che Debrahlee, madre di una bimba di 12 anni, si sarebbe difesa sostenendo che l'abbigliamento delle colleghe fosse molto più audace.
"Le loro forme sono diverse dalle tue" le avrebbero risposto. Un problema insormontabile, a quanto pare. Lorenzana: "Avrei potuto indossare un sacchetto di carta, e non avrebbe avuto importanza. Se non era la mia camicia, erano i pantaloni. Se non erano i pantaloni, erano le scarpe".
Alla fine, tra una discussione e l'altra, Debrahlee è stata licenziata. Una scelta legata agli scarsi risultati, secondo i suoi datori di lavoro. Lei invece è convinta del contrario: e cioè che si trattò di una vera e propria "discriminazione sessuale".
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