mercoledì 26 agosto 2009

Il Burraco: malattia o passatempo?

E' di moda il Burraco, tutti parlano di Burraco, molti dicono che il Burraco è una nuova "malattia" tutta italiana. E anche a Marsala è arrivata, puntualmente.

Io, insieme ai miei amici l'ho scoperto da 10 mesi circa, prima non sapevo neanche cosa fosse. Adesso anche noi siamo coinvolti e siamo dei veri e propri "burracomani".

Per chi non avesse mai sentito nominare questa parola, il Burraco è un gioco di carte che si è diffuso rapidamente in tutta la nazione, una variante dei giochi Pinnacola e Canasta. Sono ormai pochi quelli che non sanno ancora nulla di "pinelle" e "pozzetti".

Tanta diffusione e tanto apprezzamento per un gioco di carte non possono non sollecitare la curiosità di chi, come me, spesso approfondisce alcuni fenomeni nuovi che si sviluppano tra il popolo. Non c'è però lo spazio per spiegare le regole del gioco (ci sono diversi siti che lo spiegano, wikipedia in testa). Si gioca, comunque, con due mazzi di carte francesi. Il gioco non è poi così complicato, ma non è neanche facilissimo: le regole di base sono poche e facilmente comprensibili, anche se poi ci sono tutta una serie di regole piuttosto complicate, che non tutti ricordano e che soprattutto non tutti eseguono così come prevede il regolamento.

Ma perché in Italia è scoppiata la burracomania? Perché persone che non giocavano a carte o che giocavano solo occasionalmente oggi sono sempre in giro con un mazzo di carte in borsa o in auto? E' solo una moda, o c'è di più? Sicuramente impararlo per essere persone alla moda, informate e di tendenza è sicuramente una motivazione convincente, ma c'è anche dell'altro. Ho fatto delle "indagini" sul web e ho scoperto che è diventata una vera "malattia". I motivi del successo possono essere tanti, come ad esempio l'adattabilità del gioco. Si può giocare, infatti, fra amici o in un torneo. Si può giocare ciascuno per sé, oppure, tutti insieme, in tavoli da tre o quattro.

Il gioco si adatta a qualsiasi situazione ed è un gioco molto "sociale". Ci sono anche quelli che giocano da soli, on-line, con giocatori collegati da ogni parte d'Italia (www.burraconline.com).

E' un gioco che all'inizio appare molto semplice, alla portata di tutti. Per questo si è incoraggiati ad impegnarsi e a progredire, anche se non ci si sente particolarmente "portati" con le carte da gioco. In realtà le cose non stanno così, ma lo si capisce quando ormai si gioca da un po'.

E' un gioco, comunque, che permette una facile socializzazione: giocando si conoscono molte persone, con le quali si parla e si scherza, senza affrontare argomenti più impegnativi. In questo modo si supera la timidezza e anche i più "frenati" riescono con facilità a inserirsi in nuovi gruppi. Se si gioca in un torneo c'è una reale opportunità di fare nuove conoscenze. E se la coppia con cui ci si combina a giocare non è gradevole, si sa che la si deve sopportare per un po' di minuti, dopo di che la partita finisce e ci si trova a giocare con un'altra coppia, sperando che sia più simpatica.

Il Burraco non è un gioco d'azzardo: non si rischia nulla (a parte l'iscrizione al torneo), se non di vincere. Per questo piace particolarmente alle donne, molto meno propense degli uomini a rischiare del denaro in un gioco di carte.

Parlando con alcuni giocatori marsalesi mi hanno riferito:
"Quando si gioca a Burraco, il mondo viene chiuso fuori dall'ambiente di gioco. Le persone sono assimilate dalla conoscenza di regole e strategie e hanno tutte un hobby comune per trascorrere il tempo";

"Nel giocare a Burraco c'è sicuramente anche del divertimento, altrimenti il gioco non sarebbe così apprezzato e non si sarebbe diffuso ovunque con tale velocità";

"A me piace perchè c'è il gusto per l'imprevisto, il piacere di fare gioco di squadra con il proprio compagno, soddisfazione per una eventuale vittoria, ma anche il gusto sadico di sottomettere gli avversari, non tanto perché si è più bravi o più fortunati, ma solo perché più esperti di regole e regolette, che solo i veri "affezionati" conoscono";

"Mettere in seria difficoltà gli avversari più esperti (e viceversa), può essere una sottile perversione, capace di sostituire, forse, piaceri della vita ai quali, a volte, si ha più scarso accesso".
Enzo Amato

Nessun commento:

Posta un commento