mercoledì 3 febbraio 2010

Boom di interventi al seno per San Valentino

Parla il chirurgo plastico: "Sempre più coppie scelgono questo regalo".

Una volta ci si scambiavano fiori, cioccolatini o pensieri romantici, ora la tendenza sembra cambiata: sempre più coppie per San Valentino decidono di regalarsi un appuntamento dal chirurgo plastico. L'intervento più richiesto? L'aumento del seno.

"Una scelta che migliora l'aspetto fisico di lei e, perché no, nello stesso tempo fa felice anche lui". Parola di Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna, che conferma di ricevere molte richieste di aumento del seno nel periodo di San Valentino. Soprattutto da coppie sposate o conviventi.

"Di solito è lui che decide di fare un regalo alla sua amata. All'appuntamento si presentano in coppia e lui è attivamente partecipe alla scelta: insieme decidono la protesi più adatta per il nuovo seno e le dimensioni. Si tratta di coppie tra i trenta e i quarant'anni, sposate o conviventi. È raro che si faccia un regalo così impegnativo alla fidanzata".

Per lei, la spinta decisiva ad andare dal chirurgo sembra arrivare proprio dal proprio compagno. Nella situazione più ricorrente, la donna sogna da tempo di aumentare di qualche taglia il seno, ma non ha ancora trovato il coraggio per affrontare il bisturi.

"È più facile decidersi a compiere il grande passo se il partner è d'accordo e sostiene la decisione e lo è di più ancora se lui decide di regalarglielo".

"Oggi chi entra nello studio del chirurgo plastico ormai ha già le idee ben precise su quello che vuole fare, o almeno pensa di averle. Il più delle volte ci si documenta su Internet: questo porta molte informazioni, ma la visita da uno specialista è un'altra cosa. Insieme si decidono il tipo di protesi da impiantare, la forma anatomica e le dimensioni più adatte per il soggetto".

Ma sul risultato finale spesso c'è disaccordo: "Nove donne su dieci si raccomandano di non aumentare troppo il seno. Il partner, invece, insiste per aggiungere qualche centimetro di più, ma lei per pudore preferisce che non si veda troppo. Salvo poi pentirsene. Otto pazienti su 10 dopo l'intervento si pentono di non avere scelto un décolleté un pò più generoso. Di solito il passaggio è da una seconda scarsa a una terza abbondante".

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