Ma quale maleducazione... Usare le mani rafforza pensiero e memoria: lo dicono gli scienziati. Ed è utile anche ai bambini per imparare.
Gesticolare aiuta a pensare meglio, a concentrarsi, a fissare nella memoria concetti importanti. Chi fa uso dei gesti, mentre parla, mentre studia, mentre comunica, ottiene risultati migliori. Nuovi studi lo confermano.
Un buon oratore, in teoria, dovrebbe evitare di usare troppo le mani, in realtà i gesti sono fondamentali per trasmettere pensieri e conoscenza. Le frasi più ricordate sono quelle accompagnate da gesti significativi. Non si gesticola solo per farsi capire meglio, ma anche per aiutare se stessi, quando si spiegano concetti difficili, o quando la memoria a breve termine è sotto pressione.
Sfatato il convincimento che "parlare con le mani" sia un atteggiamento maleducato, la caricatura di una macchietta dell'italiano irruento, ignorante e pasticcione, incapace di esprimersi senza l'ausilio dei gesti.
I gesti sono utili, anzi: fanno la differenza. È dimostrato da studi scientifici che il 70-80% dell'informazione arriva al cervello attraverso gli occhi, attraverso quello che vediamo, a conferma di quanto la gestualità sia una componente importante, se non fondamentale, della comunicazione.
E gesticola anche Barack Obama. Lui non lascia nulla al caso: tutti i suoi movimenti oratorii sono studiati a tavolino, i suoi gesti somigliano spesso a quelli di un attore.
Sono stati analizzati bambini italiani e americani: è stato dimostrato che in entrambe le culture i bambini che gesticolano hanno maggiore facilità nell'apprendimento e nello sviluppo linguistico complessivo.
Gesticolare non serve solo a esprimersi meglio, ma anche a imparare, a fare più spazio nella memoria e ad acquisire nuove nozioni e capacità, come dimostra una ricerca: sono stati analizzati due gruppi di bambini delle elementari che dovevano cimentarsi con degli impegnativi esercizi di matematica.
I bambini del primo gruppo sono stati invitati a gesticolare liberamente, agli altri è stato chiesto espressamente di tenere ferme le mani. I primi hanno risolto i loro problemi molto più brillantemente dei secondi.
Gesticolare aiuta a pensare meglio, a concentrarsi, a fissare nella memoria concetti importanti. Chi fa uso dei gesti, mentre parla, mentre studia, mentre comunica, ottiene risultati migliori. Nuovi studi lo confermano.
Un buon oratore, in teoria, dovrebbe evitare di usare troppo le mani, in realtà i gesti sono fondamentali per trasmettere pensieri e conoscenza. Le frasi più ricordate sono quelle accompagnate da gesti significativi. Non si gesticola solo per farsi capire meglio, ma anche per aiutare se stessi, quando si spiegano concetti difficili, o quando la memoria a breve termine è sotto pressione.
Sfatato il convincimento che "parlare con le mani" sia un atteggiamento maleducato, la caricatura di una macchietta dell'italiano irruento, ignorante e pasticcione, incapace di esprimersi senza l'ausilio dei gesti.
I gesti sono utili, anzi: fanno la differenza. È dimostrato da studi scientifici che il 70-80% dell'informazione arriva al cervello attraverso gli occhi, attraverso quello che vediamo, a conferma di quanto la gestualità sia una componente importante, se non fondamentale, della comunicazione.
E gesticola anche Barack Obama. Lui non lascia nulla al caso: tutti i suoi movimenti oratorii sono studiati a tavolino, i suoi gesti somigliano spesso a quelli di un attore.
Sono stati analizzati bambini italiani e americani: è stato dimostrato che in entrambe le culture i bambini che gesticolano hanno maggiore facilità nell'apprendimento e nello sviluppo linguistico complessivo.
Gesticolare non serve solo a esprimersi meglio, ma anche a imparare, a fare più spazio nella memoria e ad acquisire nuove nozioni e capacità, come dimostra una ricerca: sono stati analizzati due gruppi di bambini delle elementari che dovevano cimentarsi con degli impegnativi esercizi di matematica.
I bambini del primo gruppo sono stati invitati a gesticolare liberamente, agli altri è stato chiesto espressamente di tenere ferme le mani. I primi hanno risolto i loro problemi molto più brillantemente dei secondi.
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