Squalifica di due anni per la Renault. Radiato invece dalla "Formula 1" Flavio Briatore, che si era dimesso da team manager una settimana fa.
Quando si arriva a questo, lo sport è morto da un pezzo: restano solo soldi e potere. Ed è il binomio che descrive bene la "Formula 1" degli ultimi anni.
Non è certo contento Briatore che, dopo un provvedimento che riteneva "scontato", sperava di poter tornare al suo posto. Con la radiazione, invece, il presidente della FIA (Mosley) si vendica dell'odiato manager italiano e si garantisce che la punizione sia "per sempre".
Una sorta di "fine pena mai" che, dal suo punto di vista, fa giustizia dell'affronto che Briatore e Ron Dennis (il manager di McLaren cacciato a suo tempo per un motivo analogo a questo) gli fecero organizzando il festino a "luci rosse" in cui Mosley fu fotografato in versione "sado-maso".
Il falso incidente a Piquet Junior costa invece la sospensione per 2 anni, con la condizionale, alla scuderia Renault (in pratica non gli succede nulla se nei prossimi due anni non ripetono una cosa simile).
Fernando Alonso, che del falso incidente è stato il beneficiario, è stato prosciolto da qualsiasi accusa.
Piquet Junior, il pilota che ha materialmente provocato il falso incidente, non ha subito alcun provvedimento avando denunciato il fatto. Le decisioni sono state prese a Parigi dal consiglio mondiale della Fia. Max Mosley sostiene che la Fia esce bene da questa vicenda.
Molti pensano che la vicenda è una vendetta proprio di Mosley nei confronti di Briatore.
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