Ho voluto ricordare Mike attraverso il siciliano Fiorello: più che un collega e amico del presentatore italiano per eccellenza.
Il ricordo dello showman, con il quale Bongiorno aveva stretto un profondo legame.
"Ho perso il mio migliore compagno di giochi. Era più di un amico".
Solo poche parole, di più non riesce a dirne, Fiorello, per ricordare Mike. Più di un amico, piuttosto un fratello, un altro ragazzaccio come lui con il quale inventare goliardate, scherzi, momenti di spettacolo.
"Ora riesco solo a pensare che mi mancherà davvero moltissimo".
Rosario Fiorello. Difficile, in effetti, trovare un partner con eguale esperienza, eguale professionalità e popolarità ed eguale voglia di divertirsi e divertire, sperimentare, osare. Questo era stato, nei tempi recenti, Mike per Fiorello. Una sintonia incredibile, una coppia che più stramba non si poteva: il simbolo della storia della tv italiana, tutto mestiere e professione, e lo showman tutto talento e istinto, che in quella tv è entrato a gamba tesa, a suo modo sovvertendone i canoni, le forme, lo stile.
Insieme negli spot. Mike, per Fiorello, avrebbe fatto e ha fatto di tutto. Tutto quel che non t'aspetti, anche considerata l'età. Ma quel che t'immagini possa fare un vero uomo di spettacolo, un entertainer all'americana, a suo agio sui reegistri più diversi e soprattutto autoironico quanto basta da mettersi in gioco. Come è stato, all'inizio, con gli spot per la Wind. Mike e Fiorello conciati da hippy, il conduttore con parruccona di riccioli biondi, occhiali anni Settanta, camiciona e gilet etnico; Mike laureato fuori corso ("Mi hanno dato la laurea ad honorem"); Mike e Fiorello che stirano, in mutande; Mike e Fiorello homeless cacciati in malomodo da un bar ("Io sono Mike Bongiorno, vergognatevi!").
Alla radio, e allo show. Da non dimenticare poi Fiorello che imita Mike a Viva Radiodue (come la parodia esilarante dei quiz con i bambini che Bongiorno aveva condotto negli anni recenti), e le incursioni di Mike allo show di Fiorello, a Roma, come quando si presentò in abiti da arabo accompagnato da un cammello, o quando arrivò in mongolfiera. E ancora, quando si prestò a sfilare, vestito come una majorette, con Fiorello e Baldini, in strada, a via Asiago, davanti alla sede della radio Rai. Prima ancora, nel novembre del 2006, Bongiorno, allora "prestato" da Mediaset, fu ospite d'onore su Raiuno di uno degli speciali tv di Viva Radiodue. E fece il picco di ascolti: 13 milioni di spettatori.
Il passaggio di Mike a Sky. "Mediaset non mi ha rinnovato il contratto. Sono libero di svolgere il mio lavoro con chiunque". Di lì a poco, il passaggio a Sky, nella pattuglia dei personaggi - da Fiorello a Lorella Cuccarini a Giorgio Panariello - che per primi hanno segnato l'offensiva della tv di Murdoch contro la tv generalista. La storia di Mike, insomma, coincide con i passaggi cruciali della storia della tv.
"Questo è un avvenimento straordinario, un pò come quando ho lasciato la Rai e sono andato a lavorare per Berlusconi a Mediaset", aveva detto Bongiorno con tono profetico, qualche giorno prima dell'addio alle tv di Berlusconi. Poi la rottura e lo sfogo, il 3 maggio, nello studio di "Che tempo che fa", dall'amico Fabio Fazio: "Da cinque mesi Berlusconi non mi chiama. Silvio, chiamami!".
Il progetto Riskytutto. Così, a 85 anni, Mike si era rimesso in pista, pronto per Riskytutto, versione aggiornata del celebre Rischiatutto attesa a novembre su Sky Uno. Prima regola, domande secche: "Ci sono tanti quiz in giro, ti fanno una domanda e ti danno tre risposte possibili, due sono errate. Sembra una lotteria. Eh no! Nei miei quiz c'è una sola risposta, quella giusta!".
Il ricordo dello showman, con il quale Bongiorno aveva stretto un profondo legame.
"Ho perso il mio migliore compagno di giochi. Era più di un amico".
Solo poche parole, di più non riesce a dirne, Fiorello, per ricordare Mike. Più di un amico, piuttosto un fratello, un altro ragazzaccio come lui con il quale inventare goliardate, scherzi, momenti di spettacolo.
"Ora riesco solo a pensare che mi mancherà davvero moltissimo".
Rosario Fiorello. Difficile, in effetti, trovare un partner con eguale esperienza, eguale professionalità e popolarità ed eguale voglia di divertirsi e divertire, sperimentare, osare. Questo era stato, nei tempi recenti, Mike per Fiorello. Una sintonia incredibile, una coppia che più stramba non si poteva: il simbolo della storia della tv italiana, tutto mestiere e professione, e lo showman tutto talento e istinto, che in quella tv è entrato a gamba tesa, a suo modo sovvertendone i canoni, le forme, lo stile.
Insieme negli spot. Mike, per Fiorello, avrebbe fatto e ha fatto di tutto. Tutto quel che non t'aspetti, anche considerata l'età. Ma quel che t'immagini possa fare un vero uomo di spettacolo, un entertainer all'americana, a suo agio sui reegistri più diversi e soprattutto autoironico quanto basta da mettersi in gioco. Come è stato, all'inizio, con gli spot per la Wind. Mike e Fiorello conciati da hippy, il conduttore con parruccona di riccioli biondi, occhiali anni Settanta, camiciona e gilet etnico; Mike laureato fuori corso ("Mi hanno dato la laurea ad honorem"); Mike e Fiorello che stirano, in mutande; Mike e Fiorello homeless cacciati in malomodo da un bar ("Io sono Mike Bongiorno, vergognatevi!").
Alla radio, e allo show. Da non dimenticare poi Fiorello che imita Mike a Viva Radiodue (come la parodia esilarante dei quiz con i bambini che Bongiorno aveva condotto negli anni recenti), e le incursioni di Mike allo show di Fiorello, a Roma, come quando si presentò in abiti da arabo accompagnato da un cammello, o quando arrivò in mongolfiera. E ancora, quando si prestò a sfilare, vestito come una majorette, con Fiorello e Baldini, in strada, a via Asiago, davanti alla sede della radio Rai. Prima ancora, nel novembre del 2006, Bongiorno, allora "prestato" da Mediaset, fu ospite d'onore su Raiuno di uno degli speciali tv di Viva Radiodue. E fece il picco di ascolti: 13 milioni di spettatori.
Il passaggio di Mike a Sky. "Mediaset non mi ha rinnovato il contratto. Sono libero di svolgere il mio lavoro con chiunque". Di lì a poco, il passaggio a Sky, nella pattuglia dei personaggi - da Fiorello a Lorella Cuccarini a Giorgio Panariello - che per primi hanno segnato l'offensiva della tv di Murdoch contro la tv generalista. La storia di Mike, insomma, coincide con i passaggi cruciali della storia della tv.
"Questo è un avvenimento straordinario, un pò come quando ho lasciato la Rai e sono andato a lavorare per Berlusconi a Mediaset", aveva detto Bongiorno con tono profetico, qualche giorno prima dell'addio alle tv di Berlusconi. Poi la rottura e lo sfogo, il 3 maggio, nello studio di "Che tempo che fa", dall'amico Fabio Fazio: "Da cinque mesi Berlusconi non mi chiama. Silvio, chiamami!".
Il progetto Riskytutto. Così, a 85 anni, Mike si era rimesso in pista, pronto per Riskytutto, versione aggiornata del celebre Rischiatutto attesa a novembre su Sky Uno. Prima regola, domande secche: "Ci sono tanti quiz in giro, ti fanno una domanda e ti danno tre risposte possibili, due sono errate. Sembra una lotteria. Eh no! Nei miei quiz c'è una sola risposta, quella giusta!".
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