Luoghi comuni
Sopravviviamo tormentati dai "luoghi comuni", princìpi indiscutibili che accettiamo passivamente senza soffermarci nemmeno un attimo a riflettere sulla loro validità. E non può che essere così.
Guai se dovessimo mettere in dubbio tutto ciò che ci viene detto o riesaminare in proprio ogni cosa che sentiamo. E guai anche se prima di parlare dovessimo fermarci ad analizzare ciò che stiamo per dire: rimarremmo perennemente muti.
Ogni giorno siamo tormentati dai "luoghi comuni" più diffusi, da quelli che conosciamo a memoria e che vorremmo eliminare dal nostro vivere e sentire.
Ho scritto una storiella, come se fosse una discussione di una persona che parla con me, della vita in generale. Se ne incontrano sempre persone che "attaccano" una discussione con noi, malgrado la nostra totale indifferenza alla discussione stessa.
Ecco cosa mi potrebbe capitare di sentire in un incontro con uno semi-sconosciuto:
"Come va signor Amato? La leggo spesso, sa? La situazione non è buona, ci prendono tutti per il culo. Ed io che sono anziano lo posso dire forte. Ma lei di politica ne parla sempre meno... Berlusconi è di nuovo presidente, io lo dicevo che non c'era due senza tre.
Tra qualche mese diremo tutti che si stava meglio quando si stava peggio, perchè una rondine non fa primavera. Il problema vero è che non ci sono più le mezze stagioni, anche se devo ammettere che solo chi semina raccoglie.
Viviamo in una società dove l'importante è partecipare, nessuno pensa però al fatto che a caval donato non si guarda in bocca. Qualcuno ancora c'è, in ogni modo, che continua a dire che l'erba del vicino è sempre più verde, ma la realtà ci porta sempre a pensare che gli anni bisestili portano male e di conseguenza meglio tardi che mai.
La vita, del resto, è come al ristorante, il conto si paga alla fine. Siamo stanchi di lottare e non ci sono più i giovani di una volta, c'è sempre l'eccezione alla regola però, ma il buongiorno si vede dal mattino.
Molti decidono di fare esperienza lontano da qui, ma la maggior parte prima o poi ritorna perchè mogli e buoi devono essere sempre dei paesi tuoi, ma non c'è mai fine al peggio.
La verità e la realtà ci fa spesso riflettere, sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, oggi a me, domani a te. Tutti ovviamente abbiamo la voglia di fuggire da questa realtà confusa, e meglio tardi che mai. Dove andremo a finire di questo passo, penso a volte io?
Qui in Sicilia è sempre tutto un magna-magna, anche se la speranza è sempre l'ultima a morire. L'importante, comunque, è essere giovani dentro, è il vino rosso quello che fa buon sangue. Non si può andare più neanche al ristorante, una volta i cibi erano più sani e vale sempre la regola che del maiale non si butta via niente ed erano migliori gli anni di una volta.
Bisogna, in ogni caso, pensare sempre positivo e anche se c'è grossa crisi io penso che il mattone è sempre un buon investimento e se ci saranno delle difficoltà bisogna essere propositivi, anche se i panni sporchi si lavano in famiglia.
Comunque, che dobbiamo dire? Chi disprezza compra e i politici sono tutti ladri. E' la vita, che ci possiamo fare?
Arrivederci e grazie della chiacchierata signor Amato, e come dice lei... gira vota e firria...".
Sopravviviamo tormentati dai "luoghi comuni", princìpi indiscutibili che accettiamo passivamente senza soffermarci nemmeno un attimo a riflettere sulla loro validità. E non può che essere così.
Guai se dovessimo mettere in dubbio tutto ciò che ci viene detto o riesaminare in proprio ogni cosa che sentiamo. E guai anche se prima di parlare dovessimo fermarci ad analizzare ciò che stiamo per dire: rimarremmo perennemente muti.
Ogni giorno siamo tormentati dai "luoghi comuni" più diffusi, da quelli che conosciamo a memoria e che vorremmo eliminare dal nostro vivere e sentire.
Ho scritto una storiella, come se fosse una discussione di una persona che parla con me, della vita in generale. Se ne incontrano sempre persone che "attaccano" una discussione con noi, malgrado la nostra totale indifferenza alla discussione stessa.
Ecco cosa mi potrebbe capitare di sentire in un incontro con uno semi-sconosciuto:
"Come va signor Amato? La leggo spesso, sa? La situazione non è buona, ci prendono tutti per il culo. Ed io che sono anziano lo posso dire forte. Ma lei di politica ne parla sempre meno... Berlusconi è di nuovo presidente, io lo dicevo che non c'era due senza tre.
Tra qualche mese diremo tutti che si stava meglio quando si stava peggio, perchè una rondine non fa primavera. Il problema vero è che non ci sono più le mezze stagioni, anche se devo ammettere che solo chi semina raccoglie.
Viviamo in una società dove l'importante è partecipare, nessuno pensa però al fatto che a caval donato non si guarda in bocca. Qualcuno ancora c'è, in ogni modo, che continua a dire che l'erba del vicino è sempre più verde, ma la realtà ci porta sempre a pensare che gli anni bisestili portano male e di conseguenza meglio tardi che mai.
La vita, del resto, è come al ristorante, il conto si paga alla fine. Siamo stanchi di lottare e non ci sono più i giovani di una volta, c'è sempre l'eccezione alla regola però, ma il buongiorno si vede dal mattino.
Molti decidono di fare esperienza lontano da qui, ma la maggior parte prima o poi ritorna perchè mogli e buoi devono essere sempre dei paesi tuoi, ma non c'è mai fine al peggio.
La verità e la realtà ci fa spesso riflettere, sono sempre i migliori quelli che se ne vanno, oggi a me, domani a te. Tutti ovviamente abbiamo la voglia di fuggire da questa realtà confusa, e meglio tardi che mai. Dove andremo a finire di questo passo, penso a volte io?
Qui in Sicilia è sempre tutto un magna-magna, anche se la speranza è sempre l'ultima a morire. L'importante, comunque, è essere giovani dentro, è il vino rosso quello che fa buon sangue. Non si può andare più neanche al ristorante, una volta i cibi erano più sani e vale sempre la regola che del maiale non si butta via niente ed erano migliori gli anni di una volta.
Bisogna, in ogni caso, pensare sempre positivo e anche se c'è grossa crisi io penso che il mattone è sempre un buon investimento e se ci saranno delle difficoltà bisogna essere propositivi, anche se i panni sporchi si lavano in famiglia.
Comunque, che dobbiamo dire? Chi disprezza compra e i politici sono tutti ladri. E' la vita, che ci possiamo fare?
Arrivederci e grazie della chiacchierata signor Amato, e come dice lei... gira vota e firria...".
Enzo Amato
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