Berne troppo aumenta il rischio di aritmie pericolose. Dannoso anche non seguire la dieta mediterranea.
Cuore ballerino? Può darsi che stiate bevendo troppo caffè o che abbiate dimenticato i sani principi della dieta mediterranea: stando ai risultati di uno studio italiano, entrambi i fattori aumentano non poco il rischio di sviluppare forme di aritmia come la fibrillazione atriale.
I dati arrivano da un gruppo di medici dell'Università di Modena e Reggio Emilia: i ricercatori, partendo dal dato ormai acquisito che la dieta mediterranea riduce il rischio cardiovascolare, hanno voluto indagare un po' più a fondo gli effetti dell'alimentazione sullo sviluppo di aritmie, in particolare una fra le più comuni, la fibrillazione atriale.
Nello specifico, si è voluto valutare il ruolo degli antiossidanti, per capire quanto conta la qualità e la quantità di quelli che assumiamo attraverso la frutta, la verdura e altri alimenti. Compreso il caffè, una delle bevande più comuni in Italia e in tutti i Paesi del Mediterraneo: i suoi effetti sul sistema cardiovascolare dipendono soprattutto dalla caffeina, ma la bevanda contiene anche una certa dose di antiossidanti.
Il concetto che emerge dai risultati è chiaro: quanto più si aderisce ai principi della dieta mediterranea e si introducono antiossidanti a volontà, tanto meno si rischia di incappare nella fibrillazione atriale. Ma ci sono anche studi di segno opposto: al congresso europeo di cardiologia dello scorso anno fece discutere una ricerca secondo cui bere caffè riduceva la mortalità dopo un infarto.
Confusi, incerti di fronte alla tazzina? Niente paura, anche questi ultimi dati in fondo confermano quanto di poco è certo in caso di caffè e salute del cuore: chi non esagera non corre mai rischi. Basta non superare le 3-4 tazzine di espresso al giorno.
Cuore ballerino? Può darsi che stiate bevendo troppo caffè o che abbiate dimenticato i sani principi della dieta mediterranea: stando ai risultati di uno studio italiano, entrambi i fattori aumentano non poco il rischio di sviluppare forme di aritmia come la fibrillazione atriale.
I dati arrivano da un gruppo di medici dell'Università di Modena e Reggio Emilia: i ricercatori, partendo dal dato ormai acquisito che la dieta mediterranea riduce il rischio cardiovascolare, hanno voluto indagare un po' più a fondo gli effetti dell'alimentazione sullo sviluppo di aritmie, in particolare una fra le più comuni, la fibrillazione atriale.
Nello specifico, si è voluto valutare il ruolo degli antiossidanti, per capire quanto conta la qualità e la quantità di quelli che assumiamo attraverso la frutta, la verdura e altri alimenti. Compreso il caffè, una delle bevande più comuni in Italia e in tutti i Paesi del Mediterraneo: i suoi effetti sul sistema cardiovascolare dipendono soprattutto dalla caffeina, ma la bevanda contiene anche una certa dose di antiossidanti.
Il concetto che emerge dai risultati è chiaro: quanto più si aderisce ai principi della dieta mediterranea e si introducono antiossidanti a volontà, tanto meno si rischia di incappare nella fibrillazione atriale. Ma ci sono anche studi di segno opposto: al congresso europeo di cardiologia dello scorso anno fece discutere una ricerca secondo cui bere caffè riduceva la mortalità dopo un infarto.
Confusi, incerti di fronte alla tazzina? Niente paura, anche questi ultimi dati in fondo confermano quanto di poco è certo in caso di caffè e salute del cuore: chi non esagera non corre mai rischi. Basta non superare le 3-4 tazzine di espresso al giorno.
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