Scontro con il direttore Liofredi. "Solo problemi tecnici". "Bugiardo"
"Marco Travaglio ci sarà, se non c'è lui non c'è Annozero. Annozero e Travaglio sono la stessa cosa".
Michele Santoro lancia l'ultimatum alla Rai. Se non verrà firmato il contratto del suo più prestigioso (e discusso) collaboratore, il programma (che dovrebbe partire il 24 settembre) non andrà in onda.
Santoro: "Travaglio è irrinunciabile. Travaglio ha dichiarato da parte sua di non essere però ancora stato chiamato dall'Azienda per firmare il contratto".
Santoro parla di "contratti firmati solo una settimana prima dell'inizio del programma", di troupe al completo solo tre giorni prima "in un programma che ha come core business l'inchiesta filmata".
Legge un piano preciso dietro i ritardi, il conduttore. Ovvero "un attacco alle punte del servizio pubblico, ai programmi che ne incarnano lo spirito: le trasmissioni indicate da Berlusconi a Porta a Porta come fatte da 'farabutti' hanno tutte dei grossi problemi".
Poi tocca a Travaglio. Che si dice "mortificato" per tutta la situazione. Ma non rinuncia ad attaccare: "Oggi in tv entrano assassini, stupratori e canari ma nessuno mi ha spiegato cosa ho fatto di male, essendo tra l'altro incensurato. Almeno aspettino che io faccia qualcosa".
La tensione è alta. A conferma della tesi di chi vede nel tentativo di "normalizzazione" di alcuni programmi sgraditi al governo.
"Solo problemi tecnici legati al fatto che Santoro ha chiesto delle troupe particolari e degli operatori esterni", minimizza il direttore di rete, Massimo Liofredi.
Santoro esplode: "Sei un bugiardo. E querelami se vuoi, ma non ti conviene".
"Nessuna querela", replica Liofredi.
Controreplica del giornalista: "'Non lo fare perché tanto non ti conviene, la verità è che le troupe le abbiamo avute ieri".
Nell'attesa di sapere se le telecamere di Annozero si accenderanno, il titolo della trasmissione è già pronto. Si chiamerà "Farabutti" e parlerà della libertà di informazione.
"Marco Travaglio ci sarà, se non c'è lui non c'è Annozero. Annozero e Travaglio sono la stessa cosa".
Michele Santoro lancia l'ultimatum alla Rai. Se non verrà firmato il contratto del suo più prestigioso (e discusso) collaboratore, il programma (che dovrebbe partire il 24 settembre) non andrà in onda.
Santoro: "Travaglio è irrinunciabile. Travaglio ha dichiarato da parte sua di non essere però ancora stato chiamato dall'Azienda per firmare il contratto".
Santoro parla di "contratti firmati solo una settimana prima dell'inizio del programma", di troupe al completo solo tre giorni prima "in un programma che ha come core business l'inchiesta filmata".
Legge un piano preciso dietro i ritardi, il conduttore. Ovvero "un attacco alle punte del servizio pubblico, ai programmi che ne incarnano lo spirito: le trasmissioni indicate da Berlusconi a Porta a Porta come fatte da 'farabutti' hanno tutte dei grossi problemi".
Poi tocca a Travaglio. Che si dice "mortificato" per tutta la situazione. Ma non rinuncia ad attaccare: "Oggi in tv entrano assassini, stupratori e canari ma nessuno mi ha spiegato cosa ho fatto di male, essendo tra l'altro incensurato. Almeno aspettino che io faccia qualcosa".
La tensione è alta. A conferma della tesi di chi vede nel tentativo di "normalizzazione" di alcuni programmi sgraditi al governo.
"Solo problemi tecnici legati al fatto che Santoro ha chiesto delle troupe particolari e degli operatori esterni", minimizza il direttore di rete, Massimo Liofredi.
Santoro esplode: "Sei un bugiardo. E querelami se vuoi, ma non ti conviene".
"Nessuna querela", replica Liofredi.
Controreplica del giornalista: "'Non lo fare perché tanto non ti conviene, la verità è che le troupe le abbiamo avute ieri".
Nell'attesa di sapere se le telecamere di Annozero si accenderanno, il titolo della trasmissione è già pronto. Si chiamerà "Farabutti" e parlerà della libertà di informazione.
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