Uno degli ultimi tasselli nella composizione dei nuovi vertici Rai riguarda la nomina dei direttori del Tg3 e di Raitre.
Si attende, di fatto, il congresso del Pd che nominerà il nuovo segretario del partito prima di prendere questa "delicata" decisione. Ma circolano le ipotesi di Giovanni Minoli a Raitre e di Enrico Mentana al Tg3.
Mentre in Rai si dà per certa l'eliminazione immotivata di Paolo Ruffini dalla direzione di Raitre, si fanno avanti sui giornali ipotesi consistenti sui nomi chiamati a sostituirlo.
Aldo Grasso dà praticamente per certa la nomina di Giovanni Minoli, il cui nome può raccogliere gradimenti da destra e da sinistra: "Da una parte (Pdl) può riscuotere il bonus che si era giocato a favore di Saccà, dall'altra (Pd) pare che sia intervenuto a suo favore D'Alema".
Per quanto riguarda il Tg3 la lotta, se possibile, è ancora più aspra: si fa avanti il nome di Enrico Mentana, indicato da una parte dell'intellighenzia del Pd, ma non condivisa dai vertici del partito, come dicevamo in attesa di indicare la sua nuova guida nel congresso del 25 ottobre.
Un'ipotesi per alcuni pericolosa, per altri una garanzia di "antiberlusconismo". Staremo a vedere: manca più di un mese allo scioglimento della prognosi.
Si attende, di fatto, il congresso del Pd che nominerà il nuovo segretario del partito prima di prendere questa "delicata" decisione. Ma circolano le ipotesi di Giovanni Minoli a Raitre e di Enrico Mentana al Tg3.
Mentre in Rai si dà per certa l'eliminazione immotivata di Paolo Ruffini dalla direzione di Raitre, si fanno avanti sui giornali ipotesi consistenti sui nomi chiamati a sostituirlo.
Aldo Grasso dà praticamente per certa la nomina di Giovanni Minoli, il cui nome può raccogliere gradimenti da destra e da sinistra: "Da una parte (Pdl) può riscuotere il bonus che si era giocato a favore di Saccà, dall'altra (Pd) pare che sia intervenuto a suo favore D'Alema".
Per quanto riguarda il Tg3 la lotta, se possibile, è ancora più aspra: si fa avanti il nome di Enrico Mentana, indicato da una parte dell'intellighenzia del Pd, ma non condivisa dai vertici del partito, come dicevamo in attesa di indicare la sua nuova guida nel congresso del 25 ottobre.
Un'ipotesi per alcuni pericolosa, per altri una garanzia di "antiberlusconismo". Staremo a vedere: manca più di un mese allo scioglimento della prognosi.
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