
Esce il libro-diario della popstar. Dopo il successo, ma anche dopo crisi esistenziali e dubbi di ogni genere, racconta la sua vita, dalla bulimia alla difficoltà di accettare la sua omosessualità. "Ma ora vivo meglio"

C'è tutto Tiziano Ferro in queste pagine, mettendo fine una volte per tutte alle voci ricorrenti sulla sua omosessualità, e più in generale al riserbo assoluto di cui si era circondato in questi anni.

A causa di questa negazione, racconta Ferro, ha vissuto anni molto difficili, malgrado il successo internazionale di cui ha goduto e malgrado la passione ancora oggi inalterata per il suo mestiere. Ora, sembra, gli si pone davanti una vita completamente nuova. Essere gay non è un crimine, e la sua rinascita parte da questa ovvia, ma a volte non scontata, considerazione.

Che cosa succederà dopo? Niente sarà più come prima. Un paio di anni fa ho iniziato un percorso di analisi. Da tempo non stavo bene, e avevo capito di dover riprendere in mano una serie di cose, a partire dal mio rapporto con l'omosessualità. Così, al termine dello scorso anno, sono arrivato a una conclusione: volevo vivere quella parte di me, smettere di considerarla un mostro, qualcosa di negativo, addirittura invalidante".

Poi arrivò il successo travolgente e Tiziano, incapace di "chiarirmi con me stesso" sui suoi sentimenti, scelse di non viverli. "Non posso puntare il dito contro nessuno, solo contro me stesso. Tuttora non so spiegarmi perché considerassi l'omosessualità una specie di 'malattia'... Non ho la presunzione di salvare nessuno, ma se il mio libro potesse aiutare qualcuno a evitare di perdere tutti gli anni che ho buttato via io, sarei felice".

Ora che quella condivisione è diventata realtà, è pronto a vivere pienamente. "Cerco l'amore, la parte della vita che mi è mancata finora... Per il momento sono solo, ma spero presto di non esserlo più".
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