Ruffini cacciato da Raitre, è polemica. Protestano Floris, Dandini, Lucarelli.
Provoca reazioni e fa discutere, il caso Ruffini. Direttore di una Raitre in ottima salute, per ascolti e gradimento, ma a cui il direttore generale Mauro Masi ha già annunciato che verrà sostituito, nel corso del cda di mercoledì prossimo.
E così, oggi, è il giorno delle proteste. A partire da quelle dei volti noti della rete: Giovanni Floris, Serena Dandini, Carlo Lucarelli.
Giovanni Floris (Ballarò): "Credo che uno come Ruffini ogni azienda starebbe attenta a tenerselo stretto, essendo quello che ha tirato su la rete migliore, con i migliori ascolti e la migliore qualità. E dunque io penso che se il Consiglio di amministrazione e i vertici Rai si occupano di Raitre debba essere solo per confermare una volta per tutte Paolo Ruffini ed evitare che si vada avanti ogni settimana chiedendosi se viene o no sostituito il direttore".
Ma questo non avverrà, come Masi ha già confermano a colui che sarà allontanato.
Serena Dandini (Parla con me): "Per usare una parola gentile, l'idea di mandar via Ruffini mi sembra quantomeno inopportuna. E' assurdo, il mondo sembra andare al contrario: lo si vuole punire perchè è andato troppo bene? E' vero che il presidente del Consiglio ha più volte fatto capire che Raitre è una rete che non gli piace, ma dal momento che ce ne sono altre, in tv non è mica obbligato a guardarla, può cambiare sempre canale".
Carlo Lucarelli (Blu notte): "Perchè cambiare allora? Non è che stiamo cambiando quando le cose funzionano proprio perchè funzionano? Questo è un sospetto molto antipatico che ci farà lavorare comunque male".
Dario Franceschini (Pd): "Nominare il direttore di rete non è compito della politica, ma chiedere al governo di rispettare l'autonomia della tv pubblica è compito della politica".
Pierluigi Bersani (segretario Pd): "Vergognosa la continua pretesa della politica di voler dettare legge nel mondo dell'informazione".
Cacciando Ruffini non vogliono soffocare solo Raitre, dando esecuzione ad una rappresaglia più volte annunciata dai fedelissimi del presidente del Consiglio.
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