Questa sera, in prima serata su Raitre, la coppia Fazio-Saviano si ricompone per uno speciale di Che tempo che fa: "Dall'inferno alla bellezza" .
Il riferimento all'ultimo libro dello scrittore campano è evidente, ma non sarà la camorra il tema principale della serata, bensì la riproposizione di "storie" di libertà negata, che somigliano un pò a quella dello stesso Saviano.
Per fare cultura, per divulgare valori e arrivare al cuore delle persone bisogna utilizzare la televisione?
Forse si: ne è una dimostrazione Roberto Saviano. Se spesso il tubo catodico è stato visto con distacco e supponenza dai grandi intellettuali del nostro tempo, l'autore di "Gomorra" ha deciso di sfruttare a pieno le potenzialità del mezzo televisivo, consapevole che la coscienza collettiva nasce a volte proprio tra uno zapping e l'altro.
La sua storia e la sua missione sono oramai noti ai più: una vita in controtendenza, un affronto al sistema mafioso cha ha minato la sua libertà e la sua "normalità". In televisione Saviano è magnetico, non solo per la sua storia, ma anche per la sua immediatezza e per il linguaggio chiaro e intenso.
Ne sa qualcosa Daria Bignardi che quest'anno con la puntata de "L'era glaciale" a lui dedicata ha fatto il record di ascolti della sua personale stagione, così come lo conosce bene Fabio Fazio che lo ha già ospitato più di una volta a "Che Tempo che fa".
Roberto Saviano: "Il titolo della serata vuole dire una cosa semplice, vuole ricordare che da un lato esistono la libertà e la bellezza necessarie per chi scrive e per chi vive, dall'altro esiste il loro contrario, la loro negazione... E' possibile che ancora oggi, l'Uomo, nella sua accezione più ampia, debba passare necessariamente attraverso l'inferno per raggiungere la bellezza?"
Il riferimento all'ultimo libro dello scrittore campano è evidente, ma non sarà la camorra il tema principale della serata, bensì la riproposizione di "storie" di libertà negata, che somigliano un pò a quella dello stesso Saviano.
Per fare cultura, per divulgare valori e arrivare al cuore delle persone bisogna utilizzare la televisione?
Forse si: ne è una dimostrazione Roberto Saviano. Se spesso il tubo catodico è stato visto con distacco e supponenza dai grandi intellettuali del nostro tempo, l'autore di "Gomorra" ha deciso di sfruttare a pieno le potenzialità del mezzo televisivo, consapevole che la coscienza collettiva nasce a volte proprio tra uno zapping e l'altro.
La sua storia e la sua missione sono oramai noti ai più: una vita in controtendenza, un affronto al sistema mafioso cha ha minato la sua libertà e la sua "normalità". In televisione Saviano è magnetico, non solo per la sua storia, ma anche per la sua immediatezza e per il linguaggio chiaro e intenso.
Ne sa qualcosa Daria Bignardi che quest'anno con la puntata de "L'era glaciale" a lui dedicata ha fatto il record di ascolti della sua personale stagione, così come lo conosce bene Fabio Fazio che lo ha già ospitato più di una volta a "Che Tempo che fa".
Roberto Saviano: "Il titolo della serata vuole dire una cosa semplice, vuole ricordare che da un lato esistono la libertà e la bellezza necessarie per chi scrive e per chi vive, dall'altro esiste il loro contrario, la loro negazione... E' possibile che ancora oggi, l'Uomo, nella sua accezione più ampia, debba passare necessariamente attraverso l'inferno per raggiungere la bellezza?"
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