Trovata morta la trans Brenda. E' il secondo morto del caso Marrazzo.
Aveva detto di essere stata minacciata. Forse voleva scappare: trovate in casa delle valigie pronte
Si infittisce il mistero sul caso Marrazzo. E' stata trovata morta carbonizzata la trans brasiliana Brenda, coinvolta nella vicenda di sesso, droga e ricatti che ha portato alle dimissioni del presidente della Regione. Brenda era in queste condizioni nel suo appartamento, un seminterrato trasformato in appartamento, in via Due Ponti, a Roma.
Il corpo non presenta segni di violenza. Secondo le prime testimonianze, accanto al cadavere era stata trovata una bottiglia di whisky. Ma le sue colleghe avrebbero riferito che ieri sera Brenda era sobria anche se molto giù di morale: avrebbe detto loro che non ce la faceva più ad andare avanti.
Un particolare significativo: nel suo appartamento sono stata trovate delle valigie pronte. Forse si preparava a lasciare Roma e l'Italia.
I vicini (la trans viveva in un deposito adibito ad appartamento) hanno riferito di aver sentito del trambusto nella notte provenire da quell'appartamento, ma solo poco dopo le 4, quando si è sviluppato l'incendio, sono stati chiamati i pompieri.
La transessuale brasiliana coinvolta nel caso per i rapporti che avrebbe intrattenuto con Marrazzo, era stata ascoltata in procura a Roma, come testimone, nell'ambito dell'inchiesta sul presunto ricatto ai danni dell'ex presidente della Regione Lazio il 2 novembre scorso.
L'audizione del viado svolta di fronte al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli doveva chiarire tra l'altro, la questione dell'esistenza di un secondo video in cui apparirebbe Marrazzo e del quale hanno fatto cenno alcuni transessuali.
Pochi giorni dopo, il 9 novembre, Brenda era rimasta coinvolta in una rissa dalla quale era uscita con ferite al volto. Era stata fermata dai carabinieri in via Biroli, sulla via Cassia. I militari in quell'occasione dovettero difendersi perché la trans dava in escandescenza. In quell'occasione gli era stato anche rubato il telefono cellulare.
Brenda è il secondo morto della vicenda Marrazzo. Il primo è Gianmarino Cafasso, protettore di transessuali, stroncato da un'overdose di cocaina nel settembre scorso in circostanze non ancora del tutto chiarite: l'allarme, infatti, fu dato solo la mattina dopo dalla trans che era con lui.
Aveva detto di essere stata minacciata. Forse voleva scappare: trovate in casa delle valigie pronte
Si infittisce il mistero sul caso Marrazzo. E' stata trovata morta carbonizzata la trans brasiliana Brenda, coinvolta nella vicenda di sesso, droga e ricatti che ha portato alle dimissioni del presidente della Regione. Brenda era in queste condizioni nel suo appartamento, un seminterrato trasformato in appartamento, in via Due Ponti, a Roma.
Il corpo non presenta segni di violenza. Secondo le prime testimonianze, accanto al cadavere era stata trovata una bottiglia di whisky. Ma le sue colleghe avrebbero riferito che ieri sera Brenda era sobria anche se molto giù di morale: avrebbe detto loro che non ce la faceva più ad andare avanti.
Un particolare significativo: nel suo appartamento sono stata trovate delle valigie pronte. Forse si preparava a lasciare Roma e l'Italia.
I vicini (la trans viveva in un deposito adibito ad appartamento) hanno riferito di aver sentito del trambusto nella notte provenire da quell'appartamento, ma solo poco dopo le 4, quando si è sviluppato l'incendio, sono stati chiamati i pompieri.
La transessuale brasiliana coinvolta nel caso per i rapporti che avrebbe intrattenuto con Marrazzo, era stata ascoltata in procura a Roma, come testimone, nell'ambito dell'inchiesta sul presunto ricatto ai danni dell'ex presidente della Regione Lazio il 2 novembre scorso.
L'audizione del viado svolta di fronte al procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e dal sostituto Rodolfo Sabelli doveva chiarire tra l'altro, la questione dell'esistenza di un secondo video in cui apparirebbe Marrazzo e del quale hanno fatto cenno alcuni transessuali.
Pochi giorni dopo, il 9 novembre, Brenda era rimasta coinvolta in una rissa dalla quale era uscita con ferite al volto. Era stata fermata dai carabinieri in via Biroli, sulla via Cassia. I militari in quell'occasione dovettero difendersi perché la trans dava in escandescenza. In quell'occasione gli era stato anche rubato il telefono cellulare.
Brenda è il secondo morto della vicenda Marrazzo. Il primo è Gianmarino Cafasso, protettore di transessuali, stroncato da un'overdose di cocaina nel settembre scorso in circostanze non ancora del tutto chiarite: l'allarme, infatti, fu dato solo la mattina dopo dalla trans che era con lui.
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