In questi giorni pensavo a quanto spesso capita di essere "cattivi", duri, intolleranti, acidi.
Negli angoli più oscuri della nostra società si nascondono persone veramente cattive, prive di sensibilità. Sentono l'odore della bontà nella loro vittima, percepiscono l'ormone della fiducia e della solarità, se ne cibano e ne fanno la loro forza per distruggere, uccidere, annientare senza pietà.
Mi veniva da pensare anche, che la "cattiveria" o la durezza possono avere origini diverse. In alcuni casi nascono dall'egoismo, dall'arroganza, dalla avidità, dalla voglia di prevaricare o dal desiderio di perseguire fini personali sempre e comunque, o anche banalmente dalla superficialità di certi atteggiamenti.
Ma in altri casi "cattiveria" e durezza sono lo sfogo, certo ingiustificato, di un dolore piccolo o grande che si prova quando ti senti tradito o calpestato in ciò che senti profondamente tuo. Oppure quando sei lasciato solo ad affrontare una prova difficile o non riesci a farti una ragione di qualcosa che ti ha colpito e ti ha accasciato.
Se non si riesce a dominarlo e a dargli un significato: il dolore fa diventare "cattivi". C'è da dire che la nostra società, quella di oggi, è piena di gente cattiva.
Ci si sente dire, spesso, da chi ci sta di fronte: "Sei incazzato per le cose tue e te la prendi con me?".
Personalmente, a volte mi accorgo che nel dare sfogo alla sofferenza piccola o grande che ho dentro sono duro con chi ho di fronte. E alla fine sto male due volte. Perchè sto soffrendo per un qualche motivo e perchè mi accorgo che le mie reazioni hanno fatto male a qualcun altro.
Quanto sarebbe importante non essere soli nell'affrontare certe situazioni dolorose: per attenuarle, per dar loro un senso, per soffrire meno, per non far soffrire chi incontri in quei momenti. E quanto è importante, quando ci si trova di fronte a una persona "cattiva", provare a capire se è veramente uno stronzo o solo uno che sta soffrendo e magari ti sta chiedendo, a modo suo, aiuto.
Sono persone che mettono in dubbio qualsiasi cosa per darsi delle arie probabilmente, o perchè non hanno niente di meglio da fare. Le persone veramente cattive di nascita sono infelici, insoddisfatte e invidiose e cercano la soddisfazione nella distruzione lenta e dolorosa delle loro vittime.
Sono coloro che ti criticano perché ti vorrebbero diverso perché vedono in te quello che loro non saranno mai. Da qui scaturisce l'invidia, che nasce dal cuore di coloro che non sanno accettare la tua felicità e non sono tuoi veri amici. Persone che rendono amara la vita.
In fin dei conti, però, non sono nessuno per dire cosa si può fare per risolvere i problemi della vita. Volevo solamente condividere con voi questa "esperienza", sperando che possa avervi interessato, nel qual caso sarò contento di avervene parlato in questa rubrica.
Negli angoli più oscuri della nostra società si nascondono persone veramente cattive, prive di sensibilità. Sentono l'odore della bontà nella loro vittima, percepiscono l'ormone della fiducia e della solarità, se ne cibano e ne fanno la loro forza per distruggere, uccidere, annientare senza pietà.
Mi veniva da pensare anche, che la "cattiveria" o la durezza possono avere origini diverse. In alcuni casi nascono dall'egoismo, dall'arroganza, dalla avidità, dalla voglia di prevaricare o dal desiderio di perseguire fini personali sempre e comunque, o anche banalmente dalla superficialità di certi atteggiamenti.
Ma in altri casi "cattiveria" e durezza sono lo sfogo, certo ingiustificato, di un dolore piccolo o grande che si prova quando ti senti tradito o calpestato in ciò che senti profondamente tuo. Oppure quando sei lasciato solo ad affrontare una prova difficile o non riesci a farti una ragione di qualcosa che ti ha colpito e ti ha accasciato.
Se non si riesce a dominarlo e a dargli un significato: il dolore fa diventare "cattivi". C'è da dire che la nostra società, quella di oggi, è piena di gente cattiva.
Ci si sente dire, spesso, da chi ci sta di fronte: "Sei incazzato per le cose tue e te la prendi con me?".
Personalmente, a volte mi accorgo che nel dare sfogo alla sofferenza piccola o grande che ho dentro sono duro con chi ho di fronte. E alla fine sto male due volte. Perchè sto soffrendo per un qualche motivo e perchè mi accorgo che le mie reazioni hanno fatto male a qualcun altro.
Quanto sarebbe importante non essere soli nell'affrontare certe situazioni dolorose: per attenuarle, per dar loro un senso, per soffrire meno, per non far soffrire chi incontri in quei momenti. E quanto è importante, quando ci si trova di fronte a una persona "cattiva", provare a capire se è veramente uno stronzo o solo uno che sta soffrendo e magari ti sta chiedendo, a modo suo, aiuto.
Sono persone che mettono in dubbio qualsiasi cosa per darsi delle arie probabilmente, o perchè non hanno niente di meglio da fare. Le persone veramente cattive di nascita sono infelici, insoddisfatte e invidiose e cercano la soddisfazione nella distruzione lenta e dolorosa delle loro vittime.
Sono coloro che ti criticano perché ti vorrebbero diverso perché vedono in te quello che loro non saranno mai. Da qui scaturisce l'invidia, che nasce dal cuore di coloro che non sanno accettare la tua felicità e non sono tuoi veri amici. Persone che rendono amara la vita.
In fin dei conti, però, non sono nessuno per dire cosa si può fare per risolvere i problemi della vita. Volevo solamente condividere con voi questa "esperienza", sperando che possa avervi interessato, nel qual caso sarò contento di avervene parlato in questa rubrica.
Enzo Amato
dalla rubrica di Marsala c'è "Gira Vota e Firria"
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