Sempre più automobilisti indisciplinati, sempre più pazzi che guidano per strada, sempre più automobili che cambiano all'improvviso direzione senza che le frecce si accendano. Non si ha più rispetto per i motociclisti, per i pedoni, per gli altri che sono alla guida di un qualsiasi mezzo per strada. Noto che ad ogni mia uscita per le vie della nostra città c'è sempre più di uno che non rispetta le regole fondamentali civili della circolazione.
Lo vedo solo io o è una cosa che percepite anche voi? Nessuno che rispetta i limiti di velocità, ad un incrocio se ne vedono di tutti i colori, e non soltanto i tre che alternativamente cambiano nel semaforo. Ognuno fa cosa cavolo crede giusto (per lui) di fare.
Poi leggiamo però di morti per le strade, di feriti, di incidenti che coinvolgono persone che viaggiano per la propria strada serenamente.
Gli incidenti sulle strade sono una strage continua, e continuano a essere fra le principali cause di morte in Italia. Vi leggo alcune statistiche uscite alcuni giorni fa. Soltanto nella prima settimana di novembre il bilancio è di 21 morti, 10 con meno di trent'anni d'età; i feriti 768. Ogni giorno in Italia 15 persone perdono la vita.
Sembra una guerra civile. Ecco perché si continua a parlare di emergenza. E domenica scorsa persino il pontefice ha ricordato le vittime della strada nel suo Angelus e inviato a maggiore prudenza.
Dal 1° luglio 2003, comunque, con l'introduzione della patente a punti gli incidenti sono diminuiti. Nel 2002 vi furono 265 mila incidenti, nel 2008 si è arrivati a 215 mila, 50 mila in meno rispetto ai livelli raggiunti quando i punti sulla patente ancora non esistevano.
Ma non basta, non ci dobbiamo accontentare. Luglio è il mese più funestato da morti sulle strade. Il giorno con più vittime è il sabato e le 18 l'ora peggiore. Di notte si verificano meno incidenti ma sono più pericolosi, in particolare nei fine settimana. Oltre il 90% degli incidenti si potrebbe evitare perchè è causato da comportamenti scorretti e distrazione. Alte anche le percentuali delle persone che hanno assunto alcol o sostanze stupefacenti.
Ogni 10 persone che perdono la vita sulla strada uno è un pedone, e purtroppo il loro numero è incredibilmente in aumento. Aumentano, infatti, quelli che muoiono investiti mentre attraversano la strada, camminano o sono fermi ad aspettare l'autobus.
L'Unione Europea ha posto come obiettivo una riduzione entro il 2010 del 50% dei morti registrati nel 2000. L'Italia non ce la farà, il nostro Paese è all'undicesimo posto nel tentativo di raggiungere l'obiettivo, con un calo del 33% del numero dei morti sulle strada. Alcuni Paesi sono stati in grado di raggiungere l'obiettivo: il Lussemburgo, il Portogallo e la Lettonia. Vicini all'obiettivo sono la Francia, la Spagna e la Germania. In Romania e Bulgaria le vittime sono addirittura aumentate.
Lo vedo solo io o è una cosa che percepite anche voi? Nessuno che rispetta i limiti di velocità, ad un incrocio se ne vedono di tutti i colori, e non soltanto i tre che alternativamente cambiano nel semaforo. Ognuno fa cosa cavolo crede giusto (per lui) di fare.
Poi leggiamo però di morti per le strade, di feriti, di incidenti che coinvolgono persone che viaggiano per la propria strada serenamente.
Gli incidenti sulle strade sono una strage continua, e continuano a essere fra le principali cause di morte in Italia. Vi leggo alcune statistiche uscite alcuni giorni fa. Soltanto nella prima settimana di novembre il bilancio è di 21 morti, 10 con meno di trent'anni d'età; i feriti 768. Ogni giorno in Italia 15 persone perdono la vita.
Sembra una guerra civile. Ecco perché si continua a parlare di emergenza. E domenica scorsa persino il pontefice ha ricordato le vittime della strada nel suo Angelus e inviato a maggiore prudenza.
Dal 1° luglio 2003, comunque, con l'introduzione della patente a punti gli incidenti sono diminuiti. Nel 2002 vi furono 265 mila incidenti, nel 2008 si è arrivati a 215 mila, 50 mila in meno rispetto ai livelli raggiunti quando i punti sulla patente ancora non esistevano.
Ma non basta, non ci dobbiamo accontentare. Luglio è il mese più funestato da morti sulle strade. Il giorno con più vittime è il sabato e le 18 l'ora peggiore. Di notte si verificano meno incidenti ma sono più pericolosi, in particolare nei fine settimana. Oltre il 90% degli incidenti si potrebbe evitare perchè è causato da comportamenti scorretti e distrazione. Alte anche le percentuali delle persone che hanno assunto alcol o sostanze stupefacenti.
Ogni 10 persone che perdono la vita sulla strada uno è un pedone, e purtroppo il loro numero è incredibilmente in aumento. Aumentano, infatti, quelli che muoiono investiti mentre attraversano la strada, camminano o sono fermi ad aspettare l'autobus.
L'Unione Europea ha posto come obiettivo una riduzione entro il 2010 del 50% dei morti registrati nel 2000. L'Italia non ce la farà, il nostro Paese è all'undicesimo posto nel tentativo di raggiungere l'obiettivo, con un calo del 33% del numero dei morti sulle strada. Alcuni Paesi sono stati in grado di raggiungere l'obiettivo: il Lussemburgo, il Portogallo e la Lettonia. Vicini all'obiettivo sono la Francia, la Spagna e la Germania. In Romania e Bulgaria le vittime sono addirittura aumentate.
Enzo Amato
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