Il ministro per l'attuazione del programma di governo, Gianfranco Rotondi, è contrario alla pausa pranzo.
Ho deciso di non aggiungere una parola, è tutto "virgolettato", parole del ministro. In fondo all'articolo trovate un mio "commento".
"È un danno per il lavoro. Non mi piace questa ritualità che blocca tutta l'Italia. La pausa pranzo è un danno per il lavoro, ma anche per l'armonia della giornata. Non mi è mai piaciuta questa ritualità".
"Certo, non possiamo imporre ai lavoratori quando mangiare, ma ho scoperto che le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare. Chiunque svolga un'attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo".
"Non ho fatto nessuna proposta di abolire la pausa pranzo, ho solo detto che io l'ho abolita da vent'anni e lo stesso consiglio alla Camera dei deputati, perchè quella è l'ora in cui si lavora meglio".
"Si capisce che i lavoratori devono avere le loro pause e devono mangiare, magari sarebbe utile che ognuno si gestisse questa pausa come crede, ma è chiaro che è impossibile".
"Casomai sarebbe meglio distribuirla in modo diverso, come avviene negli altri Paesi. In Germania, ad esempio, per incentivare la produttività la pausa pranzo in alcuni posti di lavoro dura mezz'ora, mentre si estende a 45 minuti per chi lavora oltre le 9 ore".
"I tedeschi trascorrono la propria pausa pranzo lavorando. In Inghilterra molti dipendenti vi rinunciano o la riducono, sia nei minuti che nel numero di pause nel corso dell'intera settimana. In Canada e Svezia si pranza davanti alla scrivania".
Ho deciso di non aggiungere una parola, è tutto "virgolettato", parole del ministro. In fondo all'articolo trovate un mio "commento".
"È un danno per il lavoro. Non mi piace questa ritualità che blocca tutta l'Italia. La pausa pranzo è un danno per il lavoro, ma anche per l'armonia della giornata. Non mi è mai piaciuta questa ritualità".
"Certo, non possiamo imporre ai lavoratori quando mangiare, ma ho scoperto che le ore più produttive sono proprio quelle in cui ci si accinge a pranzare. Chiunque svolga un'attività in modo autonomo, abolirebbe la pausa pranzo".
"Non ho fatto nessuna proposta di abolire la pausa pranzo, ho solo detto che io l'ho abolita da vent'anni e lo stesso consiglio alla Camera dei deputati, perchè quella è l'ora in cui si lavora meglio".
"Si capisce che i lavoratori devono avere le loro pause e devono mangiare, magari sarebbe utile che ognuno si gestisse questa pausa come crede, ma è chiaro che è impossibile".
"Casomai sarebbe meglio distribuirla in modo diverso, come avviene negli altri Paesi. In Germania, ad esempio, per incentivare la produttività la pausa pranzo in alcuni posti di lavoro dura mezz'ora, mentre si estende a 45 minuti per chi lavora oltre le 9 ore".
"I tedeschi trascorrono la propria pausa pranzo lavorando. In Inghilterra molti dipendenti vi rinunciano o la riducono, sia nei minuti che nel numero di pause nel corso dell'intera settimana. In Canada e Svezia si pranza davanti alla scrivania".
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