Sicilia. Frattura nel centrodestra: l'assemblea regionale boccia il documento di programmazione economica.
L'Ars boccia il Dpef del governo siciliano guidato da Raffaele Lombardo. Pdl e Udc votano contro assieme al Pd. Si consuma, dunque, un'altra fragorosa frattura nel centrodestra. L'assemblea, con 28 voti a favore e 41 contrari, ha detto no all'ordine del giorno del Mpa e del Gruppo Sicilia - che raccoglie i ribelli vicini a Gianfranco Miccichè (e Giulia Adamo) e gli ex finiani - che si esprimeva a favore del Documento di programmazione economica e finanziaria del governo Lombardo.
Il capogruppo del Pd all'Ars, Cracolici: "È la conclusione del governo Lombardo. È bene, a questo punto, che Lombardo dichiari la fine di questo secondo tentativo. È la fine di questa maggioranza. Benvenuti all'opposizione a molti parlamentari del Pdl. La bocciatura dimostra non solo l'inadeguatezza di questo strumento programmatico, ma anche che il presidente della Regione non ha più una maggioranza in aula che gli consenta di portare avanti la sua azione politica".
Il deputato del Pdl Caputo: "Quando si governa per dividere, invece di unire, i risultati sono devastanti e lasciano la Sicilia priva di un governo che abbia la maggioranza. Adesso il presidente Lombardo è bene che tragga le sue conseguenze politiche ed istituzionali".
Lombardo, però, non getta la spugna: "Non indietreggerò di un millimetro. Nessuno si faccia illusioni. Io verificherò se c'è sufficiente volontà di operare per riformare un sistema pieno di marciume, saccheggi e sprechi che sto cercando di cambiare con tutte le mie forze e la collaborazione degli uomini di buona volontà. Non indietreggerò di un millimetro. Nessuno si faccia illusioni: lo devo ai siciliani e alla mia coscienza".
L'Ars boccia il Dpef del governo siciliano guidato da Raffaele Lombardo. Pdl e Udc votano contro assieme al Pd. Si consuma, dunque, un'altra fragorosa frattura nel centrodestra. L'assemblea, con 28 voti a favore e 41 contrari, ha detto no all'ordine del giorno del Mpa e del Gruppo Sicilia - che raccoglie i ribelli vicini a Gianfranco Miccichè (e Giulia Adamo) e gli ex finiani - che si esprimeva a favore del Documento di programmazione economica e finanziaria del governo Lombardo.
Il capogruppo del Pd all'Ars, Cracolici: "È la conclusione del governo Lombardo. È bene, a questo punto, che Lombardo dichiari la fine di questo secondo tentativo. È la fine di questa maggioranza. Benvenuti all'opposizione a molti parlamentari del Pdl. La bocciatura dimostra non solo l'inadeguatezza di questo strumento programmatico, ma anche che il presidente della Regione non ha più una maggioranza in aula che gli consenta di portare avanti la sua azione politica".
Il deputato del Pdl Caputo: "Quando si governa per dividere, invece di unire, i risultati sono devastanti e lasciano la Sicilia priva di un governo che abbia la maggioranza. Adesso il presidente Lombardo è bene che tragga le sue conseguenze politiche ed istituzionali".
Lombardo, però, non getta la spugna: "Non indietreggerò di un millimetro. Nessuno si faccia illusioni. Io verificherò se c'è sufficiente volontà di operare per riformare un sistema pieno di marciume, saccheggi e sprechi che sto cercando di cambiare con tutte le mie forze e la collaborazione degli uomini di buona volontà. Non indietreggerò di un millimetro. Nessuno si faccia illusioni: lo devo ai siciliani e alla mia coscienza".
Nessun commento:
Posta un commento