Marsala: scompare dalle edicole il quotidiano "La Sicilia".
Misteriosamente scomparse, questa mattina, da tutte le edicole di Marsala, tutte le copie del quotidiano "La Sicilia". Ignoti i motivi di tale episodio: certo è che il giornale, a differenza di altri, riportava come articolo principale un pezzo di giudiziaria relativo a una truffa allo Stato in cui ci sono due imputati: il farmacista Polizzotti e Dario Gizzi.
Questo il pezzo integrale a firma di Antonio Pizzo:
Truffa ai danni dello Stato. E' questa l'accusa mossa all'amministratore della cantina vinicola ''Fondo Antico'', Giuseppe Polizzotti, e a Dario Gizzi, rappresentante di un'industria trevigiana (Della Toffola) che produce attrezzature per l'enologia e titolare di un società (Alen Projet) che per la prima opera come una sorta di concessionaria.
L'amministratore della Fondo Antico (stabilimento vinicolo in contrada Rilievo, a Trapani) e Gizzi sono finiti sotto processo, davanti al giudice monocratico Annalisa Amato, a seguito di un'indagine svolta dalla Guardia di finanza nel campo delle richieste di contributo avanzate allo Stato attraverso la legge 488 del 1992, varata per lo sviluppo delle aree economicamente depresse del Mezzogiorno.
Al centro dell'indagine (i fatti contestati sono relativi al periodo 1999-2001) ci sono fatture emesse dall'Alen Projet per l'acquisto, da parte della ditta vinicola, di macchinari, per i quali lo Stato ha erogato contributi per circa un milione di euro. Le Fiamme Gialle hanno, poi, accertato una differenza di circa 250 milioni di lire tra il prezzo di partenza dei macchinari, all'atto della cessione da parte dell'industria veneta, e quello pagato da Fondo Antico all'Alen Projet.
Su questo, ieri, in aula, ha testimoniato il maggiore Giuseppe Coppola, ex comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Trapani. L'ufficiale, rispondendo alle domande dell'avvocato difensore Paolo Paladino, ha parlato di "versamenti per contanti non giustificabili da Fondo Antico ad Alen Projet", affermando che "verosimilmente, con questo sistema si voleva far figurare una maggiore disponibilità economica". E che "l'analisi dei conti correnti fa presumere ritorni di somme all'azienda trapanese".
L'amministratore della ditta vinicola sostiene, però, di essere estraneo ai rapporti tra l'industria trevigianana e la società concessionaria, dichiarando, inoltre, che "dalle carte degli organi inquirenti si evince che non c'è stato alcun movimento di denaro e che tutto è stato controllato dagli investigatori"’.
"All'azienda non è stata applicata alcuna misura (nessun sequestro, ndr) e pertanto sono estremamente fiducioso nell'operato della magistratura".
La prossima udienza sarà il 20 gennaio, quando a rispondere alle domande del pm Laura Cerroni e dei difensori (altro legale è il romano Enrico Zappasodi) saranno altri due militari delle Fiamme Gialle".
Misteriosamente scomparse, questa mattina, da tutte le edicole di Marsala, tutte le copie del quotidiano "La Sicilia". Ignoti i motivi di tale episodio: certo è che il giornale, a differenza di altri, riportava come articolo principale un pezzo di giudiziaria relativo a una truffa allo Stato in cui ci sono due imputati: il farmacista Polizzotti e Dario Gizzi.
Questo il pezzo integrale a firma di Antonio Pizzo:
Truffa ai danni dello Stato. E' questa l'accusa mossa all'amministratore della cantina vinicola ''Fondo Antico'', Giuseppe Polizzotti, e a Dario Gizzi, rappresentante di un'industria trevigiana (Della Toffola) che produce attrezzature per l'enologia e titolare di un società (Alen Projet) che per la prima opera come una sorta di concessionaria.
L'amministratore della Fondo Antico (stabilimento vinicolo in contrada Rilievo, a Trapani) e Gizzi sono finiti sotto processo, davanti al giudice monocratico Annalisa Amato, a seguito di un'indagine svolta dalla Guardia di finanza nel campo delle richieste di contributo avanzate allo Stato attraverso la legge 488 del 1992, varata per lo sviluppo delle aree economicamente depresse del Mezzogiorno.
Al centro dell'indagine (i fatti contestati sono relativi al periodo 1999-2001) ci sono fatture emesse dall'Alen Projet per l'acquisto, da parte della ditta vinicola, di macchinari, per i quali lo Stato ha erogato contributi per circa un milione di euro. Le Fiamme Gialle hanno, poi, accertato una differenza di circa 250 milioni di lire tra il prezzo di partenza dei macchinari, all'atto della cessione da parte dell'industria veneta, e quello pagato da Fondo Antico all'Alen Projet.
Su questo, ieri, in aula, ha testimoniato il maggiore Giuseppe Coppola, ex comandante del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Trapani. L'ufficiale, rispondendo alle domande dell'avvocato difensore Paolo Paladino, ha parlato di "versamenti per contanti non giustificabili da Fondo Antico ad Alen Projet", affermando che "verosimilmente, con questo sistema si voleva far figurare una maggiore disponibilità economica". E che "l'analisi dei conti correnti fa presumere ritorni di somme all'azienda trapanese".
L'amministratore della ditta vinicola sostiene, però, di essere estraneo ai rapporti tra l'industria trevigianana e la società concessionaria, dichiarando, inoltre, che "dalle carte degli organi inquirenti si evince che non c'è stato alcun movimento di denaro e che tutto è stato controllato dagli investigatori"’.
"All'azienda non è stata applicata alcuna misura (nessun sequestro, ndr) e pertanto sono estremamente fiducioso nell'operato della magistratura".
La prossima udienza sarà il 20 gennaio, quando a rispondere alle domande del pm Laura Cerroni e dei difensori (altro legale è il romano Enrico Zappasodi) saranno altri due militari delle Fiamme Gialle".
di Antonio Pizzo
tratto dal portale Marsala.it
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