Latitante da 15 anni, è considerato uno dei successori di Riina. Un successo investigativo importantissimo.
È finita la lunga latitanza di Domenico Raccuglia, spietato boss mafioso di Altofonte (Palermo), a tutti gli effetti il numero due dopo l'altro super latitante, Matteo Messina Denaro. Il boss, arrestato dalla polizia a Calatafimi nel Trapanese, figurava nell'elenco dei latitanti più pericolosi. Era ricercato da 15 anni.
Quarantacinque anni, detto "il veterinario", è stato trovato dagli agenti della sezione catturandi della mobile di Palermo, al termine di un'operazione definita "chirurgica".
Si nascondeva in un appartamento in periferia di Calatafimi. Al momento dell'irruzione era solo: ha tentato di fuggire dal terrazzo, ma è stato bloccato dai poliziotti che avevano circondato l'edificio. Nell'appartamento, che aveva scelto come covo solo da pochi giorni, sono stati sequestrati due pistole, documenti, pizzini, denaro e materiale che gli inquirenti definiscono "molto importante".
Prima di tentare la fuga, Raccuglia ha gettato dalla finestra un sacco pieno di documenti, subito recuperato. Intorno alle 22 il capomafia è arrivato nella questura di Palermo accompagnato da una decina di auto della polizia. Gli agenti che hanno partecipato al blitz sono stati accolti dagli applausi dei ragazzi del comitato antiracket "Addiopizzo". Dalle finestre della squadra mobile, gli uomini della catturandi, col volto coperto dal passamontagna, hanno fatto il segno della vittoria.
Già "delfino" del boss di San Giuseppe Jato Giovanni Brusca, "il veterinario" è stato condannato a tre ergastoli (uno per l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo).
Durante la sua latitanza, nonostante il continuo controllo nei confronti della moglie, Raccuglia è riuscito a diventare padre per la seconda volta. Da tempo era considerato uno degli aspiranti al vertice della mafia palermitana come successore di Totò Riina, essendo il capo incontrastato delle cosche a Partinico.
Il procuratore antimafia Piero Grasso: "Ho fatto le mie congratulazioni a Maroni, al questore di Palermo e ai ragazzi della sezione catturandi della mobile. Raccuglia è considerato il numero due, per peso criminale, nella lista dei ricercati di Cosa Nostra. In questi anni ha esteso il suo dominio da Altofonte fino al confine con la provincia di Trapani, come conferma il fatto che si nascondeva proprio nel Trapanese".
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