venerdì 13 novembre 2009

L'Intrattabile

Sui libri di storia i nostri nipoti troveranno scritto che nell'autunno del 2009 un premier si fece approvare in 24ore una legge per non finire sotto processo e penseranno a un refuso.

Finiva così l'articolo che ho scritto un'ora fa e poi ho buttato nel cestino, perché nel rileggerlo mi sono accorto che ormai Berlusconi è un argomento intrattabile. Né io che scrivo né, temo, voi che leggete abbiamo più la giusta serenità per discutere di un uomo che non è un politico o un imprenditore come gli altri, ma un dio o un diavolo, a seconda degli umori.

Uno che suscita amore e odio come le rockstar, le icone, le squadre di calcio. Provate a immaginare se il presidente del Consiglio Casini (Tremonti, Letta, Bersani) si fosse fatto scodellare una legge ad personam, fresca fresca di giornata, dalle sue gallinelle parlamentari. I suoi elettori sarebbero stati i primi a scandalizzarsi, ma chi lo avesse difeso o attaccato lo avrebbe comunque fatto senza quella passione totalizzante e morbosa che contraddistingue i fan e i detrattori di Berlusconi.

Egli incarna il sogno di una massa di persone e i sogni di massa non sono tenuti a rispettare il codice penale né altra convenzione che non sia il perpetuarsi del sogno stesso. Questo pensano gli innamorati.

Mentre i nemici diventano sempre più ossessivi e si chiedono: come potremmo non esserlo, visto che lui è ovunque, dalla politica alla finanza, dallo spettacolo allo sport?

Ma anche loro non sanno più cosa inventarsi e così, proprio alla fine della sua parabola, quest'uomo epocale sembra aver raggiunto il suo obiettivo: lasciarci tutti senza parole.

Massimo Gramellini
da "Buongiorno" (rubrica de La Stampa)

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