mercoledì 28 ottobre 2009

La conosce su Facebook e poi la uccide...

Si conoscono su Facebook, lui finge di avere 16 anni e la uccide

L'uomo, un 32enne, ha confessato ma ha detto che la morte della 17enne è avvenuta per cause accidentali.

Soffocata con del nastro adesivo e abbandonata in un fosso: questa la tragica fine della diciassettenne Ashleigh Hall, che mancava dalla sua casa di Darlington, nella contea di Durham, da domenica sera, quando aveva detto alla madre Andrea che avrebbe passato la notte da un amico.

Stando, invece, ai compagni del corso di babysitter che Ashleigh seguiva, la giovane doveva incontrarsi con un misterioso ragazzo conosciuto su Facebook e che le aveva detto di avere 16 anni.

Ma a quanto sta emergendo dalle indagini, l'appuntamento sarebbe stato, invece, con un uomo di 32, fermato dalla polizia per un banale controllo alla macchina (la sua auto era senza assicurazione) nel pomeriggio di lunedì vicino e che, una volta portato alla centrale, avrebbe poi confessato agli attoniti agenti "di aver ucciso una ragazza".

L'uomo, che ha dei precedenti per reati sessuali su adulti, è stato quindi arrestato con l'accusa di rapimento ed omicidio. Sarebbe stato lui stesso a portare gli investigatori nel luogo in cui giaceva il corpo senza vita e completamente vestito della povera Ashleigh, un fossato deserto sul retro di un ristorante, a pochi metri di distanza dal posto di blocco della polizia e spesso meta di coppiette in cerca di intimità.

Il presunto omicida avrebbe continuato a sostenere che la morte della ragazza sarebbe stata accidentale, mentre sono in corso gli esami autoptici per stabilire le esatte cause del decesso e se c'è stata violenza sessuale.

L'ispettore Harker, a capo dell'inchiesta: "È un caso davvero terribile legato ad una serie di tragiche circostanze. Crediamo che i due si siano incontrati online e per questo non mi stancherò mai di ripetere a genitori e ragazzi di essere assolutamente certi dell'identità della persona con la quale chattano e di non incontrare nessuno se non si è sicuri di chi sia".

"Ashleigh aveva detto alla madre che avrebbe passato la notte fuori e che sarebbe stata di ritorno lunedì all'ora di pranzo, ma quando non si è vista i familiari hanno cominciato a chiamarla sul cellulare, senza però ricevere risposta. A quel punto, si sono preoccupati e ci hanno chiamato. Il corpo della ragazza è stato trovato poco dopo l'arresto del 32enne per una banale infrazione del codice della strada, ma solo dopo che lo abbiamo portato alla centrale di Middlesbrough l'uomo ha raccontato agli agenti quello che aveva fatto".

Le testimonianze di quanti conoscevano la ragazza: "Ashleigh era una ragazza solare e sempre sorridente"; "Ashleigh aveva conosciuto uno su Facebook e lui le aveva detto di avere 16 anni, ma ovviamente si trattava di una bugia".

Mettete in guardia i vostri figli sull'uso di Internet e non lasciate che usino Facebook o siti simili se sono minorenni.

3 commenti:

  1. Bhe scusa Enzo, ma non mi sembra che la colpa sia di facebook. Sai quante ragazzine vengono adescate in discoteca, per poi essere uccise? anche al bar e persino in biblioteca. cosa facciamo? si rinchiudono i figli in casa? per non parlare poi delle madri stesse che uccidono i figli o ne abusano.

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  2. nn credo che Enzo con questo articolo voglia colpevolizzare facebook semplicemente ha voluto mettere alla luce e all'attenzione di chi si documenta questo sconcertante episodio al fine di prevenire situazioni del genre che possono accadere in qualunque luogo e in qualsiasi situazione

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  3. Ben detto. Io stesso uso tantissimo facebook (per dire che non sono contario a priori) e c'ho un nipote che lo usa ed è piccolino. Io, intanto, ho pubblicato "una notizia" semplicemente, ma stare attenti a non lasciarli da soli per tanto tempo davanti al pc. Solo questo. Ciao

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