giovedì 1 ottobre 2009

Sanità siciliana: noi, cittadni di Serie B

Sanità siciliana allo sbando

Gli errori in medicina causano più vittime degli incidenti stradali, dell'infarto e di molti tumori. Si stima che siano 90 i morti al giorno, in Italia, per sbagli commessi dai medici: scambi di farmaci, dosaggi errati, sviste in sala operatoria...

Io ho più paura degli eventuali errori dei medici piuttosto che della eventuale malattia stessa. Il fatto reale è però che a morire sono i cittadini di "serie b", la cosiddetta gente comune "cuinnuta e bastuniata".

Ma è mai possibile che nel ventunesimo secolo si possa morire senza una diagnosi, senza un medico capace, senza una ragione anche solo apparente, senza che ci sia un ospedale adeguatamente attrezzato, un'ambulanza di pronto intervento o un elicottero per un tempestivo intervento? E le percentuali maggiori sono della nostra amata Trinacria.

Il governatore Lombardo e l'assessore alla Sanità siciliana fanno apparire, agli occhi del popolo, un mondo irreale e ci convincono che stanno amministrando nel miglior modo possibile la salute pubblica. Politici che fanno finta di non vedere l'arretratezza di questa martoriata terra.

Viviamo in una civiltà di assoluto sottosviluppo. La Sanità, massima espressione di attenzione alla salute del cittadino, per certi aspetti è quella che paga di più lo scotto di questa insipienza e di questi tradimenti dei politici che amministrano la nostra Regione.

La vergogna vera è la situazione di inadeguatezza delle strutture sanitarie e della poca professionalità di una buona parte dei medici e degli infermieri in esse inserite. A parte qualche caso di singolarità opportunamente "venduto" al pubblico come esempio di efficienza della Sanità, e che viene ovviamente generosamente e continuamente arricchito di denaro pubblico, in tutta l'Isola la Sanità è in drammatico declino, al baratro.

Invito il ministro della Salute a venire a visitare le strutture pubbliche siciliane, si accorgerà sicuramente della scarsa attenzione che viene data ai malati, alla disorganizzazione e alla sporcizia che imperversa sovrana (tartaro decennale), dell'attesa dei pazienti che devono sottoporsi alle visite mentre medici e infermieri chiacchierano tranquillamente in corsia (molti fumano anche), della scarsa manutenzione delle strutture che in molti casi cadono a pezzi e della scarsità di apparecchiature di diagnostica, dell'inefficienza del settore amministrativo che fa perdere una giornata intera per sbrigare pratiche etc...

Realizzerebbe, inoltre, che tutti i manager politicizzati e incapaci e la maggior parte dei dipendenti sono "i soliti raccomandati intoccabili" perché protetti dal politico di turno, con poco voglia di far del bene su questa terra. In Sicilia, in verità, negli ospedali ci sono più medici e infermieri di quelli che effettivamente servirebbero.

Chi non vuole sottostare al ricatto politico "emigra" in Italia e all'estero. Basta andare in giro per i grandi ospedali del Nord per vedere quanti eccellenti medici e infermieri siciliani operano in strutture degne di essere chiamati "ospedali". La speranza certamente è l'ultima a morire, intanto i siciliani muoiono non solo "per caso" ma, anche e continuamente, per la inadeguatezza e l'arretratezza del servizio sanitario siciliano nel suo complesso.

Come avete visto non ho parlato del nuovo ospedale di Marsala. Tra qualche mese però sì, lo farò!
Enzo Amato

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